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Autore: mikeychan    03/08/2013    1 recensioni
Raphie non è più l'unico Nightwatcher in città... ma cosa succede quando altri tre sosia compaiono all'improvviso? Che sia opera del Foot Clan?
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Se da un lato, Karai aveva finalmente trovato la sua anima gemella, con Chaplin, dall’altro le cose erano ben diverse. La famiglia Hamato lottava per la vita di tutti.
Don era inginocchiato accanto a Leo, il cui precedente colpo gli aveva provocato un grosso livido alla testa. Splinter era addolorato mentre Raphael cullava atrocemente il povero Mikey. Ormai, l’infezione aveva raggiunto il culmine.
-Mikey…- piagnucolò il rosso, guardandolo.
-Ehi, ragazzi- sorrise debolmente Mikey: -La morte migliore di un eroe? Vedere il mondo che ha salvato-.
-Non dirlo!- rimproverò Donnie: -Tu non morirai!-.
Splinter, improvvisamente, spalancò la bocca: il suo figlio bambino stava manifestando dei lividi bluastri sul volto e il collo. Dolcemente gli sbottonò il costume: inorridì al corpo freddo e coperto di macchie violacee. Il fianco era uno squarcio rosso vivo e il battito cardiaco era molto lento.
-R… Raph- gracchiò nuovamente il piccolo Hamato.
-Sì, Mikey?-.
-M… mi racconti… di…- Mikey riprese fiato: -Di come sei di… diventato Nightwatcher?-.
Il rosso guardò la sua famiglia e annuì: -Accadde tutto quando Leo andò in Amazzonia. Io ero arrabbiato e non sopportavo l’idea che la nostra vita stesse cambiando. Mi mancavano le escursioni notturne e il pestaggio dei nemici, così, creai Nightwatcher-.
-Sei sempre lo… stesso, Raph-.
Don abbassò lo sguardo: Leo si era risvegliato, con un dolore lancinante alla testa e un po’ di rigidità del collo.
-Zitto, Fearless!- aggredì giocosamente il rosso: -Non interrompermi!-.
-Oh, scusa… tanto…-.
-Inizialmente ero riuscito a creare qualcuno che era temuto dalla malavita- sorrise Raph: -Ma poi, tutto iniziò a sfuggirmi di mano. La criminalità era troppa ed io sempre più solo. Ho mollato, ma…-.
-Ma i telegiornali hanno sempre desiderato che Nightwatcher ritornasse per impedire che altre persone innocenti morissero- completò Leo.
-Già, proprio così- concluse Raph: -Così, una sera mi sono deciso a ritornare come Guardiano. E voi?-.
-Beh- mormorò Mikey, con gli occhi pensanti: -Quando ebbi l’intossicazione alimentare, trovai, per caso, una rivista di attualità che raffigurava Nightwatcher. Amavo quell’eroe e dal momento che la Justice Force non mi voleva più, ho deciso di assomigliare al Guardiano. Durante la mia prima notte, però, lottai contro le Guardie Scelte e mi trafissero il fianco-.
-Cosa?- esclamò Don: -Avevi questa ferita ancor prima che… che crollasse lo scaffale, a casa?-.
-Sì- rispose Mikey: -Non potevo dire nulla…-.
-Furbo e sciocco da parte tua- annuì Donnie: -Beh… io sono stato scambiato come Nightwatcher quando una sera uscii per dei rifornimenti di medicinali. Ero vestito completamente nero e con il casco, combattei alcune Purple Dragon. Poi, mi resi conto che mi piaceva essere il Guardiano e ho continuato ad esserlo-.
