Hey, sono sempre io.
Ho cambiato la storia,
l’ho riscritta un po’ meglio e ho aggiunto dei pezzi, spero vi
piaccia J
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Milan-Manchester United
4-1
È notte fonda qui a Londra, sono le 5 del mattino ed è il mio compleanno, il
mio 18esimo compleanno. Non riesco a dormire perchè la mia migliore amica
Jazmine mi ha regalato i biglietti per la partita di calcio tra il Milan: la
mia squadra del cuore e che non lascerei per nulla al mondo e il Manchester
United.
Io amo il calcio, è la mia passione.
Sì, mi considererete una maschiaccia ed è quello che sono e ne vado fiera!
Ho sempre frequentato le migliori squadre di calcio grazie al sistema economico della mia famiglia.
Non ho mai frequentato nessun ragazzo tranne che come amico.
Vivo a Londra da quando ho compiuto 4 anni ma vengo dall'Italia.
Vivo con mia sorella Martina, che ha 3 anni in più di me in un bel quartiere di Londra.
Andiamo molto d'accordo e litighiamo poche volte ma forse
perchè ci vediamo solo la sera visto che mia sorella frequenta una scuola
musicale e rimane a scuola fino alle 19:00.
Finalmente la sveglia suona, sono le 6 del mattino e io e Jazmine passeremo
tutta la giornata insieme a fare shopping per poi andare alla partita.
Mi vesto e faccio la mia solita colazione.
Mancano ancora 10 minuti allora decido di guardare un po' di
televisione, guarda caso c'è la partita di ieri tra il Chelsea e il Manchester
City e mi guardo i primi minuti dove il Manchester City subito segna un
fantastico goal.
Suona il campanello:
"Chi è?" chiedo anche se già mi immagino la risposta.
"Sono Jazmine, apri Chiara" come non detto.
Apro la porta e lei subito mi abbraccia e mi sussurra un
“sei sempre più vecchia” e ridiamo insieme.
Usciamo di casa per andare a prendere qualche vestito.
Entriamo in moltissimi negozi ma non compriamo niente.
Non ci piace fare shopping, lo facciamo solo per sembrare ragazze normali.
Prendiamo delle pizze da Nando's.
“Sei pronta per il giorno più bello della tua vita?” mi chiede ridacchiando.
Annuisco a bocca piena.
“Non vedo l’ora di vedere i miei idoli! Il Milan è tutto per me!” mi guarda stranita e poi strabuzza gli occhi di colpo.
“Cazzo!” esclama prendendo i biglietti nella borsa porgendomeli.
Li guardo bene e vedo che siamo nella curva destinata ai tifosi della squadra nemica: Manchester United.
Guardo il biglietto scandalizzata, non posso stare zitta durante tutto. È il mio compleanno, se non mi scateno oggi, quando lo faccio?!
Dopo un paio di minuti di silenzio imbarazzante prendo l’iniziativa:
“Farò finta di niente ma non ti prometto nulla!” le dico sbuffando.
Dopotutto sarò pur sempre a vedere i miei idoli e non importa dove.
“Aww grazie mille!” mi salta in braccio.
“Scusascusascusa, non lo sapevo, mi dispiace un casino! Ti ho rovinato il compleanno…” inizia a parlare a vanvera come sempre quando è nervosa.
“Smettila, tranquilla Jaz, sei perdonata” le sorrido dolcemente.
Paghiamo e finalmente arriva il momento tanto aspettato:
quello della partita.
Entriamo e rimaniamo entrambe incantate dal fascino di Wembley.
Mi sembrava un sogno diventato realtà, nonostante i tanti soldi per i corsi di calcio non ero mai stata a una partita del Milan e nemmeno in uno stadio così grande.
A un certo punto vedo Jazmine andare verso la curva del
Manchester:
"Jass! Dove vai?"
"Al nostro posto, vieni!”
Già, mi ero dimenticata…
Ci sedemmo ai nostri posti e comprai subito una lattina di Pepsi.
Il Manchester era in vantaggio di un goal e io mentre
sorseggiavo la mia dolce lattina di Pepsi sentii un urlo dalla parte opposta
dello stadio e Jazmine urlare:
"Nooooooo"
Mi voltai verso di lei e le chiesi ansiosa:
"Ha segnato il Milan?" e lei con tono seccato disse:
"Si"una semplice parola mi fece urlare dalla felicità.
