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Autore: Francesca_3107    01/08/2013    5 recensioni
La mia visione di vita da qualche anno è un pò distorta. Da quando mia madre è morta tutto è cambiato. Mio padre si è risposato con una donna orribile, Jade. A causa sua sono stata rinchiusa in un collegio dal quale non si puó uscire se non per le vacanze estive, fortunatamente questo sarà il mio ultimo anno.
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Xx: Sono Leon e tu?
Leon, che bel nome, ma quanto è bello lui! Ma dove ti eri nascosto?
Violetta: Violetta.
Sento improvvisamente caldo e le mie guance diventano rosse. Oddio, io che arrossisco, ma dove si è vista na cosa del genere? Non è da me !
Leon: Sai, hai proprio un nome bellissimo.. Ma tu lo sei di più *mi sorride*
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Come avrete capito questa è una fan fiction LEONETTOSA *---*
Spero vi piaccia :)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono passate due settimane dal mio incontro con Leon. Sono tornata da poco in Argentina e subito Angie mi ha riaccompagnato al collegio. Dopo averla salutata, scendo dall'auto per poi prendere le mie valige. Mi fermo a fissare l'imponente struttura e sospirando entro dalla porta principale, senza dar conto a nessuno vado direttamente nella mia stanza dove trovo le mie amiche Francesca, Ludmilla e Camilla. Noi siamo le ragazze più popolari del collegio e tutt'e quattro abbiamo un bel caratterino, non c'importa di niente e di nessuno, soprattutto dei grandi. Facciamo e otteniamo tutto quello che vogliamo. 
Ludmilla: Ehi ragazze! C'è Violetta! 
Ci corriamo incontro e ci abbracciamo. 
Francesca: Che bello, siamo dinuovo tutte insieme.
Camila: Già *sorridendo* Vilu come sono andate le vacanze in California?
Violetta: Sono state magnifiche! Mi sono divertita come una matta!  E voi? Che avete fatto qui tutta l'estate?
Ludmilla: Niente, le solite cose. *guardandosi le unghie*
Francesca: Ma racconta tu ! Hai conosciuto qualche bel fusto? *facendomi l'occhiolino*
Violetta: Puoi ben dirlo!
Racconto di Leon tutto d'un fiato, compresa la perdita del suo numero e la litigata con Rubi.
Camilla: Diamine che sfiga! Hai fatto bene a prendere per i capelli quell'oca!
Violetta: Già!*comincio a ridere* dovevate vedere la sua faccia! Qui qualche novità?
Ludmilla: Nulla di particolare, ieri sera sono uscita con Robert e bhè dopo esserci baciati l'ho mollato lì come uno stoccafisso!
Violetta: Oddio, sei tremenda!
Francesca: Io invece sto uscendo da qualche giorno con Mirko, così per perdere il tempo *rigirandosi una ciocca di capelli tra le dita*
Camilla: Io invece sono stata con Rodrigo, ma niente.. È stato orribile!
Violetta: Tutto nella norma insomma. Vabbè aiutatemi a disfare queste valigie. Che è tardi e sono stanca per il viaggio. In più domani inizia la scuola! 
Francesca: Si purtroppo! 
Dopo aver disfatto la valigia, faccio una doccia e vado a letto. Il mattino dopo ecco che suona la solita sveglia assordante, uno squillo di trombe a volume altissimo, che risuona dappertutto.
Violetta: Che palle! *mi metto il cuscino sulla faccia*
Francesca: Uffaaaaa!
Ludmilla: Giuro che taglieró tutti i fili una volta di queste!
Camilla: Su alziamoci.
Di malavoglia ci alziamo dal letto, mettiamo quell'orrenda divisa, naturalmente modificata. La gonna che è lunga fin sotto il ginocchio la mettiamo alta in vita, retta da una cinta in modo che arrivi a metà coscia, la camicetta dentro, la cravatta allentata intorno al collo. Al posto di quegli squallidi calzettoni, indossiamo delle parigine color nero e un paio di tacchi dello stesso colore. Dopo esserci aggiustate i capelli e truccate, usciamo dalla stanza e ci rechiamo a fare colazione. Al nostri tavolo già ci sono i nostri amici, Diego, Thomas, Marco e Brodway. 
Diego: Ehi bellissima *facendomi l'occhiolino*
Thomas: Ciao Violetta *sorridendomi*
Violetta: Ragazzi ciao *sorridendo ad entrambi*
Sono uscita una volta con tutti e due, sono molto carini, ma non sono il mio tipo.. Nonostante ció non demordono e continuano a provarci.
