#23
– Upside Down
L’aver
letto nero su bianco di essere il padre biologico del figlio di Jacinta
ha
ucciso ogni sua speranza di normalità, e reso tutto
più reale.
E,
soprattutto, frenetico.
“Il
passeggino? Mamma ce l’abbiamo ancora il passeggino di
Alexis?” domanda
spuntando qualcosa da una cartellina, modello presentatore televisivo.
“Il
fasciatoio invece? E il seggiolino per auto? Mamma mi
ascolti?” Castle si ferma
cercando di attirare l’attenzione della donna.
“Tesoro
è impossibile non sentire quel mare di parole!”
risponde Martha.
“Allora
potresti aiutarmi per favore? Mancano tre mesi alla nascita del bambino
e non
c’è la cameretta, non c’è il
lettino, non c’è il box, i pannolini, le
pappette...”.
“Richard!”
Martha lo scuote prendendolo per le spalle “Stai uscendo di
testa!”.
Castle
si accascia sul bracciolo del divano “Lo so, scusami. Non so
cosa devo fare”.
“Darling,
nessuno si aspetta che accetti
la paternità dopo solo una settimana” cerca di
rassicurarlo sua madre.
“Non
mi sembra di avere molta scelta!” sbotta ora, alzandosi di
scatto "Che mi
piaccia o no tra tre mesi quel bambino avrà bisogno di un
padre quindi mi devo
dare una mossa per fargli trovare tutto pronto!”
“E
se invece facessi un salto al distretto per vedere se
c’è un bell’omicidio da
risolvere?” gli occhi di Castle iniziarono a brillare,
così Martha proseguì “Ti
schiarisci le idee, stai un po’ con Kate e poi vedrai che ti
sentirai meglio”.
“Ohhhhh
omicidio. Buona idea, madre” sussurra con sguardo adorante
mentre è già fuori
dalla porta, diretto al distretto.
Martha
strabuzza gli occhi agitando le mani teatralmente “Buon Dio,
di tutta la frase
ha sentito solo la parola ‘omicidio’”.
La
detective Beckett manda Esposito e Ryan a prelevare un sospettato
mentre lei si
accosta al bordo della scrivania, semiseduta, e fissa la lavagna.
In
quella foto appesa c’era qualcosa di strano. Lo percepiva
chiaramente eppure
non riusciva a capire di cosa si trattasse.
L’addestramento
da poliziotta la portava ad analizzare la situazione generale piuttosto
che i
singoli particolari ma presto o tardi ci sarebbe arrivata anche lei.
Castle
l’avrebbe capito subito. Lui è bravo nei dettagli
e a vedere le cose fuori
dagli schemi.
Da
un paio di giorni, però, lui va poco al distretto.
Kate
sa che tutto quel correre avanti e indietro, preso da acquisti online e
libri
per bambini, è solo il modo dello scrittore per accettare
l’arrivo del bambino.
Ha
sempre saputo che avrebbe fatto la cosa giusta e lo ama anche per
questo.
Eppure
sente la sua mancanza.
Lì,
in quel momento, al distretto, vorrebbe avere accanto il suo partner
per dirle
cosa diamine ha che non va quella foto.
Sbuffa
sonoramente in direzione della lavagna.
“Si
sente bene detective?”.
Kate
si volta e trova il capitano Gates seduta in parte a lei.
“Tutto
bene, Signore” annuisce leggermente,
per dar tono alle proprie parole. Poi torna a concentrarsi sulla foto
“Il
signor Castle manca da qualche giorno” esclama con
nonchalance, Iron Gates.
Kate
cerca di non lasciar trasparire nulla “È
impegnato, ultimamente” risponde sul
vago.
La
Gates non si muove. La osserva in silenzio, fino a che non decide di
parlare.
“Lo
so” la donna scandisce lentamente quelle due parole.
Kate
si volta di nuovo, colpita. Fissa quelli del suo capitano cercando di
capire.
“Sa
cosa?” domanda perplessa.
Victoria
Gates non accenna minimamente a distogliere lo sguardo da lei.
È
come se la stesse studiando.
