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Autore: Twiggy_Earlgrey    02/08/2013    2 recensioni
Ciao!!!!!!
seconda what if della mia long "conosci la legge signorina Granger"che ormai conoscete. Herm è sempre sola e devastata dalla morte di Sirius e per trovare pace va a Grimmauld Place.
E qui fa uno strano incontro, inaspettato che la sconvolgerà e stravolgerà la sua vita e anche parecchio...
Chi sarà?????
A voi scoprirlo! =)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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(image by google)



Hermione atterrò esattamente nel camino del salone, del numero dodici di Grimmauld Palace. Sapeva per certo che il resto dell’Ordine dopo l’attacco in cui era stato ucciso Sirius, non si recava più al vecchio Quartier Generale perché era considerato troppo prevedibile come nascondiglio e dunque altamente pericoloso.
A lei cosa poteva importare ormai? Le avevano tolto l’uomo della sua vita. E poi era così stanca di lottare. Un tempo, dopo le continue battaglie, lei aveva comunque qualcuno da cui tornare, ma adesso?
Sirius…
Controllò la porta d’ingresso, chiudendola semplicemente con il catenaccio, un gesto automatico, ma non aveva senso pronunciare tutti gli incantesimi di protezione. Anzi, sperava che la trovassero.
Continuò a vagare senza una meta definita per quelle stanze buie e soffocanti di polvere accumulata negli anni. Decise di sedersi al tavolo della cucina, prima che le forze la abbandonassero definitivamente. Si sentiva totalmente  svuotata, come se la testa fosse staccata dal corpo.
-Caffè…- mormorò a se stessa con quel flebile tono di voce, che ormai le era abituale. Dio…da quando se nera andato, tutto in lei si era spento, a stento riusciva a tirar fuori la voce. E la mente, per contro, era in continuo lavorio affannandosi a ripescare i ricordi seppelliti da qualche parte nel suo subconscio, perché non poteva permettersi di dimenticare. Il fatto che questo avesse comportato un crescente quanto ineluttabile estraniamento dalla realtà che la circondava, non aveva alcuna importanza.
L’aroma del caffè riempì a poco a poco la cucina e fu impossibile per Hermione frenare il ricordo delle innumerevoli volte in cui di nascosto dagli altri, lei e Sirius facevano colazione  seduti a quello stesso tavolo, alle prime luci dell’alba.
Un altro pezzo di anima si sbriciolò. Quando sarebbe finito tutto quel dolore? Quando sarebbe finita? Quando?
Si alzò per spegnere il fornello. Con la tazza in mano, la Sua, quella con le zampe di cane che gli aveva regalato James, andò alla ricerca dello zucchero.
-Posso averne una tazza anch’io, Dolcezza?-
-Che diavolo..?- Hermione si voltò. Eppure non aveva udito nessun rumore, che facesse presagire la presenza di qualcuno in casa.
Sgranò gli occhi, senza più fiato.
-Credo che tu mi debba questa piccola cortesia, non ti pare, visto che ti trovi nella mia dimora!-
L’uomo le si avvicinò in un battito di ciglia. La giovane rimase impietrita, incapace di riaversi e reagire. Non riuscì a difendersi nemmeno quando lui le puntò alla gola la bacchetta. Lei lasciò cadere la propria sul pavimento coperto di zucchero e schegge di ceramica.
Non avrebbe potuto combatterlo. Non se erano due gocce d’acqua distinguibili solo dalla differente sfumatura degli occhi. Quelli di colui che le stava accanto erano di un verde scuro, quasi come il colore della Casa di cui faceva parte.
-Aveva ragione mio fratello Sirius, sei carina ragazzina, nonostante tu sia una schifosa sangue sporco e per di più della peggior specie nella razza magica. Grifondoro! Ah!- Il perfido ghigno sul volto di Regulus si accentuò, eppure Hermione ancora non accennava a muoversi, continuava a fissarlo, come una pallida statua di sale. Nemmeno le offese arrecategli avevano fatto presa su di lei, era troppo stordita dalla somiglianza con Sirius, senza contare che l’ultima ombra di razionalità che le era rimasta si chiedeva perché lui non l’avesse ancora uccisa.
Dal canto suo Regulus era stupito, se non quasi divertito dalla reazione della giovane.
“Perché questa giovane non ha paura di me? Perché non si dispera e non implora la pietà di aver salva la vita come tutti gli altri?”
Dalla famiglia Black, il figlio perfetto, aveva ereditato tutti i tratti caratteristici, anche se, nonostante la sua appartenenza alle fila del Signore Oscuro,aveva conservato un barlume di rispetto quanto meno per la vita dei pochi esseri umani, Magici o Babbani o schifosi meticci che fossero, che lo incuriosivano. Forse per questo non aveva ancora ucciso quella stupida ragazzina che si era innamorata di suo fratello. Perché aveva qualcosa che lo intrigava e per questo voleva giocarci un po’.
-Allora, questo caffè?- Le ricordò, ghignando nuovamente.
Si scostò leggermente per permetterle di muoversi. Lei, completamente destabilizzata, prese dalla credenza un’altra tazza e la riempì.
Mentre si avvicinava al tavolo, dove lui si era accomodato come se fosse la cosa più normale del mondo, non riusciva a smettere di pensare di essere completamente impazzita. Insomma quello non era Sirius!
