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Autore: sana4ever    01/08/2013    1 recensioni
Una piccola promessa fatta da bambini, rispettata poi da adulti. Cresciuti. Una promessa senza troppe pretese, fatta sotto un cielo stellato. Una promessa che li avrebbe fatti maturare separati, ma costantemente insieme. Con quel piccolo bracciale..
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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It's a promise!


It's a promise!

Quella sera si erano dati tutti appuntamento al parchetto dietro la scuola elementare. Anche al telegiornale locale avevano annunciato che quella sarebbe stata la notte delle stelle cadenti. Il quartiere si era premunito di splendidi fuochi d'artificio da far scoppiare nel cielo prima di dare inizio agli abitanti di poter vedere il cielo buio, illuminato da rare luci nei dintorni.
Naruto era corso di casa in casa dei suoi amici a suonare i campanelli, raccattandoli piano piano per poi correre verso il parchetto. Non era riuscito a raggiungere Neji e Sasuke dato i due amichetti erano alle prese con una cena dei loro genitori, i quali, una volta alla settimana, andavano al ristorante per discutere delle trattative per la centrale idroelettrica che avrebbero dovuto costruire poco lontano dalla cittadina. Naruto e Kiba, trascinando tra le urla Shikamaru e Choji, che arrancò a fatica per stargli dietro, presero posto sui tubi di metallo che solitamente venivano scavalcate, calciate, o anche solo a reggere il peso dei vari bambini cui vi si sedevano sopra. Ovviamente il biondino e il castano dagli occhi dorati presero posto sui tubi più alti; Shikamaru aiutò Choji a sedersi e poi tutti e quattro alzarono i nasini al cielo stellato. Un paio di minuti più tardi, mentre parlottavano della bellissima maestra Kurenai che aveva un grandissimo pancione ultimamente, vennero raggiunti dall'Uchiha e dallo Hyuga, che si accomodarono vicino a Naruto e Kiba, sotto il loro sguardo corrucciato per essere stati separati. Shikamaru sbuffò annoiato, quando vide Ino, Sakura, TenTen, Hinata e Temari arrivare tra gridolini eccitati alla vista di Sasuke, che alzò gli occhietti neri, facendo ridere Naruto. Lo fulminò con lo sguardo e gli tirò la guancia paffuta; il biondino scacciò via le mani dell'amichetto che rise divertito appena il biondino perse l'equilibrio e cadde di sotto sul terreno polveroso. Risero anche gli altri, ma il biondino si gettò addosso a Sasuke creando così una zuffa fermata dall'intervento di Neji che, grugnendo in dissenso li separò, minacciandogli di portargli via i loro cibi preferiti per una settimana. I due bambini si fecero la linguaccia e tornarono ai loro posti, un po' imbronciati, ma uno scoppio catturò la loro attenzione e gli fece alzare i visetti alla volta celeste: i fuochi erano cominciati.
