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Autore: _Fux_    04/08/2013    6 recensioni
"Lei mi può dire come fare a tornare ragazza??” dico con foga, perché da un momento all’altro tornerà il riccio per portarmi a casa sua.
“Certo che si! L’unica cosa che devi fare è riuscire a convincere il padrone del gatto che tu non sei Dusty, ma che sei una donna vera e propria!” mi sorride serena, ma io mi deprimo e un pensiero mi attraversa la mente: “Fantastico! Resterò una gatta per tutta la vita!” .
-Un piccolo assaggio dalla storia, spero di avervi incuriosito... Mrew! :3
Genere: Comico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un compleanno da dimenticare...

Uhm, inutile dire che la sfortuna mi perseguita.
Io, Chiara Giovagnoli, di anni diciotto –appena compiuti- sono davvero la regina delle sfigate.
Non è che sognassi questo momento da sempre, no, però devo dire che speravo in qualcosa di meglio per il mio raggiungimento della maturità.
Per lo meno, qualcosa di meglio di una bufera di neve che mi ha costretto in casa, impedendomi di festeggiare come programmavo da mesi con le mie amiche.
Sicuramente sognavo qualcosa migliore di dovermene stare rinchiusa in queste quattro mura, seduta sul divano, con un film deprimente in onda in TV –bisogna accettare ciò che passa il convento-, una coperta a coprirmi le gambe e una scatola di fazzoletti formato famiglia affianco.
Si, perché come se non bastasse ieri tornando da scuola ho perso l’autobus e mi sono infradiciata fino al midollo, da qui il mio raffreddore e i miei starnuti.
E pensare che ieri era venerdì 27, mica il 17!!
Infatti oggi è sabato 28 Gennaio e –oh, che gioia!- sono più vecchia di un anno.
Il giorno trascorre molto –molto!- lentamente, tra una camomilla e degli antibiotici naturali che puzzano come i piedi della mia insegnante più decrepita, con un’aggiunta di olezzo al gorgonzola; inutile dire che sono molto più che contenta quando giunge la fine di questa disastrosa giornata, perché si sa, domani è un nuovo giorno!
Mi accoccolo fra le calde lenzuola, tirandomi su il piumone fin sotto al naso, e dopo breve tempo ottengo compagnia: si tratta del mio gatto, Mordicchio, che mi sta appunto mordicchiando le dita dei piedi da sopra le coperte.
Fisso lo sguardo su quella peste, e la mia mente inizia a ragionare, ragionare e ragionare : “Certo che deve essere bello fare la vita da gatto. Voglio dire, hai vitto e alloggio gratis, senza contare la gente che si prostra ai tuoi piedi –pardon, zampe- e fa tutto quello che vuoi.
L’unica cosa che ti compete è dormire. E mangiare. Mangiare, dormire, andare in bagno e poi si ricomincia. Nessun tipo di pensiero, nessuna delusione per una festa saltata. Privilegiati, voi gatti!”.
Poi guardo il piccolo poster che ho appeso di fianco al letto in una calda giornata a metà tra primavera ed estate: dei ricci pettinati di lato, una bocca carnosa sorridente, e infine degli occhi che solitamente sono verdi, ma che in quello scatto paiono più grigi.
Si, Harry Styles è sicuramente un gran bel pezzo di ragazzo…
Non a caso la mia amica Ester ed io preghiamo ogni sera di potere incontrare e  conversare con i ragazzi di una delle band più famose del momento: i One Direction.
Questa sera non è diversa dalle altre, perciò come al solito mi metto a pensare: “Sarebbe così bello potere incontrarli…Vorrei davvero parlarci! Se tutti sono troppi me ne basterebbe anche solo uno! Per favore, Batman, se esisti, dammi una mano!”.
Mi rigiro nelle coperte, i miei pensieri si fanno sempre più confusi : ”Vita da gatto…One Direction… Incontrare… Harry…” fino a che non mi addormento, cullata dagli sbuffi e dai soffi sempre più potenti del vento che fa ballare la neve in una macabra danza.
 
