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Autore: adaubartol    01/08/2013    5 recensioni
Harry Styles è un libro chiuso. è schivo, nascosto. riuscirai a capirlo solo leggendolo, sfogliando le sue pagine. ma chi riuscirà ad aprire un libro chiuso da così tanto tempo? chi riuscirà a trasformare la scintilla nascosta dietro agli occhiali di Harry in un incendio?
Louis Tomlinson è un libro aperto, ma scritto in una linguaggio indecifrabile. le sue pagine sono taglienti, non sfogliarlo o ti farai del male. Louis è ghiaccio. ghiaccio duro, forte e invulnerabile. o quasi. perchè il ghiaccio si scioglie sempre in presenza del fuoco.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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'Harry, quei libri non si metteranno apposto da soli!' scandì la voce di Maggie, il mio capo, dall'altra parte della libreria.

'So che ti piace leggere, dolcezza, ma sei qui per lavorare.' Aveva un tono un po' più dolce. Scesi sbuffando dalla grande scala nell'angolo buio. Il mio angolo buio nella parte destra della più grande libreria della periferia lodinese. La mia libreria,. Cioè, in realtà era di Maggie, ma ormai era casa mia. Passavo pomeriggi interi a leggere su quella scala, la stessa da ormai sei anni. Dopo quattro, Maggie si era abituata a vedere il mio 'faccino adorabile' (parole sue, non mie, per carità) e mi assunse come tutto fare. Era da sola in quell'enorme castello di parole stampate. In effetti, mi ha assunto più per farle compagnia, che per aiutarla con le vendite. Non entra mai anima viva, se non qualche passante che di tanto in tanto si ferma a chiedere indicazioni. E puntualmente Maggie risponde 'Non preferirebbe un bel libro?'

Maggie era un po' come una seconda madre per me. Mi strizzava le guancie, mi sistemava la camicia e mi scompigliava i ricci quasi ogni mattina, una routine quotidiana.

'Sei bellissimo Harry'- ripeteva ogni volta. 'Come mai non porti qui una bella ragazza di tanto in tanto?' Già. Era proprio come mia madre. Mi limitavo a sorridere e le dicevo che nessuna si era mai interessata a me. E non è del tutto una bugia. Le ragazze non si interessano a me, ma principalmente perché sono io il primo a non essere interessato a loro.

Ho fatto coming out a scuola l'anno scorso e ogni giorno me ne pento sempre di più. Ero fidanzato con un ragazzo, non mi piaceva più di tanto, ma mi serviva per urlare a tutti chi fossi veramente. Così, un giorno, camminai tenendomi per mano con lui nei corridoi e lo baciai. Lui rimase a fissarmi mentre sorridevo e poi si mise a correre. Vidi tutti avvicinarsi a me, mi guardavano come se fossi un alieno, un mostro.

'Che schifo!' 'Checca!' 'Frocio!'

Sentivo gridare insulti di ogni tipo che ancora oggi mi riecheggiano nella testa. Secchione, e per di più frocio. Complimenti Styles, bella vita. Da quel giorno continuo a nascondermi, sperando che tutti si siano dimenticati. Di me, del bacio, di tutto. Ma nessuno dimentica. Vedo ancora tutti schernirmi, evitarmi, ridere di me. Mi indicano come se fossi un fenomeno da baraccone.

Forse lo sono.

Forse sono io quello strano, quello diverso.

Non vengo accettato.

E perché dovrei? Sono diverso.

Diverso.

Continuo a ripetermelo nella mente, finchè la risata di Maggie non mi riporta alla realtà.

'Oh Harry, guarda! Si sta avvicinando un cliente! Vai alla cassa, coraggio!'

Presi i libri che avevo in mano e mi misi dietro alla cassa sistemandoli nel mio scomparto. Lo facevo sempre, tenevo i libri migliori per me. Maggie ogni volta mi rimproverava per questo, e anche stavolta, mi lanciò uno sguardo furioso, ma non ci feci caso, mi piegai, nascostto dietro alla cassa, e continuai a sistemare i volumi. Sentii la voce di Maggie dare il benvenuto al nuovo cliente, sicuramente un altro passante confuso. 'Benvenuto alla Hemingway Library giovanotto!' Una voce acuta e graffiante, ma allo stesso tempo mascolina, pronunciò parole di ghiaccio. 'Ok, quello che è.  Mi serve un libro. Non rifilarmi spazzatura, voglio un libro vero' 'Oh, i ''libri veri'' dovrebbero essere in cassa, Harry!' gridò leggermente spazientita. Mi alzai sbuffando e tirandomi su i grandi occhiali appannati, quando lo vidi.

Occhi azzurri. Piccoli, lucenti occhi azzurro ghiaccio. Ghiacciati come la sua voce e come le sue parole.

I capelli castani erano raccolti in un ciuffo disordinato. La bocca socchiusa. Ne fece uscire la lingua per inumidirsi le labbra sottili. Era bellissimo, da togliere il fiato.

Mi accorsi del fatto che lo stessi fissando da un bel po' solo quando lui me lo face notare, usando una delle sue frasi gelide.

'Quattrocchi? Sveglia? Voglio un libro!' e sorrise.

Dio. Tutto era freddo in lui, tutto. Eppure quel sorriso era il sole. Mi faceva sciogliere come un cumulo di neve in estate.

Arrossii.

'Ehm.. t-tieni.. questo è uno dei miei uhm preferiti' dissi balbettando per poi azzardare un sorriso. Il colletto della camicia stava diventando troppo stretto, gli occhiali troppo appannati, lui troppo bello.

Gli allungai '17 black and 29 red' di Richard Rider con mano tremante. Lui lo prese, sfiorandomi le dita. Aveva delle mani piccole e nodose, estremamente belle. Un brivido mi percorse la spina dorsale.

Il ragazzo di ghiaccio ringraziò.

'Scusa amico, non ho soldi ora. Ti pago domani'

'P-potresti anche non farlo. C-cioè se lo leggi qui è g-gratis' risposi tirandomi su gli occhiali timidamente. Lo avrei rivisto. Lo avrei rivisto ogni giorno.

Fece un mezzo sorriso e mi ridiede il libro, sfiorandomi ancora. Brividi.

'Figo. Allora a domani, Quattrocchi.'- quel soprannome orribile, pronunciato da lui era una melodia celestiale.

'Ah, io sono Louis'

Deglutii nervosamente, tendendogli la mano. Brividi di freddo. E di caldo. Paura. Nervosismo.

'Piacere, Harry.'

  
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