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Autore: Bei e Feng    03/08/2013    3 recensioni
L'estate è il periodo di vacanze per eccellenza. Vacanze che di solito si passano al mare. Anche se Tsuna preferirebbe passarle a casa a recuperare le ore di sonno perse con scontri mafiosi vari.
Ma se Kyoko lo invitasse a passare un'intera giornata al mare con lei, loro due soli?
Tsuna immagina già che questo piccolo invito possa diventare l'inizio della sua storia d'amore con la ragazza più carina della scuola.
Ma le cose non sempre accadono come vogliamo noi!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Vacanze Mafiose'
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Salve! :)
Non abbiamo niente da dire riguardo al capitolo, se non che qui abbiamo raggiunto l'apice della pazzia e del delirio.
Invece, abbiamo molto da dire a proposito del prossimo capitolo. A causa di un evento improrogabile, siamo felici di annunciarvi che il prossimo aggiornamento avverrà venerdì 9 agosto e... avrete una piccola sorpresa. No, due! Niente di che, ma speriamo che vi possano far piacere. ^^
P.S. Le risposte a eventuali recensioni della settimana dal 9 al 18 avverranno con ritardo.
Detto ciò, buona lettura e a venerdì! :)


- LA MESSAAA!!! -
Bel scattò a quattro zampe come un gatto indemoniato, guardandosi attorno, spriritato.
- LA SANTA MESSAAA!!! - ripeté la potente voce gracchiante e cantilenante, accompagnata da un suono di campanaccio, proveniente dal corridoio fuori dalla camera.
Levi cadde dal letto, facendo un botto che svegliò tutti gli altri.
- LA SANTA MESSA DELLE SEIII!!! - continuò la suora centenaria, allontanandosi.
- Cosa succede, capitano? - Mammon cercò di allontanare le nebbie del sonno dalla sua mente.
- VOOOI!!! Non sono io!!! -
Rapidamente (per quanto la cerimonia del trucco di Luss potesse loro permettere) scesero le scale che portavano al piano di sotto. In fondo a queste, una suora truce li aspettava.
- Dove credete di andare in pigiama? - chiese la donna, quasi minacciosa.
- Ho fame. - sentenziò Xanxus, fronteggiandola senza alcun timore.
- Alla santa messa si assiste digiuni e vestiti. La cappella è dall'altra parte. - continuò la vecchia, indicando la grande porta dall'altra parte del corridoio.
Xanxus la guardò, quasi minaccioso, alzando un dito in segno di ammonimento: - Ma poi si mangia, vero? -
- Certo. - rispose la suora. - Ma ora sbrigatevi, che inizia la messa! -
- Mi scusi, - le chiese Luss. - Non è che ha dei vestiti per noi? Ieri notte è successo un piccolo incidente per cui i miei bambini li hanno persi tutti, a parte Xanxino e me. -
- Vestiti per voi? Quattro? - la donna li guardò attentamente uno ad uno. - Forse sì. Venite con me. -
Li guidò lungo un corridoio buio e stretto, poi girò a destra e aprì una porticina. Per qualche minuto la suora tastò il muro in cerca probabilmente di un interruttore. Quando lo trovò, accese una lampadina. La luce giallastra illuminò sei abiti da monaca di dimensioni diverse.
- A parte questi avete altro? - chiese Squalo, per nulla convinto.
- Ci crede forse persone da andare in giro come voialtri giovanotti scostumati? - rispose lei, indignata. - O questi, o niente! Non vorrete certo le tonache del parroco! -
Bel, Squalo, Mammon e Levi si guardarono con aria disperata.