- E tu, figlio mio?- chiese Splinter, rivolto a Leo.
-Beh… sono diventato Nightwatcher quando non ho potuto più sopportare la pressione che galleggiava in casa nostra. Sono uscito e durante la mia prima notte, mi sono imbattuto in Karai. Tutto sommato, dato che mi mancavano le escursioni notturne, ho deciso di continuare ad esserlo e il livido sul mio volto…-.
-Te l’ho fatto io quando abbiamo lottato- interruppe e completò Raph.
Leo annuì: -E’ stato difficile nascondere gli infortuni, ragazzi. Ma… ammetto che mi sono divertito-.
-Sensei, tu come sei finito nelle grinfie di Karai?- domandò un serissimo Donatello.
Il topo si lisciò la barbetta e annuì: -Ero al fianco di Donatello, quando lui ha accelerato a colpo d’occhio. Ho cercato di raggiungerlo, ma un dardo contenente del sonnifero riuscì a farmi perdere i sensi. Quando mi risvegliai, Karai mi inflisse le peggiori punizioni pur di farsi dire che cosa sapevate di Nightwatcher-.
I quattro manifestarono tristezza: -Ci dispiace… è tutta colpa nostra-.
-No, figli miei- sorrise il topo: -L’importante è essere tutti insieme-.
Anche le tartarughe si sentirono rincuorate da simili dolci parole…
-Potremo uscire tutti insieme e continuare- propose Raph, guardando Mikey prossimo al sonno.
-Mikey, no, non dormire!- implorò Donnie.
-Io l’ho sempre… saputo che… Nightwatcher era…- mormorò debolmente Mikey: -L’eroe che volevo… il mio eroe…-.
Sorrise e roteando gli occhi all’indietro, cadde inconscio. Tutti si allarmarono, ma Don gli poggiò due dita sul collo, sollevandosi di ritrovare dei debolissimi battiti.
-Sta morendo, ragazzi!- quasi pianse: -Se non faremo la trasfusione…-.
-Cosa? Non ti fermare!- ringhiò un Raph in lacrime.
Donnie abbassò il capo: -Morirà…-.
Quelle parole fecero molto male, ma alle spalle di Splinter un’ombra “possente” si avvicinò. Il topo si girò con prontezza felina, balzando in piedi. Osservò Chaplin che sorreggeva una pallida Karai.
-Non ho potuto fare a meno di ascoltare l’ultima parte della frase-.
-Sì e allora?- ringhiò Raph, alzandosi per poi ricadere in terra.
-RAPH!- esclamò Leo, con le vertigini costanti : -La… la mia testa…-.
-Sto bene!- grugnì il rosso, massaggiandosi il braccio ferito.
-Non voglio farvi del male, ma solo aiutarvi- si offrì Chaplin: -Che gruppo sanguigno ha Michelangelo?-.
-Gruppo 0- rispose uno stanco Donnie.
-Siete fortunati- sorrise Chaplin: -Io ho il suo stesso gruppo sanguigno e sono perfettamente in grado di donare il sangue-.
-Co… cosa?- balbettò incredulo il genio: -Perché vorresti aiutarci?-.
-Perché vi ho sempre visto come amici, ragazzi. Schierato o no con Shredder-.
-Andiamo. Raggiungere il Foot Clan non sarà difficile- pronunciò Karai, richiamando il suo Foot Clan.
Un tonfo: una maschera rossa giaceva mollemente in terra, prona. Raphael non era riuscito più a dominare il dolore alla spalla ed era crollato. Leo si offrì di aiutarlo e con Don seguirono lentamente gli altri…
 
