Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: The_Storm    02/08/2013    3 recensioni
Noi pensiamo a New York come la Grande Mela e subito ci vengono in mente tutte le cose meravigliose che questa città ha. Ma c'è un lato oscuro di New York che pochi conoscono e Victoria Dowson è una di queste. Fa parte dell'FBI da quando ha finito il liceo e, anche se ha solo diciannove anni, si è guadagnata il rispetto di tutti lì.
Jason Carter è il capo della banda più temuta di tutta New York. È un assassino senza cuore che uccide chiunque ostacoli il suo cammino. È il classico bello e dannato. Cosa succederebbe se questi due mondi apparentemente così diversi venissero in contatto? Scopritelo leggendo.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic



Pov. Victoria

Mi sveglio a causa di un timido raggio di sole che penetra dalla finestra. Mi metto seduta e delle fitte di dolore mi colpiscono le ossa perché, stupidamente, ieri sera mi sono addormentata sul divano mentre guardavo la televisione. Mi stiracchio un po', nella speranza che questo possa alleviare almeno un po' il dolore, ma ottengo solo di ricevere fitte più forti dal mio corpo. Mi dirigo verso la cucina con l'intenzione di consolarmi con una doppia razione di biscotti al cioccolato e una bella tazza fredda di latte e Nesquik. Mentre addento un biscotto, mi ritorna in mente il dialogo di ieri sera con Jason. Forse sono stata un po' troppo dura con lui, dopotutto, anch'io mi sarei insospettita e avrei cercato di scoprire quante più cose possibili al suo posto e poi, ormai dovrei essere abituata a non avere la fiducia di nessuno. All'FBI, erano pochi quelli che mi consideravano realmente una della squadra. Per la maggior parte di loro, ero solo una specie di mascotte o una ragazzina viziata che gioca a fare l'agente segreto. Forse me la sono presa solo perché odio quando la gente mette in dubbio la mia lealtà. Ho sempre fatto del mio meglio per fargli cambiare idea e ho buttato sangue e sudore -letteralmente- per riuscire ad ottenere la loro fiducia. In queste cose la fiducia è tutto: se non hai fiducia in un tuo compagno, tutta la squadra ne risente e non potrà mai funzionare bene. Più tardi parlerò con Jason e chiariremo questa faccenda. Finisco di mangiare e metto la cucina in ordine, dopodiché, salgo su in camera mia per lavarmi e vestirmi. 
Dopo una bella doccia fredda, mi asciugo e indosso la maglietta a mezze maniche e il jeans che ho preparato in precedenza e scendo di sotto. Prendo il cellulare, le chiavi di casa e una giacca di pelle nera, nel caso faccia più freddo. 
Mi incammino a passo svelto tra le strade di New York e cerco di ricordarmi la strada per la casa di Jason. 
Dopo circa una mezz'ora, sono davanti a casa Carter e busso un paio di volte al campanello. Uno Jason assonnato e ancora in pigiama viene ad aprirmi e, appena capisce che sono io, strabuzza gli occhi e apre di più la porta per farmi entrare. Lo supero mentre lui richiude la porta e mi siedo sul divano, mentre lui prende posto sulla poltrona di fronte. 
- ciao Vic, come mai sei qui? È successo qualcosa?- domanda confuso. Scuoto la testa
- no, sono solo venuta a parlarti di ieri sera- annuncio. Appena capisce a cosa mi riferisco, assume uno sguardo colpevole che viene subito rimpiazzato da uno che non riesco a decifrare. Sembra sia indifferenza, ma non ci metterei la mano sul fuoco
- cosa c'è da dire? Ti ho già chiesto scusa, mi pare- dice acido. 
- non è per questo, non ce l'ho mai avuta con te, volevo solo farti una domanda, ma dovrai rispondermi sinceramente- dico. Lui mi guarda confuso, ma annuisce. 
- Guardami negli occhi e dimmi se ti fidi di me- continuo. Lui fissa gli occhi nei miei. Non ho mai visto uno sguardo più serio di questo. I miei azzurri fissano fermamente i suoi castani e viceversa. Una strana sensazione si impadronisce del mio stomaco, come se ci fosse qualcosa che si muovesse lì dentro e non posso fare a meno di perdermi completamente in quel vortice di cioccolato fuso che sono i suoi occhi. 
- si, mi fido di te- dice dopo un paio di secondi passati a fissarci e riportandomi alla realtà. C'è totale sincerità sia nella sua voce che nei suoi occhi. 
- bene, ero passata solo per dirti questo. Ora tolgo il disturbo- annuncio alzandomi. 
- aspetta, Vic. Oggi pomeriggio andremo a spiare una banda che dovrà mettersi d'accordo su una rapina che devono fare in una gioielleria nei pressi di Main Street, che ne dici di unirti a noi?- propone. Ad essere sincera, non aspettavo altro. È da troppo tempo che sto ferma senza fare niente di concreto e non vedevo l'ora che mi si presentasse un'occasione del genere. 
- finalmente! Non aspettavo altro. Dimmi solo dove e quando- dico. Lui sorride divertito.
- alle 15:30 ci incontriamo tutti qui e poi ce ne andiamo insieme- comunica. Annuisco e lo saluto per poi uscire di casa e chiudermi la porta alle spalle. 
 
