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Autore: AdharaSlyth    03/08/2013    1 recensioni
Rose Weasley.
Grifondoro, studiosa, giudiziosa. praticamente perfetta.
Eppure a volte il suo sguardo si perdeva ad ammirare le profondità del Lago Nero...
"Non è allettante Ro? Tutta quell'indecifrabile oscurità?" ...si
Ma la Grifondoro perfetta, cederebbe mai alla tentazione?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La Falena

Il cappello aveva gridato “Grifondoro!” e lei non era riuscita ad alzarsi dallo sgabello.
Aveva scrutato la tavolata di Serpeverde, e il suo sguardo aveva incrociato quello adamantino di Scorpius Hyperion Malfoy, già sistemato comodamente nel posto suo di diritto.
Nonostante gli occhi lucidi, aveva trovato la forza di correre verso i suoi parenti e di gettarsi tra le braccia di James.
Lacrime di gioia. Ecco cosa avevano pensato loro, e lei aveva cercato con tutta se stessa di convincersi che era proprio cosi.
Mamma e papà sarebbero stati fieri di lei e tanto bastava.
L’unica cosa al mondo che Rose voleva era renderli orgogliosi.

Erano passati sei anni da quel giorno e Rose si era impegnata ogni giorno al massimo delle sue capacità per fare in modo di non deludere mai le aspettative che gravavano su di lei.
Aveva passato tutti i Gufo con Eccellente, perfino Divinazione,la materia che più detestava.
Aveva messo il volere dei suoi genitori davanti ad ogni cosa, ad ogni suo bisogno o desiderio. Lei non poteva permettersi di sognare, di lasciare perdere anche solo per un secondo la realtà.
Eppure ogni volta era più difficile.
La corazza, che aveva eretto per non essere ferita, la schiacciava sempre più con il suo peso mentre camminava altera per i corridoi del castello.


Seduta su una delle poltrone della sala comune, guardava ancora una volta sua cugina Lily lamentarsi con i fratelli: << Odio questa stupida scuola! I professori non premiano mai i miei sforzi! Sono stata in piedi tutta la notte per questa! >> Strillò sventolando una pergamena << E la Vector mi ha messo solamente Accettabile! Voglio trasferirmi a Beaubatom con Domi! >>
Continuava a gracchiare, e Rose la odiava immensamente, le faceva salire una rabbia e un nervoso intollerabili.
Era patetico e da principessa viziata, ogni volta avrebbe voluto alzarsi, mollarle uno schiaffone e gridarle: << Cazzo Lils! Fatti il culo invece di piangere! Combatti una volta! Pensi che serva a qualcosa lamentarsi con James o Al? Perché diamine non indossi la cravatta dei corvi! Per la persona lamentosa che sei ti sarebbe stata infinitamente meglio! >>
Aprì gli occhi e vide gli occhi scuri della cugina pieni di lacrime. L’aveva fatto davvero, aveva gridato in sala comune, davanti a tutti, contro Lily!

Corse via.
Più veloce che poteva, giù per le scale della torre, nei corridoi, fuori il portone. Fino al Lago Nero.
Si arrampicò agilmente su una rupe, proprio a strapiombo sul lago, e guardò giù. L’acqua nera, profonda, la superficie liscia come olio, priva di increspature.
“Non è allettante Ro? Tutta quell’indecifrabile oscurità?”
Tornò indietro.
Prese bene la rincorsa.
Arrivò sul ciglio.

Saltò.

La caduta le sembrò eterna, con il vento che le fischiava nelle orecchie, i ricci che le frustavano la faccia.
Vicina all’acqua gelida del lago.
Sempre di più.
Sempre di più.
Sempre di più!

Con un incantesimo non verbale atterrò in punta di piedi sulla superficie, lasciando che le increspature si allargassero in cerchi concentrici attorno a lei.

