Domesticity Arc
6.
In Love and War
Leorio
ascolta Kurapika gorgogliare il collutorio in bagno per una trentina
di secondi prima di fare il primo passo “Non mi avevi detto
che ti
stava venendo il mal di testa”
“Ti sei lanciato nella mia
bocca” Kurapika borbotta, il suo tono trasuda veleno da tutte
le
parti “Non potevo dire nulla”
“Beh”
continua Leorio, “Non doveva essere così male dato
che non mi hai
fermato”. Si ferma a contemplare per qualche secondo il muro
della
stanza e si chiede se i vicini fossero a casa. Spera di no.
Il
biondo riappare sull'uscio della porta, sorreggendo un bicchiere di
acqua e due aspirine, e gli lancia uno sguardo astioso.
“Avrei
dovuto morderti”
Leorio fu colto da un'idea geniale “Dovremo
avere una parola d'ordine per situazioni come queste. Tipo
Hisoka”
Kurapika rabbrividisce e butta giù le pillole senza
commentare.
“O Mito-san. Come ti sembra?”
“Non
abbiamo bisogno di una parola d'ordine” ribatte il biondo
“Abbiamo
bisogno solo di non non farlo mai più”
Leorio
mette il broncio, perché gli piace quel po' di violenza che
ogni
tanto ci mettono, e sa che piace anche a Kurapika. “Oh non
dire
così. Mi dispiace” si gratta la nuca
“Non sapevo che stavo
sbattendo la tua testa nella parete un po'...diciamo...un po' troppo
forte”
“Come hai fatto a non sentirlo?” Kurapika
appoggia con violenza il bicchiere sul comodino “Io penso che
le
persone in fondo al corridoio abbiano sentito
magnificamente”
“Possiamo per piacere ricordare la foga
del momento? È stato bello no?” gli occhi del
castano sono quasi
chiusi mentre ripercorre ciò che avevano fatto la notte
precedente:
era come se stavano lottando e Leorio non può dimenticare
l'ebbrezza
di avere Kurapika prima contro il muro, poi sul pavimento e poi nei
suoi pantaloni.
“La
testa mi fa male!” il Kuruta lo guarda minacciosamente.
Il
senso di colpa è così forte da far sentire un
coltello piantato
nello stomaco di Leorio, ma invece di ritirarsi dalla discussione, ci
tiene a puntualizzare “Ehi, ti ricordi di quando mi hai rotto
il
culo? Ti ho perdonato?”
Kurapika
sospira infelice e disarmato.
“E comunque non ti sei
lamentato quando ti ho preso per i capelli e ti ho detto di
farlo!”
Leorio si sente giustificato.
Il
biondo con una scrollata di spalle sale sul letto, e quando sprofonda
tra i cuscini l'altro parla di nuovo. “Se domani sei ancora
dolorante possiamo giocare al dottore?”
Il suo amante
borbotta qualcosa che può assomigliare sia ad un
“Certo, va bene”
o a uno “Stai zitto, ingrato”.
Leorio si sporge verso di
lui “Ehi... sono perdonato vero? Non volevo farti
male”.
Dopotutto ha il presentimento che Kurapika sia più
infastidito dal
rumore che avevano fatto piuttosto che al modo in cui lo aveva spinto
freneticamente contro il muro. E poi cavolo, lui lotta contro i
criminali. Può gestire un paio di bernoccoli in testa.
Il più
grande trattiene a fatica un sorriso al ricordo dello sguardo
intontito di Kurapika dopo l'accaduto, non si ricordava di averlo mai
visto lamentarsi per un mal di testa fino a quel punto... ma forse
perché questa volta aveva una commozione cerebrale.
Il biondo
si gira così che Leorio può vederlo
“Sì sei perdonato”, e
detto questo si mette un cuscino sulla testa.
“Forse sarebbe
stato meglio se ti avessi appoggiato alla parete” riflette il
castano, accarezzando con una mano la schiena di Kurapika,
“Però...una cosa del genere non sarebbe stato
adatta al gioco,
doveva essere rude”. Il biondo non risponde, ma sa che non
sta
dormendo ancora. “Ehi” Leorio lo punzecchia con un
dito “Domani
penso che rincaserò tardi. Vuoi ordinare la cena oppure te
ne occupi
tu?”
