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Autore: larryislover    01/08/2013    8 recensioni
Un incidente può cambiare la vita a tutti.
E' la fine.
Ma per Winnie Beason e Keaton Stromberg era solo l'inzio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Keaton Stromberg, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Winnie camminava sotto la pioggia quel giorno, con il suo ombrello color rosa confetto.
Si recava ogni giorno all’ospedale dopo l’incidente che le ha cambiato la vita.
Non le importava di nessuno, voleva solo stare accanto a lui in questo momento.

Entrò in ospedale, firmò un foglio e poi entrò nella stanza di Keaton, la numero 217.
Si sedette su una poltroncina che si trovava accanto al letto e ,come faceva da ben due mesi, restava lì a fissarlo e a parlare con lui, anche se non poteva sentirla.  Le raccontò della sua giornata.
“ Sai oggi sono arrivata in ritardo a scuola, come sempre d'altronde, immagina che sgridata che mi ha fatto la Giulliard ” sospirò tristemente accarezzando il dorso della mano di Keaton.
“ La Giulliard è una nuova professoressa di matematica, scusa se non te l’ho detto, ma è arrivata dopo il tuo incidente ” Winnie fissò il vuoto davanti a lei “ Quello stupido incidente ” continuò.
Sentiva gli occhi pizzicare, ma le lacrime non scendevano. Come mai lui era stato in coma per due mesi e lei se l’è cavata solo con una gamba rotta? Questo non era giusto secondo lei, lui non meritava questo, tutto questo dolore, tutta questa tristezza, tutta questa solitudine.
Rise amaramente alla parola ‘tristezza’, perché sapeva che Keaton non era mai triste, aveva sempre quel sorrisetto sincero stampato in faccia anche dopo un brutto voto. Lei guardò il suo viso per qualche secondo, ammirando le sue labbra carnose e i suoi capelli color sabbia che incorniciavano il suo viso roseo.

“ Ti ricordi, quando facevamo i compiti insieme? ” lei sorrise con le labbra chiuse. “ Tu preferivi suonare la tua chitarra e cantare una canzone”.



“ Allora ora ripetiamo matematica e biologia” disse prendendo i libri dalla sua cartella colorata.
“ No, dai, non voglio Winnie, per favore, facciamo un’altra cosa” frignò Keaton bloccandola.
“ Keat, se non recuperiamo queste materie veniamo bocciati e poi darò la colpa a te, idiota” disse gesticolando.
“ Nah, ce la caveremo, fidati di me” prese la mano della ragazza stringendola delicatamente, come se stesse cogliendo una rosa. Winnie voleva fidarsi di lui. Keaton salì su per le scale recuperando la sua vecchia chitarra nella custodia di cuoio rame, la estrasse e strimpellò qualche accordo.


Winnie odiava ricordare queste cose. Le faceva male, male al cuore.  Appoggiò la testa sul cuscino di Keaton accanto al suo viso. Riusciva a sentire il suo respiro, così continuò a scavare nei ricordi.
“Oppure quella volta che andammo al luna park, e io non volevo salire sulla ruota panoramica, perché avevo paura di cadere, ma forse tu mi avresti presa”.


“Saliamo sulla ruota panoramica?” chiese Keaton guardandola negli occhi. Era più felice di un bambino a Natale.
“Keaton, sai che ho paura, dai, perché non vai con i tuoi amici?” gli chiese mettendogli una mano sulla spalla.
“ Winnie io voglio andare con te punto e basta” la trascinò tra la gente prendendola per il braccio. Arrivati sulla giostra Winnie sfregava le mani sui suoi jeans per il nervosismo, invece Keaton non faceva che guardarla e ridere. Appena la giostra partì, Winnie si coprì gli occhi girandosi dall’altra parte per paura di cadere. Ma Keaton tolse le mani dal viso di Winnie delicatamente. Lei teneva ancora gli occhi strizzati dalla paura.
“ Winnie apri gli occhi e guardami, non avrai paura, fidati ” la rassicurò Keaton. La ragazza aprì gli occhi pian piano, si girò e guardò negli occhi Keaton, quei bellissimi occhi verdi con qualche punta di azzurro che Winnie amava.