Alle 15:30 precise suono al campanello di casa Carter, ma ad aprirmi è un ragazzo moro con una piccola cresta e gli occhi azzurri
- ciao, tu devi essere Victoria, giusto? Vieni, ci siamo già tutti- dice. Annuisco e lo seguo all'interno. Seduti sul divano ci sono Jason e un'altro ragazzo con i capelli rossi e gli occhi verdi, mentre sulla poltrona c'è Jack. Appena si accorgono della mia presenza, smettono di parlare e mi salutano. Ricambio con un cenno della mano. 
- bene, ora che ci siamo tutti, passiamo alle presentazioni- dice Jason. 
- Victoria, questi sono Alex Finnegan e Robert Stuart. Immagino che tu conosca già Jack, no?- dice indicando prima il moro e poi il rosso che mi sorridono. Hanno una faccia familiare, forse sono stati loro a "rapirmi" quella sera. 
- ragazzi, lei è Victoria Dowson- conclude. Ricambio il sorriso dei due ragazzi e poi mi rivolgo a Jason
- come mai siamo così pochi?- domando. Vedo lo sguardo dei quattro rabbuiarsi. 
- beh, Hudson non vuole metterci a disposizione altri uomini. In compenso, però, questi sono i ragazzi migliori che abbiamo- mi spiega Jason. Immaginavo che quello stronzo avrebbe fatto qualsiasi cosa per ostacolarci. 
- va bene, adesso andiamo o ci perderemo le informazioni- dice Alex alzandosi. Gli altri seguono il suo esempio e usciamo di casa. 
- non c'è abbastanza spazio in una sola macchina per tutti, quindi io, Jack e Robert prenderemo la mia, mentre Jason e Victoria useranno la macchina di Jason, ok?- dice Alex. Annuiamo e saliamo in macchina. Durante il tragitto, nessuno dei due spiccica parola, io perché sono concentrata a pensare a tutti i dettagli di questa faccenda della "finta banda criminale" e Jason, beh, mica posso sapere cosa passa per la testa di quel ghiacciolo. 
Arriviamo a destinazione in meno di dieci minuti. Scendiamo dalle auto e ci sediamo su di un muretto vicino ad un'altra banda di ragazzi. Capisco immediatamente che sono loro i ladri che dobbiamo spiare. A prima vista, sembrano persone normalissime che si sono incontrate per chiacchierare e stare un po' insieme, ma basta guardarli attentamente per capire che non sono dei normali ragazzi. Ci sistemiamo non troppo lontano da loro e iniziamo a far finta di chiacchierare allegramente per non destare sospetti, mentre ascoltiamo la loro conversazione. Appena riusciamo a capire l'ora e il luogo della rapina, Jack inizia a far finta di lamentarsi di avere fame e noi ci fingiamo scocciati mentre torniamo alle macchine per andarcene. Il piano sembra aver funzionato, visto che quei ragazzi non si sono minimamente preoccupati di noi. Idioti, mai discutere di cose del genere in un luogo dove chiunque può ascoltarti. Il nostro lavoro per ora è finito, non ci resta che avvertire Hudson e poi lui farà il resto prendendosene il merito, ovviamente. 

Mentre faccio colazione, sintonizzo la televisione sul telegiornale. Stanno parlando della rapina sventata di ieri sera e dell'arresto di una delle bande di New York. Appare un ghigno soddisfatto sulla mia faccia, ma dura poco. So che dovrei essere felice che la missione abbia avuto successo, eppure c'è qualcosa che non mi quadra. È stato tutto troppo facile e rapido e questa cosa mi preoccupa. Scuoto la testa per scacciare questi pensieri. Probabilmente, sono io che sono abituata a missioni molto più complicate e rischiose, ma quella strana sensazione mi tormenta per tutto il giorno e non mi da pace. 

ANGOLO AUTRICE

Allooora, eccomi qui. Cosa posso dire? Finalmente la storia inizia a movimentarsi un po', ma cosa sarà quella strana sensazione che ha Vic? Credere che sia frutto della sua immaginazione, o anche voi avete avuto questa sensazione? Non posso dirvi niente, ma vorrei che esprimeste i vostri pensieri in una recensione. Ora scappo e vado a scrivere il nuovo capitolo. Sciaoooo :)

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: The_Storm