<< Che atterraggio leggiadro! Siete forse la dama del lago? >> La schernì qualcuno che ben conosceva dall’ altura.
<< Và a farti fottere Malfoy! >>gli ringhiò contro mentre lo osservava ripetere il suo gesto e atterrate con eleganza accanto a lei.
<< Ma io dicevo sul serio Rosie! Sono molto impressionato! >> le rispose serio con un inchino.
La ragazza lo guardò storto, ma sembrava che il Serpeverde pensasse davvero quello che aveva appena detto.
<< Bhè, grazie allora. >> Mentre faceva per andarsene però, si sentì afferrata per un polso e tirata indietro tra le braccia della Serpe.
<< A cosa dobbiamo questo scatto di rabbia Rosie? A James? >> Le sussurò insinuante all’ orecchio e la Grifondoro arrossì. Lo sapevano proprio tutti allora, che le piaceva James.

“Lo sai che non puoi Rose, siete cugini!” si era ripetuta più volte nella mente mentre percorreva i corridoi fino ai sotterranei. Come si era lasciata coinvolgere non lo sapeva. Ma forse, glielo aveva chiesto James.
A lui Rose non avrebbe mai rifiutato nulla.
Il piano questa volta era rovinare una delle tante feste clandestine a Serpeverde.
Ci intrufoliamo, mescoliamo dei dolci dei Tiri Vispi al buffet e ci dileguiamo. Facile e veloce.
Poi però li aveva visti. I gemelli Nott. Seduti su una poltrona, che si baciavano.
“Perché loro si? Perché gli altri non dicono niente?”
E aveva capito. A Serpeverde era permesso. In qualche modo le serpi era solidali tra loro.
“Se fossi finita a Serpeverde forse anche io con Jamie…” aveva pensato, poi però era giunto il segnale di fine operazione e se ne erano andati.
Ma il dubbio era rimasto. Ed era cresciuto in lei.


<< O forse la cara, dolce Lily Potter si lagnava di nuovo? Stavano tutti a consolarla. >>

Rose non ricordava di aver mai sentito un Serpeverde lamentarsi. Ci pensava spesso, camminando nei corridoi.
Solo una volta aveva scorto una ragazzina del primo anno che piangeva in un angolo dopo che un compito era andato male.
Si sarebbe avvicinata per consolarla, ma era sopraggiunta la sorella di questa.
E le aveva tirato uno schiaffo.
Rose era trasalita e aveva trattenuto il respiro, mentre la maggiore porgeva un fazzoletto alla piccola.
<< I Serpeverde non piangono. >> Aveva affermato seria. E la piccola, pulitasi le guance aveva assunto un’espressione fiera, e aveva annuito.
A Lily avrebbe fatto bene un po’ di educazione stile serpi.
E a lei sarebbe piaciuto potergliela impartire.

<< O forse tua madre e tuo padre non riconoscono i tuoi sforzi! Non è mai abbastanza per loro, vero? Ti chiedono ogni volta di più. >>
E mentre Scorpius continuava, sussurrando, a dare voce ai suoi segreti, Rose cominciava a capire perché Eva aveva ceduto al serpente, perché non aveva distolto la mente dal pensiero della tentazione.
Quei bisbigli, quella voce, strisciavano e si insinuavano nelle pieghe della sua anima, senza sembrare invadenti o indesiderate.
<< Posso sentire la tua rabbia Rose. Il dolore. >> Le labbra di lui le sfiorarono l’orecchio << Lasciati tentare Rosie. Seguimi. >>
Quando la bocca di lui le scivolò sul collo la ragazza non riuscì a trattenere un gemito.
<< L’ira conduce all’ odio, l’odio alla sofferenza, la sofferenza conduce al Lato Oscuro. >> citò una frase di un famosissimo film babbano, mentre le sue braccia si stringevano la ragazza << E tu sei oscura Rose Weasley. Lo sento qui dentro! >> spostò una mano dal ventre al petto di lei. Sul cuore.
La Grifondoro spalancò gli occhi e si girò di scatto.
Vide lo Slytherin ghignare, gli afferrò la mano e si lasciò trascinare nel castello.

