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Autore: Notteinfinita    04/08/2013    3 recensioni
Anche ad una studentessa diligente come Hermione può capitare di distrarsi durante una lezione ma cosa può succedere se i pensieri si soffermano sui suoi migliori amici e glieli fanno vedere da un punto di vista totalmente nuovo?
Genere: Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George, e, Fred, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Lavanda, Brown, Ron, Weasley | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Distrazioni

 

NDA:Qualche mattina fa cercavo qualcosa da leggere mentre facevo colazione e così mi è finita sott'occhio la ff “Una lezione alquanto noiosa” di Shady89. Dalla presentazione avevo immaginato qualcosa di molto diverso da quello che poi ho letto e così, in questa ff, ho descritto ciò che avevo supposto.

Buona lettura! ^____^

 

 

L'ultima lezione della giornata, e della settimana, era iniziata da poco ma, trattandosi di una lezione del professor Rüf, già diverse teste ciondolavano preda del sonno. Stavolta il professore aveva battuto se stesso: la scorsa lezione doveva essere stata così noiosa da distrarre anche lui al punto di non accorgersi che adesso stava ripetendo nozioni già spiegate.

Questo era troppo anche per Hermione. Inizialmente fu sul punto di interrompere il professore per fargli notare il suo errore ma, alla fine, si disse che, per una volta, ne avrebbe approfittato per rilassarsi un po'.

Non dovendo seguire la lezione, la ragazza lasciò vagare lo sguardo e il pensiero. Constatato che il paesaggio fuori dalla finestra non offriva nessuna attrattiva, in quell'uggioso pomeriggio di novembre, volse lo sguardo sui suoi compagni. Il primo su cui si posarono i suoi occhi fu Neville, seduto nel banco davanti al suo. Nell'osservarlo non poté fare a meno di notare come fosse cresciuto e maturato rispetto al ragazzino timido e impacciato che ad undici anni aveva perso il suo rospo sul treno per Hogwarts.

Dovette ammettere che lui non era l'unico ad essere maturato. Nella sua mente si formò nitida l'immagine di un ragazzino smilzo, dai vestiti larghi, gli occhiali rotondi e i capelli ribelli che le sorrideva.

Al pensiero si sovrappose l'immagine reale del ragazzo seduto di fianco a lei e intento a mordicchiare una piuma nel vano tentativo di rimanere sveglio.

Sorridendo, non poté fare a meno di constatare come fosse divenuto uno splendido ragazzo.

Ha anche delle belle labbra!” pensò “Chissà come sarebbe baciarle?” si chiese per poi imbarazzarsi del suo stesso pensiero.

Per distrarsi da quella malsana idea, volse lo sguardo sull'altro suo amico che, in quel momento, si scompigliava i capelli preso dall'irresistibile voglia di lasciar crollare la testa sul banco e dormire.

Hermione dovette mordersi le labbra per non ridere della sua faccia disperata ma, nel distrarre l'attenzione dal suo viso, il suo sguardo fu calamitato dalle sue mani che tormentavano i capelli con fare nervoso.

Che mani forti, deve essere fantastico esserne accarezzata.”

Imbarazzata dalle idee che il suo stanco cervello stava partorendo, la ragazza alzò il libro davanti gli occhi con l'intento di distrarsi ma non si rese conto che, invece, quelle tediose nozioni avrebbero più facilmente spalancato le porte della fantasia.

Improvvisamente, si rese conto di non essere più in aula ma nel dormitorio maschile, davanti la porta della stanza di Ron e Harry. Non capiva perché fosse lì ma sapeva che la cosa giusta da fare era entrare. Appena l'ebbe fatto, le vennero incontro i suoi amici, sorridenti.

«Ti aspettavamo!» esclamò Harry, prendendole la mano.

«Vieni.» aggiunse Ron, guidandola fino al suo letto.

Hermione si sentiva confusa,imbarazzata ed eccitata.

I tre si sedettero sul letto, Harry alla sinistra di Hermione e Ron alla sua destra.

Il moro le sfiorò una guancia facendola volgere verso di lui per poi lambirle le labbra con un casto bacio.

Hermione sentì il cuore accelerare i battiti, era stupita eppure non riusciva e non voleva sottrarsi alla dolce carezza di quelle labbra.

Intenta ad assaporare l'inaspettato piacere di quel bacio, non si accorse che Ron le aveva scostato i capelli dal collo, almeno fino a quando non iniziò a sfiorarglielo con i polpastrelli fino a farle sentire mille brividi lungo la schiena.

Quando le labbra di Ron raggiunsero il suo collo, Hermione non riuscì a trattenere un gemito.

