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Autore: Mikoru    09/02/2008    5 recensioni
Conoscete l'Accademia di Lyraza? La più rinomata del continente, senza alcun dubbio. Iscrivendovi, otterrete l'insegnamento dei migliori maestri d'arme, e la sicurezza di un glorioso futuro come soldato. Entrate, date pure una sbirciata; osservate il combattimento tra la giovane cadetta Bryhn, tanto focosa quanto pericolosa, e il suo avversario Gart, borioso ma imbattibile studente. E se qualche spada volerà dalla vostra parte, non abbiatene a male.
Genere: Romantico, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gart notò da lontano la sua donna.
La sua donna.
Erano mesi che, inconsciamente, fantasiosamente, nemmeno troppo segretamente, la considerava così, ovviamente innervosendola per questo. Eppure adesso la era sul serio. Sua. Bryhn. Un pensiero, questo, che dalla sera prima continuava a esplodergli nel cuore, riscaldandolo, riportandolo a quella vita che, dopo essere stato condannato in un anonimo campo di battaglia, aveva quasi disprezzato. Oh, sì: Bryhn, così scontrosa, così oscura, così intrattabile... eppure così luminosa. Il suo nuovo, personale, immortale sole.
Le arrivò alle spalle, cingendola con divertito affetto. «Ciao. Come sono andati gli allenamenti?» domandò sfacciato. Sembrò notare solo allora la sua amica. «Ah, Tiara. Buongiorno.» Sfoggiò un sorriso da schiaffi, chinandosi poi a baciare la nuca di Bryhn.
Tiara gli sorrise allo stesso modo, pregustandosi l’inevitabile imbarazzo dell’amica.
Difatti Bryhn arrossì, e fu percorsa da un brivido, come un’eco di quelli provati nella notte appena passata. Brividi caldi di passione. «So-sono andati bene...» bofonchiò.
Intorno a loro, dopo un primo istante di muto stupore, avevano iniziato a levarsi sussurri altrettanto stupiti. Molti degli allievi osservavano la scena e poi si guardavano fra loro, come a voler ricevere vicendevole conferma che i loro occhi non si stavano ingannando. Altri si domandavano cosa fosse successo, visto che fino al giorno prima fra quei due sembrava correre un’ostilità più che evidente.
Fra le ragazze, Itess ridacchiò mentre la timida Liira arrossiva appena a vedere quelle inaspettate effusioni fatte in pubblico. Delle altre, qualcuna fece come Itess, qualche altra si ritrovò ad invidiare Bryhn. Ma tutte si domandavano invariabilmente la stessa cosa che si chiedevano anche i ragazzi.
Lavian, seduto ad uno dei grossi tavoli di legno, si adombrò un poco e si voltò dall’altra parte.
«E tu come hai passato la mattina?» domandò Tiara a Gart, poiché Bryhn pareva aver perso l’uso della parola dopo quella risposta balbettata e fissava a terra senza osare alzare il volto e gli occhi.
«Meno piacevolmente rispetto alla notte» tentennò il capo lui, divertito. «Te la rubo per il pranzo, ti dispiace?» Così dicendo, tirò via una Bryhn ancora senza parole, trascinandola con sé nella mensa. «Di’ pure che sono scemo» le sussurrò in un orecchio, camminandole teneramente accanto, «ma in queste poche ore sei riuscita a mancarmi da impazzire...»
Lei sorrise. «Anche tu...» mormorò, alzando il viso per guardarlo. «Però...» Lanciò un paio di occhiate in giro. «Potevi evitare... così davanti a tutti...» protestò debolmente, con assai scarsa convinzione. «Devo essere rossa come un sole al tramonto...»
«Ora sei mia. È bene che tutti lo sappiano, no?» Lui la strinse maggiormente. «Per quanto riguarda il rossore... be', dimostra che sei umana, no?» Rise, chissà perché aspettandosi un ceffone per la battuta.
Lei mise il broncio e gli diede uno scappellotto sul braccio. «Cosa dovrei essere? Un drago?» ribatté. «Antipatico. Pensa per te, pensa.» Gli fece uno sberleffo.
«Io sono un dio» precisò il ragazzo con estrema serietà.
Bryhn lo guardò con un sopracciglio alzato, trattenendo una risata. «Ma senti questo! Un dio! Certo, il dio dei dormiglioni» lo prese in giro.
«Questa mi colpisce al cuore!» Gart mimò un infarto. «Inoltre puzza di menzogna. Potevi dire... che so? Il dio degli accoppiamenti...»
Bryhn inarcò entrambi i sopraccigli. Aprì bocca come per scandalizzarsi, ma poi disse, fingendo noncuranza. «Ah, questo non posso affermarlo, non ho verificato abbastanza.»
«Abbastanza?» Lui sottolineò la parola come se fosse una bestemmia, però sempre divertito.
Quella notte era stata... speciale. E non solo perché aveva infine stretto a sé l’oggetto dei suoi desideri: nonostante tutte le fanciulle che si erano susseguite sotto di lui, unirsi a Bryhn lo aveva colpito nel profondo. Quel suo cambiamento, nel letto, da spietata guerriera a timida bambina, quel suo tenero bisogno d’essere condotta quasi per mano... lo aveva intenerito, avvinto. Dormire tenendola tra le braccia, per una volta, gli era parso addirittura più profondo che l’unione stessa appena conclusasi.
Il giovane sorrise. «Vorrà dire che questa sera ti concederò una seconda analisi... oppure potremmo cercare di ampliare i campi d’indagine» fece con noncuranza, anche se, avanzando fra i tavoli, badò bene che tutti avessero la visuale migliore per notare ch’egli teneva Bryhn stretta a sé. «Hai visto la nuova garzona del panettiere?»
Bryhn lo guardò storto. «No, non ancora. Ma immagino che tu, invece, l’abbia notata fin troppo bene. Com’è? Carina?» domandò, in tono leggermente sferzante.
«Un leggiadro fiore di primavera appena inumidito dalla rugiada» cinguettò Gart, trovando improvvisamente una cosa saggia bloccare le mani di Bryhn.
Peccato che si fosse dimenticato dei piedi. Uno di essi, calzato nel pesante stivale di cuoio, calò pesantemente su uno dei piedi di Gart e lo pestò premurosamente con il tallone. Lei lo guardò con un sorriso non proprio comprensivo. «Oh, scusa, l’ho fatto apposta.»
«Però quando ero geloso io mi sgridava...» azzardò il poveretto, stringendo i denti per non far trapelare il dolore.
«Oh, ma perché tu non avevi alcun diritto di esserlo» flautò lei. «Ti avverto: se vuoi arrivare a tavola sulle tue gambe, attento a quello che dici.»
«Certo, va bene...» tentò di rabbonirla lui, evitando persino di lanciare il solito sorriso sornione a quel tavolo puntualmente occupato da un gruppo di fanciulle.
Bryhn annuì, per il momento soddisfatta. «Allora adesso andiamo a farci dare il pranzo. Sto morendo di fame!» si lamentò, e per confermare quell’affermazione il suo stomaco emise dei borbotti eloquenti. «Stamattina non ho mangiato nulla, ed è tutta colpa tua» gli rinfacciò.
«È un’accusa che mi rivolgerai spesso... spero.» Gart si avviò con lei. Sentì, in quel momento, di aver raggiunto la felicità pura, completa, perfetta. Non era morto, era tornato da Bryhn e lei finalmente lo aveva accettato; soprattutto, lo aveva ricambiato.
L’ombra in lui si era acquietata da molte ore, ormai, eppure non sparì: rimase lì, nel profondo del suo cuore, quiescente mostro in attesa della propria occasione.




