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Autore: SmartieMiz    05/08/2013    1 recensioni
Spoiler! Post season 4
Thad Harwood, Nick Duval, Jeff Sterling, Blaine Anderson e Kurt Hummel, migliori amici sin dai tempi del liceo, hanno appena terminato il college e hanno mantenuto la loro promessa: quella di vivere insieme a New York.
Sono tutti così diversi tra loro e spesso la convivenza non è facile: Thad è un ragazzo riflessivo, razionale e profondo; Nick, ponderato, serio e chiuso; Jeff, estroverso, solare e allegro; Blaine, dolce e romantico, alla ricerca dell’amore vero; Kurt, ambizioso e perfezionista.
La Grande Mela nasconde incredibili sorprese dietro ogni angolo, e a volte anche in un semplice bar.
Tra amici pazzi, vicini di casa rompiscatole ma estremamente carini, ragazzi attraenti adocchiati in caffetteria, figuracce, amori veri e ardenti passioni e tante, tante, tante follie stile Warblers.
Ci mancava solo che arrossisse e Hunter lo avrebbe sputtanato a vita.
E così fu.
«Maledizione», mormorò Sebastian, questa volta rosso più di rabbia che imbarazzo: «Quell’Harwood è decisamente pericoloso per la mia salute mentale!».
«Thad sarà la tua rovina, ne sono certo».
E Sebastian si sentì quasi minacciato.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuove Direzioni, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Un po' tutti, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Brittany/Santana, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Warblers and the City

 

8

First official date in NYYld

 

«Parli del diavolo e spuntano le corna».
«Thad?».
«Sì».
Hunter sorrise in modo strano. «E cosa vuole?».
«Vuole uscire con me», rispose Sebastian, inviando un sms.
 
Certo! Che ne dici di sabato sera? ;) – Sebastian
 
«Gli interessi», sentenziò Hunter: «altrimenti non ti avrebbe cercato».
Sebastian sospirò. Si sentiva strano.
«Ora che ci penso, questo è il mio primo appuntamento», disse all’improvviso il ragazzo, quasi euforico: «Ci credi che uno come me non ha mai avuto un appuntamento?!».
«E questo cos’era?», scherzò Hunter.
«Non sono mai uscito ufficialmente con un ragazzo. Questa è una cosa nuova per me!».
Hunter rise. Sebastian si ricompose. «Che c’è?», chiese, con una punta di fastidio nella voce.
«Sembri una ragazzina con gli ormoni in subbuglio», ridacchiò l’altro. «Per un momento non sembravi più il Sebastian Smythe di sempre, quello stronzo e predatore. Lo devo dire assolutamente a Santana!».
Ci mancava solo che arrossisse e Hunter lo avrebbe sputtanato a vita.
E così fu.
«Maledizione», mormorò Sebastian, questa volta rosso più di rabbia che imbarazzo: «Quell’Harwood è decisamente pericoloso per la mia salute mentale!».
«Thad sarà la tua rovina, ne sono certo».
E Sebastian si sentì quasi minacciato.
 
«Sono a casa!», urlò una voce squillante.
Nick si voltò verso la voce. «Hey, Jeff, finalmente! Sono le nove».
«Lo so, oggi è stato terribile», rispose il ragazzo, levandosi la felpa e mettendola sull’appendiabiti: «Un cliente non ha neanche toccato il panino ed è letteralmente fuggito, pensa un po’».
Kurt avrebbe voluto ridere, ma la faccia troppo sconvolta dell’amico lo trattenne.
«Beh, se può sollevarti, Thad sta cuocendo la pasta e Blaine ha deciso di provare a preparare una cheesecake al cioccolato», lo informò Kurt.
Gli occhi di Jeff quasi si illuminarono nel sentire “Thad” e “pasta” nella stessa frase. «Secondo me Thad dovrebbe cucinare ogni sera», fece, con un sorriso.
«Più che d’accordo», concordò Nick.
Jeff sospirò. «Forse Nick ha ragione quando dice che a New York la gente è un po’… strana. Ma più che strana, io direi estroversa».
«Cos’è successo?», chiese Kurt incuriosito.
«A lavoro un certo cliente di nome Justin Stander voleva attaccare bottone con me», fece il biondo, sedendosi sul divano.
«Quanti anni ha?», chiese subito Nick, indagatore, incrociando le braccia.
«Credo che abbia la mia stessa età», rispose Jeff, poi aggiunse con un sorriso: «Ed è anche piuttosto carino».
«Uh-uh», esclamò Kurt. Nick non disse niente.
«E poi devo dirvi una cosa», cambiò argomento il biondo: «ma ve la dico a tavola: anche Thad deve sentire, o meglio, riguarda lui».
Kurt e Nick si guardarono, leggermente allarmati.
 
