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Autore: xxbrokenrose    02/10/2004    3 recensioni
Monologo sotto la pioggia...
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.´¯`°¤.¸ Pioggia Maledetta ¸.¤°´¯`.



Fuori piove... e tu mi manchi tanto ...

Sembra strano, vero? Un tipo come me ... qui, sotto questo portico, al riparo dalla pioggia, nel bel mezzo della notte, quando, normalmente, dovrei essere fuori con gli amici a bere.

Ma stasera no. Questa notte la dedicherò solo a te, a me; questa notte solo per noi due.

-

Sai cosa ho qui con me? Indovina un po'... La nostra fotografia di quando andavamo all'Università.

Quanto eri bella ... la maglietta che hai su in questa foto te l'avevo regalata io ... era molto carina: ti lasciava le spalle e la schiena scoperte. Quanto mi piaceva quando mi abbracciata, e il tuo profumo riempiva l'aria circostante...

Cavolo! In preda ai miei pensieri non mi sono accorto che ha iniziato a piovere di traverso. Non ho alcuna voglia di infradiciarmi... per cui vado sul fondo del portico di questa vecchia casa, dove l'acqua non può raggiungermi. Lancio un'occhiata preoccupata alle travi del tetto ... non mi sembrano molto solide ... le gocce d'acqua che s'infiltrano tra gli assi creano strani cigolii alquanto preoccupanti. Ma non ci do peso ... Toh!

Una sedia e un tavolino ... mi siedo, e appoggio la foto e il mio immancabile pacchetto di sigarette sul tavolino.

Guardo la pioggia cadere, e mi ricordo la prima volta in cui ti ho visto.

Era il primo giorno di scuola, tu iniziavi le superiori quell'anno, mentre io ero già in seconda ... Ricordo che pioveva, e tu eri senza ombrello. Allora mi sono offerto di fare la strada con te, perchè io, l'ombrello, l'avevo eccome! “Tanto devo fare la stessa strada!”. Ti avevo detto... Ah! Balla colossale! Io in realtà abitavo dall'altra parte della città.

Alla fine ti ho lasciato l'ombrello, e sono tornato a casa senza.

Ho voglia di una sigaretta ... la luce della fiamma dell'accendino illumina per qualche secondo il mio viso.

Ricordo il nostro primo appuntamento serio... Anche quella volta pioveva ... Sono passato a prenderti in auto, perchè non volevo che ti bagnassi... e quando sei uscita dalla porta ... credevo che il cuore mi avesse cessato di battere. Avevi un vestitino nero che ti arrivava sopra le ginocchia, con l'orlo asimmetrico, aveva le maniche lunghe e larghe. Stavi decisamente da Dio! Quando mi hai sorriso poi... Mi sembrava di essere leggero leggero.

Faccio cadere per terra la cenere della sigaretta e sorrido ... mi venuta in mente la scena di quando avevo deciso di chiederti se volevi diventare la mia ragazza. Me ne stavo comodamente su una sedia, esattamente come ora, e ho battuto un pugno sul tavolo, esclamando “Ho deciso!”. I miei amici che erano lì con me, mi hanno guardato storto.

Sono venuto, a piedi, sotto casa tua, mentre diluviava, e ho gridato il tuo nome; appena ti affacciata alla finestra, ti ho gridato la domanda. E tu sei corsa giù, e poi mi hai abbracciato. Non ti sei curata di essere in pigiama e pantofole, semplicemente sei corsa giù da me , e poi mi hai baciato.

Sai, ora come ora ho una voglia immensa di stringerti tra le braccia e coprirti di baci. Ho tanta voglia di portarti a casa mia, e metterci sul divano, avvolti nelle coperte, con il camino acceso, e sussurrarti mille volte quanto ti amo. So quanto ti piace stare la calduccio stra le mie braccia, mentre fuori piove.

Non so se ricordi anche le nostre corse sotto l'acqua... per qualche strano caso, ogni volta che dovevamo correre, pioveva.

Ma a noi non importava più di tanto... ci bastava essere insieme ... mano nella mano, e poi un bacio bagnato alla fine della corsa. Queste erano le cose importanti per noi due.

... Mi è finita la sigaretta... la butto per terra e la schiaccio col piede, mentre me ne accendo un'altra. Lo so, a te non è mai andato giù che io fumassi così tanto; in effetti ho diminuito le quantità di sigarette da quando me l'hai detto... ma lo sai che ormai fumo tanto solo quando sono particolarmente triste.

