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Autore: sbriashi    03/08/2013    2 recensioni
«Paul, ho solo una domanda: hai detto di vivere con tre ragazzi, dov'è il terzo?»
Come se qualcuno lassù avesse ascoltato la mia domanda, alla mia destra apparve un altro ragazzo. Quando mi resi conto che indossava solo delle mutande sobbalzai ma cercai di nascondere il mio imbarazzo dato che lui sembrava non averne.
«Oh, John! Abbi la decenza di coprirti almeno davanti a mia sorella!»
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Questo come ti sembra? Io lo adoro!» esclamò Anne dopo aver indossato un vestito blu elettrico senza maniche che le arrivava appena sopra il ginocchio. In effetti sembrava davvero perfetto per lei, le metteva in risalto i suoi capelli corvini.
«Perfetto!» feci un piccolo applauso per approvare il vestito della mia amica e poi lei tornò a cambiarsi tutta entusiasta.
Voltai lo sguardo e mi fermai ad osservare quello che sarebbe stato il mio vestito per quella sera. Anche questo, come quello di Anne, era lungo fin sopra le ginocchia, era di un bianco panna e alla fine era stretto con un nastro azzurro che gli dava un piccolo tocco di eleganza.
I ragazzi avrebbero suonato al Cavern ed ovviamente sarei andata a vederli. La cosa che mi metteva paura era il fatto che ogni volta stormi di ragazzine impazzite si fiondavano su John come fosse una preda e la maggior parte delle volte il caro Lennon si portava a letto almeno una di loro.
Dovevo davvero credere che era cambiato? Infondo io cosa avevo in più di loro? Forse prima ero l'unica che non cadeva ai suoi piedi ma adesso le cose erano un po' cambiate.
«C'è qualcosa che non va?»
Sobbalzai alla domanda della mia amica che non avevo visto rientrare nella stanza.
«No, è tutto apposto» mentii scuotendo più volte la testa, lei esitò per un attimo ma poi fece spallucce e si sedette sul letto accanto a me.
Neanche a lei avevo detto di John ma morivo dalla voglia di farlo perché io ed Anne non avevamo mai avuto segreti così grandi. Mi sentii un po' in colpa ma poi capii che era meglio così. Avevo fatto una promessa ed intendevo mantenerla.
«Mary, sai chi mi ha chiesto di te l'altro giorno?»
La guardai con aria interrogativa e lei scoppiò in una risatina.
«Pete Best!»
Sbarrai gli occhi e la risata di Anne si fece sempre più forte. Presi un cuscino e ci affondai il viso mugolando parole senza senso e per poco non ridevo anche io.
Pete Best era un amico di mio fratello che non vedevo da una vita e che per il quale avevo una cotta da sempre.
C'era stato qualcosa tra di noi un bel po' di anni fa, per la festa di compleanno di Paul...
 
Salgo le scale più veloce che posso fino ad arrivare in camera mia e mi chiude dentro a chiave. Non ho intenzione di tornare al piano di sotto per nessun motivo al mondo.
Quella stronza di Dot è andata da Pete e non curante del fatto che io ero proprio di fronte a loro, gli ha detto che sono persa di lui e che potrebbe usarmi come puttanella personale.
Mio fratello è su tutte le furie, lo sento urlare fin dalla mia camera.
Spero proprio che questa sia la volta buona in cui la lascia!
Subito scatto all'improvviso sentendo due colpi alla porta. Esito un po' perché sinceramente ora come ora non voglio vedere nessuno ma alla fine mi alzo e vado lo stesso ad aprire.
«Ehi»
Oh merda, è Pete.
«Cia-ciao» balbetto ancora più rossa in viso.
«Speravo che fossi qui»
Sforzo un sorriso un po' confusa e imbarazzata.
«Hai bisogno di qualcosa?» gli chiedo cercando una spiegazione valida per cui fosse venuto in camera mia.
«Posso entrare?»
«Oh, certo vieni pure»
Non faccio in tempo a chiudere la porta che subito sento le sue braccia intorno alla vita e le sue mani che mi stringono il viso.
Il mio respiro diventa sempre più irregolare mentre quel bacio sta crescendo e diventa ancora più intenso.
L'ho desiderato da troppo tempo e finalmente sta succedendo. Poggio le mie braccia intorno al suo collo e mi lascio trasportare da quelle sensazioni così belle ed inaspettate.
Pete sembra molto preso ed infatti sta iniziando a respirare in modo affannoso, cosa che mi fa eccitare un po'.
Dopo qualche minuto mi prende e ci spostiamo sul letto, lui sopra ed io sotto. Subito l'ansia mi entra dentro e mi divora i pensieri. Rimango come bloccata, incapace di fare qualsiasi cosa.
Non ero pronta, non con lui. Mi piace tantissimo ma la prima volta voglio che sia con una persona che amo, non con un ragazzo di cui conosco solo il nome.
All'improvviso mi stacco dal bacio e Pete mi guarda con un'espressione confusa.
«Scusa, non posso farlo»
Rimane a fissarmi per qualche secondo e poi scende dal letto a testa bassa scusandosi per poi uscire dalla camera.
 