Delicatamente i due ragazzi la fecero sdraiare e, mentre Ron si chinava a baciarla e a slacciarle la cravatta, Harry si occupava di liberarla delle scarpe e delle calze.

Hermione non poté fare a meno di imbarazzarsi pensando alle sue orrende calze ma ben presto tutto venne dimenticato travolta dalle emozioni di sentire le mani e le labbra dei due amici su di lei.

Bottone dopo bottone Ron le slacciò la camicia e, delicatamente, insinuò una mano sotto il casto reggiseno di cotone bianco per poi iniziare a titillarle i capezzoli continuando, intanto, a tempestarle il collo di baci.

Nel frattempo, Harry aveva risalito le sue gambe con una scia di baci e morsetti che l'avevano incredibilmente eccitata e, con un movimento fluido, l'aveva liberata della gonna.

La ragazza arrossì lievemente all'idea di trovarsi seminuda tra le braccia di quelli che aveva sempre considerato i suoi migliori amici eppure sentiva che era lì che voleva stare.

Ron insinuò piano una mano dietro la schiena di Hermione e le slacciò il reggiseno per poi abbassarlo scoprendole il seno e riprendendo a stuzzicarle i capezzoli. A quel punto lei non poté più trattenere i gemiti e quando Harry, sfilatele le mutandine, raggiunse con le labbra il centro della sua femminilità un'urletto sorpreso e eccitato le scaturì dalle labbra e...si ritrovò nuovamente nell'aula di Storia della magia; la lezione era finita.

La prima cosa che vide fu una grande mano che gli sventolava davanti gli occhi. Quando si rese conto che era la mano di Ron un rossore le si diffuse sul viso.

Vedendola così stranita e rossa Harry le poggiò le labbra sulla fronte per assicurarsi che non avesse la febbre. A quel tocco Hermione arrossì ancora di più e, raccolti frettolosamente i suoi libri, fuggì dall'aula e si rifugiò nella sua stanza.

Ron ed Harry, vedendola scappare, rimasero qualche minuto a fissare il vuoto, perplessi, per poi dirigersi in Sala Grande per la cena.

Hermione, invece, trascorse circa mezz'ora in camera a tentare di convincersi che non aveva davvero gemuto a voce alta ma solo nel sogno e che nessuno aveva potuto leggerle nel pensiero, a questo punto le ci vollero diversi altri minuti per auto-rassicurarsi sul fatto che nessuno si sarebbe preso la briga di usare il Legilimens su di lei, non era un soggetto così interessante.

Dopo vari tentennamenti si decise a scendere in Sala Grande.

La cena dei tre amici fu alquanto silenziosa, con Hermione che rimaneva a testa bassa per timore di arrossire se li avesse guardati e con i due ragazzi che la osservavano perplessi.

Finita la cena, Hermione si alzò da tavola con l'intenzione di rinchiudersi nuovamente in camera con la scusa della stanchezza. Aveva fatto appena qualche passo in direzione dell'uscita quando Ron e Harry la raggiunsero ma non ebbero tempo di dirle nulla perché vennero tutti e tre investiti da due furie gemelle dai capelli rossi.

«Stasera baldoria in Sala Comune!» annunciò trionfalmente Fred.

«E non accettiamo un no come risposta!» aggiunse George, notando Hermione pronta a ribattere «Abbiamo i nostri complici pronti a stanarti anche in camera tua.»

Rassegnata a dover partecipare, la ragazza seguì il resto del gruppo in Sala Comune.

Per fortuna la serata si rivelò meno pessima di quanto Hermione temesse, qualche Burrobirra e della buona musica...almeno finché i gemelli non proposero, visto l'esiguo numero di studenti rimasto, di giocare al gioco della verità.

Le prime domande furono, tutto sommato, innocue (peggiore figuraccia, primo bacio e simili) ma quando fu il turno di Lavanda di porre la domanda per Hermione cominciarono i guai.

«Qual'è stato il vostro ultimo sogno erotico?» domandò con viso fintamente ingenuo.

Per colmo della sfortuna, la prima a dover rispondere era proprio lei.

Nel sentire la domanda non poté fare a meno di arrossire e guardarsi intorno in cerca di una via d'uscita.

Vedendola tentennare, e comprendendo che stesse tentando di trovare una scappatoia, i gemelli Weasley si fecero un cenno d'intesa e, un' attimo dopo Hermione si trovò investita dallo spruzzo di una strana sostanza color lilla.

«Spray rivela pensieri!» annunciarono i due ragazzi a mò di spiegazione.