Ero più che felice, un’emozione unica sentire il nome
della tua squadra per tutto lo stadio.
Mi alzai in piedi e urlai con gli altri milanisti ma scema come sono faccio
cadere la Pepsi sui capelli ricci del ragazzo che avevo davanti.
Il ragazzo si gira con aria arrabbiata, molto arrabbiata:
"Milanista di merda! Come ti permetti di bagnare i capelli di uno come
me?" mi guarda in cagnesco.
"Perchè? Chi ti credi di essere, Justin Bieber?" lo fulmino con lo
sguardo.
"Davvero non sai chi sono?" mi guarda confuso.
"No, so che sei un ragazzo iper-vanitoso che tiene per il Manchester
United e odia la Pepsi sui capelli" sbuffo.
"Come ti permetti?" mi urla contro.
"Mi permetto eccome e se non ti dispiace vado a prendere un'altra lattina
di Pepsi per farti il bagno quando vinceremo 4-1" gli faccio
l’occhiolino alzandomi dal mio posto.
"Stronza!" urla ancora per farsi sentire.
"Anche io ti voglio bene" ridacchio.
Vado a prendere un'altra lattina come promesso e torno al mio posto mentre il
riccio mi guarda in cagnesco.
Jazmine si avvicina e mi sussurra:
"M-m... l-lui...è-è" la interrompo subito.
"Non lo voglio sapere"dissi scorbutica.
Sembrava avesse visto Justin Bieber!
Vinse il Milan 4 -1 come avevo previsto e rovesciai l'intera lattina di Pepsi
che avevo comprato apposta per lui sui suoi capelli. Ci godevo tantissimo!
Il riccio senza degnarmi di uno sguardo se ne andò seguito dai suoi 4
amichetti.
Uscii dallo stadio saltellando felicissima.
Mi ero fatta valere con quello scemo.
Di colpo me lo ritrovai davanti con i suoi amichetti.
Vedo Jazmine che sta per urlare e un ragazzo moro la blocca
immediatamente e gli sussurra qual cosa che non riesco a sentire.
"Lasciateci andare, dobbiamo tornare a casa." Guardo male il capo
banda.
"Non mi riconosci nemmeno adesso?" mi chiede quasi dispiaciuto.
"No e non voglio" dissi cercando di andarmene.
Prendo per mano Jazmine ma non riesco a liberarmi di loro.
"Scommetto che non mi batterai mai a calcio in una sfida 1 vs 1" mi
dice il riccio con sguardo di sfida.
Non sai con chi hai a che fare!
"Scommettiamo?" accetto la sfida in pieno.
"Sarà una vincita facile" sbuffa ridacchiando.
Ride bene chi ride ultimo, dovresti saperlo.
"Se lo dici tu!"risposi a tono con un sorriso malizioso
"Allora ci vediamo in questa via tra 10 min"disse porgendomi un
bigliettino.
"A dopo riccio" glielo strappo di mano voltandomi per andarmene.
"Ciao stronza" lo sento dire tranquillamente.
Mi avvicino a lui, gli tiro uno schiaffo e mi allontano con Jazmine che
continuava a fissare il moro.
Accompagnai a casa Jazmine e tornai a casa per prepararmi.
A casa c'è mia sorella che guarda delle foto sul computer:
"Che guardi Marty?" le chiesi sorridendo.
"I One Direction" mi avvicino e li vedo, sono i ragazzi dello stadio,
ecco chi erano.
"Che stronzo" sussurro stringendo i denti.
"Chi?" mi chiede confusa voltandosi verso di me.
"Il riccio" gli indico il moro nella foto.
"Intendi Harry? Ma perchè lo dici?" mi chiede triste.
"L'ho incontrato allo stadio e tra 5min ho una partita che devo vincere
contro di lui" sbuffo facendo segno con la mano di lasciar perdere.
"Mi stai prendendo per il culo?" mi guarda con gli occhi stralunati.
"No, perchè?" le chiedo ridacchiando.
"Perchè se non mi porti un autografo dei ragazzi e il numero cellulare di
Niall non puoi più tornare a casa". Mi sbatte la porta in faccia.
Bene, adesso grazie a lui non ho neanche più una casa!
