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Autore: ElfoMikey    11/02/2008    6 recensioni
Gerard cercava di credere a quelle splendide bugie che Frank gli regalava. Cercava di credere a quel rapporto, aggrappandosi ad esso con tutte le forze per cercare di non cadere in basso, verso un baratro vuoto e pauroso dove le splendide bugie di Frank Iero non avevano alcun effetto su Gerard Way.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Gerard!!” Frank chiamò il suo amico, ma Gerard con accennava risposta., camminava veloce tra i compagni di scuola. Non voleva vederlo, tanto meno parlargli. Arrivò d’avanti alla classe, fece per entrare, ma venne bloccato dalle mani di Frank.
“perché scappi?” gli chiese con quello sguardo nocciola che aveva racchiuso tutti i sentimenti del mondo.
“io non scappo” rispose deciso. “ e ora lasciami, devo entrare in classe.”
“Gee, perché scappi da me?” I suoi occhi si riempirono di lacrime. Il più grande seguì una prima lacrima, finchè quella non sparì, lasciando solo un segno umido sulla stupenda faccia di Frank. Si morse un labbro e senza dire una parola entrò in classe, sistemandosi nell’ultimo banco, in fondo. Lui lo osservò. Nel suo cuore tanto dolore, un dolore che poteva essere alleviato solo da una persona, ma quella persona non voleva. Se ne andò, sperando con tutto se stesso di essere fermato da Gerard. Cosa che non avvenne.
Il ragazzo guardò fuori dalla finestra, era affascinato da come i raggi del sole giocavano con il vetro sporco della finestra.
Sorrise amaramente.
Non ce la faceva più.
Non reggeva quella situazione.
Era stanco di essere un burattino. Era stanco di dipendere da quel viso così innocente.
Era stanco di soffrire.
Non avrebbe mai avuto l’amore di Frank e questo lo sapeva.
Era la prima cosa che si ripeteva al mattino. Come un rito. Qualcosa che non bisogna dimenticarsi. Un po’ come lavarsi i denti o fare i compiti.
Era veramente così?


