Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe
Segui la storia  |       
Autore: Remem    01/08/2013    1 recensioni
[..] "Noi ce la faremo, spaccheremo il culo a quei figli di troia e vinceremo alla gara. Stanne certa Emma, mantengo le promesse." [..]
La ricetta per una vita frenetica, entusiasmante e diabolica?
Mmh, prendete due ragazze e mettetele a Los Angeles; poi prendete due ragazzi andati fuori di testa e sommate. Ma tutti con la stessa fissazione: vincere alla gara delle band.
[I fatti e i personaggi di questa storia sono puramente casuali]
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mick Mars, Nikki Sixx, Tommy Lee, Vince Neil
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Sono nella merda, anzi, mio fratello è nella merda” Emma si agitò, rotolandosi tra le coperte del letto di Allen –ormai mezza assonnata-.
“Dai, dormi, non ci pensare.” L’apostrofò l’amica
“Cazzo, Al. Mio fratello si droga grazie al tuo amichetto psicopatico, come dovrei stare tranquilla?!” cercò di trattenere le lacrime il più possibile, sbattendo le ciglia velocemente; si girò  e fissò il basso dell’amica.
“Al..?”
“Sì?”
“Domani chissà quanti batteristi si presenteranno….” Bisbigliò
“Ah, tranquilla, ce ne saranno abbastanza da sceglierne uno buono.” Allen si alzò e aprì un po’ la finestra.
 
“Siamo nella merda.”
“No, amico, non dire così, vedr-“
“NO! Steve ci ha abbandonati!”
“Ancora pensi a lui? Ma davvero? Dai, ammettilo, non era nemmeno un gran che…”
“Almeno lo avevamo, meglio che nulla T-Bone, meglio che nulla!” Nikki si sedette su una panchina, cominciò a girare i pollici nervoso. Tommy lo fissò dall’alto, contemplando il cielo.
“Ehi, no Nikki, che poi vai fuori di testa con quella roba…” il bassista tirò fuori un pacchettino: erba.
“Senti, non me ne fotte.” Cominciò a prepararsi la cartina, nervoso, “ne vuoi una?” guardò l’amico con la coda dell’occhio;
“No..”
“Un tiro?”
“No….”
“Mezza?”
“Okay, mi hai convinto. Fammene una.”
Nikki rise compiaciuto: riusciva sempre a farsi una canna in compagnia.
 
 
Il giorno dopo:
 
“Al, sveglia!” Allen si sentì muovere tra le coperte; aprì gli occhi e si ritrovò l’amica davanti.
Le sorrise. Sapeva il perché della sua euforia, e anche lei non ne era da meno.
Quel giorno, il giorno del ‘batterista con le palle’, era finalmente arrivato.
Si alzò frettolosa, guardando l’ora: le 6:45. Si girò su Emma, con sguardo interrogativo:
“Ehi, ma non sono nemmeno le nove!” esclamò scocciata
“Lo so,ma c’è una cosa che devi assolutamente vedere!” la tirò per  un braccio, guidandola fino alla grande finestra.
Si affacciò curiosa e notò che qualcuno aveva deciso di utilizzare il suo giardino come hotel. Strinse gli occhi e mise a fuoco due figure, due uomini, accasciati al muretto:
“Cosa cazzo….?” Si fermò. Sapeva chi erano.
“Ma, quello è Nikki e quell’altro e Tommy!” urlò sedendosi sul davanzale, Emma la fissava.
“Denunciali. Ora!” incrociò le braccia
“Mai!” bisbigliò
“Coome no? Sei pazza?”
“Sono miei….amici..”
La faccia di Emma assunse un’espressione poco rassicurante, Allen uscì frettolosa.
“Al! Almeno….” Cercò di ricordare all’amica che, magari, era meglio scendere con un paio di pantaloni ed una maglietta.
Decise di godersi la scena in diretta, dalla finestra.
 
Allen si gettò nel piccolo giardino di casa, scrutando i due beatamente addormentati sul muretto confinante con i vicini.
Si avvicinò piano, e ringraziò che la stanza del padre e della compagnia non si affacciasse da quel pezzo di giardino..
Sembravano fratelli:
Nikki era, letteralmente, abbracciato a Tommy, che a sua volta, era appoggiato al muretto.
Allen sorrise. Nikki aprì gli occhi e si guardò attorno, vide la ragazza e sorrise confuso:
“Tom, Tom, merda! Abbiamo stuprato una quindicenne…” bisbigliò agitato, cercando di svegliare l’amico di avventure.
La ragazza scoppiò a ridere:
“No, io vi ho trovati nel mio giardino a dormire.” Si appoggiò ad un alberello, sorridendo ai due.
“Nikki, scappa, ci picchia! No, gli sbirri, ci sono gli sbirri! Nikki, no!” Tommy si svegliò urlando e cercando con lo sguardo qualcosa che lo potesse rassicurare, notò la ragazza e sorrise dolcemente:
“Uhm, ciao Allen…”
“Ciao a voi, venite, vi preparo un caffè” li aiutò ad alzarsi e li guardò: erano così innocenti.
 
