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Autore: Panda_Lilith    01/08/2013    0 recensioni
'' Adesso io e lui vi racconteremo la nostra storia, non siamo delle persone normali.. Voi mortali pensate che la vostra vita sia difficile, ma guardate noi, poveri figli di dei che devono sopportare l’ira dei loro genitori fino alla morte.. Non è semplice vero?
Lilith, adesso stai esagerando, però.. Diciamo che..
No! Non sto esagerando!! E poi adesso parlo io, quindi quando sarà il tuo turno potrai ribattere quanto vorrai.. Okay?''
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Rob: Bene! Adesso dobbiamo raccontare anche la nostra storia! Reb basta scolarti tutte quelle lattine di LemonSoda e aiutaci..
Re: Sì, okay.. Allora, Io sono Rebbeccah Smith.
Rox: Buongiorno! Io sono Roxenne Smith.
Rob: Ed io sono Robin Smith, siamo tre gemelle.
Reb: Non è giusto, perché devi essere sempre tu a raccontare!?
Rob: Perché se parli tu non si capisce più niente dato che ti mangi tutte le lettere!
Rox: Basta litigare! Adesso racconto io e voi state zitte!
Allora, siamo figlie di una casalinga che non è mai riuscita a permettersi una buona vita per tutte e quattro, siamo cresciute in una catapecchia e siamo a malapena andate a scuola. Però dovete sapere che per aiutare mamma con i debiti, a volte andavamo a rubare e rivendevamo le cose su ebay: ci riusciva piuttosto bene! Una sera un poliziotto ha portato a mamma una lettera con scritto che se non pagava le avrebbero tolto l’affidamento, quindi approfittammo della imminente recita di natale per rubare la scatola delle offerte.
La sera dopo ci nascondemmo nel teatro, alla fine dello spettacolo le signore che raccoglievano le offerte andarono a prendersi un caffè, intanto noi, con passo felpato, uscimmo e rubammo la scatola.
Rob: Continuo io se permetti..
Rox: Va bene, so che ti piace raccontare questa parte visto i tuo amore per Mr..
Rob: ESATTO! Faccio io.. Allora, come stava dicendo Roxenne, uscimmo di soppiatto e io presi la scatola tra le mie preziose mani. Solo che ci fu un piccolo intoppo per l’uscita: le porte erano serrate e quelle dell’entrata erano tenute d’occhio dagli sbirri.
-Rob! Guarda!! Quella porta sembra aperta!! Non ci sono neanche telecamere!- Mi avvertì Reb.
-Svelte ragazze!- risposi piena di enfasi.
Appena arrivate davanti alla porta andai però a sbattere contro un omone vestito di nero.
-Cosa pensavate di fare voi tre?!
-Noi.. Ecco...- lanciai un’occhiata d’aiuto alle mie sorelle.
-Non trovavamo l’uscita e quindi, vedendo questa bellissima porta aperta, abbiamo deciso.. Di.. Uscire da qui! Non le sembra?- Mia sorella Roxenne gli fece un gran sorriso cercando di confonderlo.
-Bambine! Con me questi trucchetti non funzionano! Si dà il caso che voi piccoli umani non mi fregate, quindi se verrete con me, non vi succederà nulla di male.. Come un soffocamento da viti.- L’uomo ricambiò il sorriso furbo e cattivo a mia sorella, quindi tutte e tre abbassammo lo sguardo.
-La prego! Non ci porti in prigione! Siamo ancora giovani per tutto questo!- Rebeccah scoppiò in lacrime sul giubbotto dell’uomo, il quale se lo tolse mostrando una ‘’bellissima’’ camicia zebrata.
-Bella camicia!- Gli risi addosso.
-Non fare la spiritosa, bamboccia! Non vi porterò in nessuna prigione, seguitemi!
Rebeccah si asciugò le lacrime e tutte e tre seguimmo l’uomo che ci portò su un camioncino.
-Allora, adesso dovete fare molta attenzione! Adesso vi dirò chi sono io, ma la prima che osa svenire o fare scenate del genere, verrà gentilmente buttata giù dal finestrino.
-Lei chi è?!- chiesi con aria scorbutica.
-Calma ragazza! Sapete le divinità greche?! Ecco, io sono il famosissimo, prestigiosissimo dio onnipotente del vino! Dioniso!
-Ehm.. Tu cosa?!- scoppiammo tutte e tre in una fragorosa risata –Quello ubriaco che non si fila nessuno?! Dai, la prego, ci dica che sta scherzando ed è ricoverato in una clinica per malati di mente.
-Ragazzina! Parlami ancora una volta in questa maniera e ti ridurrò in zuppa di uva.- Lo disse con un tono così autoritario che mi spaventai e stetti zitta: ci fu un minuto di silenzio, poi Rebeccah lo ruppe.
-Mi scusi, ma è vero .. Davvero?!
-Sì.
-Cioè.. Gli dei? E noi che c’entriamo con tutto ciò?
-Ecco, voi siete delle semidee, no?
-No.- interruppi io.
-Come no!? Non vi siete viste? Puzzate in una maniera impressionante di ‘’non-semplicemente-mortale n^5”.
-Fa pure lo spiritoso il dio!
-Bisognerà sdrammatizzare un po’, no?? Comunque adesso vi porto al campo. Lì vostro padre sono sicuro che vi riconoscerà subito! Ho già capito chi è.. Quindi non ci sarà nessun problema secondo il SUO parere? Vero Fratellino??- alzò lo sguardo al cielo come per parlare con qualcuno e fece un sorrisetto.
-Allora, che campo è? Mamma lo sa? Sarà preoccupatissima!!- Roxenne sembrava disperata.
-Sì, bambina. Vostra mamma sa tutto. Sapeva che sarebbe dovuto succedere questo prima o poi. E questo è ‘’Poi’’.
Continuò a guidare in silenzio e noi non azzardammo una parola per il resto del viaggio. Possibile che.. Eravamo figlie di un dio? Perché quel brutto mostro non si era fatto mai vedere in 14 anni di vita!? Al solo pensiero appena avrei scoperto chi fosse, lo avrei bruciato al rogo.
-Stai calma figliola.- una voce mi invase il pensiero.
-Chi parla??- urlai.
-Ehi, siamo quasi arrivati! Che ti prende?- mi rimproverò l’uomo dalla camicia strana.
-Ehm.. Nulla.. Avevo..Sentito una voce. Niente di che.- risi.
Dioniso, o ciò che si spacciava di essere, mi lanciò un’occhiata, poi continuò a guidare arrivando su una collina.. La Collina.. –Mezzosangue!- esclamò all’improvviso. –Mezzosangue ovunque. Ehi voi due! Piccole pesti! Rientrate immediatamente dentro il campo!
Due ragazzi scapparono immediatamente dentro all’avviso del direttore..
-Quelli chi sono?- Domandai incuriosita.
-Sono mezzosangue, come voi.- rispose lui con aria disgustata –Seguitemi! Avanti.

