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Autore: Black Cross    04/08/2013    2 recensioni
Si guarda e si sente soffocata da quegli strati di grasso.
A lei non piacciono quei fianchi troppo larghi, le cosce grosse, il seno troppo piccolo.
Si sente sbagliata, come un errore di ortografia. Un apostrofo messo nel posto sbagliato, una virgola di troppo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Lei si guarda allo specchio.
Si guarda e si sente soffocata da quegli strati di grasso.
A lei non piacciono quei fianchi troppo larghi, le cosce grosse, il seno troppo piccolo.
Si sente sbagliata, come un errore di ortografia. Un apostrofo messo nel posto sbagliato, una virgola di troppo.
Lei ha paura dei giudizi.
Ha paura di ingrassare.
Ha paura dei mostri.
I mostri sono le calorie nel cibo, la taglia dei suoi jeans, la società.
Le cicatrici sul suo polso fanno parte di lei, della sua storia. Quei segni indelebili rappresentano ogni battaglia persa contro sé stessa.
Vuole sentirsi leggera, libera come una farfalla.
È influenzata dalla società e dalle modelle che vede in TV o sulle riviste.
Crede di non essere abbastanza.
Non lo è, non lo sarà mai.
Lei mangia sempre di meno, ma nessuno se ne accorge.
“Ho già mangiato”, “non ho fame”, dice lei.
Vorrebbe qualcuno che la faccia sentire amata, protetta, bella per com’è.
Lei piange tutte le notti, ma si sveglia il mattino seguente come se non fosse successo nulla. La mamma le chiede spesso perché il cuscino è sempre umido, ma lei inventa scuse, dice che è solo un po’ di bava. Ma quelle sono le sue lacrime da guerriera.
Adesso ha un coltello in mano.
Non capisce, non ragiona.
Poggia la lama sul polso, impugna saldamente il manico.
Non sa cosa sta facendo.
Una lacrima amara scende, percorrendo la sua guancia, finendo sul pavimento, silenziosa e solitaria.
È questo quello che voleva? Morire?
Sì, voleva morire.
Nessuno l’avrebbe fermata. Era notte fonda, dopotutto.
Qualcuno avrebbe sentito la sua mancanza?
La lama è ancora ferma sul polso.
Prende un respiro profondo. Ha il viso pieno di lacrime, quando aveva iniziato a piangere?
Voleva farla finita.
Fa scorrere la lama sul polso, in profondità.
Getta il coltello per terra e osserva il sangue scorrere, mentre la vista si fa sempre più offuscata.
Vede tutti gli istanti della sua vita passarle davanti agli occhi, come un flashback.
Perde la forza, le gambe non la reggono più. Si accascia per terra.
Chiude gli occhi e sprofonda in un sonno da cui non si risveglierà mai più.
Sogni d’oro, piccolo angelo.





Spazio autrice;

Chiedo perdono per avervi annoiati, innanzitutto.
Ho scritto questa storia alle due di notte, di getto.
Stavo pensando a tutte le ragazze che non si piacciono e non sanno di essere belle. 
Il personaggio della storia è stato inventato da me, ma, anche se è triste da dire, esistono per davvero
ragazze così, che sono si sono spinte al suicidio come nella storia.
Vorrei sapere cosa ne pensate della storia. Se lasciaste una recensione ne sarei molto felice.
Accetto critiche, ovviamente.
Alla prossima!  
- Y 


  
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