“So
di lei e del Signor Castle” risponde con calma, senza cercare
di essere gentile
o comprensiva. Nessuna inclinazione nella voce.
Kate
apre leggermente la bocca, stupita “Come?” riesce
solo a chiedere.
“Serve
un certo spiccato intuito per fare il mio lavoro, nonché una
buona dose di
spirito di osservazione” inizia a spiegare, sempre senza
scomporsi di un minimo
“Ho capito da subito che c’era qualcosa tra voi,
dalla prima volta che vi ho
visti insieme. Poi quella sera al Paradise vi ho osservati per tutto il
tempo e
ho capito che era cambiato qualcosa. E di nuovo allo spettacolo di
Martha
Rodgers, il vostro atteggiamento era diverso. Niente di così
eclatante o
esplicito… ma comunque diverso dal solito… e
anche adesso sono abbastanza
sicura che sia successo qualcosa” spiega il capitano, con un
leggero sorrisino
soddisfatto.
Kate
è incredula “Perché non ha detto
nulla?”.
Gates
si sistema meglio gli occhiali sul naso “All’inizio
volevo. Non sono incline ad
accettare relazioni tra i miei sottoposti” il capitano guarda
la detective di
sottecchi, mentre deglutisce allarmata, e prosegue
“Però ho visto l’effetto
positivo che aveva su di lei. Il suo operato era efficiente come sempre
e avete
tenuto un comportamento molto professionale. In più,
liberarsi del Signor
Castle non è purtroppo in mio potere…”
Beckett
comincia a rilassarsi “Quindi...”.
“Quindi...io
non so nulla detective” le due si scambiano un veloce sguardo
d’intesa prima di
girarsi in direzione della voce proveniente dall’ascensore
“Parli del
diavolo...” conclude la Gates ritornandosene nel suo ufficio.
Castle
si avvicina alla scrivania con due bicchieroni in mano
“Caffè detective?”.
Lei
gli sorride “Grazie” aspetta che si accomodi nel
posto lasciato libero dal
capitano e aggiunge “Allora? Quanti siti di articoli per
neonati hai già
svaligiato?” domanda sorridendogli comprensiva.
Castle
abbassa la testa, colpevole “Non ho fatto in tempo, mia madre
ha detto
‘omicidio’ e mi sono catapultato qui”.
Kate
beve un sorso “Oh, allora non sei qui per me!”
mormora sottovoce strizzando
l’occhio.
Lui
sorride con amore, di rimando “Certo che no”.
La
suoneria del cellulare di Castle interrompe quel momento tenero.
Lo
scrittore si sposta di lato per prendere la telefonata e, quando torna,
Kate
nota subito che il buonumore è svanito.
“Tutto
bene?”.
“Si...Jacinta
mi ha chiesto di assistere all’ecografia...”
abbassa gli occhi sull’orologio
“...tra un’ora...” le spiega, serio.
“Vai”
lo incoraggia Kate, sapendo quanto combattuto sia all’idea di
fare la cosa
giusta sia per lei, sia per il bambino in arrivo.
“Non
pensare che vada per lei. Giuro che vorrei restare qui con te
ma...” Castle si
passa nervosamente una mano tra i capelli “...so cosa vuol
dire crescere senza
un padre e non voglio che la storia si ripeta”.
“Lo
so” Kate gli sorride dolcemente “Vai”
ripete accarezzandogli il dorso della
mano.
“Grazie”
lui gliela stringe “Mi sento così sottosopra in
questo momento, ma tu sei il
mio punto fermo” le bacia velocemente la mano, frapponendosi
fra Kate e la
vetrata dell’ufficio della Gates, e poi esce dal distretto.
Beckett
sospira con gli occhi lucidi. Nonostante tutto sentiva che ce la
potevano fare.
L’amore l’uno per l’altra cresceva sempre
di più a dispetto di quanto
pessimista fosse stata all’inizio, appena appresa la notizia.
‘Sottosopra’ le aveva appena detto
Castle “Già..” si ritrovò a
mormorare tornando a fissare quella maledetta foto
“Un momento!” colta da un lampo improvviso si
fiondò alla lavagna e girò la
foto.
Sorrise
del risultato ottenuto.
