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Autore: Joliewithlove    04/08/2013    2 recensioni
LxNuovoPersonaggio.
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Dalla storia:
Ho sempre avuto il timore di poter provare anch’io quei sentimenti, di dover entrare anch’io in quel mondo. Temevo di perdere la logica e la razionalità alle quali, nella vita, mi sono sempre aggrappata. Pensavo che fossero le mie uniche ancore di salvezza e, ingenuamente, non mi accorgevo che mi portavano sempre più a fondo. Ora sto affogando.
Ma questa volta non mi sento sconfitta. D’altronde, nessuno può sfuggire a tutto questo.
Nemmeno un detective del mio calibro, nemmeno il detective migliore del mondo.
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Lizzie è una ragazza prepotente e cocciuta, abituata fin dalla nascita ad essere la 'migliore'. Questa infantile e scorbutica giovane, in realtà, impersona il miglior detective al mondo solo dopo L. Ed è proprio quest'ultimo il suo dramma e quando s'imbatte in lui, si ritrova a spalleggiarlo nella lotta contro Kira.
Riuscirà la detective a batterlo e, quindi, a salire sul podio? O sceglierà di rimanere dietro le quinte, accettando i sentimenti che, presto, nasceranno in lei?
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Dedico questa FanFiction ad una mia cara amica malata. Sii forte Luana.
L, ovunque tu sia, grazie!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, L, Nuovo personaggio, Watari
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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***
Il peso dei ricordi.

Capitolo Tredicesimo.


 

 

 

Windleton High School

11 Ottobre 1997

 


 

-E lei chi è?- chiese la ragazzina dai lunghi capelli lisci e mossi, scompigliati dall'allegra corsa fatta in compagnia della sua migliore amica dopo averla ritrovata dopo tanto.

-Oh, Lisa, lasciala perdere. Quella è del tutto matta, ma, miraccomando, non dire in giro che ho detto una cosa del genere: quella tipa è pericolosa. Se ne sta lì, sempre sola, unicamente i libri possono starle accanto e quel duo di imbecilli che frequenta questa scuola. Credimi se ti dico che uno dei motivi principali per i quali voglio lasciare questa scuola e iniziare a frequentare la Wammy's House è proprio quello di non poterla vedere più.- le rispose l'amica sottovoce mettendolesi sottobraccio.

-Non ti illudere, Jane, nella nostra scuola c'è un tipo peggiore. Immagina mangia sempre dolci e se ne va in giro costantemente con quelle mani appiccicose. Lui non ha nemmeno un duo di imbecilli che gli gironzola intorno. Che schifo! -

La dodicenne Elizabeth Adalet ascoltava con indifferenza le due bambine: i loro giudizi non la sfioravano nemmeno. La cosa più importante per lei era poter eccellere nell'intelligenza, poi se risultava simpatica o meno poco le importava. Se ne stava lì, sdraiata sull'erba con i fiori che le punzecchiavano il viso e le si intrappolavano tra i voluminosi boccoli dorati.

Si annoiava immensamente: gli esami di inizio anno non erano motivo di agitazione per lei, d'altronde gli argomenti trattati lei li conosceva almeno da sei anni prima. Temeva più per Jimmy e per Johnny, che per sè stessa.

La giovane Lizzie era, oltretutto, enormemente seccata.

'I bambocci della Wammy's House in visita! Che noia!' pensava, sospirando.

Odiava i ragazzini e quelli della Windleton erano già un bel peso da sopportare per lei.

'Proprio non ci voleva. Un po' di pace mai?'

-Lizzie, Lizzie, Lizzie!!- urlarono forte i gemelli, attraversando di corsa il ponte che si stagliava con potenza sul fiume che attraversa il grande prato della Windleton.

'Ecco appunto.' pensò seccata.

-Abbiamo una cosa meravigliosa da dirti!- annunciò Johnny, giocherellando con la camicia sudata.

-Sì meravigliosa!- ripetè in coro il più fragile fra i gemelli.

-Qualunque cosa allieti le vostre menti emancipate sappiate che non me ne importa nulla.- disse Lizzie, rivolgendo la sua attenzione al prato.

-Abbiamo superato l'esame.- urlarono in coro i gemelli.

-E cosa dovrebbe importarmene?-

-Un ragazzo della Wammy's House ci ha aiutati!-continuò Johnny, non dandosi per vinto.

-Vorrei dire che mi fa piacere, ma sapete quando odio mentirvi.- disse Lizzie, fingendo un broncio.

