-Ho…ho capito bene? Cosa
dovrei controllare?-
Ichigo si mise a sedere…la
ferita, nonostante i medicamenti, gli doleva ancora.
Sudava copiosamente e
aveva il fiato corto.
-Hai…hai capito
benissimo…devi controllare che la mia controparte hollow sia ancora nel mio
mondo interiore…credo ci sia lui dietro a tutta questa brutta faccenda, ma non
ne ho la certezza…-
Kisuke squadrò Ichigo da
capo a piedi. Si risistemò il cappello sulla fronte.
-Capisco…ma una cosa del
genere per me non è possibile…-
Fu come se una Zanpakuto
trafisse il petto di Kurosaki mille e mille volte. Se Kisuke non poteva
controllare, chi poteva farlo?
-Dovrà farlo lei. Signor
Kurosaki.-
-Cosa?-
Mentre parlavano, Grimmjow
e gli altri stavano di guardia davanti alle finestre. Poteva accadere di tutto,
in quei brevi istanti di calma. Tessai e Ururu invece erano andati a preparare
un te, mentre Jinta era tornato a dormire.
Urahara alzò un indice
verso Ichigo.
-Esattamente. Solo lei può
accedere al suo mondo interiore, e controllare l’effettiva presenza della sua
parte hollow.-
-E come ci arrivo?-
Urahara sfoggiò un sorriso
largo un metro.
-Proprio qui volevo
arrivare.-
Schioccò le dita.
-Signor Tessai, Ururu,
portate qui l’”occorrente”-
Ururu e Tessai entrarono
nel locale portandosi dietro un vassoio con un bollitore fumante e un tubetto
di pasticche con il simbolo degli shinigami sopra.
Ichigo ebbe un brivido di
paura, quando vide Kisuke prendere una manciata di quelle pasticche e gettarla
con nonchalance nel bollitore. Poi versò una quantità imprecisata di un liquido
violaceo in una tazza e la porse a Ichigo.
-Beva questo, su-
Ichigo prese la tazza
fumante. Il “liquido” al suo interno lo disgustava parecchio…avrebbe preferito
non berla, o almeno, sapere prima COSA stava per bere ESATTAMENTE.
-Scusi, sig. Urahara…-
-Dica-
-Non che non mi fidi,
ma…cosa sarebbe questo?-
-Questo, mio egregio
signor Kurosaki, è un infuso che permette agli shinigami di accedere al proprio
mondo interiore. Anche se il colore e l’odore non sono ottimi, la assicuro che
ha un ottimo sapore di vaniglia.-
Ichigo si fidava sempre
meno.
Kisuke avanzò una mano
verso di lui.
-Beva tutto d’un sorso, mi
raccomando.-
Ichigo guardò prima
Kisuke, poi la tazza, poi nuovamente Kisuke.
Chiuse gli occhi, e bevve
tutto il contenuto della tazza fumante in un colpo solo.
Stette fermo pochi
istanti.
Poi prese a diventare di
una colorazione verdastra.
Non sapeva di vaniglia.
Per niente!
Alzò lo sguardo e tirò
un’occhiataccia verso Urahara
-Tu…brutto…-
Kisuke mantenne il suo
sguardo allegro e spensierato, ma preferì arretrare un paio di passi indietro,
giusto per mettere una distanza di sicurezza tra lui e Ichigo.
-Ehm….credo di essermi
scordato di mettere l’aromatizzante alla vaniglia…mi spiace, signor
Kurosaki…sono davvero mortificato…-
Ichigo stava per dargli un
pugno.
-Ma io ti…-
Non riuscì a finire la
frase, che iniziò a sentirsi stanco, affaticato. Il suo corpo non riusciva a
muovere un muscolo; come se una sensazione di tepore totale lo avesse colto
all’improvviso. Sentì gli occhi stanchi, e affaticati.
In pochi istanti, Ichigo
si trovò sdraiato a terra, privo di sensi.
-fiuuu…è andata…l’ho
scampata bella…-
Alla vista del suo
capitano in terra privo di sensi, Grimmjow fece uno scatto verso Urahara e lo
afferrò per il bavero del kimono.
-TU! MERCANTE! COSA GLI
HAI FATTO?!-
Kisuke scostò la mano con
un semplice cenno del polso, e poi si risistemò la giacca del kimono.
-Nulla. Quella pozione fa
cadere gli shinigami in trance, permettendogli di accedere al loro mondo
interiore. Quando avrà fatto, si risveglierà da solo. Fino ad allora, resterà
privo di conoscenza.-
Grimmjow si sedette,
incrociando le gambe, anche abbastanza seccato.
-sta bene. Ma fino ad
allora, resteremo qui ad aspettare. TUTTI.-
Kisuke portò una mano
sulla testa e risistemò il cappello.
-D’accordo.-
…
Ichigo si sentiva strano,
immerso nelle tenebre. Aprendo gli occhi, vide solo oscurità intorno a lui.
Poi, una piccola luce, che piano piano si allargò, fino a illuminare tutto
intorno a lui, gli rivelò il suo mondo interiore. Sembrava tutto come l’ultima
volta che ci era stato, con tutta la città ribaltata di 90° rispetto all’asse
orizzontale.
Non percepiva anima viva,
eccetto la sua.
L’udire una voce dietro di
lui lo fece sussultare.
-Ehilà, Ichigo. E’ tanto
che non ci si vede.-
Ichigo riconobbe la voce.
Si tranquillizzò subito, voltandosi.
-Salve…-
Quando si voltò, vide un
uomo, con i capelli lunghi e la barba incolta, ammantato di una cappa nera.
Indossava un paio di occhiali arancioni, e aveva un aspetto severo e austero.
-…Zangetsu.-
-Cosa ti riporta nei
meandri del tuo mondo interiore, Ichigo?-
-Solo il rincontro…con un
vecchio problema…-