“Sei pazza.” L’accigliò l’amica
“No, sono solo gentile.” Prese un asciugamano  e lo porse all’amica, la fissò.
“Eh beh?!”
“Portalo a Tommy, è in bagno ..”
“Te lo scordi! Io non entro in bagn-“ non riuscì a finire la frase, che l’amica la spinse nella stanza
“Al…almeno sei ancora vestito” esclamò imbarazzata;
Allen scoppiò a ridere scendendo le scale e andando incontro a Nikki, comodamente appisolato su una sedia, con ancora il caffè tra le mani.
Sorrise.
“Allen, perché c’è uno sconosciuto in bagno e c’è questo barbone in cucina?!” sentì le urla della compagnia del padre, Linda.
La ragazza si girò: voleva sparire. Fissava gli occhi di fuoco di Linda, che la stava bruciando con lo sguardo. Spostò gli occhi su Nikki che era ridotto davvero male: sembrava un barbone, seriamente.
“Se lo viene a sapere tuo padre! Non uscirai di qui fino ai 18 anni! Chi sono questi due? Allen, ti conviene dire la verità o ti farò pentire di essere nata!” la donna urlava nell’orecchio di Allen, che si accasciò sul divano, poco curante delle minacce da parte della madrina.
“Allen, merda, falla stare zitta. Ho sonno, porca troia. Devo pisciare e ho fame.”  Nikki mormorò qualcosa entrando in salotto.
Al e Linda si girarono su un Nikki preso nel annusarsi le ascelle; la madrina lo fissò con un’espressione di disgusto:
“Cinque minuti. Allen, ti do cinque minuti per farli sparire dalla mia vista e da casa mia!” Linda girò i tacchi e se ne uscì frettolosa, per andare a lavoro.
“Blah blah blah blah”
“Chi è quella?”
“La compagna di mio padre…la odio. Non la sopporto. Questa non è nemmeno casa sua, che cazzo pretende.”  Allen si versò il resto del caffè in un bicchiere.
Nikki non parlò, la guardò solo sistemare la cucina.
“Io…” mormorò avvicinandosi, posando nel lavabo la tazza, “ti volevo chiedere scusa per aver usato il tuo giardino come dormitorio, ma io e Tommy….” Si fermò, non appena vide la ragazza sorridergli.
Non disse nulla.
“Ci eravamo fatti una…canna. Una, due, boh, forse una.” Conlcuse imbarazzato.
“E’ così bello il mio giardino?”
“Non lo so, Tommy aveva deciso di accamparci lì perché aveva visto una ragazza piantare fiori”
“Cosa? Non ci sono fiori!”
“Ricorda: Tommy aveva fumato.” Rise
“Ehi, anche tu hai fumato! Cosa vuoi?” T-Bone entrò nella cucina ridacchiando, abbracciando l’amico.
 
“Emma, smettila di fare l’offesa e vestiti, dobbiamo andare alle audizioni, ci accompagnano i ragazzi.” Disse acida Allen, infilandosi una maglietta.
Emma non rispose, la fissò. Si alzò ed uscì dalla stanza, sbattendo, di proposito, sulla spalla dell’amica; La bionda restò sola, non riusciva davvero a capire il comportamento dell’amica.
 
“Allora, dove siamo diretti, signorine?” chiese gentilmente Nikki, mettendosi al volante e fingendosi un taxista, con tanto di baffi e cappello. Tommy scoppiò a ridere insieme ad Allen; Emma accennò un sorriso e restò a contemplare la voce del ragazzo:
“Mi sa che una certa Emma, qui, non si stia divertendo come dovrebbe. Ehi, ehi, ti faccio lo sconto!”
“No, grazie…” sorrise rilassata, guardò l’amica. Allen cercò di afferrarle la mano, sorridendole.
Finalmente partirono e in meno di dieci minuti arrivarono al locale, apparentemente vuoto e senza nessuna specie di coda.
Brutto segno per Allen, che sbuffò colpendo una bottiglia vuota di birra, facendola frantumare una volta sbattuta sul muro.
“Merda…magari sono dentro” contemplò Emma
“Proviamo…” Allen entrò agitata, osservando tutti i tavoli.
“Guardate là” le due si girarono, trovando l’alta figura di Tommy ad indicarli un tavolo stracolmo di ragazzi. Le ragazze sorrisero eccitate, Allen abbracciò T-Bone dalla felicità, Emma la fissò.
La bionda si avvicinò al tavolo, ricevendo attenzioni da tutti quanti. Si sentì un po’ a disagio, ma infondo ne era orgogliosa.
“Ditemi che siete qui per le audizioni.” Disse poggiando le mani al tavolo, due ragazzi le fischiarono;
“Sì, e tu sei quella che cerca un batterista? Chi sei? Emma o Allen, mh…?” un tipo con i capelli biondi, arruffati e la faccia simpatica, sbucò fuori dalla massa. Al sorrise:
“Sono Allen, piacere.”
“Mh, sei carina sai?”
“G..Grazie” rise nervosa
“E di che, dai possiamo cominciare? Albert, bei occhi, fa’ accomodare tutti nella sala prove..”
“Vincent?”
“Tommy, che merda ci fai qui?”
“Tu che merda di fai qui?”
“Vince? Che cazzo ci fai ad un provino per batteristi?” Nikki si avvicinò
“Frank? Tu che ci fai qui? Questi bei tipetti li ho portati io, sai? Le signorine dovrebbero ringraziare me hehe”
Allen li guardò confusa, insieme all’amica che scoppiò a ridere.
“Cosa c’è non ci credi? Scommetto che non crederai nemmeno se ti dico quanto di bello c’è sotto i vestiti!” il biondo venne spinto dal bassista, Tommy rise divertito.
“Lascialo stare, lui è Vincent, per gli amici Vince. E’ il nostro cantante, gay.”
“Tom, io non sono gay!” ribatté
“Si certo, succhiamelo. Dai fatti da parte che le ragazze devono scegliere il loro batterista, io le aiuterò a trovarne uno buono e talentuoso.” Rispose fiero T-Bone, solare.
Finalmente riuscì a strappare un sorriso ad Emma, che felice, abbracciò l’amica.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe / Vai alla pagina dell'autore: Remem