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Autore: LORIGETA    12/02/2008    7 recensioni
“Tu sei in un altro mondo adesso; non troverai qui quello che cerchi, perché nella realtà non esiste la Città dell’Ovest!"
Era la seconda volta che leggeva uno smarrimento nei suoi occhi celestiali e lo vide inarcare un sopraciglio: non sembrava convinto che stesse dicendo la verità. “Cosa mi nascondi e chi sei veramente? Complotti con i cyborg, forse?” chiese alzando il tono di voce.
La rossa sorrise lievemente e scosse il capo in segno di diniego.
Temeva che le cedessero i nervi; stava parlando davvero con Mirai Trunks, per di più la stava accusando di essere una spia.
Genere: Romantico, Avventura, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Trunks
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo venuto dai sogni.

 

Lory si sentiva incredibilmente stupida: aveva davanti agli occhi il ragazzo dei suoi sogni e non riusciva a spiccicare una parola. 
Pensò a cosa dirgli, a quanto fosse bello, a come spiegargli quell’assurda vicenda, ma fu lui ad interromperla per primo con la sua voce maschia.
“Scusa ragazzina, avrei bisogno di vestirmi; non posso andare in giro nudo!”
La testa le girava come una giostra; non riusciva più a distinguere gli oggetti e neppure i colori. La giovane dovette appoggiarsi con la schiena alla parete, cercando di sorreggersi, mentre le ginocchia le tremavano facendole temere di cascare a terra.
“S-sì, ti darò dei vestiti di mio padre, mi segui o preferisci aspettarmi qui?!” balbettò confusa.
La pioggia era calata e anche il sibilo del vento pareva essere cessato.
“Dove mi trovo? E’ lontana Città dell’Ovest?” Trunks si guardò attorno con sospetto, soffermando la vista su quello strano marchingegno, che ancora sprigionava una lieve scia di fumo grigiastro. 
Lei non aveva alternativa: avrebbe dovuto raccontargli ogni cosa, sperando di essere creduta, poiché era tutto così pazzesco. 
“Tu sei in un altro mondo adesso; non troverai qui quello che cerchi, perché nella realtà non esiste la Città dell’Ovest!”
Era la seconda volta che leggeva uno smarrimento nei suoi occhi celestiali e lo vide inarcare un sopraciglio: non sembrava convinto che stesse dicendo la verità.
“Cosa mi nascondi e chi sei veramente? Complotti con i cyborg, forse?” chiese alzando  il tono di voce.
La rossa sorrise lievemente e scosse il capo in segno di diniego. Temeva che le cedessero i nervi; stava parlando davvero con Mirai Trunks, per di più la stava accusando di essere una spia.
“Vieni con me e capirai che non ti sto mentendo.” propose raggiungendo la porta.
In silenzio, risalì la ripida scala un passo per volta, come se faticasse a muovere le gambe, che sentiva pesanti come il piombo; lui la seguiva vicinissimo. 
Meccanicamente, alzò verso l’alto la botola, inghiottendo saliva nel sentire il suo alito caldo sul collo e, avvertendolo ad un soffio di distanza, fu colta da una preoccupante palpitazione. 
“Dove stiamo andando?” chiese impaziente il saiyan, che senza volere si accostò più del dovuto al corpo della ragazza, facendola sobbalzare ed arrossire.
“Perdonami, non volevo toccarti; non mi ero accorto di esserti così vicino.” si scusò imbarazzato e arretrò di colpo, ma l’emozione indusse lei a correre a perdifiato verso l’abitazione, senza mai voltarsi indietro.
Lory si fermò solo di fronte al portone, con il petto che si alzava ed abbassava freneticamente, tanto era agitata.
Il suo cane si avvicinò e cominciò ad abbaiare minaccioso, digrignando i denti e mostrando quella bieca smorfia allo sgradito ospite.
“Buono Will: è un amico, vai a cuccia.” disse la giovane allungando una mano per accarezzarlo; l’animale le scodinzolò girandole attorno, prima di battere in ritirata verso la cuccia, dove entrò e rimase allerta, attento ad ogni movimento dello sconosciuto.
“Entriamo in casa, è meglio, e poi fa freddo qui fuori.” mormorò lei senza guardarlo, tenendo sempre gli occhi fissi sulle mattonelle rosse del porticato.
Il portoncino si aprì, ad un giro di chiave, sul soggiorno che era arredato modernamente; spiccavano gli ampi divani a fiori rosa e un tavolo stilizzato in cristallo, sul quale erano poggiate scompostamente una fila di cornici dalle forme più insolite.
Sul soffitto, due file di faretti fissati ad un binario di metallo cromato riflettevano la loro luce potente sul pavimento lucido, di marmo bianco.
“Entra e aspettami qui…” disse sconvolta da quel viso così perfetto, che ora la guardava con insistenza e sembrava intenzionato a riprendere la conversazione.
“Senti: mi devi delle spiegazioni, cosa cercavi di dirmi, prima? Cos’era quel macchinario dove mi sono ritrovato ?” non si sarebbe arreso facilmente e strinse gli occhi a due fessure, pensando che quella ragazza dai capelli rossicci sapesse molto di più di ciò che voleva fargli credere, e poi perché gli aveva detto quella sciocchezza?
“Nella realtà la Città dell’Ovest non esiste!” Si stava forse prendendo gioco di lui?
Cosa significava? Trunks corrucciò lo sguardo, se non avesse ottenuto subito delle risposte si sarebbe rivolto altrove; non poteva concedersi di perdere tempo.
Qualcosa, evidentemente, non era andato per il verso giusto e toccava a lui cercare di rimediare.
Dov’era finita la macchina del tempo? E sua la spada? E i suoi vestiti? Doveva venirne a capo, a qualsiasi costo.
“Vado a prendere un maglione e un paio di pantaloni di mio padre. Torno subito.” gli aveva voltato le spalle e lui l’aveva vista sparire oltre la porta, sentendo i suoi passi farsi sempre più distanti.
Il mezzosangue sbuffò infastidito e prese a camminare da una parte all’altra della stanza, come un animale in gabbia.
“Cosa succede? Possibile che mia madre abbia sbagliato dei calcoli? Dove sono finito?!” si domandò con stizza, intrecciando nervosamente le dita.
Trascorsero alcuni minuti che gli parvero interminabili.   
“Eccomi. Questi dovrebbero andarti bene!” al suono della sua voce, lui si era voltato con lentezza, dimenticandosi nella propria nudità e vedendola sbiancare dinnanzi a quella vista che, rapido, si apprestò a coprire con le mani.
“Scusa, ma sono sconvolto e non ho riflettuto!”
Dio com’era bello, divinamente bello, mille volte di più di come la sua fantasia glielo avesse reso tante volte, nella mente.
“E lo dici a me che sei sconvolto? Va beh, lasciamo perdere: rivestiti e quando sei pronto fai un fischio. Aspetterò qua fuori.” disse lei avvertendo un giramento di testa e dovette sostenersi ad un mobile per non cadere, sentendosi goffa come mai prima di allora.
“Trunks …” mormorò pregando che lui non l’avesse udita, ma invano, giacché il suono della sua voce in risposta le fece accelerare il battito del cuore.
“Ti senti male?” chiese guardandola di schiena e percependone la tensione.