Deglutii mentre i pensieri di quella sera mi giravano ancora per la testa ma fu Anne a riportarmi alla realtà.
«Allora sei sicura che posso rimanere a cena?»
«Certo! Come ogni sabato sera, no?»
Lei sorrise ed io ricambiai.
«In questo caso però sarà meglio andare a preparare da mangiare perché scommetto che i ragazzi hanno già fame!» aggiunsi poi ridendo.
«Ma John si è più fatto vedere?»
«No, no!» risposi alla svelta, forse anche un po' troppo perché per un momento pensai che Anne avesse capito che stavo nascondendo qualcosa.
«Beh, meglio così! Ti creava solo guai, dammi retta. Adesso che abita da Stu sarà felice di potersi portare a letto tutte le ragazze che vuole senza problemi!»
Rimasi immobile a fissarla ancora spaventata per ciò che aveva appena detto. Se non fosse stato per il fatto che era la mia migliore amica e che ovviamente non poteva sapere che io e John ci frequentavano, l'avrei già presa a schiaffi.
 
Quella sera al Cavern c'era davvero tantissima gente e ancora dovevano iniziare a suonare. Ogni ragazzina che passava non faceva altro che parlare di quanto fossero belli e sexy John, Paul, Ringo e George. Io invece morivo dalla voglia di urlare in faccia ad una di loro una cosa tipo "Intanto John Lennon me lo porto io a letto!" ma si sarebbero accanite contro di me ed avrei sprecato solo fiato.
Alcune addirittura mi riconoscevano sapendo che ero la sorella di Paul e venivano da me cercando di essere mie amiche. Una cosa alquanto squallida a mio parere.
«Anne tu entra se vuoi, io vado a fare una cosa e torno subito»
La mia amica annuì e poi mi osservò fino a che non svoltai l'angolo. Mi diressi verso dei giardini vicino al locale, sapevo che John andava sempre lì prima di ogni esibizione a fumarsi in pace la sua sigaretta. Infatti appena varcai il piccolo cancello lo vidi subito, seduto in una delle ultime panchina sulla destra.
Mi avvicinai nel modo più silenzioso possibile ma calpestai un mucchio di foglie secche e subito il ragazzo si girò di scatto per vedere cosa fosse stato.
Per qualche secondo rimanemmo a fissarci nel buio, ci dividevano solo alcuni metri ma ancora forse non era convinto che fossi io. Mi avvicinai un po' di più e, ancora con il suo sguardo addosso, mi sedetti accanto a lui.
«Che ci fai qui?» mi chiese passando una mano sulla mia gamba.
«Volevo venire a salutarti, non potevo?»
Lo spintonai un po' con il gomito cercando di scioglierlo un po'.
«Oh, tu puoi tutto dolcezza»
Scoppiai a ridere e lui mi poggiò il suo braccio sulle mie spalle schioccandomi un bacio sulle labbra. Lo guardai negli occhi e sorrisi involontariamente, era davvero bellissimo ed era ancora più bello il fatto che ad un mio sorriso corrispondeva il suo.
«Gli altri sanno che sei qui?» mi domandò alzando un sopracciglio.
«Secondo te? Non sono così stupida da dirglielo» risposi mentre mi mettevo a gambe incrociate sulla panchina girata verso di lui.
Mi mise una mano sulla guancia, accarezzandola, dopodiché fece un ultimo tiro alla sigaretta che stava fumando e mi baciò di nuovo, stavolta in modo molto più intenso.
Feci passare la mia mano fra i suoi capelli mentre le nostre lingue iniziarono a cercarsi quasi intrecciandosi fra di loro. Sentii dei brividi lungo la schiena e all'improvviso mi sembrò di star andando a fuoco.
«John, se continuiamo così finisce male»
Lui rise ed iniziò allora a darmi tanti piccoli baci svelti senza neanche lasciarmi il tempo di ricambiarli. Iniziai a ridere anche io e lui mi strinse in un abbraccio, sentii tutto il suo profumo inondarmi le narici e mi fece desiderarlo ancora di più.
«Finirà male in ogni caso se tu vai in giro vestita così»
Mi accigliai per un attimo e lo guardai confusa.
«Così come?»
«Beh, con questo vestito ti salterebbe addosso anche un cieco!»
«Come fa un cieco a vedere che vestito ho?!»
«Non so, chiediglielo»
Gli diedi un piccolo schiaffetto sulla guancia e gli feci la linguaccia.
«Tu sei tutto scemo!»
«Pensa quanto sei scema tu che ti confondi con me»
«Oh, ma io sono consapevole della cazzata che sto facendo»
John mi lanciò un'occhiataccia e si finse offeso. In realtà ero stata sincera, dentro di me sapevo che con uno come lui l'amore deve far rima per forza con dolore.
«...E non potrei fare cosa più giusta» aggiunsi sussurrando a qualche millimetro dalla sua bocca. Lui rise divertito e mi baciò per poi strofinare il suo naso contro il mio.
In quel momento mi sentii strana. Ero quasi... felice.
 