Riprendo in mano la fotografia, e ti rivedo abbracciata a me, sotto la quercia dell'Università... con i capelli neri sciolti sulle spalle, gli occhi celesti che brillano e quel sorriso stupendo che solo tu sai fare.

Ricordo anche quando abbiamo fatto questa foto... ero all'ultimo anno di corso, e dovevano fotografare gli studenti per l'album fotografico di fine anno. Io avevo un amico che collaborava per il progetto, e sono riuscito a scroccarne due copie, una per te e una per me.

Poi, quando anche tu hai finito i corsi, abbiamo deciso di andare a vivere insieme,... un passo importante, e tu, anche quella volta mi hai risposto di sì. E anche quella volta pioveva.

... La Pioggia ... e l'odore di terra bagnata che porta con sé ...

... Tu ... e i tuoi occhi azzurri che diventano grigi quando piove ...

Tu e la Pioggia siete legate i qualche modo. Non so spiegarne il motivo, ma tu mi ricordi tanto la pioggia: in alcuni momenti tranquilla e silenziosa, come quando ti fai coccolare dame; mentre in altri, forte ed energiche, come quando ti arrabbi, o mi costringi a fare ciò che vuoi.

Eppure secondo me, la Pioggia è come l'Amore... non c'è acquazzone uguale all'altro, così come non c'è storia d'amore come un'altra.

Infatti la nostra storia è unica. Una relazione vegliata e benedetta dalla pioggia.

O forse dovrei dire maledetta.

Già, perchè quella sera me la ricordo bene...

Io ero a casa con l'influenza, e tu eri andata al lavoro, ci eravamo sentiti al cellulare proprio dieci minuti prima... tu mi chiamavi 'il mio piccolo micino malato', e io me la prendevo. Ho sempre odiato questi stupidi nomignoli, ma ci divertivamo tanto a prenderci in giro.

Avevi deciso che saresti tornata a casa tre quarti d'ora prima, per farmi compagnia e curarmi. “Dai, sto arrivando.” dicesti, “Ti amo”. Queste sono le ultime parole che ho sentito da te.

“Lo so...” ti risposi sorridendo, “... anch'io ti amo.”. Sono contento di avertelo detto anche quella volta.

Perchè quella volta un incidente ti ha portato via a me.

Un'auto, guidata da un pazzo, probabilmente ubriaco, ti è venuta addosso.

La polizia mi ha detto che si morta sul colpo. Beh, mi sento un po' sollevato nel sapere che non hai dovuto soffrire.

Non ci volevo credere all'inizio... no! Tu non potevi essere morta. Da un momento all'altro, mi aspettavo di vederti rientrare in casa con il tuo solito sorriso... Ma poi ho dovuto ricredermi.

Lo ammetto. L'idea del suicidio mi è passata per la testa, ma è stata seguita da una frase: “No, non posso. Io devo vivere. Devo farlo anche per lei.”. Una frase che sembra uscita dalla tua bocca, non trovi?

Ma dalla tua bocca non uscirà più nessuna frase, nessun “Ti amo”, nessun bacio... Sei condannata al silenzio eterno.

-

Guardo l'orologio,... le tre di mattina. E piove ancora.

Stasera sarà esattamente un anno che il to sorriso si è spento, e che i tuoi occhi si sono chiusi.

Ti amo, tesoro mio. Ti amo ancora tanto.

No... non sono pazzo. Sono solo un uomo ancora innamorato, un uomo che non si rassegna alla nostra lontananza, perchè sono sicuro che, un giorno, saremo di nuovo insieme, e se non sarà in questo mondo, sarà nell'altro.

Ora torno a casa. Se tu potessi parlare, mi diresti di riposare.

E sotto questa pioggia torno a casa.

... E sotto questa Pioggia Maledetta attenderò il giorno in cui saremo di nuovo insieme ... e allora so con certezza che sarà per sempre ...


- Pioggia Maledetta -


Nota: Questa fic è, in realtà, un tema scolastico. In pratica il prof. ci ha fatto scegliere 4 elementi:

Verbo Ricordare.

Luogo Un portico di una vecchia casa, mentre fuori piove, nel mezzo della notte.

Oggetto Una fotografia.

Persona Un uomo.

E poi dovevamo combinarci sopra un tema... Posso dire con gioia che ho preso un 8! ^___^

Purtroppo non ho potuto festeggiare ... per capirne il motivo, vi consiglio di leggere:

Sfogo Pomeridiano (28.o9.2oo4)

Mando tanti bacioni a tutti, e ... VI PREGO, COMMENTATE!

   
 
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