Li feci arretrare, fino a farli sedere involontariamente sul letto, con uno spintone. Mi guardavano eccitati e desiderosi, gli occhi ardenti.. non stavo rischiando troppo? Stavano al mio gioco, ma per quanto? Avrebbero potuto ribaltare la situazione da un momento all’altro e Dio solo sa cosa avrebbero fatto di me e del mio corpo. Scacciai via quei brutti pensieri e tirai un respiro profondo.
Slacciai un bottone della camicetta, lentamente, mordendomi il labbro inferiore e non distogliendo lo sguardo da loro. David slacciò il bottone dei jeans. – Fermo.- Sibilai. – Decido io..- Continuai poi, fulminandolo. Alzò le mani in segno di scuse e le appoggiò sul materasso.