Salirono in cielo diversi colori, dal bianco, al rosa; dal rosso, al verde.. ci fu anche uno scoppio blu e uno arancione. Sasuke e Naruto si guardarono e si sorrisero a trentadue denti, arricciando i nasi. Neji spinse la spalla di TenTen, che stava ridendo al battibecco di Ino e Kiba, che avevano preso in mezzo anche Sakura, avvinghiata per un braccio a Sasuke, e anche uno scocciato Shikamaru, che li guardava con un tenero broncio disinteressato.
I colori dei fuochi sparirono, lasciando di nuovo il posto alla notte fresca di luglio che avrebbe accompagnato le stelle cadenti. Sakura rise con Naruto e Sasuke cercò di sgusciare dalla sua presa, ma la bambina era assai temeraria e lo riprese a sé, con un sorriso bellissimo. Il moretto arrossì indietreggiando di poco, ma poi la lasciò fare. Il biondino gli pizzicò il braccio dalla gelosia, dato la bambina era la sua cotta da sempre. Sasuke alzò il mento, orgoglioso della presenza che incuteva alle bambine, soprattutto quando Naruto dava segno di fastidio.
Neji dal canto suo si allontanò da Hinata, che abbassò lo sguardo alle sue manine giunte, poggiate sulle gambette candide. Kiba gli ringhiò dietro, agitando i pugni in aria. Lo Hyuga ridacchiò e lo derise, facendolo arrabbiare ancora di più, ma la biondina Yamanaka, lo afferrò per il braccetto tirandolo contro di sé, per attirare l'attenzione di Sasuke, che però non la guardò nemmeno.
- Guardate! Una stella cadente! - indicò Naruto tutto eccitato.
Tutti i nasi si sollevarono per l'ennesima volta e, quando tutti videro un'altra stella cadente, si alzarono mormorii di sorpresa. Le bambine presero fiato in un lungo respiro, esprimendo infiniti desideri in taciti silenzi, mentre i maschietti urlarono di giubilo alla vista.
Passarono interminabili minuti, pieni di bellissime stelle cadenti, che Sakura e Ino scesero dai loro posti e presero dei sacchetti di carta delle taschine. Scartarono via la carta e mostrarono ai loro amichetti incuriositi che avevano ora attorno. Sasuke guardò Naruto, che sollevò le spalle, dando una gomitata a Kiba smorzandogli la battutaccia che gli stava nascendo d'istinto ai braccialetti di stoffa tutti colorati.
- Li abbiamo presi oggi al mercatino! Non sono bellissimi? - li alzò verso le loro piccole facce per mostrarglieli. Erano dei leggeri braccialetti di stoffa, di tutti i colori del mondo, intrecciati in diversi ghirigori.
- Ma sono cose da femmine! - storse il naso l'Inuzuka, che evitò lo scappellotto di Ino.
- Sono bellissimi e li abbiamo presi per tutti! - ribatté Sakura, infervorata dalla frase.
- Ne abbiamo uno per uno.. è una promessa, eh? - la biondina ondeggiò il capo, dandone uno in mano a ogni componente del gruppetto, seguita dalla rosa che li diede ai rimanenti senza.
Se li legarono a vicenda, tra grugniti infastiditi e sussurri di felicità. I piccoli polsi furono portati al centro e Ino e Sakura presero di nuovo la parola assieme.
- Questa è una promessa. La promessa di noi bambini di Konoha che resteremo insieme. Per sempre! - cantilenarono assieme, sorridendosi.
I ragazzi si guardarono tutti, prima di urlare un - Per sempre! - e levare i pugni al cielo stellato.