Scorpius si fermò davanti ad un muro nei sotterranei.
<< Sei fortunata Rosie. >> ghignò di nuovo prima di pronunciare la parola d’ordine << Stavamo dando una festa! >>
La prima cosa che venne in mente alla rossa, fu un altro film babbano: Il ritratto di Dorian Gray.
La sala comune delle serpi si presentava come il luogo perfetto per cadere in tentazione. Drappi neri, verdi e argento di diverse stoffe pendevano dal soffitto. Anche i tappeti che ricoprivano il pavimento erano dei colori della casata, mentre grossi divano di pelle nera erano stati spinti sulle pareti.
La luce stessa era d un soffuso color verde.
Tutta la casa era presente, tutti vestiti di quei colori.
E tutti portavano una maschera.
Rose non riusciva a trovarne due identiche, alcune erano astratte, altre invece raffiguravano animali così splendidamente da sembrare vere.
Scorpius fece un gesto e al suo fianco comparve la bellezza esotica di Serpeverde: Gwendoline Zabini.
Era impossibile confonderla, nonostante la maschera, chi altro a scuola aveva l’incarnato color caffèlatte e lunghi boccoli biondi?
Malfoy le bisbigliò qualcosa all’ orecchio e Gwen, con un inchino, prese la mano della Grifondoro e la trascinò via.
<< Benvenuta nella tana del lupo. >> le disse mentre entravano in uno dei dormitori.
La giovane Weasley rimase seduta sul letto mentre la Zabini tirava fuori dall’ armadio un corto vestito nero, monospalla. Erano strati di tulle su cui erano cuciti piccoli cristalli.
La fasciava come un guanto, constatò Rose indossandolo, come se fosse stato cucito per lei.
<< E’ così infatti. >> rispose l’altra ragazza ai suoi pensieri << Scorpius l’ha fatto fare per te. Sapevamo che saresti venuta. >>
Le passò anche un altissimo paio di sandali neri, le raccolse i lunghi ricci rossi in una morbida crocchia e le tinse la bocca con un rossetto rosso sangue.
Appena ebbe finito la porta si aprì e ne entro un ragazzo. Portava una maschera stupefacente, un lupo dal manto argenteo. Perfetta.
E in qualche modo, Rose già sapeva che il ragazzo era Malfoy.
<< Vi fate fare maschere così per ogni festa? >> chiese ingenua.
<< No! >> La Zabini sembrava sconvolta. Prese in mano la propria e si avvicinò a Rose <> disse porgendogliela << Sono piume di cigno nero. >>
Rose annuì e guardò Malfoy, rimasto in silenzio con una scatola in mano. Il cigno per Gwen e il lupo per Scorpius, erano loro.
<< Ne avete una anche per me? >>
Sentì Malfoy ridere e penderle la mano. Trascinarla attraverso la sala.
Avendo capito il meccanismo, mentre attraversava la sala, Rose riusciva finalmente a riconoscere chi le stava davanti. I gemelli Nott, Thomas e Tomasia, con maschere di piume di pavone o Celeste Pucey che oltre che sulla maschera aveva piume di corvo anche nei capelli.
Continuò a seguire Scorpius e Gwen finché questa non fece evanescere uno dei drappi rivelando uno specchio. Solo allora il giovane Malfoy aprì la scatola che aveva in mano e le coprì il viso.
Farfalle Nere.
Centinaia di farfalle muovevano impercettibilmente le ali su un sostegno a forma di farfalla anch’esso.
Rose trasalì e Scorpius rise.
<< Non sono reali, usiamo la magia. >> si mise a fianco a lei. Riflessi insieme nello specchio.
<< Hai capito cosa sei Rosie? >>
E lei annuì mentre il suo sguardo si perdeva negli occhi di lui.

Lei era La Falena.
Era attirata dalla loro oscurità. Lo sarebbe stata sempre.

   
 
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