“No. Però sono felice che tu sia qui.” non era pronta a confessargli la verità, nè a spiegargli la sua vera origine e non le importava cosa lui fosse realmente.
Era solo un disegno? Un sogno? Oppure era una grave forma di pazzia, che in qualche modo la induceva a vederlo? Forse stava perdendo la ragione. 
Guardò in un punto indefinito della stanza, incapace di muoversi, con i piedi incollati sul pavimento, sperando di poter continuare a sentire il suo respiro pesante e il fruscio degli indumenti che stava infilando. 
La ragazza non fece in tempo ad accorgersi che avesse finito che lui era già dietro di lei; sentì il calore delle sue mani posarsi sulle spalle ed un brivido le risalì lungo schiena. Era così disorientata e Trunks la fece voltare lentamente, imprigionandola con quegli occhi limpidi e quel sorriso straordinario, così rassicurante. 
“Mio padre è uno scienziato, quella macchina nel laboratorio è opera sua e serve per realizzare un desiderio.” Il saiyan cercò la sua mano e gliela strinse debolmente, prima di interromperla.
“Realizzare un desiderio? Cosa stai cercando di dirmi?!” un velo di ansietà scese sul suo viso e lei cercò di continuare, malgrado sentisse un nodo nella gola.
“Sì, se si pensa a qualcuno intensamente egli appare, ma credevo non fosse possibile; tu però ne sei la prova. Tu sei qui accanto a me…”
Cercò di rimanere sul vago, in balia di quello sguardo ipnotico, così difficile da sostenere.
“Vuoi dire che sei stata tu a portarmi qui, che io sarei un tuo desiderio?”
Lory inclinò la testa di lato e la sua risposta fu eloquente.
“Sì, è così.” si accorse dell’espressione incredula di lui, che la trafiggeva fino a toglierle il respiro.
“Non è possibile!” la voce ora era dura, nascondeva un profondo sconcerto.
“Dov’è tuo padre? Devo parlargli: forse possiamo rimediare; io devo tornare da dove sono venuto, altrimenti i miei amici potrebbero essere in grave pericolo.”
Era perso nel suo racconto, che la ragazza conosceva a memoria; le parlava del suo mondo distrutto dagli androidi e della sola possibilità che avesse di distruggere quegli esseri freddi e spietati: viaggiare nel tempo, navigando controcorrente in quell’oceano di sensazioni perdute, fino ad approdare nel passato, aiutando così a costruire un futuro migliore.
Lei ascoltò con pazienza ogni singola parola e ripose solo dopo che ebbe finito.
“Mio padre è stato arrestato questa mattina: sono in pena per lui e voglio andare a chiedere notizie; ho come un presentimento e ho paura che gli succeda qualcosa. Per quanto riguarda i tuoi cari, stai tranquillo, è già scritto il loro futuro … vincerete!”
La fissava senza capire e, per l’ennesima volta, si chiese se non gli stesse mentendo; abbassò gli occhi e vide che dalla tasca stava estraendo qualcosa, sembrava un tesserina di plastica con sopra stampata una figura.
“Questo sei tu …” mormorò.
La giovane gliela porse. Si trattava di un disegno: era Trunks, con la spada sollevata verso il cielo. Attese un solo istante per ascoltare la sua esclamazione di stupore.