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Ed ecco un altro capitoletto. Spero ci perdonerete se è un po' corto... ^^
Rispondo a Nausicaa212. Esatto, Bryhn ignora che Gart è un demone. Quanto alla tecnica cui ho accennato... be', non è facile da spiegare per iscritto. Fai conto di avere una spada e di impugnarla con entrambe le mani; il colpo va portato diritto avanti a sé, con le braccia tese, in quanto è un affondo e quindi va effettuato di punta. La reazione dell'avversario è di scartare di lato, cosicché la spada nemica gli passerà di fianco; a quel punto, essendo l'aggressore sbilanciato in avanti, l'altro ne può approfittare per afferrargli le braccia (all'altezza del gomito, circa) col proprio; ponendo che entrambi i duellanti siano destri, lo scarto sarà effettuato verso destra, e sarà quindi il braccio sinistro (quello non armato) a compiere la manovra di presa. La posizione del detto arto è un po' come quando trasporti qualcosa, appoggiato al fianco ma trattenuto col braccio. A quel punto, colui che ha effettuato la presa, stringerà le braccia dell'avversario contro il proprio fianco. È una mossa che porta necessariamente a stretto contatto, e una volta immobilizzato l'aggressore in questo modo, l'altro potrà approfittarne per colpirlo alla testa con il pomo della spada (che essendo in metallo, fa male!).
Spero di essere stata chiara... anche perché il mio ragazzo me la mostrò parecchio tempo fa e quindi non rammento con precisione le spiegazioni che mi diede in proposito... ç_ç

P.S. Non so quando ci sarà il prossimo aggiornamento, perché Maura è già tanto se trova il tempo di respirare, mentre io sto passando un periodo un po' "no"... con la prospettiva di un cambiamento abbastanza radicale (anche se forse non ancora definitivo) nella mia vita. Ho il morale che in questi giorni mi va a terra con una frequenza notevole.
  
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