Questa volta il borbottio di Kurapika è udibile
“Ti
aspetto”
A Leorio piace la sensazione di sollievo che segue
dopo che è stato dichiarato che va tutto bene.
***
Quando
la sveglia inizia a suonare alle sei in punto, Leorio getta un
braccio sul comodino alla ricerca del bottone
“off”. Lo trova
quando Kurapika ha iniziato a stirarsi e si sente geloso del biondo
perché lui non deve alzarsi prima di un ora.
Leorio rotola
giù dal letto, lasciando Kurapika dormire da solo nella
pozza della
sua stessa saliva, e si appresta alla sua solita routine
mattutina.
Neanche un ora dopo il medico lascia
l'appartamento, armato con la sua valigetta e finisce col prendere
l'ascensore con uno dei loro vicini, Ishida, e si accorge della
strana occhiata che gli lancia l'uomo.
Tira un sospiro di sollievo
quando, al piano di giù, entrano altre persone. Il castano
ascolta
il brusio soffuso della conversazione, vinto dalla curiosità
dei
banali pettegolezzi della vita quotidiana, ma si sente
improvvisamente paralizzato quando qualcuno accenna all'imminente
arrivo del San Valentino.
"San Valentino?" Leorio
sussurra ma poi la realizzazione lo colpisce.
Abbiamo un
problema.
***
Sono
quasi le nove di sera quando Leorio irrompe nell'appartamento, senza
fiato, perché aveva preso le scale invece dell'ascensore.
Kurapika
è seduto sul divano con il telefono ancora in mano
perché aveva
appena ordinato la cena. Inarca un sopracciglio alla vista
dell'aspetto arruffato del suo amante. “Stai bene?”
Leorio
si unisce all'altro sul divano, dopo aver gettato la valigetta su una
sedia. “Sapevi che San Valentino è tra meno di una
settimana?”
Kurapika lo guarda perplesso “Sì e
allora?”
Immediatamente l'uomo si inginocchia davanti
all'altro, le dita stringono la stoffa dei pantaloni in segno di
nervosismo. “Kurapika, vuoi sposarmi?”
“Co-cosa?”
cerca di assimilare la domanda “Perché?”
“Rispondimi e
basta” Leorio sembra disperato “Sì o
no!”
“Ok allora:
no, non voglio”
“Dannazione” borbotta il castano
tornando a sedersi sul divano con fare imbronciato.
“Non
arrabbiarti” lo ammonisce il ragazzo “Non mi hai
neanche regalato
un anello. Sei andato sull'economico”
Leorio è stravaccato
sul divano con braccia conserte ma si volta appena alle parole del
Kuruta “Se ti comprassi un anello allora diresti di
sì?”
"No."
"Dannazione"
Kurapika
aggrotta le sopracciglia al comportamento dell'altro. "Leorio,
perché mai vorresti sposarti?"
"In
realtà non voglio."
Ora Kurapika lotta contro
l'urgenza di strangolarlo “Allora perché me l'hai
chiesto?”
“Per
vedere se avresti iniziato a fare i salti di gioia, piangere e dire
di sì”
“...a volte mi chiedo se mi conosci davvero. E se
avessi detto sì?”
“Oh, ti avrei sposato ovviamente. Tanto
siamo già praticamente sposati”
Il biondo lo guarda incerto
per qualche istante “Però questa dovresti
spiegarmela”
“Come
ben sai il giorno di San Valentino sta arrivando” inizia a
spiegare
con tono pensieroso.
“Questo non significa che dobbiamo
sposarci” lo rassicura Kurapika, proprio come se stesse
parlando
ad un bambino.
“Lo so! Ma a San Valentino le ragazze fanno
dei regali ai ragazzi”
“...E?”
“Beh...uno di
noi dev'essere la donna”
È
così difficile non ridere in faccia a Leorio.
“Perché?”
“Perché
uno di noi deve fare un regalo e l'altro deve fare altrettanto nel
White Day!”
Kurapika sta per rispondere ma viene interrotto
dal suono del campanello. La cena è arrivata. Si alza per
andare ad
aprire al ragazzo delle consegne e una volta tornato indietro con le
ordinazioni, scuote il capo “Leorio, la tua logica
è...interessante. Ma dovrei essere io quello ad aver avuto
una
commozione cerebrale la scorsa notte, o sbaglio?”