Jeff assaggiò una forchettata di spaghetti. «Thad, dovresti fare il cuoco, non il fotografo», fece, con un sorriso.
«Non esagerare. Se ho le principali basi di cucina è soltanto grazie a mia nonna, ma cucinare non è di certo la mia passione», rispose il ragazzo.
Jeff annuì, poi disse: «Devo dirvi una cosa».
«Anch’io devo dirvi una cosa», l’espressione di Thad era decisamente più entusiasta.
«Vi ascoltiamo», fece Blaine.
«Da Brian’s ho visto Sebastian e Hunter», rispose il biondo, con un’espressione un tantino allarmata.
Le parole di Jeff catturarono immediatamente l’attenzione di Thad. «E che fa? Sono amici», provò a giustificarli.
«Si sono anche presi per mano», continuò il biondo, imperterrito: «Non credo siano solo amici…».
«P-per mano?», balbettò Thad: «Hai visto bene?».
Jeff annuì. «Cosa volevi dirci, Thad?», chiese Nick.
Thad aveva un’espressione funebre in viso. «Volevo dirvi che sabato sera esco con Sebastian».
«Ah».
Immediatamente calò il silenzio. «Sai, secondo me dovresti andarci lo stesso», si intromise Kurt: «Anzi, è un modo per parlargli e per conoscerlo meglio, e ovviamente per chiedergli di Hunter».
Thad annuì. «Beh, ecco, non che mi interessi, che sia chiaro. Sebastian può fare quello che gli pare», si corresse immediatamente l’ispanico: «In effetti io e lui non siamo amici, non siamo assolutamente niente, quindi qual è il problema?».
Kurt colse tanta gelosia nelle parole di Thad, ma preferì tacere.
 
«Allora? Che cosa ve ne pare della mia buonissima cheesecake?», chiese Blaine con un sorriso fin troppo entusiasta.
«Io… io devo andare in bagno», Jeff, senza troppi complimenti, si alzò da tavola e corse via.
I ragazzi si guardarono, confusi.
«Blaine, non ne mangio altra perché mi sento male, senza offesa», parlò Nick.
«Sono sicuro che c’è qualcosa di strano tra gli ingredienti», aggiunse Kurt.
«Forse il latte sarà scaduto», asserì Thad.
Blaine corse in cucina per leggere la scadenza del latte e degli altri ingredienti, per poi ritornare dagli amici con uno sguardo afflitto.
«Il latte è buono. Faccio schifo io a cucinare!», disse, sedendosi sulla sedia: «Come posso mai aprire una pasticceria se i miei dolci fanno vomitare?!».
«Dovresti fare un corso di cucina, o qualcosa del genere», gli consigliò Kurt.
«E dove li prendo i soldi?», si lamentò Blaine.
«I nostri soldi sono anche i tuoi, no?», Thad sorrise: «Ci aiuteremo sempre economicamente, okay? E ora su, apri i muffin confezionati che ho comprato prima di tornare a casa».
«Mi volete proprio umiliare, eh?», scherzò Blaine. I ragazzi risero.
 
Brittany finì di bere la sua coca-cola.
«Ogni tanto ci vuole una bella cenetta con la propria migliore amica», fece la bionda.
Santana le sorrise, dolcemente. «Meno male che Hunt e Seb sono tornati prima e si stanno prendendo cura dei gatti senza fare troppe storie», aggiunse Brittany.
«Già», concordò l’ispanica: «Comunque la sai l’ultima?».
«Lord Tubbington ha finito di drogarsi?», chiese Brittany, speranzosa.
«A parte questo», rispose l’amica con un leggero sorriso: «Ricky Martin ha chiesto a Bas di uscire».
«Ricky Martin? Giusto, anche lui è gay, e Ricky e Seb sarebbero davvero una bella coppia. Nascerebbero figli bellissimi con gli occhi verdi!», squittì Brittany.
Santana sgranò leggermente gli occhi. «Britt, ehm, ero sarcastica… Ricky… Thad? Ricordi? Lo sai che sono solita chiamare la gente con soprannomi».
«Ah, è vero», sorrise Brittany: «Anche i figli di Thad e Seb secondo me sarebbero bellissimi».
Santana quasi rabbrividì a quella raccapricciante visione: tre mini Smythe in giro per casa alti quanto Harwood, un po’ dolci come Thad e un po’ stronzi come Sebastian. E lei zia di quelle tre pesti dagli occhi verdi e i capelli scuri. Incubo.
«Mi ha detto Hunter che Sebastian era quasi fuori di sé», sorrise Santana: «Mi ha detto che sembrava un micetto che fa le fusa. Credo che dopo questa potremmo ricattarlo a vita».
Brittany rise. «Oh, sarà l’amore», commentò.
Santana storse il viso. «Naaah, si conoscono da pochissimo. Non possono già essersi innamorati».
«Mai sentito parlare di colpo di fulmine?», fece la bionda: «Una specie di scarica magica che ti lega indissolubilmente ad una persona. È così che le persone si innamorano».
Santana trovò la spiegazione di Brittany molto dolce e creativa: quella ragazza non smetteva mai di sorprenderla.
 