I ragazzi avevano appena finito di suonare e, a parte qualche livido qua e là per colpa di quelle ochette che si agitavano come trottole, mi sentivo davvero bene.
Presi per mano Anne e come sempre ci dirigemmo sul retro per congratularci con i ragazzi.
In quel posto non si riusciva mai a respirare, era tutto un ammasso di gente mezza ubriaca e puzzolente. Finalmente, spintonando qualcuno, riuscimmo ad uscire e con mia grande gioia respirai aria pulita.
Prima che potessi svoltare l'angolo qualcuno mi prese per il polso ed io mi girai sbarrando gli occhi.
«Mary! Che sorpresa!»
Io ed Anne ci guardammo quasi scandalizzate: era Pete Best.
«Ehi, Pete» lo salutai un po' fredda.
Lui disse qualcosa a dei ragazzi che dovevano essere suoi amici e poi si avvicinò a me.
«Come stai? E' da una vita che non ti vedo!»
Mostrò il più bel sorriso che poteva offrire ed io per poco non ci cascavo di nuovo.
«Io sto bene, non mi lamento... E tu? Come stai?»
«Tutto apposto per il momento ma la situazione potrebbe sempre migliorare»
Mi fece l'occhiolino e udii una risatina di Anne in sottofondo. Io ero completamente rimasta di sasso e sinceramente non sapevo proprio cosa rispondergli.
«Ehi, McCartney!»
Sentii una voce chiamarmi e chi poteva essere se non John Lennon?
«Lennon, che c'è?» finsi di fare la scocciata.
«Ti cercava tuo fratello, è meglio che vai da lui»
Si accese una sigaretta e poi rimase lì immobile fino a che non ebbi salutato Pete.
«E' stato un piacere rivederti, tesoro
A quelle parole pronunciate da Best potetti notare lo sguardo di John farsi sempre più freddo e provocatorio. Avrebbe potuto scannarlo da un momento all'altro.
L'altro forse se ne accorse perché una volta che diede un'occhiata veloce a Lennon non esitò ad andare via.
Fermi tutti: John Lennon era geloso?


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ehilà :) sono tornata!
come state carissimi? e come sta procedendo la vostra estate? 
perdonate il ritardo!
comunque questo capitolo mi piace particolarmente, non so neanche perché D:
beh, spero che piaccia anche a voi :)
ah, se voleste contattarmi vi lascio qualche link qua sotto ♥

   
 
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