Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: selegon_93    03/08/2013    5 recensioni
penso che puoi trasferire i dati della cena. milza insolente, gennaio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi guardava negli occhi. sapevo che stava per parlare. il mio respiro si appesantiva,mentre mio fratello luigi mi stringeva la mano.
- dobbiamo suonare - disse con tono severo.
Io non avevo parole, quella frase non era da lui...lo guardai con fare spaventato,ma lui mi guardò sorridendo e mi sputò sul ginocchio. 
Ormai eravamo bloccati all'interno della chiesa...
Il grande lettore cd girò il capo verso di noi ed emise un mugolio. Sapevamo che stava per attaccare..dopotutto,il suo istinto primitivo verso i figli unici era indomabile.
Mi girai con il cuore in gola,e vidi una porta. Forse potevamo ancora salvarci! 
Tirai il braccio di marco ed esclamai -forza! li c'è una porta di vetro a spinta! possiamo ancora uscire da questo cunicolo!avanti!-
Restammo fermi qualche secondo per prepararci a scattare. Il vento ci accarezzava i capelli, e il tempo sembrava essersi fermato. Ci fu un lungo istante di silenzio,in cui sembrava non sentirsi niente. I miei occhi guardavano con stupore quelli del videoregistratore, che brillavano di una luce scarlatta.potevo udire il suo respiro, il suo battito del cuore...
-ORA!-
Io e giorgio iniziammo a correre a perdifiato verso quella porta,che sembrava lontanissima da noi. Una piccola luce in mezzo al tetro oceano di oscurità che ci avvolgeva.
Corremmo fino a raggiungere la porta, mentre la calcolatrice puntava verso di noi ringhiando. Appoggiammo le mani sulla maniglia della porta di legno, ed uscimmo da quella grotta. come in un lampo,ci ritrovammo in una sala completamente bianca. piastrelle,muri,pavimento...era tutto bianco.
Davanti a noi, seduto su una sedia, c'era un mantello. Un mantello. Un mantello. Un mantello.
L'uomo si accarezzò il cranio lucido e senza capelli, e ci guardò socchiudendo gli occhi.
- voi chi siete? -
Esitai un attimo,poi risposi a voce alta - lui è mio zio luca! e io mi chiamo isabella!-
- claudia? -
- si, alla cassa sei. -
-capisco...- disse l'uomo mentre si accarezzava i lunghi capelli neri - dunque siete appena usciti... -
- si esatto! -
-cosa cercate qui?- chiese inclinando un sopracciglio
-le mie quattro sorelle!-
-è inutile,le tue tre sorelle sono già perdute.-
-non è possibile! loro due mi avevano giurato di tornare indietro!!" dissi cadendo in ginocchio - è la mia unica sorella,non posso abbandonarla!-
- beh,forse c'è un modo -
- i forni?- rispose mio cugino francesco.
- luoghi comuni - disse in tono serio la donna,mentre poggiava le mani sul muro blu acceso.
- forse le valigie...-
- clarinetto.- 
Mi rialzai,e guardai il bambino,che si rigirò a guardarci. Tutto questo era impossibile. Non potevo credere che sarebbe andata in questo modo! non poteva essere! eppure nel biglietto c'era scritto il contrario!
Presi il pezzo di carta e guardai ciò che recava scritto. 
Non può morire così...non era questo il destino...
E ancora una volta, la parola scritta sul biglietto mi risuonò in testa,come un eco.
"geografia".
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: selegon_93