Fanfic su artisti musicali > Chris Brown
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Autore: Helloblueeyes    04/08/2013    4 recensioni
«I can live without money, I can live without
the fame and if every day was sunny
I can live without the rain and if I ever
went up to heaven I will fall right back
down that life wouldnt be living,
cause your the one I couldn't live without. »
Quella sua voce mi faceva sentire viva,non avevo mai sentito queste parole da un ragazzo,aveva una voce da rendere felice tutti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chris point’s of view.

«Hey Chris,svegliati»senti una voce che mi chiamava
«Buongiorno Rose»dissi con una voce assonnata
«Non sono Rose,sono tuo fratello»sentì quelle parole e subito mi sveglia.
Girai il mio viso al lato destro del letto ma non trovai Rose ma trovai un foglietto con scritto  «Hey Chris,io esco un po’  a prendere un po’ d’aria,se succede qualcosa chiamami. R»
Sospirai e guardai il telefono per vedere se qualcuno mi aveva cercato ma non trovai nessuna chiamata e nessun messaggio,appoggiai il cellulare sul comodino.
Non volevo chiamare Rose,per non disturbarla,era solo andata a prendere un po’ d’aria per pensare un po’,non mi andava di disturbarla.
Mi lavai il viso e mi vestii e mi recai nel salone e trovai tutti i miei amici che sorseggiavano la birra guardando la tv.
«Hey ragazzi,passatemi una birra» mi passarono una birra e mi sedei sul tappeto
Sorseggiavo la birra insieme amici e parlavamo delle nostre novità,ad un certo punto la mia voce si bloccò a causa di una notizia che il telegiornale stava trasmettendo.
Girai il mio viso per vedere il televisore,vidi una foto in grande di Rose mentre la voce della giornalista annunciava la notizia.
“Un incidente ai pressi della Virginia a causa del mal tempo,il taxi ha scontrato contro ad un muro,provocando la morte del autista,un cinquantenne del Canada e in condizioni gravi una diciottenne della Virgina,ora lei al ospedale “Sainte Julienne Hospital” Questo è tutto,grazie per averci ascoltato”
Le lacrime scendevano dai miei occhi,il mio corpo tremava e dalla mie labbra uscì solo una parola “Rose” urlai,tremando il suo nome.
Mio fratello prese e mi portò in macchina con lui,guidava veloce superando tutte le macchine mentre io piangevo,i sensi di colpa in me aumentavano,non dovevo farla andare da sola.
Arrivati al ospedale,mio fratello chiese alla segretaria la stanza di Rose io non riuscivo a parlare,non avevo le forze,avevo solo le forze per piangere.
Dopo tutti i piani che avevamo passato,arrivammo al decimo,un lungo corridoio bianco e silenzioso,un corridoio di malinconia,ogni stanza che passavo guardavo le persone distese su quel letto bianco chiuse in quelle quattro mura.
Un dottore ci disse che Rose stava riposando e non potevamo entrare,ci sedemmo sulle sedie di plastica di color celeste chiaro,vidi due persone uscire dalla porta della stanza di Rose,un signore che urlava parlando al telefono e al fianco c’era un ragazzo giovane che poteva avere massimo venti anni.
Guardavo il signore che andava avanti e dietro con quel i-phone all’orecchio,continuava andare avanti e indietro dal nervoso e urlava al telefono.
«Questa è un puttana» disse quelle parole,finita la chiamata,al ragazzo.
Il ragazzo non disse nulla e voltò il suo sguardo alla finestra,il signore si mise una mano in testa e puntò il mio sguardo su di me e venne contro.
«Tu,Chris Maurice Brown,tu hai ridotto la vita a mia figlia in queste condizioni» mi disse,infuriato.
Non sapevo che dire,non avevo parole,ero sconvolto sapendo che lui sapeva il mio nome.
«Senti,non criticarmi,sei tu che hai rovinato la vita a tua figlia,invece di aiutarla l’hai rimasta sola,nella mani di una madre depressa,stanca di tutti e del mondo,facendola trascorre l’inferno della sua vita» gli urlai contro attirando l’attenzione di mio fratello e del ragazzo.
«Questi non sono fatti tuoi,caro Brown.Non ripetermi queste parole e non devi sapere nulla della mia vita familiare e lascia stare anche la vita di Rose,ci sono io.Te ne devi andare,tu non sei un buon esempio per lei»
«Sei presente solo ora,dovevi essere presente dall’inizio della sua vita,non adesso.Non penso che ti accetterà»gli dissi puntando il mio dito contro il suo petto
«Stronzo di merda,vattene o ti metto le mani su quel tuo corpo.Non ti devi intromettere nella mia vita.Te ne devi andare ora» mi disse urlando e vidi due signori di una statura enorme che mi presero per il braccio e mi cacciarono fuori e mi dissero

«Non avvicinarti a Rose,rischierai tantissimi guai»

Rimasi li per terra,su quel asfalto freddo,la pioggia che scivolava sul mio corpo insieme alle mie lacrime,il vento che mi rese il corpo freddo,mi appoggiai per terra e iniziai ad urlare.
  
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