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Autore: foglia    11/02/2008    7 recensioni
Salve! questa è la mia prima fic. vi prego lasciatemi il vostro parere!! ç.ç -Un amico, una persona che stimi...le sue mani sporche di sangue...tu l'unica sua salvezza...scavare nella sua mente e nel tuo cuore per scoprire le risposte che forse non vorresti avere...ma infondo nulla è mai veramente come ci appare...-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Dirtywater


Dirty water





Attraverso la scienza si possono spiegare le cause e gli innumerevoli meccanismi che nel cervello programmano ed attivano le nostre azioni e i nostri sentimenti.

Persino l'amore e l'attrazione possono essere tradotte come un'elaborata reazione chimica.

Eppure nel momento in cui Reid osservò il sangue mescolarsi con l'acqua del rubinetto e scivolare via dalle proprie mani per immergersi nello scarico, sentì che non esisteva equazione matematica, reazione chimica o logica alcuna per giustificare il fatto che aveva appena cancellato le prove di un caso.

Percepiva che la morale ed il senso del dovere lo stavano abbandonando, trascinate via assieme a quell'acqua dai riflessi rossastri.

Ora sapeva come doveva essersi sentito Faust quando strinse il patto con Mefistofele, solo che il suo contratto lo aveva stipulato nell'acqua sporca ed il suo diavolo istigatore giaceva inerme sul divano del salotto.




La testa gli doleva atrocemente.

Come se un gruppo rock avesse deciso di tenervi in pianta stabile un concerto.

Solitamente la notte porta consiglio, in questo caso soltanto fitte al collo ed alla schiena, mentre un fastidioso formicolio gli ricordava la presenza di alcuni muscoli del corpo dei quali ignorava l'esistenza.

Gli occhi stanchi vagarono attorno a lui stentando a riconoscere come famigliare quel locale sobrio e modesto.

L'intenso profumo di caffè riattivò anche l'olfatto, riportandolo definitivamente nel mondo dei vivi.

Ben svegliato! Come ti senti?”

Una voce alle sue spalle, l'unica cosa che riconobbe come nota, attirò la sua attenzione.

Quando il biondino si portò all'interno del suo campo visivo, reggeva in mano un vassoio con quella che presumibilmente doveva essere la loro colazione.

Sinceramente ho avuto giornate migliori!”

Faticosamente si mise seduto e Reid prese posto nella piccola poltrona adiacente al sofà, posando il vassoio sul tavolino al centro.

Con movimenti lenti e stanchi si dedicò al cibo che aveva di fronte, ignorando la nausea che ancora gli aleggiava nello stomaco.

Dopo qualche minuto di silenzio però...

Aaron...noi dobbiamo parlare...”

Una frase, una condanna.



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Accidenti! In tanti anni di onorata carriera Hotch è finalmente riuscito ad arrivare in un clamoroso ritardo!” si stupì Garcia.

Reid fissò lo sguardo in quello più scuro del suo capo che, pulito e di nuovo pienamente in sé, era appena entrato nel proprio ufficio.

Hotchner lo ricambiò per qualche istante prima di richiudersi la porta alle spalle.

Dev'essere completamente nero! Non ha salutato nessuno.” rincarò Derek.

A quanto pare i problemi hanno aspettato che lui arrivasse per manifestarsi.” disse poi notando Gideon venire verso di loro con il tipico passo deciso ed incalzante che assumeva quando aveva per le mani un nuovo caso.




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Mani troppo grandi.

Mani troppo violente, pesanti.

Palmi enormi che offuscavano la luce e soffocavano il respiro.

Dita lunghe, secche come uno schiocco.

Mani aggressive che come le ombre della sera calavano su di un esile corpo di bambino, condannato ad abbandonare la propria infanzia da quelle mani troppo grandi per essere quelle di un padre.



Ricordava ogni cosa.

Il rumore sordo della porta di casa che si spalancava.

L'odore dell'alcol e della nicotina che s'irradiava in tutte le stanze.

