1.
Invalidità e piani strategici.
«Sanji-kun? Che ci fai qui?»
«Stai meglio, mio tesoro?»
«Sì, grazie.»
«Mia cara Nami-san, ti dispiace se ti do un bacio?~»
«Ma che diavolo ti salta in mente, così di punto in bianco?! Pervertito!»
Sanji non sentiva nemmeno ― spiritualmente, eh ― le botte che aveva subito in quel tragico momento, si riposava sul lettino d’ospedale circondato da persone pronte a servirlo qualunque cosa desiderasse.
Dormiva metà del giorno e non doveva nemmeno vedere la faccia di quel vecchio decrepito di Zeff al ristorante.
Era una pacchia. Nonostante il dolore lancinante.
Era una pacchia. Nonostante il dolore lancinante.
Ma la cosa che più lo faceva stare bene, e il sacrificio non era stato affatto vano da quel punto di vista, era condividere la stanza d’ospedale con la sua dolce Nami.
«Che gli hai combinato? È tutto rotto.»
«Non ti ci mettere anche tu, Robin. Sapevo che aveva un secondo fine, quello stoccafisso. Ora mi tocca averlo tra i piedi tutto il giorno. E poi, non è mica colpa mia se quando l'ho colpito è ruzzolato giù dalle scale... e non c'è niente da ridere!»
Disclaimer: One Piece, Sanji e Nami appartengono ad Eiichiro Oda e non a me. E' lui il loro creatore e ne detiene tutti i diritti.
Ma se appartenessero a me ci sarebbero molti cambi nella storia. Oh, sì.
Disclaimer: One Piece, Sanji e Nami appartengono ad Eiichiro Oda e non a me. E' lui il loro creatore e ne detiene tutti i diritti.
Ma se appartenessero a me ci sarebbero molti cambi nella storia. Oh, sì.