Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Aya88    02/08/2013    4 recensioni
La vita può mettere di fronte a situazioni diverse, tristi, liete, inaspettate o a lungo attese, e questa raccolta ne racchiuderà qualche frammento.
10) Kakashi riaprì gli occhi tornando a fissare l’espressione di Sakura [...]. Non ricordava quando se ne fosse reso conto, ma osservarla impegnata nel suo lavoro si rivelava un utile diversivo per sfuggire ai postumi sia fisici che morali di una battaglia.
Paring KakashiSakura
Partecipante al "Sintetic contest" indetto da Nora_2000
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mal comune... e il terzo godeDedicata a Nejiko,
che è in parte la fonte ispiratrice di questa fic.




Se non avesse già concluso il giro di visite, forse avrebbe provato un vago senso di colpa. O forse no, si corresse mentalmente, mentre la bocca di Tenzo seguiva un lento e piacevole percorso lungo il suo collo. I suoi sospiri si confusero al rumore dei baci e al fruscio del camice, agitato dai movimenti sicuri dell’uomo seduto davanti a lei. Sentì l’indumento allentarsi col venir meno di ogni bottone, mentre la mano calda del capitano le accarezzava la pelle chiara sotto la maglietta. Quando scese a sfiorarle la schiena, seguita veloce dall’altra, Sakura non trattenne un gemito di piacere e lasciò che il jounin l’attirasse più vicino a sé. Godendosi il contatto rassicurante con il suo corpo, gli fece scivolare le braccia intorno al collo e chinò il viso per incontrare ancora le sue labbra. Si immerse in quel nuovo irruento scontro di lingue, soffocando definitivamente la vocina che le rammentava la sconvenienza della situazione. Qualcosa di indesiderato sopraggiunse però a turbare quel momento di piacevole oblio; all’improvviso, Tenzo si staccò bruscamente da lei con un mugugno di dolore, cominciando a massaggiarsi con cautela la nuca offesa.
“Ma che cazzo…?” Sbottò a metà tra lo stupore e l’irritazione.
“Che diavolo succede?” Gli chiese la kunoichi osservandolo sorpresa, il fiato ancora corto.
“Non si dovrebbe molestare il personale medico, Tenzo”. Intervenne una voce familiare ad entrambi, rispondendo alle loro domande.
Spiazzati i due ninja si voltarono di scatto, incrociando lo sguardo di Kakashi, fermo sul balcone di quella stanza d’ospedale, la consueta flemma a contraddistinguerlo. Imbarazzata, Sakura si allontanò bruscamente dal compagno, con un lieve rossore che le imporporava le guance.
“Kakashi-sensei…” Balbettò, la spiacevole sensazione di essere stata colta in fallo che si faceva strada nel suo petto.
Incapace di sostenere l’apparente apatia dell’occhio scuro del suo maestro, la kunoichi distolse lo sguardo intravedendo così l’oggetto che aveva colpito Tenzo interrompendoli: una copia dell’Icha Icha Paradise giaceva ben visibile sulle lenzuola bianche del letto occupato dal capitano.         
“La verità è che vorresti essere al mio posto, senpai”. Replicò intanto quest’ultimo, calcando con ironia l’onorifico e scoccando un’occhiataccia all’amico.
“Tenzo?!” Esclamò Sakura basita, per un attimo incerta se quelle parole avessero davvero il significato che la sua mente vi attribuiva; ma la risposta di Kakashi giunse rapida a dissipare il suo dubbio.
“Non tentarmi”. Disse conciso il jounin, con tono perfettamente calmo.
Confusa e ancora più sbalordita il ninja medico si voltò di nuovo verso l’uomo dai capelli argentati, cogliendo per la prima volta nel suo sguardo una luce di sfida al posto della solita indifferenza. Si rese conto di avere la bocca aperta solo dopo qualche istante, appena prima di sentirsi chiamare dalla voce insieme allarmata e rassegnata di un’infermiera.
“Haruno-san! Hatake-san è… è fuggito di nuovo”. L’informò la giovane donna, pronunciando le ultime parole con una lentezza che corrispose all’esame della scena che le si presentava davanti. 
Sakura non ebbe difficoltà a comprendere il percorso intrapreso dalla mente della collaboratrice: il suo camice aperto che rivelava la maglietta in parte sollevata, il coprifronte di Tenzo abbandonato ai piedi del letto e Kakashi come presunto osservatore erano dettagli terribilmente incriminanti.
La assalì un principio di agitazione, accentuato dalla immediata reazione dell’infermiera.
“Oh, io… io non volevo disturbare”. Disse quella con un evidente imbarazzo, abbassando appena il viso. “Torno a lavoro”. Annunciò sbrigativa, prima di lasciare di nuovo la stanza.
La kunoichi rimase per un po’ in una insolita immobilità, sotto la quale lo stupore, il disagio e l’irritazione si agitavano in un vortice pericoloso. Strinse i pugni e chinò il capo, un’ombra che calava veloce sui suoi lineamenti. Il capitano a pochi centimetri da lei presagì l’imminente esplosione, ma non ebbe il tempo per escogitare un modo per disinnescarla. La vide afferrare il romanzo dal letto e scaraventarlo con un lancio rapido e preciso contro Kakashi. Si sarebbe soffermato volentieri ad osservare l’esito di quell’improvviso tiro al bersaglio, ma non poté farlo; in un movimento altrettanto veloce, Sakura gli sferrò un inaspettato pugno in testa, andando ad ampliare la zona dolorante e strappandogli un nuovo mugolio.     
“Ohi, e io che diavolo c’entro?!” Farfugliò Tenzo, gli occhi socchiusi per la sofferenza, mentre si portava una mano al capo per la seconda volta nel giro di pochi minuti.
Appena fu in grado di incrociare le iridi smeraldo della compagna, trovò la sua risposta nella sfumatura di rabbia e ammonimento che le animava. Era chiaro che lo ritenesse responsabile per averla indotta a rischiose effusioni sul posto di lavoro. Che poi avesse visibilmente apprezzato quelle effusioni, era in quel frangente un mero e sorvolabile dettaglio. Conscio dell’inutilità di qualsiasi obiezione, si limitò a guardala andar via rassegnato, mentre si risistemava in fretta il camice, con i capelli chiari che le ondeggiavano liberi sulle spalle. Poco prima che Sakura oltrepassasse la soglia sparendo dalla sua vista, il capitano si voltò verso Kakashi lanciandogli un’occhiata colma di risentimento, appena in tempo per notare la direzione per nulla innocente del suo sguardo, che il libro aperto e sollevato con un gesto rapido non riuscì a nascondere. Con uno scatto nervoso, Tenzo recuperò da un carrello il primo strumento medico che trovò a portata di mano, uno stetoscopio ancora per poco in perfetto stato.
“Ed evita di guardarle il culo, almeno!” Sbottò, scagliandolo con forza contro il suo senpai, che lo schivò imperturbabile, un’espressione compiaciuta celata sotto la maschera ma svelata dall’unico occhio visibile.



Note dell'autrice              

Dunque, questa breve fic è il risultato di un fangirlamento su skype e, nonostante il mio tentativo di scaricare le responsabilità, pare che sia anche colpa mia (le conversazioni salvate non menteno u-u), indi chiedo venia per il nonsense che aleggia, imperturbabile anche lui come Kakashi. Non so perché sia quest'ultimo ad aver avuto la meglio, ma di sicuro Tenzo verrà curato a base di chakra e fluff, per cui non temete per luiXD
Un grazie a wari per il betaggio veloce e a chi continua a seguire questa raccolta^^


  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Aya88