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Autore: Saphira96    04/08/2013    5 recensioni
Quando si è bambini non si hanno pensieri, nascono i primi sogni e se si ha la forza e la determinazione di realizzarli, quel bambino sarà un uomo felice. Da bambini si corre, si ride, non si pensa al domani ma si vive il momento.
Questa raccolta ricorda momenti dell’infanzia degli studenti dell’Elite Way School, che ho immaginato prendendo ispirazione dalla personalità che Cris ha sottolineato nei vari episodi dei personaggi di entrambe le stagioni. Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pablo

 
Pablo passava la mano nelle corde della sua chitarra e sua madre batteva le mani a tempo felice. A Pablo piaceva quando sua madre era felice in quel modo.
< Bravissimo Pablito! > urlò sua madre più forte quando lui toccò la corda per concludere la canzone.
< Non c’è che dire Pablo, l’insegnate ha fatto un ottimo lavoro > tuonò suo padre. Pablo si staccò dalla madre che lo aveva abbracciato e guardò suo papà. Era in piedi a braccia conserte dietro la moglie, aveva la sua solita espressione severa i capelli già grigi pettinati a regola d’arte; e non come i suoi: Pablo aveva i capelli spettinati di un colore biondo.
< Adesso basta coccolarlo tanto Mora, altrimenti crescerà mammone! > rimproverò il signor Bustamante alla moglie.
Mora lo ignorò, e domandò a Pablo di suonare un’altra canzone.
Il bambino afferrò la chitarra e sedette sulla sedia di prima, di fronte i genitori.
Le sue piccole mani presero ad accarezzare dolcemente – come gli ripeteva il suo maestro privato – le corde dello strumento. Ma questa volta non suonò lo spartito datogli dal maestro, iniziò a suonare una canzone in voga in quel momento.
Sua madre lo guardava sorridente, riprese a battere le mani a tempo, gli faceva cenno di proseguire.
Gli occhi del bambino si accesero di gioia, stringeva la chitarra e suonava.
All’improvviso rientrò il fratello maggiore di Pablo, era felice e stringeva una medaglia tra le mani.
< Mamma. Papà ho vinto! > urlò saltellando.
Suo padre Prese a urlare al figlio maggiore complimenti per il suo concorso vinto a scuola sulla tesi del mantenimento e dei costi della città di Buenos Aires. Era un concorso per ragazzi, a cui lui aveva partecipato e vinto.
< Bravissimo figliolo. Sei un vero Bustamante! > disse orgoglioso, negli occhi aveva lo stesso orgoglio che Pablo notava negli occhi della madre.

Mora abbandonò Pablo per dedicarsi e complimentarsi con il figlio, Bustamante prese ad interrogare il figlio su ogni dettaglio accaduto durante l’esposizione del progetto e della premiazione.
Pablo – che nel frattempo aveva smesso di suonare – prese a guardare la scena, sua mamma adesso era concentrata ad ascoltare suo fratello e al bambino non infastidì.

< Non puoi capire papà, la felicità che ho provato quando i giudici hanno chiamato il mio nome! > disse il ragazzo.
< Sei andato a prendere il premio orgoglioso, come un vero Bustamante. Vero figliolo? > domandò il signor Bustamante.
Pablo guardò il padre, era piccolo e non poteva ricordarsi molto. Ma per quello che sapeva non aveva mai visto suo padre così felice per qualcosa che aveva fatto lui. Prima, però, quando aveva suonato aveva fatto i complimenti al maestro, probabilmente perché aveva suonato bene.
< Non c’è che dire, seguirai le mie orme al centro per cento > affermò.
Pablo non ci pensò due volte, strinse la chitarra e ricominciò a suonare la canzone che prima non era riuscito a terminare. Voleva vedere suo padre orgoglioso di lui, perciò insieme alla melodia prese a cantare le parole.
< Ehy, ma il piccoletto è veramente bravo! > urlò il fratello di Pablo.
Bustamante sorrise al figlio maggiore, ma quando i suoi occhi si fermarono su quelli del piccolo Pablo erano pieni di rabbia. Si alzò e strappò la chitarra al bambino, Pablo prese a piangere.
Mora lo raggiunse e lo abbracciò, lo alzò in braccio molto goffamente e lo riportò in casa.
< Con te facciamo i conti dopo > sussurrò in un modo quasi impercettibile al marito.
Quella sera quando Pablo aveva bevuto il latte che sua madre gli aveva portato in camera, gli aveva rimboccato le coperte e spento la luce.
< Amore riavrai la tua chitarra, perché tu devi cantare > disse Mora chiudendo la porta.
Prima di addormentarsi Pablo aveva sentito discutere i suoi genitori e pianse in silenzio quando suo padre disse con tono grave: < Pablo riceverà un’alta istruzione, tale da permettergli di prendere un giorno il mio posto in politica > .
Il piccolo bambino consumò tutte le lacrime a sua disposizione, era grande abbastanza per capire che il padre non gli avrebbe facilmente concesso di tornare a suonare.

Quando finalmente si addormentò sognò di svegliarsi dentro la sua chitarra, e scoprì che quella era la sua casa. Si rese conto che non doveva mangiare latte, verdure o carne ma lui si nutriva delle note che uscivano ogni volta che dava uno scossone a una delle corde della chitarra.

Al suo risveglio trovò il padre che lo guardava, gli chiese scusa e gli restituì il suo strumento, gli spiegò che la sera prima lo aveva fatto perché aveva mal di testa e gli fece promettere che mai avrebbe voltato le spalle a suo padre per seguire la musica.
 
< Allora figliolo. Tua madre ti ha abbandonato, ma io sono sempre qui per te. Lascerai la musica e quella stupida band? > domandò Bustamante al figlio.
< No papà. > rispose il ragazzo deciso, non poteva permettere a suo padre di farlo soffrire di nuovo come aveva fatto quella volta quando era bambino. Se lo avesse fatto sarebbe stato infelice. Perché lui viveva grazie alla musica.

 
Angolo Saphira96 ~ Ringrazio i lettori per aver letto e recensito lo scorso capitolo, spero che sarete molti anche per questo e per quelli prossimi che sono in fase di lavorazione. Questo capitolo è dedicato a Pablo, l’ho centrato sulla musica e il padre che glielo impedisce fin da bambino ma ho cercato anche di mettere in risalto la nascita delle insicurezze del ragazzo; cose che Marizza mette sempre in risalto.
Spero sia stata di vostro gradimento. Al prossimo capitolo!
 
Autrice ~ Saphira96
  
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