2 settimane dopo…
 
Lui sapeva di non essere a casa. Non c’era quel classico tanfo di fogna. Non sentiva la comodità della sua stanza. Non era sotto la sua coperta morbida…
No, lui anche se era in un mondo fatto di nebbia grigia, sapeva di essere altrove.
Improvvisamente, poi, una mano calda e familiare gli strinse la sua. Quella forza tutta d’impeto e fuoco gli permise di tornare a capire cosa non andasse in un mondo guidato dall’odio.
Due vitree sfere azzurre si riaprirono: la stanchezza gli schiacciava il corpo, aveva freddo ma poi osservò distrattamente dove fosse.
Non era la sua cameretta.
Quattro mura bianche, più il soffitto. Il pavimento era di marmo opaco. C’era una porta nera socchiusa alla sua sinistra, un armadio di noce scuro sulla parete nord e un’ampia finestra soleggiata con le tende bianche, sulla parete est.
Un solitario comodino di noce scuro accoglieva delle siringhe vuote, un bicchiere e una ciotola con dell’acqua.
Mikey guardò meglio: lui non era solo.
Al suo fianco, che gli teneva la mano, c’era un’indistinta macchia rossa: una maschera, dei Sai e due iridi d’oro.
Raph era seduto su uno sgabello, accanto al suo letto. Sembrava in buone condizioni e una fasciatura ricopriva il bicipite destro e metà busto.
-Raphie- gracchiò Mikey, con una voce appena percettibile.
-Come va?-.
Mikey provò a muoversi, ma il suo fianco doleva ancora. La sua pelle, però, era normalmente calda e poteva muovere le gambe. Non aveva più le fitte nel guscio…
-Un po’ meglio… fianco a parte…- sorrise.
-Sono felice. Immagino tu voglia sapere chi ti ha permesso la trasfusione, giusto?- chiese Raphie.
-Tu?-.
Il rosso sorrise: -Ti ringrazio della fiducia, ma no. E’ stato il Dr. Chaplin-.
-P… proprio lui?- squittì incredulo Mikey.
-Se non mi credi- sorrise il rosso, rivolgendosi alla porta: -Ragazzi, potete entrare!-.
La porta socchiusa si aprì, rivelando uno Splinter ben curato, Leo con una fasciatura alla testa, Don, Chaplin e Karai. Quest’ultima era molto diversa… più “fanciulla”.
-Finalmente!- esclamò Donnie: -Tu sai come far spaventare una persona, eh, Mikey?-.
-Oh, andiamo! Quanto tempo ho dormito?- chiese l’interpellato.
-Due settimane- spiegò Leo, ora al suo fianco.
Mikey impallidì per Karai e si ritrasse: -S… siamo nel Foot Building?-
-Non temere. Karai è cambiata- sorrise Chaplin, stringendola a sé: -E siamo anche fidanzati, ora-.
Gli occhi azzurri di Michelangelo si spalancarono e guardarono Raph, che annuì. Meno impaurito, si scoprì la nera coperta dal corpo, guardandosi la fasciatura che ricopriva il suo ventre.
-Grazie, Dr. Chaplin-.
-Ho fatto quello che dovevo- sorrise l’umano: -Adesso, riposati e tutto andrà bene…-.
 
Sì. Mikey sapeva che sarebbe guarito. La sua famiglia era con lui e tutto sarebbe andato per il verso giusto. Certo, in città l’orda di criminali non sarebbe mai scomparsa del tutto, ma il Foot Clan non avrebbe mai più interferito nella vita degli Hamato.
E ciò li riempiva di gioia.
Potevano tranquillamente ricostruire una realtà che era cambiato con la partenza di Leo in Amazzonia…
Potevano essere i Four Nightwatchers, ora…
 
-Ehi, Raph- chiamò Mikey, nelle vesti di Nightwatcher: -Quando si balla?-.
-Aspetta e lo saprai- sogghignò l’altro, scrutando la situazione da sopra il cornicione di un palazzo.
Don e Leo erano nelle vesti di Guardiani e osservavano la luna piena nel cielo, felicemente. Il loro legame si era rafforzato, adesso, maggiormente.
Improvvisamente, una figura avvolta da una calzamaglia bianca e mantello cobalto si mostrò soprattutto a Mikey, il quale riconobbe immediatamente Silver Sentry.
-E’ un piacere conoscervi- disse: -Abbiamo un posto vuoto nella nostra squadra. Titan ci ha mollati. Volete unirvi?-.
I tre guardarono Mikey che strinse i pugni: -No, mi spiace. Noi quattro siamo già una squadra-.
-Ah, capisco- mormorò Sentry, guardando soprattutto Mikey: -D’accordo. Allora vado-.
-E poi- continuò l’arancione: -Turtle Titan non ha mollato la squadra. Siete voi che l’avete cacciato-.
-E tu che ne sai?- ribatté Sentry: -Lo conosci, forse?-.
-Lo conosco sin troppo bene-.
Mikey si tolse il casco e rivelò la sua identità. Sentry rimase attonito e con la bocca aperta non riuscì a spiccicare parola.
-Voi non mi avete più cercato- continuò Mikey: -Io lascio la squadra perché faccio già parte di una migliore!-.
Guardò i fratelli: i quattro balzarono via da quel cornicione, lasciando un traditore completamente gelato.
Turtle Titan non esisteva più, forse, ma Mikeywatcher sì.
E i Four Nightwatchers erano pronti per gridarlo al mondo intero…
 
The End
 
  
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