Anni dopo..

Arrivò il fatidico giorno. Il giorno che si erano prefissati di tornare tutti insieme al loro parchetto d'infanzia. Sakura, Ino e TenTen furono le prime ad arrivare, con tanti sacchetti dopo una giornata di shopping da rimpatriata. Con i loro lavori non riuscivano a vedersi spesso, ma non appena riuscivano si chiamavano e si trovavano in centro. Temari le raggiunse con Hinata, che arrivò di corsa e il fiatone, credendo di essere in ritardo dato la riunione con i pezzi grossi della sue azienda si era prolungata. Si sedettero sulla panchina lì vicino, rassicurandola e prendendo a parlare del più e del meno. D'un tratto gli occhi verdi di Sakura vennero coperti da un paio di mani; le scostò spaventata, ma si rassicurò con un sorriso quando vide Sai che le sorrideva appena un po'. Suo marito era sempre stato silenzioso, ma le piaceva così. Shikamaru e Choji arrivarono poco dopo, parlottando della ristrutturazione al loro ristorante, per poi salutare Temari e Ino con un tenero bacio sulle labbra. Choji si era altamente sorpreso quando la bionda dagli occhi azzurri gli si era dichiarata al liceo, dopo che lui aveva perso tre quarti della sua massa grassa. TenTen rimproverò Rock Lee per il suo ritardo, ma appena vide che aveva la faccia piena di colori rise di gusto, mentre lui si lamentava che la loro figlioletta avrebbe dovuto fare a meno dei pennarelli per un po'.
Alla voce squillante che proruppe dall'entrata del parco si voltarono tutti quanti, notando Naruto, Sasuke, Kiba e Neji che si stavano sbracciando per salutarli. Almeno Kiba e Naruto stavano schiamazzando e agitando le braccia. Neji spinse la schiena del suo compagno, che gli fece un verso indietro. Naruto scappò da Sasuke, che lo rimbeccò per il troppo casino. I quattro ragazzi raggiunsero gli amici e Naruto si allungò per baciare la sua migliore amica, che rise di gusto quando il moretto lo tirò indietro per il colletto della camicia che portava. Sia Sakura che Ino si erano arrese all'idea di non poter coronare il loro amore infantile con l'Uchiha quando lui si dichiarò apertamente omosessuale, nonché così TenTen per Neji, che non si fece problemi ad accettarlo dato si era accorta da tempo di provare qualcosa per le gigantesche sopracciglia, come lei chiamava Rock Lee.
Il gruppo di amici fu riunito. Tutti avevano rispettato la promessa.
Tutti avevano le loro famiglie, i loro mariti e mogli, i loro figli e figlie.. ma tutti erano lì, prendendosi il tempo di rivedersi, ancora una volta, dopo la loro promessa.
- Siamo di nuovo qui, eh, ragazzi?.. - sussurrò Sakura, stringendo la mano di Ino, che le sorrise apertamente.
- Abbiamo mantenuto la promessa, Sakura, come avevamo deciso, no? - le rispose Sasuke poggiato allo schienale della panchina.
Temari guardò Shikamaru, mollandogli uno scappellotto sulla nuca al suo terzo sbadiglio nel giro di un minuto, poi si ricordò di una cosa. - Ma, a proposito.. - e frugò nella piccola borsa che portava sulla spalla. - Voi li avete ancora? - domandò, mostrando a tutti il suo bracciale di stoffa color sabbia.
Le persone lì attorno si guardarono l'un l'altro, frugando nelle tasche, nelle borse.. chi mostrò una collana che portava al collo, e c'erano tutti: tutti i braccialetti di stoffa che avevano suggellato la promessa, c'erano ancora.
Naruto mostrò un sorrisone a trentadue denti, tenendo tra le dita la sua collana che come ciondolo aveva proprio il suddetto braccialetto arancione. - Non penso potrei mai gettarlo e se mai lo perdessi perderei troppe cose di me tutte insieme. - i ragazzi si voltarono verso di lui. - Ci sono troppi ricordi in questo braccialetto e tutti quanti, tutti quelli che ci sono racchiusi, mi riportano a voi, al tempo passato con voi, alle emozioni che ho provato, alle scoperte che ho fatto.. - si prese tempo per finire la frase. - Ai desideri che ho sempre avuto, nascosti e non.. - alzò lo sguardo dal suo tesoro più prezioso ai suoi compari. - Non potrei mai dimenticarmi di voi. Mai. -
Ci fu un lungo momento di silenzio, carico di significato per tutti i presenti.
- Aaah Naruto, come fai a dire certe cose! - scoppiarono tutte le ragazze, per poi gettarsi al collo del biondino, che scoppiò in una fragorosa risata seguito da tutti gli altri.

Nessuno avrebbe mai potuto dimenticare tutte le avventure passate assieme..
































Note dell'autrice:

Okay, okay, okay.. non è una cosa bellissima, devo dire, ma come idea mi piaceva moltissimo. Questa volta ho preferito piazzare un'immagine perché è stata proprio questa a darmi l'ispirazione per questa piccola storia. Devo dire che l'idea delle stelle cadenti ho sempre voluto metterla da qualche parte, ma non ho ancora avuto occasione per farlo e quindi, bé, ecco qui una piccola dedica al fancom di Naruto, al nostro sommo - e mio piccolo e segreto dio - Masashi Kishimoto per aver dato vita praticamente a ciò che è diventato la mia adolescenza. E' e resterà sempre la mia promessa: Naruto is my adolescence.
Grazie a chiunque lascerà un commento, o anche solo leggerà questa mia piccola storiella. Grazie, davvero.

sana4ever
  
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