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Autore: teaaddicted_    11/02/2008    0 recensioni
“Ron, Ginny!”. Una ragazza correva a perdifiato lungo il binario 9 e ¾ per raggiungere due dei suoi migliori amici. I lunghi capelli biondo grano le ricadevano in ciocche lisce oltre le spalle mentre zig-zagava tra gli studenti in partenza, cercando di evitare, con balzi felini, gabbie per gufi e bauli.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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King’s Cross Station

“Ron, Ginny!”.

Una ragazza correva a perdifiato lungo il binario 9 e ¾ per raggiungere due dei suoi migliori amici.

I lunghi capelli biondo grano le ricadevano in ciocche lisce oltre le spalle mentre zig-zagava tra gli studenti in partenza, cercando di evitare, con balzi felini, gabbie per gufi e bauli.

Non vedeva l’ora di riabbracciarli! Aveva passato l’estate da sola e adesso voleva ascoltare i racconti e gli aneddoti di quei mesi alla Tana.

Finalmente, scavalcati gli ultimi ostacoli e ansante come dopo una lunga maratona, buttò le braccia al collo dei due fratelli che ricambiarono fortemente l’abbraccio.

Poi qualcuno toccò la spalla di Erin dicendo:

“Possiamo unirci anche noi?”.

Due ragazzi sorridenti, il primo alto e con una ben visibile e inconfondibile cicatrice sulla fronte e l’altra, più bassa, dai capelli mossi, si unirono agli amici in quel bizzarro abbraccio collettivo.

Delle risatine di scherno di alcuni bambini al primo anno dissolsero ‘quell’intimo momento d’affetto’.

“Qualche problema?!”. Ron li sovrastò, dall’alto della sua statura, con aria seccata, provocando l’ilarità di Harry, la disapprovazione delle ragazze e la fuga in massa dei ragazzini.

“Ron! Non hai dieci anni! Abbi un po’ di buon senso!”.

Hermione non si trattenne, non lo faceva mai.

“Ridevano di me, Herm! Ridevano di noi! Devono imparare a portare rispetto a chi è più grande di loro!”.

Erin guardò la faccia di Ron e non riuscì a non scoppiare a ridere. Per lui era una questione di principio! Hermione e Ginny si limitarono ad alzare gli occhi al cielo.

Intanto gli studenti cominciavano a prendere posto sul treno, così Harry sollecitò il gruppo: “Muoviamoci a salire!” e rivoltò al suo amico: “Se non arriviamo a Hogwarts, non avrai nessun primino da torturare!”.

Si incamminarono verso la porta, mentre Hermione avvisava il gruppo che lei e Ron sarebbero saliti sulla carrozza riservata ai prefetti, ma che li avrebbero raggiunti appena fosse stato loro possibile.

La ragazza prese quindi il rosso, che sbuffava in modo abbastanza esplicito, per un braccio e lo trascinò verso un altro vagone.

Pochi istanti più tardi, un giovane dai capelli biondi e occhi chiarissimi passò accanto al gruppetto, assieme a due grossi energumeni, che parevano fargli da guardie del corpo.

“Chi si rivede! Draco Malfoy!”. Harry scandì con crescente odio le ultime due parole.

Il biondo, sentendo il suo nome, si fermò e voltandosi guardò di sfuggita Harry, che non aspettava altro che rispondere a tono a qualsiasi provocazione. Poi il suo sguardo superò la figura di Ginny, come se non l’avesse neanche notata e si soffermò pochissimi secondi su Erin, la quale lo fissava dritto negli occhi, quasi a volerlo sfidare.

Dopodiché scosse impercettibilmente il capo e li superò, in silenzio come era arrivato, salendo sul treno, affiancato da Tiger e Goyle, che ridevano dandosi di gomito.

Gli altri tre invece sembravano inebetiti. Ginny perplessa disse: ”Non mi ha chiamato ‘traditrice del tuo sangue’! Che sia malato?!”. Si era talmente abituata a quell’appellativo che considerava quasi un rito farsi chiamare così da Malfoy, quando lo incrociava nei corridoi di Hogwarts.

Anche Harry era stranito: “E’ anormale… Sicuramente c’è sotto qualcosa. Ma vi dico la verità: oggi è il primo giorno di un nuovo anno di scuola; posso benissimo sopravvivere anche senza farmi insultare da quel gran…”.

Il fischio del treno interruppe l’epiteto poco carino di Harry, che allora cominciò salire invitando le ragazze a fare altrettanto.

La rossa lo seguì immediatamente, mentre Erin si destò dai suoi pensieri.

Si avviarono verso la prima carrozza vuota, intanto lei continuava a non spiegarsi lo strano, troppo strano, comportamento di Malfoy.

Non aveva fiatato; non li aveva coperti di sgradevolissime offese; non sembrava molto desideroso di litigare; men che meno li aveva squadrati con odio.

Harry aveva ragione, c’era sicuramente un motivo di fondo.

Quale fosse, lei non lo sapeva e non poteva certo immaginarselo; ma quando Malfoy l’aveva guardata, in quel brevissimo istante, Erin non aveva visto i soliti occhi di ghiaccio, colmi di risentimento e di rabbia.

Era sicura di aver scorto un velo di tristezza nel suo sguardo.

E con questa certezza si infilò insieme ai suoi amici in una carrozza vuota, dimenticandosi a poco a poco del giovane Serpeverde.

Anche se ancora non sapeva che quella malinconia che era convinta di aver colto, era radicata nel profondo di Draco da ormai troppo tempo.

  
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