Capitolo 3
Pov me
-Tornando a noi se non vi dispiace vi do del tu e, Patrik io non risponderò a nessuna domanda che mi farai.-
-Ragazzina tu devi rispondermi, l'uomo che ha ucciso la tua famiglia ha ucciso anche la mia e quella di molte altre persone!- dice Patrick quasi urlando.
-Jane ti sembra questo il modo di dare una notizia del genere!- dice Lisbon.
Allora è vero, non era un incubo quello di pochi minuti fa.
-Non preoccuparti Lisbon, lo sapevo già- le dico sforzando un sorriso.
-Quel mostro si chiama John il Rosso, gli do la caccia da ormai undici anni e, adesso potrei catturarlo, se solo tu collaborassi, devi rispondermi John il Rosso è mio- Jane continua il suo discorso tutto convinto,Lisbon lo guarda con rabbia e pietà, ma rimane in silenzio.
Ora sono al limite, la rabbia cresce in me e la macchina collegata al mio cuore comincia ad accellerare.
-Ora basta! Patrick John il Rosso non è tuo, tu sei di John il Rosso. Quando undici anni fa John uccise la tua famiglia, io avevo soltanto cinque anni, se non sbaglio è da allora che gli dai la caccia, tra voi è cominciato una specie di gioco e per tenere vivo il vostro stupido gioco, John ha ucciso molte persone, compresa una squadra del CBI, o almeno così hanno detto ai telegiornali.I parenti delle vittime di John cambiavano vita, ma tu no e per colpa tua lui ha ucciso sempre più spesso, compresi : mia nonna, i mie genitori, mio marito e mia figlia. So che tu hai trovato i cadaveri di tua moglie e tua figlia immagino il dolore che hai provato.-
Mi fermo un attimo per prendere fiato Lisbon e Jane sono in silenzio, sembrano scioccati.
-Vuoi che ti racconti cosa è successo daccordo, sarai accontentato. Era tardi eravamo tutti a letto, lui è entrato in casa ci ha legati, svegliati e portati tutti nella sala principale della casa poi, partendo da mia nonna ha cominciato a ucciderli uno ad uno, io li vedevo ero davanti a loro, li ho visti implorare pietà, non dimenticherò mai le loro grida di dolore e i loro occhi. Lo imploravo di smettere, ma lui ha continuato il suo "lavoro" , ma non era ancora finita perchè con tutte le nostre urla mia figlia si è svegliata e ha cominciato a piangere.-
Mi fermo, solo ricordare mi fa stare peggio. Jane e Lisbon hanno lo sguardo basso, non riescono più a guardarmi negli occhi.
-Mia figlia a cominciato a piangere e. . . e John è andato in camera di Charlotte, io l'ho implorato fino a restare senza voce di non farle del male, " no ti prego fermo è solo una bambina, ti prego no . . ." , ma non è servito a niente, ho sentito il pianto e l'urlo di dolere di mia figlia poi è piombato il silenzio, è tornato da me mi ha accoltellato e mi ha sussurrato una frase all'orecchio, poi non ricordo più nulla. Quindi Patrick chi merita di morire, chi è più colpevole, chi da la caccia a chi.-
Lisbon non da segni di vita, Patrick mi guarda e fa un cenno con la testa, come per chiedermi scusa , poi prende per mano Lisbon ed escono dalla stanza.
Angolo autrice:
Capitolo che spiega molte cose ma non tutte. Nel prossimo capitolo uscirò dall'ospedale e sarà anche abbastanza divertente. Spero di non avervi deluse, recensite ( se vi va ) e fatemi sapere che siete passate da qui, al prossimo capitolo ciao da Giada