“Stavo
solo cercando di realizzare chi dovrebbe essere la ragazza per San
Valentino” si difende Leorio “Se conosci un modo
migliore allora
sono tutto orecchie”
“D'accordo. Mi vuoi
sposare?”
“Cavolo no! Non indosso mica un
vestito”
Kurapika prende le sue bacchette di legno e le
divide “Hai sentito? Quello è il suono del mio
cuore
infranto”
“Stai zitto! Tu sai anche truccarti... dovresti
essere tu la ragazza”
“Perché non ci scambiamo regali in
entrambe le feste?” suggerisce allora.
"No,"
Leorio risponde dopo aver mangiato il suo raviolo al vapore. "Mi
rifiuto di essere castrato solo per beneficio di qualche compagnia di
cioccolato"
"Ok allora perché non ci asteniamo dal
festeggiarle entrambe?"
“Cosa? No! Sono delle feste
dell'amore e
siccome noi ci
amiamo dobbiamo celebrarle”
“A me sembra che sono più
delle feste della cioccolata
ma va bene comunque. Tiriamo una monetina?”
“Non
posso credere che stai scommettendo il mio pene con una
monetina”
“Non posso credere che stiamo facendo questa
discussione”
“Beh se è stupida allora perché non fai
la
ragazza?”
"No."
“Perché no? Qualcuno
dovrà pur esserla”
“No, è stupido. Non sono una ragazza
e non farò neanche la sua controfigura”
“Ma sarebbe come
prendere due piccioni con una fava”
“Sei un idiota e la
risposta è no!”
“Ma...!”
“E sei così
terribilmente attaccato alla tua cosiddetta
'mascolinità'”
Kurapika ruba un raviolo dal cartone di Leorio
“Cos'è, sei
insicuro?”
“Se sei così fiducioso in te stesso allora fai
la ragazza!”
"No."
Leorio ringhia sotto
voce e borbotta "Tutti comunque hanno sempre detto che sei mia
moglie"
Kurapika assottiglia pericolosamente lo sguardo.
"Spero che hai trovato i vibratori perché potrai
dimenticarti
di me stanotte"
"Visto?" Leorio sbraita.
"Donna!"
***
Quella
mattina Leorio esce prima del normale, così Kurapika non sa
se sono
ancora sull'argomento della sua castrazione per San Valentino
–
ovviamente spera che l'uomo abbia deciso di abbandonare l'argomento
lasciar cadere la questione
Onestamente, proporre un matrimonio a
causa di una stupida festa della cioccolata, e
tutto solo
perché uno dei due debba fare la donna per un giorno? E
poi la
gente dice che sono IO quello strano.
La tranquillità
regna sovrana nella casata Yamada tanto che il pezzo forte della
giornata di Kurapika è dover andare a prendere la piccola
Aiko
Yamada a scuola – Proprio come a casa Nostrado,
pensa ironicamente.
Quando torna a casa, però, il maggiordomo lo
informa che è arrivata una consegna per lui.
“Hai
avuto un regalo?” Aiko gli chiede curiosa dopo che il
maggiordomo
si allontana per andare a ritirare il pacco.
Il biondo
risponde con una scrollata di spalle perché sospetta chi
c'è in realtà dietro quella inaspettata consegna
– e perché era
stata recapitata a casa Yamada invece del suo appartamento.
Quando
il maggiordomo ritorna con un bouquet di una dozzina di rose rosse,
Kurapika nasconde la faccia tra le mani.
“Carino!” esclama
Aiko.
Leorio
è con i pazienti quando il suo cellulare squilla. Dalla
suoneria
capisce che è Kurapika, e quindi la prima cosa che dice
quando
risponde è: "Baby, ciao, come stai?"
"Ti odio
così tanto."
"È così crudele" osserva
Leorio. "Qualcosa non va?"
"Ci sono dodici cose
che mi danno fastidio. Cosa stai facendo?"
Leorio sorride
ampiamente perché Kurapika non può vederlo. "Sto
solo cercando
di fare l'amante più bello del mondo"
"Non sono per
niente lusingato."
Leorio sposta il telefono lontano.
"Vuoi dire che...non ti piacciono?" Mette un po di dolore e
di esitazione nella voce.