Erano le sei di un pomeriggio di sole e stranamente a Newark la pioggia non aveva tolto la gioia hai bambini di giocare con gli amici nel parco.
Frank era d’avanti a una casa abbastanza grande, con una piccola entrata.
La casa di Gerard.
Non conosceva il motivo preciso per cui era venuto li. Forse l’abitudine.
Forse perchè tutti i giorni a quest’ora si ritrovava a suonare il campanello di casa Way.
Non doveva venire.
Lo sapeva benissimo, ma non aveva saputo resistere a quella forza sconosciuta che gli attanagliava la mente.
Suonò il campanello, con un dito tremolante.
Come al solito un membro della famiglia Way venne ad aprire. Non era mai Gerard.
No, lui lo aspettava in camera, seduto sulla sedia della scrivania oppure sdraiato sul letto.
“Frank!!” il signor Way, gli aprì la porta e lo salutò cordialmente con una stretta di mano.
“ehm, salve cercavo..” disse Frank. Il padre di Gerard sorrise.
“è in camera sua.” Frank ringraziò e salì in fretta le scale. Il ragazzo si ritrovò d’avanti alla porta di Gerard. Odiava e amava quella porta.
La odiava in quel momento perché sapevo che dietro di essa Gerard soffriva.
L’amava perché a momenti i suoi occhi si sarebbero persi in quelli del suo amante.
Strinse la maniglia e prima di aprire, bussò.
Come previsto Gerard non rispose.
Non era come tutte le volte che gli apriva e lo trascinava dentro, baciandolo dolcemente.
Sentiva il freddo attraversagli il corpo.
Decise di entrare lo stesso. Aprì la porta illuminando il buoi che Gerard si era creato nella stanza. Si chiuse la porta alle spalle. Nessuno parlò, ma Frank potè sentire il respiro di Gerard.
“Gee..?” nessuna risposta.
“Gee, per favore..” mosse qualche passo, oramai conosceva quella stanza a memoria. si sedette sul letto e guardò nella direzione dove era sicuro che Gerard si trovasse.
Sentì il materasso muoversi.
“Gee?” ancora silenzio. “cosa ti succede?” trovò la sua mano fredda abbandonata sulle coperte, l’afferrò. Gerard non si tirò indietro, ma non la strinse.
“vuoi veramente sapere che cos’ho?” la sua voce era risultata come una lama pungente in pieno petto.
“si.” Gerard sbuffò. Non disse nient’altro, con la mano libera gli afferrò il viso e lo baciò, feroce, senza la sua solita dolcezza. Con una mossa lo fece stendere sul letto.
Frank sentiva il suo peso di lui, così dolce, così bello che non voleva che finisse.
Fecero l’amore.
Nel buio di quella stanza.
Non ci furono promesse.
Non ci furono anime.
Solo due persone perse nel piacere.
Pianse Gerard.
Pianse senza farsi scoprire, mentre sentiva Frank.
Urlò, senza sapere bene il perché.
Sentì il corpo di Frank sul suo abbandonato.
Sentì lui, che dolcemente gli accarezzava i capelli.
Sentì anche una bellissima, quando perversa voglia di morire.
“Gee, piangi?” gli chiese Frank, teneramente, baciandogli la guancia umida di lacrime, più amare del suo amore non corrisposto.
“perché?” chiese ancora. Il perché? Lo sapeva Gerard? No, non lo sapeva.
“Frank…” lo abbracciò, pentito del suo comportamento, pentito di essere così innamorato.
“scusa per oggi…”
“non piangere per me, non me lo merito…” sussurrò Frank, appoggiando la testa sulla sua spalla. Gerard nascose la sua disperazione baciandolo dolcemente, singhiozzando.
Rifecero l’amore, dolcemente e diversamente da prima.
Gerard gli disse ti amo. Ma Frank non lo udì, e non vide nemmeno le sue labbra muoversi anche se il suo viso era rivolto a quello di Gerard.
Quando furono stanchi, rimasero in silenzio, ognuno con i propri pensieri, abbracciati, sotto le leggere lenzuola.
A un certo punto Frank si allungò dalla parte di Gerard per accendere la piccola lampada sul comodino vicino al letto. Voleva vederlo in viso.
Non l’aveva mai fatto.
Non l’avevano mai fatto.
Non serviva la luce a loro.
Ma quella volta, per la prima volta Frank aveva il bisogno di guardarlo negli occhi.
Osservò il suo viso pallido, i suoi capelli scompigliati, la belle bianca del collo e il petto morbido scoperto. Infine ebbe il coraggio di guardarlo lì, negli occhi. Sentì anche per la prima volte il suo cuore battere veloce. Perché? C’erano tanti perché che il povero Frankie non riusciva a comprendere, perché che prendevano ancora più significato se guardava in quei occhi. Gerard sorrise imbarazzato. Frank decise di non pensare più e quindi si chinò a baciarlo, liberando la mente da pensieri che sicuramente lo avrebbero attanagliato in seguito.
“vai di già?” chiese Gerard in un sussurrò basso, tirandosi su a sedere mentre osservava Frank rivestirsi lentamente. Lo vide annuire.
“si, è tardi.” Freddezza nelle parole di Frank, come se si fosse pentito, ma il ragazzo c’era abituato a questo cambiamento di umore che avveniva dopo ore ed ore che quel letto aveva ospitato le loro perversioni. Sospirò e continuò a guardarlo finchè il più giovane non si girò per dargli un ultimo bacio, prima di uscire da quella stanza.
Gerard si guardò intorno, mordendosi il labbro inferiore, cercando di non buttare fuori le lacrime che spingevano e protestavano per uscire. Fu come una lotta, dove lui ne uscì perdente. Decise di vestirsi, anche se le lacrime gli bagnavano ancora le guance e gli occhi arrossati. Si avvicinò alla scrivania dove alcuni fogli bianchi la ricoprivano. Ne prese uno e come se fosse dettato dalla mente, prese una matita e cominciò a disegnare, senza sapere con certezza cosa. rimase li, chino su quella scrivania fino a che le prime ore buie e paurose della notte non scorsero sull’orologio appeso sopra il letto.
Ore, dove un altro Gerard prendeva possesso di lui.
Un altro Gerard senza alcun sentimento.
Si sentiva bene in quei momenti.
Perché poteva sentire quella bellissima sensazione di ribellione scorrergli nelle vene.
Si sentiva bene
Perché avrebbe fatto provare ad altri ciò che provava lui.
Si sentiva bene
Perché avrebbe sentito ancora quel buonissimo sapore che aveva il sangue.
Ma chissà alla persona a cui prendeva il sangue non era mai quella giusta.
Sentiva sempre che la sua vendetta o ribellione non era completa.
Il vero Gerard sapeva di sbagliare, ma si lasciava domare d’altro senza opporre resistenza.