- Non vi preoccupate: non appena usciamo da qui, comprerò qualche abito a basso prezzo in qualche negozio economico. - sentenziò Mammon, mentre si incamminava con gli altri Varia, con l'entusiasmo che si addice loro, verso la cappella indicata dalla suora.
- Mi dispiace, Mammon-chan, ma i tuoi soldi, che erano nel mantello, sono caduti di sotto con i vestiti. - confessò Luss, imbarazzato dalla possibile reazione dell'illusionista.
L'Arcobaleno impallidì sotto il cappuccio variopinto che Luss le aveva cucito in quattro e quattr'otto con gli avanzi di qualche vestito dai colori eccessivi che si era portato dietro (dato che le tonache erano troppo grandi per lei).
- Non potevi stare zitto, per una buona volta? - borbottò Squalo, cercando di non inciampare nella veste che era stato costretto ad indossare.
- Capitano, non credo che ormai ci sia più nulla di cui sorprendersi o spaventarsi: abbiamo toccato il fondo. - rispose Bel, ferito nel suo orgoglio principesco.
- Quel vestito è ridicolo, feccia! - commentò Xanxus, divertito, rivolgendosi a Squalo, con l'unico scopo di farlo arrabbiare. E, infatti, lo spadaccino avvampò di rabbia e cercò di affettarlo, inciampando però nel cordone della tonaca e finendo a terra, scatenando uno scroscio di risate da parte del suo capo come non ne aveva mai sentite.
Levi si indignò per non aver ricevuto un commento simile da parte del suo Boss.
Non appena aprirono la porta della cappella, si trovarono in uno stanzino impregnato d'incenso, dove c'erano sì e no tre panche, e una sola libera (evidentemente destinata in precedenza a loro). Non appena i sei fecero il loro ingresso nella stanza, tutte le sorelle presenti si voltarono verso di loro, quasi sospettose. Indifferenti, i Varia presero posto sulla panca, e cedettero a Levi il posto d'onore (cioè il pavimento).
Attesero per tre quarti d'ora l'arrivo del prete (l'unico di tutta la zona). Per tutto quel periodo Xanxus brontolò e si lamentò con Squalo, che lo sopportò pazientemente in silenzio fino a quando non resistette più e lo ammonì di stare zitto.
In quel momento, però, una suora apparve alle loro spalle e dette uno scapaccione sulla nuca dello spadaccino. Come questo si giustificò, quella gli fece cenno di stare in silenzio. Poi se ne andò.
Quando finalmente la messa cominciò, era ormai passata un'ora. Sfortunatamente per le orecchie dei poveri Varia, la maggior parte delle suore era più stonata di una campana rotta e l'addetta a suonare l'organo partiva quando meglio credeva.
Una volta finita la messa, i nostri poveri assassini fecero per andarsene a gambe levate, ma...
- Dove credete di andare? - chiese la superiora, alle loro spalle.
- Via. - rispose timidamente e poco convinto Squalo, voltandosi.
La donna si inalberò con aria indignata. - Oggi c'è la processione lungo le strade del paese per celebrare l'Assunzione, anche se la festa è domani. Abbiamo proprio bisogno di sei giovani come voi per trasportare le statue, per sorreggere l'altoparlante e gli stendardi, per dirigere i cantori e per recitare le preghiere. -
I Varia guardarono, desiderosi di fuggire all'istante, la suora che contava sulle punte delle dita i doveri che loro avrebbero dovuto svolgere. Ma qualcuno non credeva che quella situazione fosse così tragica come gli altri la vedevano.
- Io ho sempre sognato di dirigere un coro! - batté le mani Luss, con aria estasiata, prima che gli altri potessero rispondere con un 'no' secco. Poi si rivolse al suo capo. - Tu vuoi restare, Xanxino? -
Il Boss dei Varia lanciò un'occhiata poco rassicurante a Squalo, con un sogghigno maligno stampato in faccia.