Sente Kurapika combattuto all'altra
estremità. "Sto per attaccare il telefono"
"Bye-bye,
cupcake."
E' difficile riagganciare il cellulare con
violenza, ma immagina che Kurapika lo stia facendo.
***
Kurapika è in genere il primo ad arrivare a casa, e quindi di solito finisce di preparare la cena proprio quando Leorio ritorna.
Non oggi però.
Si
aspetta di ritrovarsi un mazzo di fiori in faccia, ed è
sorpreso
quando non succede nulla. Anzi, è ancora più
sorpreso di trovare le
rose in un vaso sul tavolo della cucina.
"Mio Dio, l'ho
trasformato in una donna."
Ma non è così perché
Kurapika sta riposando sul divano e sembra essere ancora un ragazzo.
Il medico posa le sue cose e va a sedersi sul bordo del divano
accanto all'altro, facendolo svegliare quando inizia a tracciargli
la linea della mascella.
Le rose più che altro erano uno
scherzo, ma il fatto che Kurapika le avesse comunque tenute gli
provoca un nodo allo stomaco.
"Non
sono una donna" borbotta Kurapika e Leorio inizia quando vede
gli occhi azzurro-verdi che gli danno uno sguardo semichiuso.
"Un
po sì dai" Leorio risponde girandosi e spostandosi sopra al
biondo.
Stranamente però incontra resistenza. Guarda la sua
piccola (ma forte) mano contro il suo petto, che lo trattiene.
"Kurapika?"
"Ho detto, non sono una donna."
dice Kurapika spingendolo, ma finiscono entrambi sul pavimento.
Per
la prima volta da quando sono insieme, lottano per
chi deve
stare sopra.
***
Leorio sente dolori ovunque, soprattutto sulla schiena. Le unghie di Kurapika sono troppo piccole per far danni, ma il biondo sa benissimo come far male comunque. Ha un livido sul braccio sinistro, un altro sulla coscia destra e un segno di morso sulla spalla sinistra. (Nonostante il suo insistere sul “io non sono una donna”, Kurapika a volte non esita ad usare denti e unghie). E lui non sa cosa ha fatto a Kurapika, eccezion fatta per un enorme livido sul suo fianco destro.
Non pensa che la notte scorsa è stata particolarmente soddisfacente per entrambi. Non ci sono stati né vincitori, né vinti; solo un sacco di wrestling.
La sua segretaria si affaccia nel suo ufficio. “Sensei? C'è un pacchetto per lei alla reception”
Leorio geme perché non vuole muoversi. “Va bene” dice, e mette la sua firma per la consegna. Ha la sensazione che sa chi è il mittente.
Ha ragione.
“Sensei” dice dolcemente una delle sue segretarie. C'è un leggero rossore sulle sue guance e si porta una mano sulla bocca. “E' così romantico!”
“No, non lo è. E' soltanto una rappresaglia”. Leorio non fa nemmeno caso alle rose e scarta il pacchetto. È una scatola di cioccolatini, a forma di cuore ovviamente, perché Kurapika è un idiota. Ne mangia uno e legge il biglietto. Quando lo legge, diventa rosso come la carta che li conteneva.
“Per mia moglie”
...quella puttanella.
***
Kurapika sorride quando sente squillare il cellulare. Dalla suoneria capisce che è Leorio. Era per strada, ma c'era così tanto traffico e procedevano così lentamente, che rispose. “Si?”
“Hai delle belle gambe” gli dice Leorio. “Pertanto, ricordi quella gonna che hai indossato qualche anno fa durante il fiasco dell'asta di York Shin? Dovresti indossarla per me stanotte.”
“No, penso che TU debba indossarla per me”
“Oh, non credo proprio. Penso anche che dovresti tornare a casa prima di me, se sai cosa è bene per te.”
“Ma io sono...”
“Hai anche la macchina oggi. Io devo tornare a casa portando tutti questi pacchetti in metropolitana.”
“Ma, non dovresti essere al lavoro?”
“Sono uscito prima. Il direttore mi ha lasciato uscire prima per incontrare la mia amante. Lei ovviamente è sposata”. Leorio attacca.
Kurapika resta immobile al telefono per qualche secondo. Subito dopo gira in una strada per uscire dal traffico, e poi prendere la strada di casa.