Prima che Hermione avesse tempo di protestare o dire alcunché una piccola bolla di sapone fuoriuscì dalla sua testa ingrandendosi e, con suo sommo orrore, si accorse che all'interno vi erano proiettate le immagini del suo sogno a luci rosse.

Inizialmente le immagini erano sfocate ma, appena divennero più comprensibili, tutti gli occhi dei presenti furono puntati su di lei e mentre le orecchie di Ron raggiungevano toni di scarlatto mai toccati prima Harry si risistemava gli occhiali che, per lo stupore, gli erano scivolati lungo il naso.

Il silenzio era generale, tranne per la risatina stridula della Brown.

Hermione era impietrita. Appena ebbe ripreso il controllo del proprio corpo, con un colpo della mano fece esplodere la bolla per poi rifugiarsi in camera sua.

Gli altri, rimasti in Sala Comune, fissavano attoniti le scale del dormitorio femminile.

«Wow, e dire che l'abbiamo sempre considerata una santarellina!» esclamò Fred, ancora un po' stupito.

«Ma che cos'era quella cosa che le avete spruzzato addosso?» chiese Ron, appena ebbe ripreso l'uso della parola.

«Una nostra nuova invenzione» disse George, orgoglioso «Uno spray che fa vedere l'ultimo pensiero della persona su cui lo si spruzza.»

«E, a giudicare da quello che abbiamo visto, la nostra amica ha dei pensieri davvero poco casti nei confronti dei suoi migliori amici!» aggiunse Fred, divertito.

Mentre al piano di sotto i commenti si susseguivano, nella sua camera Hermione si era sotterrata sotto il cuscino per la vergogna. Non avrebbe mai avuto il coraggio di tornare a guardare in faccia i suoi compagni.

Trascorse quasi un'ora durante la quale Hermione non la smise di rimuginare sull'accaduto. Ad un tratto sentì un rumore alla finestra. Alzato lo sguardo si accorse che a produrlo erano Harry e Ron che, in sella ad una scopa, bussavano al vetro della finestra.

La ragazza rimase alcuni secondi a fissarli, indecisa sul da farsi ma, infine, si decise ad aprire temendo che qualcuno potesse vederli.

Fattili entrare gli volse di nuovo le spalle, imbarazzata.

«Siamo venuti a vedere come stavi.» spiegò Harry, cautamente.

«Male, come vuoi che stia!» urlò «Anzi, comincio a pensare che chiederò il trasferimento e completerò gli studi a Baubatoux»

«Dai, non è successo nulla di grave!» esclamò Ron.

«Nulla di grave?!» ribatté Hermione alzando tanto il tono da rischiare di raggiungere gli ultrasuoni.

«Bé, per noi ragazzi è normale fantasticare sulle ragazze.» disse Harry «Anche se queste sono solo amiche.»

«Davvero?» chiese Hermione voltandosi a guardarli, stupita. «Anche su di me?»

«Ecco, si, sei una bella ragazza.» ammise Ron arrossendo.

«Quindi per noi non è successo nulla di grave.» concluse Harry.

Hermione rispose con un sorriso grato.

«Peccato che tu sia scappata, ti sei persa il sogno di Neville.» affermò Harry sghignazzando.

«Perché» chiese, incuriosita.

«Ha sognato che apriva le tende del suo baldacchino e nel suo letto c'era Piton nudo che gli diceva “Vieni qui che t'insegno ad usare la bacchetta”!» spiegò Ron, stentando a trattenere le risate.

«Poverino, quello non è un sogno, è un incubo!» commentò la ragazza, scoppiando a ridere.

«Allora è tutto ok?» chiese Harry.

Hermione fece cenno di si con la testa per poi avvicinarsi ai due e, dopo un momento d'imbarazzo, abbracciarli entrambi.

«Ora è meglio che andiate, se vi trovano qui sareste nei guai.»

«Hai ragione. Qualche volta però devi raccontarci come finiva il sogno!» propose Harry, con sguardo malizioso.

Hermione cercò qualcosa da lanciargli addosso ma, nel frattempo, Harry e Ron salirono in sella alla scopa ponendosi al riparo da lei che quindi non poté fare altro che salutarli ridendo divertita della faccia furba di Harry.

Richiusa la finestra Hermione s'infilò il pigiama e si mise a letto ripromettendosi, prima di addormentarsi, che mai più si sarebbe distratta durante le lezioni perché, a volte, queste distrazioni possono rivelarsi davvero pericolose.

 

 

Note finali:Ok, mettete giù gli ortaggi. Lo so che è una ciofeca ma spero sarete clementi. ^____^

 

 

 


 

  
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