Seppur
sottosopra, ora aveva un senso.
“Venticinque
settimane” annuncia la ginecologa guardando il monitor
“procede tutto per il
meglio” sposta ancora la sonda in un’altra zona
della pancia “oh e finalmente
si vede il sesso!”.
Jacinta
si aggrappa automaticamente al braccio di Rick “Oh mio Dio,
si era sempre
nascosto prima!” esclama entusiasta.
“Volete
saperlo?” domanda la ginecologa, ignara di tutti i retroscena.
“Si,
certo che sì!!” urla di gioia la donna stesa.
“Ehm...
si” borbotta Castle.
Tutta
quella situazione continua a sembrargli così terribilmente
sbagliata.
È
indubbiamente straordinario vedere quel piccolo esserino sul monitor,
ma la
donna sdraiata su lettino purtroppo per lui, non è Kate.
“Molto
bene, vi comunico che state per avere una bellissima
signorina”.
Una
bambina.
In
un secondo rivive il momento in cui ha tenuto Alexis tra le braccia per
la
prima volta.
E
di nuovo, quell’orribile sensazione che sia tutto sbagliato
torna ad invaderlo.
Ma
il battito veloce di quel piccolo cuoricino sembrava lo stesse
rassicurando.
La
piccola non aveva colpe. Le avrebbe voluto bene.
Conclude
la conversazione telefonica con sua madre e si rimette il cellulare in
tasca.
Lei
gli ha appena confermato che non ha più avuto alcun
problema.
Quei
tizi non le hanno più dato fastidio.
Peter
si è finto sollevato alla notizia.
E
in parte lo è. Sapere sua madre al sicuro lo rende
certamente felice.
Ma
ormai ne è certo.
Se
non sono più da sua madre è perché
hanno trovato lui.
Le
gomme tagliate erano un chiaro segnale.
Fortunatamente
Kate era presa da tutt’altro in quei giorni o non
l’avrebbe di sicuro
raggirata.
Ogni
giorno controlla che nel freezer sia tutto a posto, che nessuno lo stia
seguendo e che Alexis sia al sicuro.
Nonostante
il tutto cominci a diventare estenuante, Peter sa che deve tenere duro.
Si
ferma da un venditore ambulante per prendere un caffè e,
appoggiato ad un
cestino dei rifiuti, scruta la strada.
Niente
di sospetto.
Un
po’ sollevato, si rilassa e con un gesto involontario
controlla l’ora.
Merda!
Deve essere alla seduta di fisioterapia tra meno di un’ora e
si trova all’altro
capo della città rispetto all’ospedale!
Sta
per gettare il caffè e cercare un autobus quando qualcosa
attira la sua
attenzione.
Dall’altro
lato della strada vede una donna incinta dall’aspetto
familiare entrare in un
bar dalle tendine color pervinca.
“Il
mondo è piccolo” mormora a se sé
stesso, pensando a quanto caos stesse creando
quella donna nella vita di sua cugina e della sua ragazza.
Di
nuovo, fa per andarsene, quando dal lato opposto vede arrivare un altro
volto
conosciuto. Sul momento non riesce a focalizzarlo del tutto ma
è sicuro di
averlo già visto.
È
abbastanza portato per la fisionomia dei volti ed infatti dopo pochi
secondi,
si rende conto dell’identità dell’uomo.
L’uomo
entra nel bar e, dalla vetrata, Peter lo vede mentre saluta Jacinta e
si siede
al tavolino con lei.
Al
diavolo la fisioterapia! Riprende in mano il cellulare e avvia la
chiamata.
“Alexis
devi raggiungermi! Al volo!”.
*
Upside Down – Jack Johnson - http://www.youtube.com/watch?v=ixzxV8zx20U
Ivi’s
Corner:
It’s
a girl!!!!!! Congratulazioni ai futuri genitori!!!
*Ivi
chiude di corsa la porta del bunker e si barrica all’interno*
>.<
Daiiiiii
su che il finale promette bene no?? E i Caskett sono sempre affiatati,
pure di
più u.u
Io
comincio a fare i bagagli, casetta mia mi piace troppo e mi manca xD
Buona
domenica a tutte :-*
Ivi87