Era Mercoledì. L'unico giorno in cui Michael poteva passare un'allegra serata con i suoi tra amici di sempre.
Come ogni Mercoledì si mise il vestito più elegante, uscì, comprò un mazzo di fiori dal fioraio sotto casa e si avviò per raggiungere i suoi amici. Richard non poteva venire. Non era venuto nemmeno il Mercoledì precedente. Era impegnato, aveva detto, ma Michael sapeva che era solo una scusa. Arrivato a destinazione, Michael aprì il cancelletto bianco ormai arrugginito, e percorse il senitero dello stesso colore. Valerie e Kevin erano lì, sotto l'ombra del grande e sempreverde cipresso.
"Salve ragazzi!" Li salutò con il suo solito entusiasmo. "Sono cambiate parecchie cose in questa settimana! Prima di tutto ho conosciuto una ragazza. E' molto carina, gentile,simpatica... si chiama Jane e, beh, credo di essermene innamorato! Sono riuscito ad avere il suo numero, l'ho chiamata e abbiamo deciso di uscire domani. Sono davvero agitato! Ma non è la sola bella notizia... ho trovato un lavoro! E' un'attività part-time in un bar niente male... non guadagno molto, ma abbastanza per continuare gli studi e cercare un'occupazione più seria. Anche Richard ha un lavoro. E' l'assistente di qualche pezzo grosso del ministero... non so chi, non me ne ha parlato molto. So solo che è molto impegnato, per questo non è potuto venire oggi. Lo so, non è venuto neanche la settimana scorsa, ma ho un lavoro impegnativo! Ok, devo essere sincero, credo anch'io che sia solo una scusa. Secondo me si sente in colpa. So che è passato molto tempo, ma ieri, parlando al telefono, ci siamo lasciati trasportare dai ricordi. Vi ricordate? Com'è iniziato tutto, la storia del Mercoledì? Tutto è iniziato al liceo, perché dopo le medie, noi quattro, abbiamo sentito il bisogno di frequentarci anche fuori dalle mura scolastiche. Mercoledì era il giorno più accessibile a tutti e abbiamo cominciato a uscire sempre quell'unica volta a settimana. Poi in terzo liceo... vi ricordate? Helena Winston, la più  popolare della scuola, ci aveva invitati alla sua festa che, però, capitava di Sabato. Dopo varie discussioni e raccomandazioni dei genitori abbiamo deciso di andare. Una bella festa, certo, ma poi Richard ha iniziato ad esegerare. Un bicchiere di birra, poi un secondo, un terzo e anche noi abbiamo iniziato ad alzare il gomito. L'alchool ci faceva sentire più forti, più adulti. Poi la festa è finita ed era ora di tornare a casa. Era buio e noi eravamo ubriachi, ma solo Richard sapeva guidare e nessuno poteva venire a prenderci, quindi ci affidammo a lui. "A noi non può capitare niente" pensavamo. All'inizio il viaggio proseguiva tranquillo, ma poi il palo della luce sembrava farsi sempre più vicino... E dop... CRASH! Il botto, l'ambulanza, tutte immagini confuse che si susseguono... è per questo che Richard sis ente in colpa. Per aver iniziato a bere, per aver guidato... si sente responsabile. E' per questo che gli risulta difficile venire, ricordare... Beh, ora si è fatto tardi, è ora di tornare a casa, domani inizio presto il turno! Ci vediamo fra una settimana ragazzi, a presto!" 
  Detto questo George si alzò, lasciò i fiori a terra, ripercorse il senitero ghiaioso e chiuse il cicolante cancello bianco, ormai arrugginito, del cimitero.