Il vampiro uscì dalla sua camera usando la finestra.
Si aggirò per un’intera ora in una via vuota e desolata, finchè non vide passare una donna.
Gerard sentiva la felicità di quella donna e allora le si avvicinò, con uno strano sorriso, i denti che gli sporgevano.
Le si parò d’avanti. Vide negli occhi della donna la paura e la voglia di urlare. Gerard le mise un dito sulle labbra truccate di rosso.
“ssht…” le scostò i lunghi capelli biondi, la donna era rimasta pietrificata dal quello sguardo, così pauroso, ma così bello. Il vampiro senza indugiare le affondò i denti nei collo, mentre un urlo penetrò la lunga via deserta.
Quando fu sazio, lasciò la donna priva di sangue sul marciapiede andandosene tranquillo, in cerca di un’altra vittima a cui stroncare la vita e la felicità.
Ritornò a casa quando le prime ore del mattino cominciarono a farsi strada in quella giornata. Gerard si mise tranquillamente nel letto chiudendo gli occhi.
Quando si svegliò guardò come al solito il disordine. Sbuffando andò alla scrivania e li notò il disegno che aveva fatto ieri. Era stato strappato a metà. Sorrise amaro.
Già quel disegno non sarebbe mai stato la realtà.
Ritraeva lui e Frank che si tengono per mano. Il foglio era strappato a metà proprio per far si che le mani si dividessero. Si sentiva stupido. Un ragazzino idiota e innamorato. Prese la matita con un mezzo sorriso e al fianco di Frank ci disegnò una ragazza, bella con lunghi capelli biondi. Amanda.
Invece di fianco a lui ci disegnò un’ombra, triste, disperata e sconsolata. Scese le scale e si diresse in cucina dove sua nonna le porse una grande tazza di caffè.
“buon girono caro!” Helena Rush si sporse per stampare un dolce bacio sulle fronte di suo nipote. Gerard sorrise, vinto da quella naturale dolcezza.
Frank si aggirava, come il giorno prima, d’avanti all’abitazione dei Way. Decise di suonare il campanello, ma quando stava per suonare la porta si aprì e ne uscì Gerard assonnato e svogliato.
Sussultarono entrambi.
“ehm, sono passato a vedere se eri ancora a casa…” gerard annuì
“grazie per il pensiero.” Si chinò a baciarlo, togliendosi con una mano i capelli dal viso. Frank non se lo aspettava e sussultò, poi ricambiò quel bacio, come se fosse uno degli ultimi che si sarebbero scambiati. Quando si staccarono Gerard gli sorrise, poi cominciarono a camminare, come ogni mattina. Arrivati a scuola Frank gli lasciò la mano, come di consueto, ma non se ne andò, anzi lo seguì fino al suo armadietto.
“come mai non sei andato da Amanda?” chiese Gerard sorpreso. Frank sorrise, mettendosi le mani nelle tasche dei jeans.
“volevo stare con te.” Rispose semplicemente. Ed era vero. Non mentiva. Frank sentiva che qualcosa era cambiato, sentiva che il loro rapporto era diverso, ma non sapeva spiegarsi se in modo positivo o negativo. Sapeva solo che voleva passare tutto il tempo affianco di quel ragazzo, che ogni pomeriggio alle sei gli donava se stesso. O forse tutti i giorni donava un po’ di se, a quel ragazzo basso, con la fissa della chitarra, con la fissa di essere vegetariano e anche con la fissa di un ragazzo che non si meritava uno come lui.





Ciaoooooooooooooooooo capitolo un po’ così così… che però serviva a spiegare meglio la situazione di Gee e Frankie. Spero sia piaciuto!!!!!!!!!!!!!sia a chi legge e a chi commenta! Cavolo ho una fifa!!! scusate gli errori atroci!!!
Vi amo tutti!!! XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD


Tante tante recensioni che bello!!!!!!!!!! Sono contentissimissima:

mcr_girl: davvero ti piace???? Oh che bello ci tenevo tanto al tuo commento!!! Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento, anche se beh, siamo solo agli inizi!!!!! Ah, TI ADORO ANCHE IO DEAR!!!!!!!!!! BACIONI GRANDISSIMI!!!!!

guidus: beh, si Gee è un vampiro… si ma vedrai che si aggiusta tutto!!! (oh, cacchio sto dicendo troppo sulla storia =P) spero che la storia ti piaccia lo stesso e che continuerai a seguirmi, mi ha reso troppo contenta il tuo commento!!! Bacio grande!!^^

chemical_kira: grazie, beh la canzone mi sembrava la più appropriata!!!! ^^ si Frank è uno stronzo con la S maiuscola!! Ma infondo è così dolceeeeeee…… comunque, grazie per i complimenti e spero davvero che anche questo ti piaccia!!! Baci ^^

MiKeYwAy4EvEr. Ah che bello!! Me lusingata!!!!!!!!! Ci tenevo anche al tuo commento davvero tanto!!!!! Spero che questo ti sia piaciuto come il precedente e fammi sapere okay? Baci!

ElfoMikeyILoveYou: il solito scemo!!!!!!!! Quella frase ti ha colpito ma non sai il perché… come al solito!!! Grazie honey SEI FONDAMENTALE!!!!!!!!!!!!

You’re my “big friend” and you don’t know…: ma Linda sei tu vero? Vero? Vero? Vero? Vero? Oh, amore mio grazie mi hai fatto commuovere sei fantastica!!!!!!!!!!!! Lo sai vero? Ti adoro!!! E figurati se voglio perdere una ragazza così speciale!!! Grazie mia grande amica!!! Ti voglio bene!! ^^ kiss!!

Ringrazio anche :
Isult
mcr_girl( e per avermi messo tra gli autori preferiti che dolce grazie)
Pogo
per aver messo la storia tra i preferiti!! Oh, che carine!!!!! Grazie mille!!
  
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