Quei passi traballanti che rimbombavano sulle assi di legno, scricchiolanti sotto il suo peso.

Poteva vedere con chiarezza la schiena di sua madre, tremante e ricurva, andare incontro al suo consorte, al suo carnefice.






L'entrata improvvisa di qualcuno all'interno dell'ufficio, lo riportò al presente.

Così, dopo essersi stropicciato gli occhi ed averli nuovamente spalancati, Aaron mise a fuoco il suo collega.

Sì, dimmi Gideon...”



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Una lunga stuoia di pelle d'animale s'adagiava sulla fredda superficie di quello stretto e poco frequentato marciapiede.

Una splendida ragazza, avvolta in una raffinata tunica di un intenso ocra, vi giaceva supina, le mani incrociate sopra al ventre ed un antico diadema di bronzo sulla fronte.

Il volto pallido ed esangue era stato perfettamente truccato, tanto da donare all'osservatore l'impressione di trovarsi davanti ad una ragazza addormentata e non ad un cadavere.

Emily sottolineò le mani curate e le unghie tagliate e dipinte con lo smalto.

Doveva trattarsi di una ragazza pulita e di buona famiglia, non aveva di certo l'aspetto di una donna di strada.

Probabilmente per averla potuta trasportare fino qui ed allestire questa scena, deve aver avuto bisogno di un furgoncino. In più doveva conoscere il luogo e gli orari in cui non sarebbe stato disturbato.”

Hai ragione.

Per creare questa coreografia saranno occorse alcune ore.” aggiunse Derek.

Intorno al corpo numerosi fiori selvatici erano stati disposti con finta casualità.

Bisogna vederla come lui l'ha immaginata...” sancì infine Gideon.

Ieri notte sotto la luce dell'unico lampione presente e a poca distanza dal cadavere...Reid tu cosa ne pensi?”

Il giovane era rimasto stranamente in silenzio ed in disparte.

Quasi non si trovasse di fronte alla scena di un delitto.

Oggi capitano cose davvero strane...” scherzò ancora l'agente Morgan “Reid che non si esalta per un nuovo scontro fra menti ed allegorie varie e Hotchner che addirittura preferisce rimane in ufficio a studiarne il profilo tranquillamente dalle prove e dalle foto del caso.”

Spencer si ritrovò improvvisamente davanti al corpo senza vita di una giovane donna di circa trent'anni, abbandonata in un vicolo in periferia.

I capelli...” sussurrò.

Tutti si volsero ad osservare la capigliatura della ragazza.

Lunghi capelli castano scuro, raccolti da un'elaborata acconciatura che li divideva in due lunghe trecce che ricadevano sull'asfalto alle due estremità del viso, formando due massicce circonvoluzioni.

Sembrano quasi corna...”

Corna? Già potrebbe avere un significato biblico, la rappresentazione di uno spirito demoniaco...torniamo alla base, e scopriamo qualsiasi collegamento possibile!” sancì il loro supervisore prima di incamminarsi a sua volta ed aver dato un colpetto sulla spalla di Spencer che abbozzò un sorriso.

Ottimo lavoro Reid.”

Improvvisamente però il vento gli si sollevò attorno, portando l'eco di una voce lontana che solo lui parve udire.

/ Già...ottimo lavoro Reid.../

Ma era stato davvero soltanto il fruscio del vento...?



continua....




<<<< io non credevo che questa storia sarebbe davvero piaciuta a qualcuno ed infatti non mi ero preparata ad un seguito!!
Grazie di cuore a LadyBlack, Erenir_90, Thia, Glenda, Killme per aver commentato e anche a Cucciola_83.
Dedico questo capitolo a chiunque leggerà e a Lem, per la sua pazienza e le sue correzioni! Prometto che adesso aggiornerò più rapidamente!<<<<

Ps.

Il passato di Hotch non l'ho inventato ma l'ho dedotto da un ep. della prima serie...vediamo se capite quale...kisssssssssss










  
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