Al suono della campana della chiesa poco distante, una lunga fila di gente uscì dalla cappella del convento di Santa Giuggiola con passo lento, procedendo con la stessa andatura lungo le stradine del paesello, fiancheggiate da una marea di gente che assisteva con aria solenne e ammirata. Ad aprire la processione c'era lo stesso sacerdote che aveva celebrato la messa, alle sue spalle le statue sorrette da Bel, Levi e da altri dieci volontari, e dietro Luss che, camminando all'indietro, porgeva un microfono alle suore davanti a lui e le dirigeva con la mano libera. Dopo le suore stonate, seguiva Mammon che teneva un foglio con le preghiere e un microfono, e infine il povero Squalo, che sorreggeva, oltre al megafono, il peso del sentire chiaramente le voci stonate sopra la testa. E dietro ancora, i fedeli che si erano accodati loro (Xanxus non c'era perché si era offerto di aiutare un paio di suore a 'preparare' il rinfresco successivo alla processione).
Ma quel che era peggio era il percorso che i nostri poveri uomini pii dovevano intraprendere: un lungo cammino di quaranta minuti tra salite, discese, stradine dissestate, vicoletti e persino qualche scalino.
- Adesso però possiamo andare. - disse sicuro Squalo alla superiora, una volta rientrati in chiesa e ricevuti dal prete la benedizione e l'invito al rinfresco che si sarebbe tenuto nella piazza più vicina.
- Non prima della veglia. - rispose lei, truce.
- VEGLIA??? -
- Non si urla in chiesa, miscredente! -
- Ma la Veglia si fa solo a Pasqua e a Natale, per quanto ne sapevo io! -
- Ebbene, noi la facciamo anche in occasione della celebrazione dell'Assunta, e voi con noi. -

La Veglia sarebbe dovuta durare per almeno cinque ore, ma già dopo le prime tre i Varia erano stremati: mentre le suore pregavano restando costantemente sveglie e attente, Xanxus si era addormentato più o meno tre volte, Squalo era stato rimproverato dalla superiora per essersi appisolato almeno cinque volte, Bel aveva già squartato un paio di cuscini dei poggiapiedi per sfuggire alla pazzia e Levi aveva russato per almeno venti minuti di fila.
Poi, fortunatamente, Mammon si avvicinò timidamente ad una suora e le tirò l'orlo della veste, attirando la sua attenzione.
- Mi scusi, madre, posso andare al bagno? - le chiese, con aria esitante.
- Ma certo, angioletto, vai pure. - le disse quella, dandole una carezza affettuosa sulla testa incappucciata.
Mammon si avviò di corsa fuori dalla cappella dove si erano ritirati in preghiera. Gli altri Varia la guardarono, sorpresi dalla facilità con cui era riuscita ad ingannare le suore, poi, in punta di piedi, la seguirono fuori di lì.
Nessuno si accorse della loro fuga, e i nostri assassini poterono evadere dal convento senza troppi problemi.
Ma una volta in giardino...
- Dove credete di andare? - chiese la stessa suora che aveva risposto loro la notte prima al citofono.
- Oh no!... - mormorò Squalo.
- Via. - rispose Xanxus, per niente spaventato, e anzi, quasi con tono di ordine.
- E sia. - disse lei, lasciando tutti a bocca aperta. - Ma dovrete partecipare allo spettacolo di abilità organizzato della parrocchia che si terrà nella piazza del paese dopodomani. -
- Che genere di abilità? - chiese Levi, preoccupato, rendendosi conto di non avere altra abilità se non quella di essere il cagnolino del Boss.
- Qualsiasi abilità con cui possiate essere in grado di fare per intrattenere il pubblico, per esempio il giocoliere, il barzellettista, il cantante, il mago, il poeta, il musicista,... - rispose la suora, proseguendo. - Con i soldi delle offerte che raccoglieremo, finanzieremo la costruzione di un oratorio per i ragazzi di questo paese. Contiamo molto sulla vostra partecipazione e le vostre abilità. -
- Ci penseremo. - rispose rapidamente Mammon, pensando solo a scappare, prima che le altre suore si accorgessero della loro assenza.
- Ma certo che verremo! - rispose invece entusiasta Luss. - Così insegnerete a me e ai miei bambini a fare quei meravigliosi centrini che... -
Ma in quel momento venne trascinato da Squalo dietro agli altri, che avevano già oltrepassato i cancelli del convento di corsa.
  
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