Reb: Ehm.. Posso?
Rob: Mi stavo prendendo bene.. Perché???
Reb: Prima ha raccontato Roxy, poi tu! Il finale lascialo a me per l’amor di papà!
Rob: Calmina! Calmina! Vai!

Reb: Stavamo dicendo, quei due ci si nascosero all’entrata e alla fine ci spintonarono dentro.
-EHI!- urlò Robin di rimando. –Che state facendo?
-Oh mi scusi dolce pulzella!- il primo rise –Mi chiamo Stoll, Connor Stoll, figlio di Ermes, e lui è il mio gemello uscito male, Travis.
Travis tirò una gomitata al fratello. –Non vedi?! Sono gemelle anche loro! E sono pure tre!!
Ridemmo tutte e tre divertite, simpatici i tizi n’è?
-Dai, ragazzi! Facciamole andare da Chirone prima che..
Una luce si impossessò di noi, era strano.. Come se ci illuminassero!
-Bene! Lo sapevo!!! ARGO! Mi devi dieci dracme! Dieci! Nessuna in meno! Figlie di quel ladruncolo!
La luce scomparve.
-Che!?- urlai.
-Siete figlie di Ermes!- dai, vi porto a vedere il video! Così ne saprete di più su vostro padre.
Tutte e tre sconcertate seguimmo Dioniso con i due che dietro continuavano a saltellare.
-SONO NOSTRE SORELLE!!! SONO NOSTRE SORELLE!!!-
Ci accompagnò in questa stanza. Abbiamo appena finito di vedere il video.
Stiamo andando nella capanna di Ermes ancora sotto shock.
Giuro che se vedo mio padre gli farò un bel discorso!
Mi viene da piangere..

Rob: Reb! Taglia corto.
Rox: Stai piangendo anche te Robin..
Rob: Pure te Rox, ma mica lo urlo!
Reb: Okay.. Alla prossima!


Robin Smith
Roxenne Smith
Rebeccah Smith

  
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