Il silenzio.. e nient'altro.
Si trascinava avanti, cercando di dare un senso a quell'oscurità e a quel dolore..
Aveva perso la strada, il suo era solo un cieco vagare, che però, presto, troppo presto, sarebbe giunto al termine.
Sasori della sabbia rossa, lo Scorpione, si guardò il petto, dove prima era impresso il suo kanji.. ora vi era solo una lama spezzata, che trapassava il suo corpo da marionetta da parte a parte.
Il cuore, la sua unica debolezza umana, che fino ad allora gli aveva dato l'emozione più bella, ora l'aveva tradito.
Non poteva piangere: il suo inutile corpo di legno glielo impediva.
Sasori si abbandonò contro un albero, alzando gli occhi dalle iridi castante al cielo.
Ed i ricordi furono lì per dargli l'addio..

-Sasori! Sasori!-
Il ragazzo biondo gli balzò addosso, abbracciandolo: il marionettista sorrise, ricambiando l'abbraccio.
-Ehi, Deidara! Fatto esplodere qualcosa nella mia assenza?- ridacchiò Sasori, fissando il biondo negli occhi azzurro cielo.
-Non trattarmi come un bambinetto idiota, non lo sopporto! E poi la mia sì che è arte!- sbuffò Deidara, allontanadosi da lui e incrociando le braccia sul petto.
-L'arte è eterna...- mormorò lo Scorpione, con un sorriso.

Non aveva mai avuto paura.
Non aveva avuto paura quando, anni prima, si era scontrato con Itachi, né quando era stato ammesso all'Akatsuki, né quando aveva affrontato il Kazekage Gaara..
-Ma ora ho paura.. e tanta.-
Il cielo è scuro, senza stelle, la luna è coperta da pesanti nubi nere che non lasciano passare nemmeno un raggio di luce..
Ha bisogno di luce ma, soprattutto, ha bisogno di Sasori.
Deidara può piangere, ma non lo ha mai fatto: non vuole abbandonarsi nemmeno adesso alla tentazione delle lacrime.
Così continua a correre, mentre la foresta si apre davanti a lui.

-Perchè sei sempre così cocciuto? Ti ho già detto cos'è l'arte, un milione di volte. E' un attimo fuggente, di una bellezza pura ed incomparabile. Come un'esplosione!-
-L'arte non è fatta per durare un solo istante! L'arte non subisce lo scorrere del tempo, è l'eterno, rimane invariata e dona la sua bellezza anche a secoli di distanza, come una marionetta!-
Deidara e Sasori, il Marionettista della Sabbia Rossa e l'artista delle esplosioni.

-Come puoi non essertene accorto?-
Sasori sembra colto di sorpresa dalla domanda.. attende qualche secondo, pensando a come rispondere: ma sa già da tempo quale deve essere la risposta.
-Lo sapevo, e da molto anche.-
Deidara sorride, ma è un sorriso incerto: non riesce a credere a quello che sta succedendo, non ancora, almeno.
-Io... io... io ti amo.-
Il ragazzo dai capelli biondi sorride a quelle parole e, finalmente, alza gli occhi a guardare il Marionettista.
-Anche io ti amo Sasori.-
L'azzurro e il castano delle loro iridi si incontrano con le loro labbra che, dopo tanta attesa, possono finalmente unirsi e sperare, anche solo per un fugace attimo, di rimanere insieme per l'eternità.

Quel ricordo...
Sasori ha quasi bisogno di alzarsi per l'improvvisa scarica di energia che lo travolge: un attimo.. un fugace attimo?
Le parole di Deidara sono impresse nella sua mente, ancora ed ancora..
L'arte è un attimo fugace di una bellezza pura ed incomparabile, come un bacio, come il loro bacio.
Tutti quegli anni passati a.. sbagliarsi?
L'arte non è l'eternità, l'arte non è eterna!
La sua mente non riesce ad accettare quell'improvvisa verità, ma il suo cuore l'ha già fatto...

Deidara chiude un attimo gli occhi, mentre la perfezione di quel disegno gli appare in tutta la sua chiarezza.
Rimanere insieme per l'eternità.
L'eternità...
Quindi.. quindi un attimo non basta per concepire la bellezza.. serve un'eternità per poterla rendere perfetta.
L'arte è eterna, come la durata di un sogno, del loro sogno.
Perchè sarebbe durato in eterno, e lui doveva combattere per poterlo realizzare.
Lo stesso vale per lui: solo il cuore, spesso, riesce ad accettare quello che gli occhi ci mostrano...

Il Marionettista è sdraiato a terra, ed il sangue è ormai una pozza indistinta sotto di lui, del colore della notte che lo sovrasta.
Poi, un rumore improvviso: il ragazzo serra i pugni ed ascolta attentamente il suono di passi in avvicinamento.
Li riconosce.
-Deidara!-
Il suo urlo è debole, ma basta ad attirare la sua attenzione: il ragazzo biondo si precipita verso di lui, trovandolo gettato a terra in quella radura.
-Sasori!-
Deidara lo abbraccia, lo fissa un attimo negli occhi e ripete il gesto causa di tante illusioni: di nuovo le loro labbra si incontrano, ma stavolta sono consapevoli del bisogno di essere vicine, di non potersi lasciare mai più.
-L'arte è un'esplosione, ora l'ho capito!- -L'arte è eterna, l'ho capito!-
Le loro parole si intrecciano, ma sono chiarissime e li lasciano senza parole e senza fiato.
Non servono le parole per spiegare quello che è successo.
-Deidara..-
La voce di Sasori è ormai debolissima ed il ragazzo biondo si avvicina di più al rosso Marionettista.
-Mi dispiace doverti lasciare.. per favore, va via, non assistere ad una scena tanto inutile e.. e... patetica.-
Non può piangere.. ma adesso Sasori lo farebbe.
Non ha mai pianto.. ma adesso Deidara lo fa.
-Io ti amo.- ribadisce il ragazzo delle esplosioni, mentre le lacrime gli scendono giù dagli occhi e piovono sul corpo dello Scorpione.
-Anche io, e ti amerò per sempre.-
Le ultime parole sono sofferte, è davvero la fine: il Marionettista di Suna scompare nelle tenebre di una notte senza luna.