Vado nel posto indicato e c'è un campo da calcio bellissimo.
Entro e non vedo anima viva, solo io e nessun’altro.
"Ti sei arreso?" urlo sperando che ci sia qualcuno che mi senta (il
riccio) non risponde nessuno, aspetto ancora qualche secondo e faccio per
andarmene quando mi trovo Harry davanti a me a petto nudo:
"Io non mi arrendo mai" mi sussurra all’orecchio.
"Rimettiti subito la maglietta!" gli urlo coprendomi gli occhi.
"Non mi hai riconosciuto neanche adesso?" mi chiede ridacchiando.
"Ho saputo chi sei grazie a mia sorella, non grazie al tuo
petto nudo! E comunque possiamo iniziare riccio?" si rimette la maglietta.
"Io non mi chiamo riccio! E comunque i miei pettorali sono i più famosi
del mondo!"
"Si, nel tuo mondo” sbuffo sonoramente.
“Ah è vero tu sei stronzo riccio Harry, piacere
stronza Chiara" continuo. Mi sorride conpiaciuto.
Eravamo faccia a faccia, c'eravamo solo io, lui e la palla al tre partii e gli
segnai subito un goal.
"Niente male, ma era solo la fortuna del principiante" dice
ridacchiado.
Continua a sperare riccio.
"Ho fatto calcio nelle migliori scuole da quando avevo 4 anni" gli
sorrido sapendo che non avrà scampo.
"Ma io sono Harry Styles, io vinco sempre. Canto e ho milioni soldi, cosa
vuoi di più dalla vita?" mi chiede sorridendo beffardo.
"Dalla tua niente quindi zitto e guarda la palla" segnai un altro
goal e poi un' altro ancora.
La partita finì 3-0 era veramente scarso!
"Bene, ho vinto io, ora posso tornare a cas..."abbassai la testa
senza finire la frase.
"Che hai Chiara?" mi chiede rialzandomi il viso con due dita.
"Fai un autografo a mia sorella e dammi il numero di Niall, altrimenti non
torno più a casa e dovrai sopportarmi ancora!" dico seria.
"Io ti faccio volentieri l'autografo ma per il numero mi devi qual
cosa" sorride malizioso.
Ti prego, niente di sconcio.
"Che vuoi in cambio?" chiedo seria.
"Un bacio" si avvicina sussurrando.
"Bleeea" rispondo d’istinto.
"Forza! Altrimenti verrai a dormire da me stanotte!" no, ti prego.
Tutto ma dormire con lui mai!
Mi avvicinai e gli stampai un bacio sulla guancia.
"Ma io il bacio lo volevo sulla bocca!" si lamenta
"Mai!" mi allontanai.
"Allora andiamo a dormire!" mi prende per un braccio iniziando a
camminare verso l’uscita.
"No, ok lo faccio" mi fermo.
Mi avvicinai velocemente e gli stampai un bacio sulla bocca.
"Bene, direi di averti fatto soffrire abbastanza per oggi! Tieni il
numero" disse porgendomi il biglietto.
Me ne andai di fretta mentre mi pulivo la bocca.
Però non erano tanto male le sue labbra, erano così morbide!
Cosa cazzo vado a pensare!
Suonai a casa e mia sorella mi aprì senza neanche vedere se avevo ciò che mi
aveva chiesto.
"Ecco ciò che volevi!" dissi porgendogli il biglietto
"Ma io stavo scherzando prima, comunque dammelo!" me lo strappa di
mano.
"Quindi potevo risparmiarmi il bacio! Cacchio!" Sussurro.
Prese il cellulare e chiamò subito quel numero, andò in camera sua e sentii
solo un urlo poi più niente.
Contemporaneamente mi suonò il cell, era Jass!
"Hei Jass, che c'è?" mi buttai a peso morto sul divano.
"C'è che stasera usciamo con i One Direction!" urla felice.
"Ci sarà anche Harry?" chiedo con nonchalance.
"Sì, ti prego vieni!" mi supplica sapendo quale sarebbe la mia
risposta.
"No, scusami ma non posso" sbuffo.
"Non puoi o non vuoi?" mi chiede.
"Entrambi ma ti prego non farmi venire, ti spiegherò tutto domani" le
rispondo.
"Ok, ciao tesoro" mi manda un bacio.