***
L'ascensore ci mette troppo tempo ad arrivare, così Kurapika corre per le scale. Mentre apre la porta pensa al fatto che stavano diventando troppo ridicoli e a cosa abbia in mente Leorio.
Si fionda nell'appartamento e chiude la porta. La prima cosa che nota è un nuovo componente della famiglia: un enorme orso marrone con un altrettanto enorme cuore in mano, seduto sulla sedia nel salotto.
“Molto divertente” borbotta, sapendo che Leorio è probabilmente in camera giudicare dalla luce che sotto la porta chiusa. “Quest'orso è adorabile. Penso che dormirò con lui stanotte”.
Mentre si dirige verso la stanza, cambia rapidamente direzione per la cucina. Sorride quando vede una gran quantità di rose sul tavolo. A quanto pare anche Leorio aveva conservato le sue.
Quando
apre la porta della camera da letto, si sente preso alla sprovvista.
Le luci e le ombre provengono da dozzine di candele sparse per la
stanza, sono tutte accese nonostante ci siano delle rose vicino, le
lenzuola sono di colore blu scuro e di esse poggiano dei petali.
Quella stanza sembrava il negozio di un fioraio.
“...Leorio, qua rischiamo di far incendiare tutto”
“Non
credo” la porta viene chiusa e Leorio, che si stava
nascondendo
dietro di essa, gli salta addosso.
***
Più
tardi, l'odore delle rose è tutto ciò che riesce
a
sentire...assieme alle fragole, alla panna montata e a Leorio.
È
stata un'ottima tattica, ammette Kurapika.
Si ritrova a pensare a
un modo per colpirlo di nuovo, anche se in maniera più
delicata,
perché non è in vena di fare chissà
cosa al momento. Leorio
intanto si diverte a raccogliere i petali e a lanciarli sui loro
corpi. Poi accarezza quelli che si trovano sulla schiena di Kurapika.
“Basta.” Kurapika rompe il silenzio dopo un po'. Stava cercando di dormire e i petali lisci assieme alle mani di Leorio, gli davano fastidio.
“Questo perché adesso odori come una ragazza?”
Kurapika
si irrigidisce, ricordando che sono ancora nel mezzo di una
pseudo-guerra. “Ci vuole ancora tempo per San
Valentino”. Si
chiede, ancora ora, a come possono risolvere questa situazione,
perché nessuno dei due vuole essere la
“donna” nella coppia.
Leorio non vuole perché tiene troppo alla sua
mascolinità,
Kurapika semplicemente per principio.
“Come pensi di risolvere questa cosa?” disse Leorio, “sono stato bravo no?”
Kurapika morde il cuscino per evitare di dire qualcosa di brutto.
***
Leorio
è sicuro di aver speso più soldi per Kurapika la
scorsa settimana
rispetto a quanto abbia mai fatto da quando si conoscono.
Nei due
giorni prima di San Valentino, la loro casa era diventata una sorta
di foresta di fiori, avevano più cioccolato di quanto
potessero
immaginare e condividevano la casa con una decina di orsacchiotti di
varie dimensioni. Leorio addirittura si spinse oltre e prese una
collana di perle a Kurapika.
Ma Leorio pensava di aver vinto,
e sorrise. Non solo aveva riservato un tavolo al “The Gilded
Platter”, ma Kurapika tornò a casa senza nessun
regalo. Forse
questo significava che aveva accettato la sconfitta. Forse
otterrà
tanto cioccolato domani.
Leorio
non riceve cioccolata, cosa
in realtà lo fa incespicare all'indietro, lontano dal piano
della
cucina è una piccola scatolina nera
“Co-cosa?”
La parte
peggiore è che è
davvero carino
“Dunque?” domanda il
biondo quando appare nel corridoio “Cosa ne pensi?”
“Penso...”
Leorio deglutisce e serra i pugni “Penso...”
“Vuoi
sapere cosa penso io? Io penso che ho vinto” compare un
sorrisetto
sul viso di Kurapika e si avvia in cucina per fare il caffé.
Leorio
ridacchia e continua per così tanto che Kurapika si volta
per
guardarlo con preoccupazione.
“Leorio, stai bene?”
“Hai
vinto” canticchia trionfante, lasciando un Kurapika sgomento.
