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Autore: ThePirateSDaughter    31/07/2013    6 recensioni
"È fottutamente sbagliato.
Com’è che il tempo ha deciso di riavvolgersi e rivivere la situazione esattamente al contrario?!
È stato Alejandro a essere gabbato, quella volta. Non Heather.
È stato Alejandro a non ricevere aiuto, quella volta. Non Heather.
È stato Alejandro a prendere fuoco, quella volta. Non Heather.
È stata Heather a guardarlo bruciare. Non Alejandro."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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- Questa storia fa parte della serie 'Alejandro/Heather Moments'
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11.
You ever love somebody so much 
You can barely breathe 



 
Lo sapeva. Lo aveva saputo.
Si era preparato, lo sapeva, era colpa sua, non c’entrava niente.
Sei stato coglione anche solo a venire.
Dovevo spiegarle.
La confusione in testa era così orrenda che nemmeno lui aveva percezione esatta della realtà. Del resto: dopo aver sperimentato il rovente abbraccio della lava, poteva ancora dire che una realtà, effettivamente, esistesse?
Il dolore, una mano che gli stringeva, opprimente, il cuore, non era preferibile alle fiamme che lo incendiavano.
E anche le lacrime bruciavano, sulle guance.
 


 
 
La consapevolezza di aver distrutto tutto.
L’ira di pensarlo – non era colpa sua! Perché doveva essere lui a pagare? Era lei che l’aveva rovinato, lei che l’aveva ignorato e lasciato nel fuoco!
E, nonostante tutto, non riusciva a fare a meno di lei.
Allora perché l’aveva spinta?
Non sono stato io…
Senza più riserve, portò la mano agli occhi, completamente spezzato; le lacrime fecero il resto.
Heather. La loro unione, i loro sentimenti, completamente irrazionali, un legame spasmodico che si nutriva della propria morte. Non ci riusciva. Aveva bisogno di lei.
[91]
 
 
 
Era sempre stata convinta che in ogni essere umano ci fosse una percentuale di stupidità.
Qualcosa che riusciva a occupare il cervello, creando una massa di beoti piagnucolosi e mollaccioni.
Lei si era sempre distinta. Fredda, calcolatrice, guardava tutti da sotto in su, giocando con la loro debolezza, calpestandoli.
E non aveva mai creduto che, un giorno, si sarebbe auto calpestata.
Le lacrime scorrevano senza riserve. Aveva fatto la cosa giusta, perché mandarlo via era la cosa giusta. E comunque, non riusciva a smettere di piangere, così come non riusciva a smettere di volerlo lì accanto.
Era irrazionale, completamente insensato, era stupido! ERA DA DEBOLI!
Forse era sempre stata debole, allora.
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