"Bye bye baby" le rispondo.
Mi sdraio sul divano cacciando fuori un piccolo urlo di nervosismo.
Mangio un po' silenziosa ma mia sorella capisce che non ne voglio parlare
quindi cerca di distrarmi:
"Hei, ci guardiamo un film horror?" mi chiede sorridendo.
"Ok, sorellina" le sorrido.
Ci sediamo sul divano e appena mette il dvd suonano il campanello.
"Vado io Marty" le urlo.
"Ok, Kia" dice ingurgitando i pop corn.
"Chi è?" chiedo prima di aprire.
"Sono Jazmine, Kia" sbuffo sapendo che cercherà un altro modo per
convincermi a venire.
"Ti ho detto che non..." dico aprendo la porta ma mi trovo Jazmin e i
ragazzi davanti
"Hei, non ci siamo ancora presentati bene: io sono Niall, lui è Liam, lui
Zayn e infine c'è Louis" mi sorride il biondo.
"Piacere ragazzi, aspettate un secondo"mi volto verso mia sorella che
è spaparanzata sul divano con i pop corn:
"Marty, vieni un attimo qui!" le urlo.
"Se non c'è Niall alla porta non mi alzo!" dice prendendo altri pop
corn dalla vaschetta.
"Allora credo che tu debba venire" ridacchio insieme ai ragazzi.
Alla vista del suo idolo iniziò ad urlare.
"Niall, ti dispiace fargli compagnia? Sai, tu sei il suo idolo!" gli
sorrido.
"Non mi dispiace per niente, è molto carina tua sorella!" mi fa
l’occhiolino e io ridacchio.
Ci interruppe qualcuno sulla macchina che suonò il clacson:
"Allora vieni?"chiese Liam.
"Ok un secondo" gli sorrisi.
Corsi in camera mia per cambiarmi, non potevo mica uscire con i One Direction in tuta.
Mi infilai dei leggins blu intonati con una maglietta senza spalline bianca.
Infilai le mie Supra bianche e blu e uscii di casa lasciando
Niall da solo con mia sorella.
Mi fecero entrare in macchina e c'era Harry al volante con affianco Louis.
Non mi aveva neanche guardato, sembrava quasi offeso ma non sapevo il perchè.
Ammetto che un po’ mi dispiaceva.
"Hei, ciao riccio" lo salutai cercando di iniziare un discorso.
"Ciao stronza" disse senza nemmeno guardarmi, era serio.
"Pensavo avessimo passato il momento in cui ci chiamavamo così" ridacchiai
cercando di mandare il discorso sul ridere.
Aprì lo sportello dell'auto e se ne andò.
Guardai i ragazzi confusa, tutti avevano la mia stessa espressione tranne Louis che sembrava sapesse già cosa avesse l’amico.
“Forse è meglio che lo segui” mi disse e io annuii.
Lo rincorsi per qualche minuto poi si fermò in una via strettissima tra due case.
Mi avvicinai con cautela e appena gli sfiorai la spalla sentii che stava piangendo.
Mi allontanai un po' ma lui si girò di colpo e mi abbracciò:
"Hei, non piangere, cos'hai?" gli chiesi stringendolo a me per
confortarlo.
"Sono uno stronzo! Non mi merito ciò che ho, i miei amici, la mia
famiglia... le Directioners che mi amano" disse tra un singhiozzo e
l’altro.
"Ma che diamine stai dicendo! Tu sei tutto per i tuoi fan e anche se fossi
uno stronzo non ti lascerebbero mai per nulla al mondo anche perchè Directioner
is a promise" dissi cercando di non scoppiare a piangere anche io, non
riesco a vedere la gente piangere e non poter fare niente per auitarle.
Mi abbracciò ancora una volta e mi sussurrò “grazie” e io lo
strinsi ancora di più a me.
"Adesso andiamo che i ragazzi ci stanno aspettando" gli sorrisi
mentre gli asciugo una lacrima che stava rigando la sua guancia sinistra.
"Ok" disse asciugandosi le lacrime e sorridendo leggermente.
Mentre tornavamo alla macchina mi accorsi che Harry cercava di prendermi per
mano.
Io la mettevo subito in tasca o facevo finta che dovevo
prendere il telefono fino quando Harry si stancò.