Marco: Vilu! Che bello sei tornata!!  *mi abbraccia*
Violetta: Marco! *ricambio*
Lui è Marco, il mio migliore amico. Ci conosciamo da una vita, a dir la verità siamo cresciuti insieme. Gli voglio un bene immenso.
Brodway: Ciao Vilu! 
Violetta: Ehi! *gli sorrido*
Dopo colazione ci dividiamo dai ragazzi poichè le aule non sono miste. Grande cavolata a mio parere. Ma vabbè! 
Entrate in classe ci sediamo ai nostri posti. Io e Ludmilla avanti e Camilla e Fran dietro. Ludmilla prende la sua immancabile limetta e inizia a limarsi le unghie, io metto i piedi sul banco e mi metto a giocare con una ciocca di capelli, mentre Fran e Camilla chiacchierano di ragazzi. Dopo un pó entra la preside, Margarita Suarez un donnina bassina e paffutella, con un paio di occhiali dalle lenti molto spesse. 
Francesca: *sussurra* ecco la bruttona!
Inizio a ridere, la Suarez si guarda in torno e posa lo sguardo su noi quattro.
Preside Suarez: Voi quattro! Spero che inizieremo l'anno come si deve. Castillo tolga i piedi dal banco.
Violetta: Chi io? 
Preside Suarez: Sisi lei!
Violetta: Non posso, sa fa bene alla circolazione tenere le gambe alzate di tanto in tanto.
Le mie amiche cominciano a ridacchiare mentre tutte le altre rimangono in silenzio.
Preside Suarez: Faccia poco la spiritosa e metta giù quei piedi.
Violetta: Senta è per me questa è una necessità. Come lei non puó togliere gli occhiali,  perchè è più ceca di una talpa, io non posso togliere i piedi dal banco. Quando lei toglierà gli occhiali, io toglieró i piedi dal banco.
Le mie amiche cominciano a ridere forte facendo ridere anche me.
Preside Suarez: Catillo come si permette?!! Punizione! Lei e le sue amiche.
Ludmilla: Si, ma non si scaldi tanto, o le verranno le rughe.
Io e le altre continuiamo a ridere mentre la Suarez diventa rossa dalla rabbia.
Preside Suarez: Vi voglio tutte e quattro dopo pranzo in aula! 
Tutt'e quattro: Sissignora! *Continuando a ridere*
Preside Suarez: Torniamo a noi, *aggiustandosi gli occhialoni sul naso* sono venuta per annunciarvi che quest'anno avrete un nuovo professore dato che la professoressa d'inglese è andata in pensione, mi raccomando comportatevi bene. Prego signor Vargas, entri pure.
Violetta: *rivolgendomi alle tre* un altro pollo da spennare.
Ci sorridiamo a vicenda e mettendomi una matita in bocca inizio a dondolare sulla sedia, sempre con i piedi sul banco.
Eccolo che entra..  Leon, Cazzo! Non puó essere il mio professore! Lascio cadere la matita per terra. La preside esce dall'aula..
Leon: Bene ragazze, buongiorno. io sono il professor Vargas e come ha detto la preside sono il nuovo professore d'inglese. Bene, iniziamo a fare l'appello. *sorridendo prende il registro*. Castillo Violetta ? 
Il primo nome dell'elenco è il mio! Cavolo, non mi sono ancora preparata psicologicamente. Abbasso le gambe dal banco facendo un rumore assordante tant'è che si gira verso di me, rimaniamo a guardarci per periodo di tempo indefinito finchè..
Violetta: S-sono io professore *sforzandomi di parlare*
Leon: *riprendendosi* Bene, Castro Antonella..
Ludmilla: *sottovoce* Ehi Vilu, che ti è preso?
Violetta: Nulla, non preoccuparti.
Le sorrido e lei si gira avanti con una faccia che dice "non me la racconti giusta".
Finita la lezione, Leon esce dall'aula.. Non mi ha guardata per tutto il tempo...
Camilla: Certo che questo nuovo prof  è un figo da paura!
Francesca: Già! È la prima volta che sto così attenta in classe! 
Tutte e tre si alzano e io rimango immobile al mio posto. 
Ludmilla: Ehi Vilu, vieni? *con sguardo preoccupato*
Violetta: Sisi, avviatevi.. Vi raggiungo subito *sforzando un sorriso*.
Francesca: Bene, allora ti aspettiamo nel laboratorio di chimica. *sorridendo*
Camilla: Si, c'è la nostra prof preferita! Adesso si che ci divertiremo.