Il
castano prende la scatola e ne tira fuori l'anello “E sì,
voglio sposarti”
“Ah?”
chiede l'altro stupidamente.
“Come hai indovinato la misura
del mio dito così così perfettamente?”
Leorio si infila l'anello
e porta la mando alla luce per vedere come luccicavano i
diamanti.
Ora Kurapika sembra nervoso “Leorio, cosa stai
facendo?”
L'uomo simula sorpresa “Sto accettando la tua
proposta ovviamente”
“Nono
non ti ho proposto proprio nulla” il biondo si avvicina per
riprendersi l'anello.
Leorio
si ritrae con l'anello fuori dalla presa dell'altro “Non puoi
riprenderti qualcosa del genere indietro”
“Oh sì che
posso” Kurapika cerca di afferrarlo, ma Leorio riesce a
prendergli
il polso e gli infila l'anello al dito.
“Ti
amo anche io” gli dice godendosi l'occhiataccia che
riceve.
“Smettila e ridammelo. Mi è costato 245,348
yen."
Leorio fischietta sorpreso “Spero per te che hai
conservato lo scontrino”
“Certo!” mormora imbronciato il
più giovane “Avresti dovuto tirarmi un pugno per
aver ricevuto un
anello e non mettertelo”
“Ma ho imparato la lezione”
risponde Leorio “Nessuno di noi farà la donna.
Possiam essere
ermafroditi”
“ È
fantastico, ora ridammelo” boccheggia quando Leorio gli
toglie di
nuovo l'anello e se lo tiene per sé. Kurapika si sporge sul
mobile
della cucina e ricominciano una lotta per l'anello, ma si ferma
quando vede l'espressione seria di Leorio.
“Dopo?” Leorio
gli chiede e si avvicina chiedendo un bacio. L'anello è
ancora
qualcosa di estraneo al suo dito ma vuole che Kurapika senta i
diamanti sulla sua pelle.
Il Kuruta indietreggia appena, però
dietro di lui c'è la credenza quindi non può
muoversi più di
tanto. Il cuore di Leorio si appesantisce per un istante, pensando
che magari il biondo è ancora arrabbiato per quello che
aveva fatto.
Ma
tutto quello che Kurapika dice è “Spegni prima la
macchinetta del
caffé”.
***
Quel
pomeriggio portano indietro l'anelo e finiscono per dare in
beneficenza tutti i pupazzi acquistati ai bambini dell'ospedale
locale. Però tengono per sé la cioccolata e i
petali di rosa sono
una frequente aggiunta al loro letto
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Angolino
dell'Autrice.
C'è ancora qualcuno sintonizzato su queste
frequenze? *Faith esce cautamente dal suo angolo oscuro* Ormai
Togashi mi ha infettato.
Scusate per questo immenso ritardo ma
dopo che ho pubblicato il precedente capitolo ho iniziato a studiare
per gli esami e....perché
intanto hai pubblicato un'altra
fic?
Ok, sono pigra. MA
se continuate ad incoraggiarmi nel magnifico modo in cui state
facendo ora a breve ci saranno delle sorpre, prima di tutto tra un
paio di capitoli ci sarà un
intero capitolo dedicato alla KiruGon
(da lì in poi saranno ospiti fissi della fic) e ora passiamo
al
televoto.
Nel prossimo capitolo cosa preferite:
a) primo
piatto di sesso LeoKura accompagnato da un contorno di KiruGon (ossia
seguire il normale andamento della fic)
b) le strambe teorie di
Leorio e la sua ossessiva paura che Kurapika si stia tramutando in
una donna (ossia saltare il capitolo più spinto)
Aggiornerò
quando mi farete sapere perché non ho davvero idea di cosa
fare
(quindi vi conviene recensire buahahaha XD) sapete, non vorrei urtare
nessuno!
Mi sono dilungata troppo quindi purtroppo oggi non posso
elencarvi tutti ma ringrazio
- Rebel_3, co-traduttore della fic
-
TUTTI quelli che hanno recensito
- gli 8 preferiti
- le 23
seguite
- le 2 ricordate
- e infine chi continua ad inserirmi
tra gli autori preferiti *si commuove*
Alla prossima
:3
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai
felice milioni di scrittori.