"Prologo - Come Tutto Ebbe Inizio..."
Chris Komiya
"Christopher!!!!!!!!!!!!!!!!! Scendi che farai
tardi a scuola!!!!!"
Accidenti se urla quella donna... non la sopporto più! Perchè
devo restare con lei? Ah, si... è la sorella di mia madre.
Mi alzo dal letto su cui mi ero inginocchiato per
guardare meglio fuori dalla finestra e scendo al piano inferiore.
"Sempre all'ultimo minuto, Christopher!" Si lamenta ancora, non
l'ascolto ed inizio la mia sacrosanta colazione, guardo in tutta calma
l'orologio... non mi importa molto della scuola e degli orari.
Passano dieci minuti durante i quali mangio in
silenzio mentre la mente vola lontano da quelle mura domestiche.
Solo dopo quei dieci minuti mi decido ad alzarmi, vado all'ingresso, mi infilo il cappotto nero e la tracolla, mi allaccio le
scarpe ed esco prendendo il mio fedele skate.
Se vi dicessi che sono più affezionato a lui che alla signora Seijy mi credereste?
"Forza Lightning, fammi volare."
Beh, ora dovete credermi visto che il mio skate ha un
nome di tutto rispetto, Lightning, fulmine.
Lo appoggio a terra, la via è in discesa, lo lascio avanzare per circa due
metri... forse nemmeno quello, parto di corsa e vi salgo
in tempo per curvare sulla via principale.
"BENEDETTO RAGAZZO!! UNA VOLTA O L'ALTRA TI STAMPI CONTRO IL MIO
FURGONCINO!"
Sorrido, il signor Ikeda è il fornitore del bar che ho in fondo alla via, il bar della signora Seijy anche se di solito, al pomeriggio, ci lavoro io...
solo io.
Sulla via principale a quest'ora non c'è mai nessuno, con un
cenno della mano sinistra si alza il vento sotto lo skate facendo alzare
di mezzo metro neanche.
Parto veloce come un razzo verso la scuola.. Ma non
perchè sono in ritardo... solo perchè amo sentire il vento battere sul mio
volto.
"Prologo - Come Tutto Ebbe Inizio"
Lyonel Hichiwa
"SOLAS!!!"
Una lucina fioca scaturì dal mio dito indice per poi spegnersi nel giro di 5
secondi, miseri secondi.
Era un passo avanti rispetto al giorno prima ma sempre
dieci passi indietro rispetto a tutti i miei compagni; il mio potere viene
dalla luce astrale, come tutti i poteri del Clan Hichiwa,
solo che io non so controllarlo assolutamente.
"DEVI IMPEGNARTI DI PIU'!"
Urla il maestro, in un misto di furia ed esasperazione.
Non ne potevo più delle sue urla, delle risa dei miei compagni, della mia
totale incapacità di controllo.
Ero un mago, appartenente ad uno dei più conosciuti e rispettati Clan del
villaggio e io, io ero il loro disonore.
Esco dalla stanza in stile occidentale sbattendo la porta, mi allontano per il
giardino.
Non ho una meta, quando mi prendo su ed esco non ho mai una meta, voglio solo
stare solo, nel buio.
Perché è nel buio che io sono me stesso.
Che controsenso che è, un mago della luce che si ritrova nell'oscurità
totale...oltretutto per sua volontà.
Ma è ciò che voglio.
Ecco, ci siamo... il mio nascondiglio... oddio, non che sia una gran cosa, una
vecchia casa sull'albero che costruii da bambino, protetta da un incantesimo...
l'unico che mi riesce davvero bene, nessuno la può vedere a meno che non sappia della sua esistenza.
E resto qui, solo... come sempre..
Qualcuno commeterà vero??
Al prologo mancano ancora due
personaggi... li posterò più avanti con calma...
Spero che vi piaccia!!