"Cosa c'è di strano se due amici si danno la mano?" chiese
leggermente irritato
"Niente ma la gente potrebbe pensare che stiamo insieme!" abbassai lo
sguardo leggermente in imbarazzo.
"A questo non avevo pensato" sorrisi.
Arrivammo alla macchina e tutti bisbigliavano fino a quando siamo entrati noi e
tacquero.
"Di cosa parlavate prima che noi arrivassimo?" chiesi chiudendo gli
occhi fino a farli diventare due seffure.
"Niente!" dissero in coro sorridendo.
"Facciamo finta di crederci! Piuttosto, dove andiamo a mangiare?"
chiesi per poi rivolgere un’occhiata ad Harry per sapere il suo parere.
"Nando's!" urlò Jazmine, scoppiammo tutti a ridere.
"Certo Jazmine, come vuoi!"disse Harry ridacchiando.
Partimmo e in 5 minuti eravamo già davanti alla pizzeria. Entrammo.
"Buona sera, siete in 6?" chiese il cameriere gentilmente.
"Sì, grazie" sorrise Liam.
Ci portò in un tavolo in un angolo della sala perchè al centro c'era una pista
da ballo e in un altro angolo il Dj.
"Vi prego ragazzi, cosa dicevate prima in macchina?" chiesi, non
riuscivo più a resistere nel fare quella domanda.
"Non te lo diciamo" dissero Louis, Jazmine e Zayn.
"E tu Liam, me lo dici?" feci gli occhi dolci.
"Se me lo chiedi così allora te lo dico, pensavamo che tu e Harry stareste
bene insieme" strabuzzammo sia io che Harry gli occhi.
"Bleeeaaa!" dicemmo io ed Harry.
"Ma è vero, non dite così!" disse Jazmine sbuffando.
"Scusatemi ragazzi, io vado in bagno a lavarmi le mani, vieni Jass?"
le chiesi poco dopo.
"Rimango che devo ancora decidere cosa prendere" disse per poi
riportare lo sguardo sul menù.
"Ti accompagno io!" disse Harry felice.
"O-ok" dissi stranita dell'entusiasmo che aveva usato per dirlo.
"Uuuuuuuu" dissero gli altri, li fulminai con gli occhi e si
zittirono.
Appena entrammo nel lungo corridoio per il bagno mi afferrò per le braccia e
con delicatezza mi spinse verso il muro, eravamo vicini, troppo vicini,
riuscivo a sentire il suo respiro e avevo i suoi occhi puntati sui miei:
"Ti faccio così schifo?" mi sussurrò, rimasi un po' imbarazzata dalla
situazione e dissi:
"Mi dispiace Harry ma non sei il mio tipo" ero sicuramente arrossita
per la domanda.
Abbassò lo sguardo e si allontanò da me un po' imbarazzato.
"Scusami" sussurrò.
"Tranquillo, non hai fatto niente, dai torniamo al tavolo!" gli
sorrisi cercando di rassicurarlo.
"Sì" rialzò lo sguardo e mi sorrise.
Tornammo dagli altri che avevano già ordinato:
"Cosa mi avete preso da mangiare?" chiesi sperando in non ritrovarmi
con la bocca infuocata dal salame piccante.
"Una pizza margherita come fa di solito Niall" disse sorridendo Zayn.
"Wow, allora devo ritenermi fortunata!" ridacchio.
Arrivarono le pizze, sembrava che non mangiavamo da un mese.
Dopo aver mangiato tutti andarono a scatenarsi in pista tranne me che rimanevo a guardarli dal tavolo.
Sarò pure brava con il pallone da calcio ma a ballare sono davvero una frana.
In quel momento mi si avvicinò Zayn.
“Hey, perché non balli con gli altri?” mi chiese sorridendo.
“Non so ballare” sbuffo guardando gli altri divertirsi in pista.
“Nemmeno io” ridacchia.
“Non è difficile, adesso basta che ti muovi un po’ a destra e a sinistra e sei a posto” mi fa l’occhiolino.
“Però…con chi ballo?” chiedo ancora.
“Su quello credo di aver già una risposta.
Lo vedo allontanarsi verso il bagno.
Lo guardo confuso fino a quando non mi sento abbracciata da dietro.
“Devo farmi perdonare per prima” sussurrò.
Sorrisi continuando a fissare quei fantastici occhi color smeraldo.