-Devi conoscerlo, Lizzie.- continuò Johnny.

-Non credo. È già parecchio umiliante condividere alcuni momenti della mia giornata con voi due, immagina se lo facessi con un inglese.-

-Facciamo il tocco per chi glielo dice?- propose Jimmy.

-Sì.- accettò l'altro.

E mentre i due tiravano a sorte la giovane li guardava incuriosita pensando a quanto misera era la loro intelligenza. Jimmy perse.

-Beh... Lizzie... in realtà noi gli abbiamo promesso che in cambio del suo aiuto vi avremmo fatto parlare...- farfugliò Jimmy, arrossendo sempre più.

-Voi cosa?- urlò la ragazza, preparando il pugno.

-Ciao X! È un piacere rivederti.- disse il più grande nemico della giovane alle sue spalle.

≈≈≈

-Di nuovo lui! Quel moccioso, presuntuoso, sottuttoio. Lo odio! Non posso credere che Adam lo abbia permesso! E voi due come avete potuto! Dopo che vi ho permesso di rivolgermi la parola mi pugnalate alle spalle. Oh, povera me.Tutto questo è davvero troppo! Jimmy vai a preparare del thè. Tanto thè, ne avrò bisogno.- sbraitava Lizzie in piena crisi, camminando a passo deciso avanti ed indietro nella sua grande stanza.

-Lizzie perdonaci, ma noi non ci ricordavamo nè di lui, nè della tua sconfitta.- disse Johnny, mentre suo fratello si affrettava a preparare il the.

-Sconfitta? Io non posso essere sconfitta. Quella è stata solo una macchinazione contro di me, un complotto. Devo inventare qualcosa.- ringhiò Lizzie. -Jimmy, ma questo the?-

Eppure Lizzie ricordava bene quella sconfitta. La prima sconfitta, l'unica. Ricordava tutto, tranne il nome del suo nemico. Ryuzaki aveva detto di chiamarsi, ma lei non ne era certa.

I suoi unici due amici non capirono il perchè di tanta agitazione. Quel ragazzo era strano, sì, ma non così insopportabile.

Non capivano cosa significasse per Lizzie essere inferiore a qualcuno.. e come potevano? I due contavano più sconfitte che vittorie, ma per quella ragazzina l'aver perso anni addietro contro quel bambino tanto strano era peggiore di qualsiasi guerra mondiale, di qualsiasi bomba atomica e di qualsiasi strage.


 

≈≈≈



 

Winchester.

16 Ottobre 1997


 

-Devi restare qui per tre mesi e dato che non posso sbatterti fuori a calci in culo poiché verrei espulsa stabiliremo delle regole.- disse Lizzie ad un Ryuzaki indaffarato nel mangiare un dolce alla cioccolata.

La giovane attese una risposta per un minuto circa, ma dato che questa non arrivava, non demordendo, continuò:

-La cucina è tua e puoi starci anche tutto il giorno, mentre il terzo piano è mio e ciò mi sembra giusto dato che ci vivo. Nell'ora di pranzo puoi anche frequentare la mensa, io preferisco il servizio in camera.-

-Tu hai il servizio in camera?- chiese lui, sorpreso.

-Certo! Altrimenti a cosa servirebbero Jimmy e Johnny?- rispose sincera. - Le zone est, nord e sud sono mie, mentre ti concedo generosamente la ovest. - continuò leggendo i suoi appunti. Lizzie proseguì così per un intero quarto d'ora, mentre il ragazzo continuava a scartare dolci di ogni varietà.

-Bene, in questa maniera non saremo costretti a passare del tempo insieme.- finì Lizzie. Guardò Ryuzaki che osservava non curante il lago.

-Ma mi stai ascoltando insulso ragazzino?- ruggì Lizzie infastidita.

-Ascolto solo ciò che è intelligente e quel che tu hai detto è tale?- si posò l'indice sul labbro inferiore. -No, non credo.-

-Ma allora tu vuoi davvero morire!-

-Non è nella mia lista dei desideri per questo Natale. Comunque se proprio ci tieni rispetterò i tuoi programmi.- concluse Ryuzaki.

-Bene.- disse Lizzie, sorridendo entusiasta.

La giovane gli allungò la mano e Ryuzaki gli porse la sua, dopo averla pulita sulla sua maglia bianca. Una stana scossa percorse i corpi di entrambi e Lizzie per istinto ritirò la sua mano dalla stretta. Si guardarono a lungo. Anche il ragazzo sembrò sorpreso e sul suo volto si formò un'espressione che Lizzie non aveva mai visto.