Afferrò la bacchetta e Regulus le fu addosso.
-Volevo solo…- pigolò.
La zuccheriera tornò integra e lei la raccolse dal pavimento. Quando si voltò una frazione di secondo più tardi l’uomo vestito di nero, era nuovamente seduto in attesa del suo caffè, come se nulla fosse accaduto.
“Questa ragazza è davvero stupida!” rise dentro di sé “Avrebbe potuto uccidermi, perché dannazione non l’ha fatto?”.
Doveva ammettere di provare una specie di ammirazione, nei confronti di quella Mezzosangue; ne aveva di fegato!
Hermione circumnavigò la grande tavola della cucina per porgere la tazza al “suo ospite”.
Man mano che si avvicinava, un fremito di paura la percorreva eppure, per stupido che fosse, sapeva che non sarebbe mai riuscita a combattere contro di lui.
Regulus, l’afferrò per un polso.
Il tocco era gelido come il marmo.
-Vorrei berlo. Lo stai versando tutto!- disse seccamente. Se non fosse stato che entrambi sorreggevano il piattino, la tazza e il suo contenuto sarebbero finiti a terra, come accaduto precedentemente  alla zuccheriera, perché lei stravolta dai tremiti, mollò la presa, nel momento stesso in cui le dita gelide del Mangiamorte vennero a contatto con la sua pelle.
“Eppure non è spaventata da me. Perché? Perché?”
-Grazie- soffiò Hermione, guardandolo. Stava dando i numeri, ormai. Era in una situazione tale che sarebbe dovuta, nella peggiore delle ipotesi, scappare a gambe levate e invece a qualche centimetro dalla personificazione della Morte stessa, lo ringraziava addirittura.
Lui stupito levò lo sguardo, scontrandosi con gli occhi nocciola della Mezzosangue. Vide una lacrima rigarle il volto. Ghignò di nuovo; povera piccola stupida!
Quello che nessuno dei due aveva previsto però, fu la reazione di lei. Devastata dalla vista di quel sorriso sghembo, che gli ricordava così tanto quello dell’uomo che aveva amato e perso, il suo cervello smise completamente di rispondere.
Senza lasciare a Regulus il tempo di reagire, posò le labbra su quelle di lui.
*
Il Mangiamorte ringhiò, irrigidendosi e la tolse bruscamente da lui, allontanandola con cattiveria.
-Che diavolo stai facendo schifosa?- la aggredì, alzandosi e puntandole contro la bacchetta.
Hermione, indietreggiò, seriamente impaurita per la prima volta da quell’uomo, ma si ritrovò con le spalle contro la parete. Era in trappola e la sua vita sarebbe finita a causa della pazzia ,che le aveva corroso la mente. Chiuse gli occhi in attesa.
Regulus vedeva le lacrime di quella che era poco più di una bambina, sgorgare da dietro le palpebre abbassate.
Le si avventò contro, infervorato dalla crudeltà che ormai lo contaminava, da tutta la sua esistenza.
Baciato da una lurida sangue sporco, Grifondoro! Inammissibile! Avrebbe posto fine alla sua vita nel più crudele dei modi.
L’ennesima lacrima solcò i viso di Hermione e lui ne osservò il percorso fino a vederla morire sul mento di quella ragazzina, lasciando una scia umida sulla pelle. Sentiva il respiro affannato di lei infrangersi sul suo volto. Sapeva che stava per morire. Adesso sì che aveva paura!
Le strinse il mento con la mano, fino a farle sfuggire un gemito di dolore.
-Finalmente ce l’ho fatta a spaventarti…- disse con voce pacata, ma forse per questo ancora più terrificante.
Si avvicinò, baciandola.
Era tutto al di fuori di ogni logica. Lui che baciava una ragazzina? Una Mezzosangue? Una Grifondoro?
Eppure qualcosa lo aveva spinto a quel gesto assurdo. E quando lei rispose al bacio, accarezzandogli le labbra con la punta della lingua, per portarlo a schiuderle e ad approfondire il bacio stesso, lui capì che sarebbe stato impossibile, ormai, torcerle anche un solo capello.
Quella ragazzina la cui bocca sapeva di more e caffè. Quella ragazzina le cui lacrime gli bagnavano la barba incolta, a causa di un dolore che l’aveva devastata. Quella ragazzina che invece di temerlo, gli accarezzava i capelli con le dita esili. Quella ragazzina che invece di difendersi e ucciderlo, quando per la seconda volta ne aveva la possibilità, si stava aggrappando a lui stringendogli una spalla con la mano, per trattenerlo e tenersi contro quel corpo, che non aveva più nessun calore da anni…
Quella ragazzina l’aveva completamente stravolto.

**** Spazio Autrice *****
mi odiate io lo so! =)
starete dicendo: "e basta con tutte queste Sir x Herm!!!!" (mia sorella me lo dice!)
Ma difatti non lo è, dopotutto no?

Fatemi sapere che ne pensate!
Io ho sempre pensato a Regulus come a un bast...do in realtà. Ma, come dire, non totalmente. Dopotutto è sempre stato attaccato al fratello e dunque...una sorta di cuore ce l'ha pure lui.
E a quanto pare lo sfutta bene direi!
Adesso non vedetela nel senso sbagliato, che Herm è una schifosa che si fa (volgarmente parlando) tutti i fratelli Black, ma insomma, lei è stravolta e lui le ricorda così tanto Sirius che lei non riesce a tirarsi indietro (non ci sarei riuscita manco io! e tanta pace alla razionalità e al fatto che sia un Mangiamorte!)
Al prossimo chapt
Itoe
  
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