Ooops, non ce la posso fare. Sono in tremendo ritardo. Ieri, dopo venti anni, ho avuto la mia prima, vera, sbronza. Dovevo raggiungere l’ufficio due ore fa. Se avessi sentito la sveglia!
Corro per le strade affollate di Londra, io, che sono una dipendente perfetta, e capo team della migliore squadra di cervelli di consulenza fiscale di tutta la banca.
Finalmente sono arrivata.
Ecco la solita sfiga pronta ad assalirmi. Harry Styles entra nell’ascensore nel mio stesso istante. Continua a fissarmi con fare di indifferenza.
“Non avevi una presentazione..un’ora fa?” si rivolge a me. Beh ovvio ci siamo solo noi due in questo maledetto ascensore che non si muove a salire e portarmi al quinto piano dove finalmente potrò avere quella noiosissima conferenza. Gli lancio un’occhiataccia. Non sono affari suoi.
“E tu, perché questo ritardo?” gli chiedo decisa. Mi fa un cenno con la testa e un sorrisetto malizioso, facendomi intuire che per lui c’è stato un dolce risveglio.
Certo, Harry Styles fa sempre dolci risvegli. Tutte svengono davanti a lui. Chiaro, tutte tranne me!
“Quindi qual è la causa del tuo ritardo?” mi guarda con quei due smeraldi luminosi.
“Primo, non sono affari tuoi. Secondo, non far finta che te ne frega qualcosa.”
“Eli, ma certo che me ne frega!”  NON CHIAMARMI ELI, OKAY?
Lo guardo seccata cercando di fargli chiudere quell’odioso becco che si ritrova, ma non ci fa caso. Con un sorrisetto ironico aggiunge “Me ne frega dal momento in cui mi hanno chiamato per non far sclerale Zayn, il tuo cliente..mi sembra?!” lo dice con un fare così superiore che fa saltare i nervi.
Si, il mio cliente è Zayn Malik, amico di Harry Styles, cantanti di quell’odioso gruppo musicale chiamato One Direction.
Ci dirigiamo nella sala riunioni dove trovo il mio cliente Malik a discutere tranquillamente con il mio capo Louis.
“Harry, finalmente!” dice Zayn rilassandosi un po’. “Ah, anche tu Payne” si rivolge a me quasi serrando le mascelle.
Lo saluto molto gentilmente, sfoderando uno dei miei sorrisi, che come sempre, non servono a niente.
“Non funziona Payne” mi sussurra all’orecchio Styles.
“Vorrei scusarmi per-“ inizio a giustificarmi quando vengo immediatamente interrotta da Styles “Ha avuto dei problemi familiari, scusala Zayn. Andiamo al succo”
Lo guardo sbigottita. DA QUANDO STYLES MI AIUTA?
“Certo” pronuncia serio Zayn. Faccio un sospiro di sollievo, che sembra faccia apparire le fossette sulle guancie di Styles. Lo faccio ridere? Si prende gioco di me? Imbarazzata, per la prima volta al lavoro, inizio il mio discorso prendendo la borsa; mentre Harry gode della mia agitazione. Non lo sopporto. Lo odio!
Da quando ci hanno assunti in questa banca, ci sono stati parecchi scandali: non ci sopportiamo e finiamo con il litigare, o picchiarci, ogni volta che ci rivolgiamo la parola.
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Sono a pranzo con il mio assistente Niall.
Si, tutti i membri degli One Direction riempiono le mie giornate, tralasciando il fatto di essere la sorella di Liam.
Il mio cellulare inizia a vibrare nella tasca, lo prendo e fisso il display per realizzare che Darcy, la mia migliore amica, mi sta chiamando.
“Ehi” inizia a parlare non appena premo il tasto verde “Allora? Com’è andata?”
“Oh, bene, tralasciando che Styles è rimasto tutto il tempo alla mia conferenza e che ha anche aiutata a giustificarmi”
“Ai” sento un sorriso spuntargli sul viso, come compiaciuta, ma non posso vederlo.
“Già. Ci sentiamo dopo? Devo ritornare in ufficio.”
“Certo, byee”
“Ciao.” Attacco.
In effetti non è andata molto male dato che Harry se ne è stato zitto per la maggior parte del tempo.
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Ritorno in ufficio, trovando Louis ad aspettarmi.
“Oh ciao Lou!”
“Elisa, devo darti una notizia” dalla sua faccia mi sembra di aver capito già tutto, ma aspetto che mi dia una conferma. Gli lancio un’occhiata quasi di incoraggiamento.
“Zayn vuole che tu ed Harry lavoriate insieme per lui.” Ho capito bene? Avevo ragione!
Zayn vuole Harry perché lo rassicura dato che gli è amico, e me perché in fondo sono io che gli servo realmente.
“Spero che non lo manderai all’ospedale come l’ultima volta” si rivolga con fare pentito.
“Ci provo” esclamo con un mezzo sorriso ironico. Non sono sicura che ci riuscirò, ma ci proverò. In realtà, non penso che possa lavorare con uno come quello lì!
Quest’idea sembra così folle.
Ora mi tocca solo parlare con lui. Parlare con Harry Styles.
 
 
 
Ciao :)
come già detto questa storia non è completamente mia, mi sono ispirata ad un libro che ho letto e mi è molto piaciuto. Dato che molto tempo lo trascorro a leggere qui su efp ho deciso di scrivere una storia anche io. Spero che riesca a “conquistarvi” con questa storia, anche perché ammetto di non essere bravissima.
Se volete contattarmi sono @areajerk su twitter e https://www.facebook.com/dolores.viscusi?ref=tn_tnmn