Tutte e tre si mettono a ridere per poi avviarsi verso il laboratorio di chimica. Io rimango seduta nel mio banco a tormentarmi le mani.. Dopo settimane che non lo vedo, mi si ripresenta come professore, non riesco a crederci. Metto le mani sulla fronte e chiudendo gli occhi sospiro.. Ok è deciso, andró a parlargli adesso. Mi alzo dal banco e corro verso la sala professori. Non c'è nessuno.. Sul tavolo c'è un foglio con scritto gli orari di tutti i professori. Scorro con l'indice sul foglio fino a trovare il suo cognome: Vargas. Alla seconda ora è nella classe quinta maschile, quella dei miei amici. Corro a perdifiato verso l'aula, quasi cado per colpa di queste dannate scarpe col tacco.  Arrivo fuori dall'aula, stranamente c'è un silenzio tombale, mi faccio coraggio, busso e apro la porta. Vedo Leon con un libro in mano, è in piedi vicino alla cattedra con il capo volto verso di me, mi guarda, vedo lo stupore nei suoi occhi. Il nostro scambio di sguardi viene interrotto dalle parole di Diego.
Diego: Ehi bellissima, sei qui per me? *alzandosi*
Thomas: Semmai è qui per me *alzandosi*
Leon distoglie lo sguardo da me.. E io faccio lo stesso guardando i miei due pretendenti, sorridendogli.
Leon: Ragazzi per favore. Signorina Castillo, mi dica.
Violetta: Si, prof scusi.. Volevo parlarle, è possibile?  *Abbassando lo sguardo*
Leon: Si certo. Ragazzi continuate a leggere il Romanticismo Inglese . E voi due *riferendosi a Diego e Thomas* seduti.
I due, con mia grande sorpresa, si siedono sbuffando. 
Leon posa il libro sulla cattedra e viene verso di me, esce dalla classe per poi chiudersi la porta alle spalle. Mi guarda negli occhi, poi li chiude e sospira..
Leon: Mi dica signorina, non ha capito qualcosa della lezione?
Violetta: *continuo a fissarlo negli occhi* Perchè mi tratti come se non mi conoscessi? 
Leon: *evitando il mio sguardo* Non si preoccupi, domani le rispiegherò quello che non ha capito.
Violetta: La smetti di ignorarmi, cazzo? Guardami e ascolta quando ti parlo! *prendendogli il viso tra le mani costringendolo a guardarmi negli occhi*
Lui rimane sorpreso e regge il mio sguardo senza battere ciglio.
Leon: Senta, adesso avrei lezione. Le ripeto che domani le rispiegherò ciò che non ha capito. 
Prende le mie mani e le allontana dal suo viso per poi lasciarle e girarsi di spalle. Sta per mettere la mano sulla maniglia della porta quando lo prendo per un polso costringendolo a voltarsi. I suoi occhi verdi mi trasmettono due sentimenti contrastanti, Rancore e Tristezza.. Gli lascio il polso e abbasso lo sguardo sulle mie mani, iniziandomi a torturare con i denti il labbro inferiore.
Violetta: Scusami, ma non trattarmi come una stupida. Non lo sono! *rialzando lo sguardo*
Leon: *sospira* Senti, quello che è successo in California.. Mi dispiace.
Violetta: Che vorresti dire? Che sono stata una delle tante che hai baciato quella sera? *alzando il tono della voce*
Leon: Shh! Vuoi che ci senta tutto il collegio?! Comunque si, mi dispiace. Non pensavo ti avrei rivista. E poi sono anche il tuo professore. Quindi..
Non gli do il tempo di finire che gli do uno schiaffo sulla guancia. Mi giro di spalle e corro verso il bagno. I miei occhi iniziano a riempirsi di lacrime. Entrata mi chiudo la porta alle spalle e le lacrime iniziano a rigarmi il viso.. Non ci posso credere, quello mi ha soltanto presa in giro.. Come ha potuto! E io perché sto piangendo?? Perché sento questo peso sul petto? Occhei Violetta adesso basta! Mi asciugo le lacrime e mi avvicino allo specchio del bagno. Mi sciacquo il viso e dopo essermelo asciugato, inizio a truccarmi. Finito esco dal bagno e scendo nel laboratorio di chimica, si sentono le urla fin sopra le scale, le ragazze ne staranno combinando qualcuna delle loro. Pensandoci mi spunta un sorriso sulle labbra, almeno per un pò mi distrarrò.
  
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