“Vorrebbe concedermi questo ballo?” mi chiede facendo il baciamano.
Annuii imbarazzata.
Appena arrivammo in pista partì un lento.
Lo guardai in cagnesco:
“Quanto gli hai dato?” chiedo ad Harry.
“Niente piccola, io sono Harry Styles” ridacchia.
Poggia le sue mani delicatamente sui miei fianchi e io porto le mie braccia al suo collo.
Iniziamo a muoverci a ritmo di musica.
“Faccio così schifo a ballare?” chiedo poco dopo nascondendo la facci nell’incavo del suo collo.
Lo sento ridacchiare:
“Ma cosa dici? Va benissimo!” mi stampa un bacio sulla guancia.
“E ora perché non alzi la testa” mi chiede vedendo che non mi muovo.
“Non mi piace farmi vedere rossa in viso” dico ridacchiando.
“Nooooo ti ho fatto arrossire!!” mi prende in giro il riccio.
Gli tiro una sberla sul braccio e lui ridacchia.
“Non sei divertente” dico alzando la testa.
“Eccome se lo sono” ribatte avvicinandosi.
“Per niente” stringo le spalle.
Le sue mani iniziano a solleticarmi i fianchi facendomi fare dei movimenti bruschi per liberarmi dalle sue grinfia.
La musica torna la solita da discoteca e lui smette di farmi il solletico.
Tiro un sospiro di sollievo.
Iniziamo a saltare tutti insieme a ritmo di Titanium.
Dopo un paio di minuti mi risiedo al mio posto, inizio a
giocherellare con i miei braccialetti ma il mio sguardo passa sull’orologio.
"Ragazzi, è tardi, dovremmo tornare a casa" dissi io guardando
l’orario 00:24.
"Uffa! Adesso paghiamo e vi accompagniamo" sbuffa Zayn.
"Grazie" sorrido.
In macchina Zayn fissava Jazmine come se fosse una dea e appena la riaccompagnò
le diede un bacio a stampo sulle labbra, Jass era diventata un peperone.
Arrivammo davanti a casa mia e Harry scese dalla macchina con me:
"Grazie, mi sono divertita oggi" gli sorrido dandogli un bacio sulla
guancia.
"Anche io" si stava avvicinando troppo.
"Vuoi copiare Zayn? Hai un cervello, puoi trovare da solo un modo per
farmi innamorare di te" entrai in casa salutando i ragazzi in macchina.
Harry era rimasto davanti alla porta, sembrava sconvolto da
quello che gli avevo detto.
Mi misi il pigiama con un sorriso enorme.
Sognai quando ci sfidavamo a calcio, rivivevo i momenti migliori passati con
lui in questa giornata.
Mi svegliò il mio cellulare. Lo presi e risposi alla chiamata:
"Pronto?" dissi sorridente.
"Stavi dormendo vero? Quando imparerai a svegliarti presto!" mi
riprende la mia migliore amica.
"Jass, non farmi la predica! Che cosa c'è?" le chiedo sbuffando.
"Ti va di andare al bowling oggi pomeriggio?" torna pimpante.
"Chi c'è con noi?" chiedo
sapendo già il suo piano.
"Solo Zayn" disse sottovoce, segno che mentiva.
"Dimmi la verità!" ribatto.
"Ok, tutti i ragazzi" disse con un tono rassegnato
"Va bene, ciao" dico sorridendo non vedendo l’ora di rivedere
Harry.
"No, aspetta!" urla.
"che c'è!?" chiesi annoiata
"Oggi, a pranzo mangiamo dai ragazzi!" dice velocemente.
"Dirmelo prima no?" la “sgrido”.
"Scusa, vengo a prenderti tra un ora, ciao!" attaccò.
Mi rimisi sotto le coperte per dormire ancora un po'.
Questa volta a svegliarmi fu il campanello. Scesi ad aprire.
Mi ritrovai Jazmine davanti con il sorriso stampato che poi appena mi vide
diventò una smorfia:
"Forza, muoviti! Muoviti!" in 5 min mi aveva fatto vestire, lavare,
truccare e preparare i capelli.
Questa ragazza è un genio!
Entrammo nella sua macchina e durante tutto il percorso fino a casa loro
continuava a dire quanto era bello e dolce Zayn, stavo per vomitare da tutto
questo zucchero.
