Prologo
Elena
Gilbert ha diciotto anni, circa dodici diari segreti, di cui uno verde,
metà vuoto
e bruciato come tutti gli altri, una volta che ha dato fuoco alla sua
casa, con
il corpo di suo fratello dentro. Elena Gilbert ha una
doppelgänger umana che la
odia profondamente, invidia la sua vita ed ha cercato più
volte di ucciderla.
Elena
Gilbert, adesso, è una
doppelgänger
vampira. Ama il tè esattamente come prima, ama leggere,
scrivere, i vestiti con
motivi floreali, la sua nuova acconciatura, il mare, la
vitalità di Caroline
Forbes, la sensazione di libertà provata dopo il diploma,
ama il pianoforte, la
storia.
Odia il
caldo eccessivo, la perdita di troppe persone a lei care, i rossetti
troppo
rosa, il rosa, la montagna d’estate ed il mare
d’inverno, il legame che ha con
il sangue, i falsi sorrisi, le false persone, le bugie, Katherine, e,
in parte,
odia Damon Salvatore.
Lo odia perché
è da quando ha finito il college che trascorrono le estati
come lui desidera.
Ma,
soprattutto, lo odia per aver lasciato che una strega sperimentasse un
incantesimo su di loro.
E non uno
qualsiasi, ma bensì quello che tutti vorrebbero provare.
Dov’è il
problema, allora?
Il problema
è che Elena odia il tempo.
Elena
odia il futuro e, perché no?,
anche
il passato, se ritorna troppo spesso nel presente.
Elena
Gilbert odia viaggiare nel tempo.
Damon
Salvatore ha appena capito che Elena odia viaggiare nel tempo.
Elena ha
appena sbuffato per la centonovantesima volta.
Ricapitolando:
Elena Gilbert ha diciotto anni da molto tempo, circa dodici diari
segreti ormai
perduti, una doppelgänger umana che la odia, ed ha nuovamente
sbuffato: siamo a
quota centonovantuno.
“Elena,
suvvia, non essere scontrosa. E’
un’occasione…” la rimprovera Damon,
mentre
cerca di trovare la parola adatta per terminare la sua frase.
“…Noiosa?
Terribile?” propone Elena terribilmente scocciata.
“Stavo
per dire ‘unica’, ma a te la scelta, principessa
guerriera.” Termina lui con un
ghigno, facendo infuriare lei, che tenta invano di colpirlo e viene
abilmente
bloccata dal ragazzo che ama, con i suoi capelli corvini costantemente
spettinati ed i suoi occhi azzurri adesso più vividi del
solito.
“Ti odio.”
Mugugna lei, con il volto spalmato sul petto del Salvatore che
l’avvolge in una
stretta decisamente troppo scomoda per essere scambiata per un
abbraccio.
“Ti amo
anche io, Elena.” Risponde lui divertito, liberandola, ma
stringendo la sua
mano, affusolata e piccola nella sua decisamente più grande.
La
schiena di Elena viene percossa da un brivido ormai conosciuto, ma lei
non è
ancora abituata a quella presenza. Se lo fosse, il suo cuore non
scoppierebbe d’amore,
gioia e felicità ogni volta che lui pronuncia quelle due
paroline magiche: ti amo.
Entrambi
adesso si guardano attorno, per capire dove si trovano.
Ecco il
punto della situazione: Elena Gilbert ha diciotto anni da davvero molto tempo, una dozzina di diari
ridotti in cenere, una
doppelgänger umana che la detesta, ha sbuffato centonovantuno
volte ed è
innamorata di Damon Salvatore, delle due parole che egli pronuncia
troppo
spesso, ma non sa dove si trova.
E questo
è un problema.
Ed ecco la mia prima mini long Delena. Anzi, la mia prima mini long che coincide con la prima minilong Delena.
Durerà circa cinque capitoli, epilogo compreso -se ci sarà un epilogo- e tratterà dei nostri eroi catapultati nel futuro grazie ad una strega.
E' ambientata in una Mystic Falls futura, dopo il college e diploma, in cui non si sa se Bonnie è morta, nè che fine abbia fatto Stefan o Katherine, blabla.
E' come se ci fossero solo Elena, Damon e Mystic Falls molti anni dopo.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio