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Autore: xlovethem    03/08/2013    2 recensioni
«Cosa intendi?» mi disse poggiando la sua leggera mano, anche se scivolò via poco dopo, sulla mia spalla. Mi voltai verso di lei.
«Vedi quella stella?- le dissi indicandole una piccola stella tre tutte le altre -se ne vedi una da sola hai l'impressione che sia maestosa, splendente, raggiante e meravigliosa, ma se consideri l'insieme, quella piccola stella rimane solo una minuscola stella, e non puoi fare meno a pensare di quante ce ne siano di più belle.»
One shot // 1002 parole // Niall
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero fortemente in ritardo. Ma credo che fortemente, in questo caso, sia un eufemismo. Cheryl mi avrebbe ucciso. Iniziai a correre, almeno avrei potuto alleviare leggermente il danno.
Cheryl mi stava aspettando con le braccia conserte e uno sguardo che io interpreto come “assassino” e, di solito, non promette buone cose.
Le corsi incontro con il fiatone e, arrivato, dovetti appoggiarmi sulle ginocchia per non stramazzare.
«Alleluja!» mi prese in giro lei, ma io ero troppo affaticato per formulare una frase sensata, così, con sforzo, mi limitai ad abbracciarla. Eravamo migliori amici dall'asilo, tutto era incominciato con un pezzo di pongo, e se ci ripenso adesso, mi viene voglia di fare santo quel pezzo di plastilina.

Niall era nuovo all'asilo, tutti i suoi compagni già si conoscevano e lui si sentiva escluso, fuori posto. In alcuni momenti avrebbe voluto mollare tutto e mettersi in un angolino a piangere mentre si chiedeva come mai tutti lo ignoravano. Aveva tentato più volte di integrarsi col gruppo, ma ogni volta lo escludevano e non lo facevano giocare.
Quel giorno Niall, era seduto su una seggiolina di legno dipinta di giallo vicino alla libreria della classe, e stava tentando di riuscire a capire qualche parola di quel semplice libricino. Dalla parte opposta del suo tavolo giocavano due bambine con il pongo e, ogni tanto, il bambino, non riusciva a non soffermarsi sulle due. Quanto le invidiava, avrebbe voluto tanto avere un amico.
Dopo una decina di minuti che tentava di comprendere le pagine piene di disegni del suo libro sentì un rumore stridulo affianco a lui. Alzò la testa in tempo per vedere la sedia della bambina bionda avvicinarsi alla sua.
«Ehi, ti va di giocare con me?» gli chiese la bimba mostrando la sua dentatura imperfetta.
«Io?» chiese Niall incredulo.
«Si, tu!»
«Certo!»
Dopo cinque minuti seduti al tavolino, sembrava che si conoscessero da una vita.
«Guarda! Indovina cos'è!»
«Mhhh... un aereo?»
«In realtà dovrebbe essere un dinosauro.» e scoppiarono a ridere insieme.

 

Le cingevo la vita con il mio braccio mentre ci incamminavamo per il parco che conoscevo come le mie tasche. Lo frequentavo da piccolo con Cheryl, avevamo il nostro posto segreto e, spesso, ci incontravamo lì e osservavamo le stelle. Ecco una delle poche passioni che avevamo in comune: l'astrologia. Mi affascinavano le stelle, ma non ero molto esperto in questo campo. Preferivo guardarle, godermele e basta.
L'altra passione che avevamo in comune era il canto, tutti e due sapevamo suonare la chitarra e adoravamo cantare, cosa che accompagnava le nostre serate sotto le stelle.
Ci sedemmo sotto il nostro albero, in un posto poco frequentato del parco, lo stesso dove ci sedevamo anche dieci anni prima, lo stesso dove avevamo inciso i nostri nomi in prima media.
Cheryl appoggiò la sua testa sulla mia spalla e osservammo il tramonto mentre io canticchiavo.
Appena il sole scomparve, iniziai ad intonare il ritornello di “3000 Miles” degli Emblem3 accarezzandole la guancia.

 

Today I'm dreaming of a place that's
3000 miles away
Feels like it's forever
Seems like yesterday
We were running 'round the town together
This place just ain't the same
I miss the stormy weather
I'm not okay
3000 miles away

 

«Io sono 3000 miglia lontano dal tuo cuore.» dissi sospirando rimanendo immobile, mentre lei, non aspettandosi una frase del genere, si girava verso di me.
«Cosa dici? Tu sei dentro al mio cuore, altro che lontano 3000 miglia.» rispose lei seria, mentre io mi alzavo sospirando per una seconda volta.
«Non nel modo in cui vorrei io.» iniziai a camminare mentre lei si alzava e tentava di raggiungermi.
«Cosa intendi?» mi disse poggiando la sua leggera mano, anche se scivolò via poco dopo, sulla mia spalla. Mi voltai verso di lei.
«Vedi quella stella?- le dissi indicandole una piccola stella tre tutte le altre -se ne vedi una da sola hai l'impressione che sia maestosa, splendente, raggiante e meravigliosa, ma se consideri l'insieme, quella piccola stella rimane solo una minuscola stella, e non puoi fare meno a pensare di quante ce ne siano di più belle.» lei annuì per farmi intendere che aveva capito.
«Vedi, io ti considero la stella più brillante dell'universo, anche se magari non lo sei. Come la tua canzone preferita, per te sarà sempre la canzone migliore di tutti i tempi, anche se magari non lo è. Il problema è che io per te sono semplicemente una stella tra tante altre.»
Lei mi guardò ridendo e io continuai «Scusa, ho rovinato tutto quello che abbiamo costruito in questo tempo, ma non riuscivo più a nasconderlo.» lei scosse la testa, mentre io appoggiavo la mia tra le mani, ormai seduto su un muretto.
«Niall, possibile che tu sia così ingenuo?»
«Purtroppo lo sono.»
«Sei un coglione.»
«Lo so.»
«Ma forse è per questo che sto aspettando dal giorno in cui ti ho rivolto la parola per la prima volta questo momento. E forse è anche per questo che io credo di provare per te gli stessi sentimenti che tu provi per me.»
Alzai di scatto la testa verso di lei e mi alzai in piedi. «Veramente?»
«Potrei veramente mentirti su quest'argomento?» rispose lei con un flebile sorriso disegnato sulle sue labbra. Labbra che d'ora in poi avrei fatto in modo sarebbero state solo mie.
Mi avvicinai lentamente a lei e le poggiai una mano sulla guancia, mentre le nostre fronti si toccavano.
«Non sai quanto ho aspettato questo momento, Cher.»
Non le lasciai il tempo di rispondere e mi fiondai sulle sue labbra, seppur dolcemente, era un bacio casto, uno di quelli che avviene tra due che cercano solamente amore, niente doppi fini.
Mi staccai lievemente per riprender fiato e riaprii gli occhi, che avevo chiuso poco prima.
Ci riappoggiammo all'albero che adesso sarebbe stato nostro. Che parola meravigliosa “nostro”. Adesso assumeva tutto un altro significato. Si addormentò tra le mie braccia e io strinsi la presa su di lei quando un pensiero mi balenò in mente.

Era mia, e avrei fatto in modo che lo fosse stata per sempre.

 

Salve fratelli!
Allora, incomincio col dire che ADORO questa one-shot.
Mi è venuta in mente nel letto ieri sera e l'ho dovuta mettere per iscritto oggi in fretta e furia perchè è una genialata. (sto delirando solo perchè è un pelino meglio delle altre che scrivo per eliminare la stipsi)
Diciamo pure che è l'unica storia di cui sono soddisfatta.
Ah, ho sospeso la long perchè non mi piaceva più e non l'ho più continuata, sorry, se mi torna l'ispirazione la continuo. Non mi uccidete.
Ah, dimenticavo, don't worry, sto preparando una long su Louis.
Vabbuò, ciauuuuu.

xlovethem c:

http://twitter.com/bringmetoniall

  
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