Mi stiracchio “elegantemente” sul letto, allungando braccia e gambe, girandomi poi su me stessa per fare muovere anche la schiena e mi accorgo di un fatto incredibilmente strano: solitamente a causa di questo mio grande gesto casco sempre sul pavimento come una pera cotta, ma ora continuo ad essere comodamente adagiata sulla morbida superficie!
La luce che proviene dalla finestra – Un momento. Io avevo chiuso la tapparella!!- mi solletica le palpebre chiuse.
Apro lentamente gli occhi, e mi accorgo con sgomento ed imbarazzo di non essere da sola a letto, ma bensì che a farmi compagnia c’è un ragazzo con la testa sprofondata nel cuscino, a coprirgli il volto.
Chi sei tu?” miagolo piano.
U-un momento. Miagolo?? Fantastico, ora mi è venuto pure il mal di gola, e sembro una che si è appena fatta di elio!
Il tipo non sembra volerne sapere di alzarsi, così do un’occhiata al comodino, per leggere l’ora.
Ma… Dov’è il mio comodino??
E la piccola lampada che uso per leggere?
Per quale razza di motivo la testata del mio letto, che è sempre stata formata da due semicerchi di lucido metallo nero, è ora di morbida pelle blu?
In poche parole, ma dove porco cavolo sono ?!
Oddio !! Mi hanno rapita, vorranno un riscatto e i miei genitori non lo potranno pagare, nooo! Ok, Chiara. Devi stare moolto calma, devi stare moolto calma.
Ugh, non la sopporto nemmeno, quella canzone!” i miei pensieri rispecchiano la mia agitazione interiore, mentre l’uomo-senza-un-volto continua a poltrire imperterrito.
Mi avvicino a lui, iniziando a scuoterlo con la mano per farlo svegliare e chiedergli spiegazioni.
Però c’è un piccolissimo problemuccio, una cosa proprio da nulla, insomma.
Quella che allungo, non ha affatto l’aspetto di una mano, ma piuttosto quello della zampa di un… Gatto ?!
Mi siedo di botto sullo stomaco dell’individuo, incapace di mantenermi ritta sulle mie…zampe.
Beh, almeno qualcosa l’ho ottenuto, visto che –finalmente!- il mio “cuscino” si sveglia.
Dusty, ma che fai piccolina?? Lasciami dormire, su!” sussurra infatti con la voce arrochita dal sonno.
Dusty ‘sto cavolo! Io mi chiamo Chiara!!” sbraito indiavolata, o almeno, provo a sbraitare, ma l’unica cosa che riesce ad uscire dalla mia bocca è un unico miagolio lamentoso, che mi fa sbuffare profondamente.
Almeno lo sbuffo mi riesce ancora, può capire quanto mi girino le ovaie!”  penso leggermente sollevata.
Visto che non si decide ad alzarsi –ed inoltre non so ancora che faccia abbia- decido di scendere dal letto e di andare in esplorazione.
Pessima, pessima idea.
Non credo proprio che il proprietario della camera sia un amante della pulizia; sul pavimento rotolano piccoli ciuffi di polvere e capelli.
Non sono di certo “schifa”, - insomma, una non è che divide per diciotto anni  la camera con un fratello maggiore senza ottenere il beneficio di non schifarsi più di fronte a nulla!!-  ma la mia allergia e la parola “polvere” non vanno per niente d’accordo, così inizio a starnutire come una disperata, rischiando ogni volta di dare una bella capocciata sul pavimento di marmo –che mi sta pure gelando i cuscinetti sotto le zampine-.
Mi guardo intorno e vedo la mia salvezza: la porta della camera, che forse mi permetterà di entrare in un ambiente meno polveroso, dove potrò finalmente respirare.
Peccato solo che la suddetta porta sia chiusa !
Lo dicevo io che sono sfigata! Su, non può essere così difficile, Mordicchio lo fa sempre!” mi incoraggio mentalmente, prendo una piccola rincorsa e faccio un salto atletico, -ok, provo a fare un salto atletico-  all’urlo miagolio  di “BAAAANZAIII” per arpionare con le zampe la maniglia.
Il problema è che sono una micia da troppo poco tempo, così dopo un quarto d’ora di tentativi mi ritrovo completamente distrutta, con la porta perfettamente chiusa che sembra guardarmi e prendermi per i fondelli.
Faccio per tornarmene sul letto quando improvvisamente sento la terra mancarmi da sotto i piedi, e due calde ed enormi mani stringermi addosso ad un petto altrettanto grande e caldo:”Lasciami andare! Non ho il paracadute! Non ho la mutua! Aiuuutoooo !” provo a dire mentre mi dimeno a più non posso, per cercare di liberarmi.
Ehi, Dusty! Ma cosa ti prende oggi?? Tu adori essere presa in braccio!” mi dice la stessa voce roca di prima.
Ah, ci risiamo con la storia di Dusty! Porco cavoletto di bruxelles, è tanto semplice il mio nome !!” penso infastidita.
Allungo una zampa ed estraggo gli artigli –almeno questo lo riesco a fare!- con l’idea di dare una bella lezione a questo mascalzone che mi ha rapita e trasformata in un gatto, ma alzando gli occhi posso finalmente vedere il viso del ragazzo.
 
Ok, questa è la terza volta che provo a postare, ma oggi efp sembra odiarmi xD
Avevo in mente una frase davvero forte per iniziare questo mio angolino, per spiegarvi come ho avuto questa idea...
Ma ora non sono dell'umore adatto, sarà per il prossimo capitolo, che pubblicherò a breve :)
Grazie per avere letto, se volete lasciare una recensione mi fa -ovviamente- piacere :)
Mi scuso se sono presenti errori, a presto!
Fux :)
P.S. Chi sarà il ragazzo del mistero? (Mica poi tanto misterioso, a dire il vero ahahah)
   
 
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