 

  

 

 

“Caro professore è arrivato il momento di decidere, cosa vuole fare? Collaborare oppure preferisce che siano i miei uomini a trovare il progetto, con i loro metodi?”
L’espressione dell’ex collega lo fece rabbrividire; quel volto sembrava irriconoscibile, stravolto da una bramosia di potere e avidità che lo rendevano terrificante.
“Mia figlia non c'entra; ti ho detto che ho bruciato tutto, non posso aiutarti!”
“Come vuoi, codardo!” esclamò l’altro digrignando i denti, colpendolo con un secco fendente il pieno viso, che lo indusse a piegarsi in avanti dopo un gemito di dolore.
Il professore avvertì un rivolo di sangue scorrere sulla guancia; la malvagità di quell’individuo non aveva limiti, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur d'impossessarsi del prezioso scritto.
“Perché? Dimmi il motivo: è solo per i soldi? Per il successo? Per cos'hai venduto la tua anima?” sbottò, tentando di reagire e di prendere tempo. “Povero sciocco: sei sempre stato troppo ligio al dovere, troppo attento alle regole: non capisci cos’hai fatto? Cosa sei riuscito a creare?”
Il padre di Lory scosse la testa. In quel momento avrebbe solo voluto distruggere tutto: quell’invenzione, a cui aveva dedicato anima e corpo, stava diventando una seria minaccia.
“Tu hai sconfitto la morte! Ci pensi? Basterà desiderarlo ed ecco: la persona perduta tornerà in vita! Sai, il mio compratore ha in mente molti progetti e non ha tempo da perdere…”
Attese di vedere la reazione dolorosa del professore, prima di centrarlo con un altro pugno, facendogli perdere i sensi e piegare pesantemente in avanti con la testa abbassata.
“Nick, non perdete tempo: andate subito a casa dello scienziato e portatemi il progetto!”
Disse poi con tono autoritario ad uno dei due scagnozzi.
“E la ragazzina? Che ne facciamo?” chiese il più tarchiato dei due, prima di lasciare la lugubre stanzetta.
“Toglietela di mezzo! Non devono esserci testimoni. Sbrigatevi: la gloria ci aspetta.”

 

Continua …

 

Ciao raga ^^ sono tornata ( Vi sono mancata??? ) (NOooooo ndtutti) purtroppo non ho molto tempo per scrivere ultimamente …

Tranquillli però, finirò tutte le mie fic dovessi anche metterci anni …portate pazienza!

Cosa ne dite di questa? A dire il vero non mi sembra vi interessi molto o sbaglio …?!

Vabbè io la continuo sperando di farvi piacere …

Ringrazio per le recensioni:

PiNk_ViDeL rosy_ge, Son Kla, miss miyu 91, giada_chan, sweet giulySs, nicichan.

Pochi, ma buoni …VVB. 

Grazie a Nira Malfoy per i suoi preziosi consigli. TVB. 

Fatevi sentire lettori nell’ombra, vi interessa il mio “Sogno” ?

 

Ciao a presto LORIGETA ^^

  
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