-Mi dispiace interrompere la nostra profonda conversazione, ma credo proprio che adesso debba cacciarti.- disse lui lentamente, fissandola a lungo.

-Come?- disse lei, infuriata.

-Sei nella zona est, Elizabeth.-

Lizzie girò sui tacchi e maledicendo Ryuzaki in tutti i modi possibili se ne andò.


 

≈≈≈




 

Winchester.

15 Ottobre 1997.


 

-Non avevi detto che non avresti mai frequentato la mensa? Il tuo piano è fallito, X?- chiese Ryuzaki, inzuppando il suo dolcetto nella crema calda appena servitagli.

-L'unico fallito qui è Adam. Mi ha costretta.- rispose Lizzie in uno sbuffo, rivolgendo ancora una volta un'occhiataccia al suo tutore che faceva di tutto per ignorarla.

-Mi sorprendi! Non sembri una persona che esegue gli ordini di qualsivoglia persona.- disse il giovane, marcando ogni parola. Lizzie alzò un sopracciglio.

-Infatti non è così.-

-Allora se sei venuta qui non è stato perchè il signor Windleton te l'ha imposto, ma perchè l'hai fatto di tua spontanea volontà.- ragionò L, osservando l'espressione accigliata di Lizzie.

-Non è nemmeno questa la realtà.-

-Illuminami.- la incoraggiò Ryuzaki.

-Lo faccio per convenienza. Qui ho un posto dove stare in tranquillità, ho dei servi, tantissimi libri a disposizione e mi basta uno schiocco di dita per riceverne degli altri, ho tantissime ragazzine da torturare e tanti bambini da spaventare e poi..- iniziò Lizzie, guardando il suo dessert.

-..e poi non sei sola.- terminò il giovane.

La giovane strinse forte la mano intorno alla forchetta.

Come osava guardare dentro di lei?

Come poteva farla sentire così nuda?

-Voglio solo divertirmi, fine della storia. Non cercare qualcosa che non c'è. In me non c'è del bene!-

Ed ancora una volta Lizzie scappò, infrangendo le regole di Adam, percorrendo i lunghi corridoi del collegio e rifiugiandosi in camera sua, al sicuro, proteggendosi da quel mondo che tanto la terrorizzava, fuggendo da quel giovane che riusciva a leggerle l'animo e a proteggere quella ferita che la trafiggeva. Pensò a suo fratello, alle sue membra sparse sull'asfalto e a quanto fosse bello stare lontana dalla sua famiglia.





≈≈≈







Winchester.

26 Ottobre 1997.


Gli ospiti e gli studenti della Windlenton High School erano tutti riuniti intorno al grande televisore situato nella sala centrale.

A richiamare l'attenzione di tutti gli studenti era il secondo discorso in diretta di quello che un giorno sarebbe diventato il detective del secolo.

Lizzie giunse nella sala pochi secondi dopo l'inizio del discorso e si affrettò a raggiungere il divano centrale. Con un sol gesto fece spostare i poveri studenti che vi erano seduti e con accanto Jimmy e Johnny iniziò ad ascoltare attentamente la tv, mentre, l'autore del discorso si trovava in un angolo della stanza, in disparte ad osservarla, non sapendo, che quella stessa giovane, molti anni dopo sarebbe diventata la sua più acerrima rivale.

Il filmato durò pochi minuti e finito questo la grande sala iniziò a svuotarsi velocemente.

Lizzie sedeva ancora sul divano, elegante e composta nella sua uniforme, forse troppo grande per un corpo minuto come il suo. Adam le si avvicinò piano, le posò una mano sulla spalla e le sussurrò:

-L è il tuo rivale, Elizabeth. Tu dovrai essere migliore di lui o tutti i miei sforzi saranno inutili. Presto sarai pronta.-

Lizzie non disse nulla, continuò ad osservare la televisione, ormai spenta, inconsapevole del fatto che L era più vicino di quanto mai potesse immaginare, solo pochi passi tra loro.


 

≈≈≈






Winchester.

20 Novembre 1997.



Lizzie camminava a passo svelto nel prato del suo collegio, a seguirla c'era un ragazzino con le spalle curve ed espressione assente.

-Ma come fai ad essere così costantemente seccante?- urlò la ragazzina, voltandosi all'improvviso e serrando i pugni.