“ Avevi ragione, non avevo avuto paura, sei riuscito a rassicurarmi come nessuno aveva mai fatto ” alzò lo sguardo per vedere il profilo di Keaton, per poi sorridere debolmente. Una lacrima rigò il suo viso.
“ E la sera del ballo scolastico? Non me la dimenticherò mai ” Winnie si fece più stretta a Keaton abbracciando il suo braccio.



Winnie se ne stava sola su una sedia della palestra, guardando coppiette che ballavano, amiche che ridevano e scherzavano, ragazzi che invitavano ragazze e viceversa. E lei? Sola. Sapeva che nessuno voleva ballare con lei, a tutti i balli che avevano organizzato lei non era mai stata invitata a ballare. Era sempre venuta sola alle feste. Aveva la testa tra le mani e guardava il pavimento giocando con i piedi. Sentii dei passi accanto a lei, ma non ci fece caso. Partirono le note di ‘Don’t Let Me Go’ era la sua canzone preferita.
“ Ti va di ballare?” era una voce familiare che Winnie conosceva benissimo, strabuzzò gli occhi e alzò lo sguardo. Era Keaton con una mano tesa verso di lei. Lei dissentì con la testa e continuò a fissare il pavimento. Ma Keaton le prese una mano e la trascinò in pista. Aveva ancora gli occhi spalancati quando percorse la pista sotto gli occhi di tutti. Keaton le sorrise girandosi.
Il ragazzo le cinse i fianchi, ma lei non sapeva cosa fare, non aveva mai ballato in tutta la sua vita.
“ Metti le mani sulle mie spalle ” le suggerì. Lei fece come aveva detto e un brivido percorse la sua schiena. Non aveva mai provato questa sensazione. Ondeggiavano da destra a sinistra  e viceversa. Lei sorrideva a lui e lui a lei. Lui la strinse di più a se erano a pochi centimetri l’uno dall’altra.
“ Ho messo questa canzone per te ” le sussurrò Keaton “ So che la ami ”
Winnie strabuzzò gli occhi, non poteva crederci. Keaton fece scontrare le loro fronti e sorrise. La ragazza arrossì di colpo e ricambiò. Sentiva il suo respiro sul naso, perché Winnie era più bassa di Keaton.
“ Sei bellissima ” le sussurrò Keaton A quelle parole Winnie, non sapeva se piangere o urlare.


“ Fu la serata più bella di tutta la mia vita ”  le lacrime avevano preso il sopravvento sul viso pallido della ragazza. Guardò Keaton, ma non si muoveva, non faceva niente. Lei appoggiò la testa accanto alla sua e strinse la sua mano.
“ Perché non parli eh? Fammi capire che mi senti per favore, voglio sentire la tua voce, voglio vedere i tuoi occhi sbattere, è da due mesi che non dai segni di vita, per favore, io ti amo, mi piaci tanto, non te l’ho mai detto per paura che mi ridessi in faccia ” Winnie scoppiò in un pianto liberatorio, un pianto che portava dietro da due mesi. I singhiozzi si fecero più forti, lo guardò e gli diede un bacio sulla guancia. Un cenno arrivò alla mano dei due intrecciata. Quella di Keaton si mosse debolmente. Winnie guardava la scena con gli occhi sbarrati. Si voltò verso il viso di Keaton il quale aprì gli occhi, i suoi bellissimi occhi.
“ Perché, non mi hai detto che mi amavi? ” gli disse girandosi  pian piano con gli occhi ancora socchiusi, verso il viso della ragazza, la quale lo guardava senza dire niente.
“ Perché mi avesti riso in faccia ” disse la ragazza con un filo di voce.
“ Non ti avrei mai riso in faccia ” disse.
“ Perché? ” Winnie era confusa.
“ Perché è la stessa cosa che provo per te ”disse il ragazzo sorridendole. La ragazza si mise una mano davanti alla bocca e pianse. Pianse come non aveva mai fatto. Keaton le asciugava le lacrime dicendole di smetterla di piangere, ma lei lo abbracciò.


Il giorno dopo Winnie era diretta sempre verso l’ospedale.
Arrivata lì Keaton era fuori dall’ospedale che sorrise appena la vide correre verso di lui. Lui la abbracciò sollevandola da terra e stringendola a se.
La ragazza rideva, rideva e rideva, era felice. Keaton la lasciò e senza dire niente, prese il suo viso tra le mani e la baciò. Voleva farlo da tanto tempo.
Ora si sentono al sicuro l’un l’altro. Insieme.
  
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