Parcheggiò la macchina e suonò il campanello di una villa enorme.
Non sapevo nemmeno che esistessero delle case del genere.
Aprì Zayn e Jazmine divenne bordeaux.
"Ciao bellezza e... ciao Chiara!" disse dopo un po’.
"Grazie di esserti ricordato di me!" sbuffo incrociando le braccia al
petto.
"Entrate!" ci fa accomodare.
La casa era splendente, non me l'aspettavo... pulita!
Sicuramente l'avranno pulita sapendo che saremmo venute anche noi.
A confermare ciò fu Louis che spuntò da dietro il divano dicendo:
"Zayn, dove la butto qu..." appena ci vide nascose tutto dietro la
schiena.
"Ciao RAGAZZE!" disse urlando la seconda parola che sembrò una parola
di allarme perchè appena dopo pochi secondi Liam e Niall scesero le scale di
corsa salutandoci
"Ciao belle!" disse sorridendo Niall.
"Ciao, c’è qualcosa che non va?" chiesi.
"No tranquille" disse velocemente.
Liam portò da parte Louis e bisbigliarono qualcosa.
Mi avvicinai di nascosto e li feci spaventare:
"Mi volete dire che succede?" chiesi incrociando le braccia al petto.
"Ok, Harry non si sveglia" disse velocemente Louis.
"E questa è la grande tragedia? Basta buttargli un po' d'acqua in faccia e
vedi come si sveglia!" ridacchio immaginandomi la reazione del riccio.
"Vai tu a svegliarlo!" disse Louis.
"Con piacere" ridacchiai.
Mentre salivo le scale sentii Liam che diceva:
"Stupido! Mandi una ragazza a svegliarlo?" che problemi avevano?!
Non ci badai e aprii varie camere per cercare quella di Harry, erano tutte un
casino!
La stanza che cerchi è sempre l'ultima che trovi.
Nella sua camera c'erano vestiti ovunque, non si vedeva nemmeno il pavimento!
A me piace il disordine ma questo è un po' troppo.
Harry era girato dall'altro lato, dormiva solo in boxer, devo ammettere che è
davvero carino quando dorme.
Mi avvicinai a lui e gli sussurrai:
"Harry, Harry svegliati" sussurrò cose senza senso.
"Che palle che siete, adesso registrate anche la voce di quella puttana
per cercare di svegliarmi? Vi sbagliate di grosso!" disse chiaro poco
dopo.
Gli tirai immediatamente una sberla e lui aprì gli occhi.
Mi guardò come per dire “sono uno scemo! Quando imparerò a tenere la bocca chiusa!”.
Me ne andai sbattendo la porta di camera sua e uscii di casa
mentre tutti guardavano Louis arrabbiati.
Iniziai a camminare per le vie di Londra senza una meta.
Passai davanti al London Eye e decisi di farci un giro.
Ero su con un ragazzo incappucciato e gli occhiali da sole.
Di colpo il London Eye si blocca.
Inizio ad agitarmi e il ragazzo che ho affianco se ne accorge.
Mi fissa e si avvicina tanto mette le mani dietro il collo e
mi bacia dolcemente a stampo, si stacca, si toglie il cappuccio e gli
occhiali... è lui, Harry.
"Perchè lo hai fatto?" chiedo allontanandomi ancora stupita.
"Perchè da quando ti ho visto la prima volta allo stadio sei rimasta nei
miei pensieri e nel mio cuore, mi piaci Chiara, tanto, ti scongiuro, perdonami
per quello che ho detto stamattina. Quando mi sveglio sono sempre suscettibile,
perdonami" disse quasi con le lacrime agli occhi.
"Oh mio Dio, non so cosa dire Harry" sorrisi.
"Dimmi solo che mi perdoni, mi basta solo quello" mi riavvicino a lui
lentamente e gli stampo un dolce bacio.
"Sei perdonato” gli sussurro.
Il London Eye riparte:
"Sei stato tu a far fermare la ruota?" ridacchio.
"Hehehe si" si gratta nervosamente la testa.
"E se ti avessi detto di no?" chiesi con tono di sfida.
"Non saresti resistita al mio fascino" mi fa l’occhiolino.
"Tu sei troppo montato ma mi piaci" sussurrai sulle sue labbra...