-So essere molte cose, Elizabeth.- disse solo Ryuzaki, portandosi l'indice alle labbra.

-Allora potresti essere invisibile? Te ne sarei grata.-

E lui continuò a seguirla, ad un passo di distanza. Il ragazzo pensò che se avesse voluto avrebbe potuto sfiorare il lembo della sua gonna a scacchi che si muoveva a ritmo del vento.

-Non puoi evitarmi per sempre.- disse il giovane.

-Peccato, era tra i miei propositi per l'anno nuovo.- continuando a camminargli innanzi a passo svelto.

-Era solo un test, Elizabeth.- disse lui, toccandosi i folti capelli neri.

-Già, uno stupido ed inutile test. Non darti arie ho solo voluto farti vincere.- sbuffò Lizzie. -Ma perchè ti ostini a chiamarmi Elizabeth?- disse voltandosi e ritrovandosi il ragazzo ad un dito dal suo naso. Doveva alzare la testa per guardarlo in viso, nonostante la sua strana posizione.

-E perchè diamine di motivo vuoi parlare con una tipa 'acida e crudele' come me?- continuò lei.

-Questo è quello che gli altri dicono di te, Lizzie. Io non sono come gli altri. Diciamo che sono speciale, sì, in effetti, lo sono. Io so che non sei acida. La tua è solo dolcezza andata a male. Lo si capisce da quegli occhi ingenui, un po' troppo teneri, che non riflettono per niente le tue parole amare. Vuoi sembrare marcia per non far scorgere la bontà che hai dentro.- disse Ryuzaki, guardandola intensamente.

Lizzie rimase a lungo in silenzio, riflettendo, spiazzata.

-Ma dimmi vuoi un pugno?- riuscì solo a dire in sua difesa.

-Potrebbe essere, ma sappi che sono piuttosto forte.- rispose lui, divertito.

-Non seguirmi. Non parlarmi. Mai più.-

 

≈≈≈





Winchester.

25 Dicembre 1997.



-Non hai mai desiderato essere libera, Elizabeth? Di camminare con intorno tanta gente, sentire gli aromi della città. Non hai mai desiderato vedere com'è il mondo oltre quel cancello?- disse Ryuzaki, seduto nella sua strana posizione sul prato ad una Lizzie impegnata nella lettura di un libro.

-Mai.- rispose solo la giovane.

-Io sì, sempre.- insistettè il giovane, guardando il cielo notturno.

-è per questo che parli con me?- chiese lei dopo un po' di minuti.

-No, quella è una questione ben diversa.-

-E allora perchè?-

-Perchè non dovrei farlo?-

-Beh, ho una lista piena di motivi:

A: non mi interessa nulla di quello che dici;

B: sei nella zona est;

C: sei un mio rivale e ti detesto;

D: c'è un cielo colmo di stelle ed io adoro le stelle. Non voglio essere disturbata.;

E: è Natale e c'è una festa nella sala principale dove servono un sacco di leccornie. Va a divertirti.- elencò Lizzie, sorridendo appena.

Ryuzaki sorrise di rimando.

-Eppure continuo a farlo.. chiamala insistenza.- disse il giovane.

-Insistenza? Avrei scelto masochismo. È più adatto.-

Entrambi risero.

-In realtà sei l'unica con cui lo faccio. Gli altri mi giudicano perchè sono strano, ed anche tu lo fai, però, tu giudichi tutti e ciò vuol dire che mi tratti a pari merito degli altri, ma,d'altra parte, mi consideri una minaccia. Tutti alla Wammy's House ogni volta che,per sbaglio, mi rivolgono la parola cercano di utilizzare termini e discorsi intelligenti, tu, invece, no perchè ti reputi superiore a prescindere. E sei sola, emarginata, allontanata, giudicata, come me, solo che io non ho paura a dirlo. Non mi fai sentire solo, diverso.- spiegò Ryuzaki.

-Io ho perso mio fratello molti anni fa. Per sbaglio, per sfortuna, ma lui è morto ed io ne ho sofferto, molto, troppo. E quando Adam mi ha proposto di scappare dalla mia famiglia, dal dolore ho accettato, senza alcun rimpianto. È per questo che non amo, che non provo affetto. Non perchè non ci riesco, ma perchè non voglio. Amare vuol dire soffrire, essere deboli ed io non sono debole, non più e mai più lo sarò.-

-Ti capisco.- disse solo Ryuzaki, che per quanto inesperto fosse nelle relazioni umane capì che in quel momento l'unica cosa da fare era mantenere il silenzio.

-Non dire idiozie.. come potresti capire?- chiese Lizzie, chiudendo il libro e sporgendosi sui gomiti per guardare Ryuzaki in viso.

-Almeno tu sai come sei finita qui. Sei stata tu a sceglierlo.-

-Oh Dio, quasi mi fai pena.- disse Lizzie, sprezzante.

-È un buon inizio: la pena è un emozione. Vedi ti fa bene stare in mia compagnia.- iniziò Ryuzaki, scartando una caramella. -Dovremmo conoscerci meglio. A chi hai dato il tuo primo bacio?-

-Cerchi di fare del sarcasmo? Non ti riesce sai? E no, non sorridere ti si forma una brutta piega tra le sopracciglia e non sei per niente carino.-

Lizzie sorrise, pensando che per la prima volta, dopo molti anni, aveva ricevuto un regalo per Natale: un amico.





≈≈≈






Winchester.

31 Dicembre 1997.



-Cosa ne pensi di L?- chiese un Ryuzaki in partenza alla sua 'quasi' amica.

-Che è un pomposo idiota e che tra pochi anni piangerà innanzi alla mia vittoria.- rispose Lizzie, percorrendo il prato della Windlenton,

raggiungendo l'auto che avrebbe riportato Ryuzaki alla Wammy's House.

-Ah, ma davvero?-

-Non ci credi? Scommettiamo?-

-Sicura di voler scommettere con me? Sai bene che quando vincerò verrò a riscuotere il mio premio.- rispose Ryuzaki.

-Mi hai battuta troppe volte, ma ho imparato, grazie alla mia grande maturità, che non è importante vincere le battaglie, ma la guerra.-

continuò Lizzie, una volta raggiunta l'auto. -Ed io non mi accontento dell'argento delle medaglie, io voglio l'oro, L.- concluse la giovane,

guardando l'altro con un sorriso soddisfatto e minaccioso.

-Avevo intuito che lo sapessi.- rispose Ryuzaki, tranquillo.

-Anche degli idioti come Jimmy e Johnny lo avrebbero capito.-

-Ci rincontreremo, X, presto.- iniziò Ryuzaki.

-Sul campo di battaglia.- ribattè Lizzie.

-Per il gran finale.-

-Spero di non mancarti tanto.- sorrise maligna, X.

-Non c'è di che preoccuparsi.- concluse L, salendo in macchina.

L'auto presto partì e Lizzie la seguì con lo sguardo, a lungo, dicendo solo un: -Adieu!-

-Se non ti conoscessi direi che ti piaccia sul serio quel Ryuzaki.- osò Jimmy, affiancando la sua superba amica.

-E ringraziamo il cielo che, invece, mi conosci.- disse Lizzie, sorridendo appena e preparandosi a quello che sarebbe stato l'incontro del

secolo.










***
Hola a todo!

Bien, mi scuso per la mia lunghissima assenza, ma tra gli esami e i test per entrare in medicina non ho avuto un attimo per dedicarmi alla

scrittura.

Ho pubblicato altre due storie originale, una one ed una invece con più capitoli, ma solo perchè le avevo scritte in passato, quindi non temete:

QUESTA STORIA NON VERRà LASCIATA INCOMPLETA!

Ringrazio chi ha recensito il mio ultimo capitolo: 



HalfBrainGirl
una nuova recensitrice (che forse neanche esiste come termine xD). Beh, che dire, grazie, grazie e grazie. Come vedi non hai atteso a

lungo per questo tredicesimo e nuovo capitolo. Un bacio e risentirci presto.


ChockyLawliet
Ormai veterana su questa fanfiction e mia affezzionata lettrice. Grazie per seguirmi ancora dopo tutto questo tempo. Grazie dei

consigli, delle parole, delle emozioni e di tutto. Un bacione.


ShellyHolmes
Mia grande amica nella vita oltre che sul social che si è finalmente decisa a leggere la mia fanfiction dal tema da lei tanto odiato.

Beh, si può capire: le ho fatto una testa così con L. Dovete sapere che io nella vita reale sono realmente innamorata di lui! Ahahahah


Concludo qui lasciando a voi la parola su questo capitolo dedicato al passato.

Spero che molte cose ora siano più chiare e spero che altrettante altre adesso siano ancora più confuse.

Un bacio e a presto.

Per sempre vostra,

 

J
 

Orsù che aspettate? Recensite, mi

farete felice <3

  
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