Il fatidico sabato sera arrivò.
Jeff avrebbe volentieri voluto spaccare qualche bottiglia di coca-cola in testa a qualcuno. Ancora un dannato quarto d’ora e avrebbe finito quel terribile turno extra; sarebbe tornato a casa, avrebbe rivisto i suoi amici e avrebbe aiutato Thad a prepararsi per l’appuntamento (anche se il suo aiuto non era richiesto).
Qualcuno lo chiamò ad un tavolo, e Jeff automaticamente si avvicinò.
«Il mio cameriere preferito!», lo salutò un sorriso allegro.
A quelle parole, Jeff arrossì. «Ehm, ciao, Justin!».
«Hey, Jeff», Justin gli sorrise: «Lavori anche il sabato sera?».
«Ehm, no. Questo è uno straordinario», spiegò brevemente il ragazzo.
Justin annuì. «Sembri un tipo piuttosto impegnato. Lo sei anche sentimentalmente?».
Jeff divenne paonazzo. «Ehm, sì, cioè no!», rispose, confuso. Che cosa gli stava prendendo?
Il sorriso di Justin divenne sempre più luminoso. E un tantino inquietante.
Davvero quel Justin stava flirtando spudoratamente con lui?
«Ehm, Justin… tra dieci minuti devo andare! Cosa desideri?», Jeff sviò l’argomento.
Justin se ne accorse, ma si limitò ad un sorriso intenerito. «Un hamburger e una coca-cola, grazie».
Jeff appuntò l’ordinazione sul block-notes. «Arrivo subito!», e sgattaiolò via.
 
«Mio carissimo Smythe, non lo fai mai, ma quando lo fai, ti adoro. Credimi, è una bellissima sensazione vederti strisciare ai miei piedi e supplicarmi».
«Mi sono rotto, Clarington! Vuoi darmi o no una mano?», sbottò Sebastian.
«Una mano per fare cosa?», il sorriso di Hunter si fece malizioso.
«Hey, i doppi sensi li faccio io qui, non tu!», sbraitò il ragazzo.
Santana e Brittany assistevano alla scena, divertite.
«Sebby versione gattino indifeso. Awww», tubò Brittany.
Sebastian la guardò, torvo. In risposta, Lord Tubbington miagolò.
«Non so nemmeno se mettere la cravatta! È… è troppo elegante», fece Sebastian.
«Di certo non sarà una stupida cravatta a stupire Thad», rispose Hunter divertito, ricordando le sue parole al suo primo – e terribile – appuntamento con quel ragazzo.
Sebastian sbuffò. «Okay, Hunter, scusami per quella volta».
Hunter sorrise, vittorioso. «Sebastian, già metti troppe cravatte a lavoro. Per stasera ti consiglio qualcosa di… casual ed elegante allo stesso tempo», Santana cercò di mostrarsi utile.
 
Thad aveva categoricamente rifiutato l’aiuto di Kurt, Blaine e Nick, e ora si ritrovava in camera a dover fare i conti su cosa mettersi.
Frugò tra i suoi vestiti, e la cosa più elegante che vi trovò fu una felpa della Dalton.
Era rovinato.
«Buonasera, futuro signor Harwood-Smythe! Già pronte le bomboniere per le nozze?».
Un Jeff visibilmente euforico aprì la porta con fin troppo entusiasmo.
Thad lo guardò sorpreso, con gli occhi sgranati e la bocca quasi spalancata.
«Chiudi quella bocca, o entreranno i moscerini», Jeff chiuse la porta dietro di sé.
Thad finalmente riuscì a rispondergli. «Uno, devi bussare prima di entrare!».
«Andiamo, Thad, siamo come fratelli! E poi siamo tutti maschi!».
«… e gay».
«Nick non è gay».
«Tralasciamo questo piccolissimo dettaglio», fece Thad secco, poi continuò: «Due, signor Harwood-Smythe? Nozze? Ma cosa ti sei bevuto? A parte che suona malissimo…».
Jeff ammiccò un sorriso. «Tre, hai deciso cosa metterti?», chiese, fin troppo sorridente.
Thad si sedette sul letto. «Oh, sì. Credo proprio che metterò una felpa della Dalton e i pantaloni del pigiama, le cose più eleganti presenti nel mio armadio».
Jeff rise, sedendosi al suo fianco. «Ti aiuto io, ma non dirlo a Kurt», fece, con un occhiolino.
E per la prima volta in vita sua, Thad Harwood ringraziò Jeff Sterling per essersi proposto come aspirante stilista.
 
Sebastian indossava una camicia verde chiaro e dei jeans grigi. Brittany era fermamente convinta che la camicia si intonasse con il colore dei suoi occhi.
«Comprati i fiori?», fece la bionda con un dolce sorriso.
Sebastian trattenne un conato di vomito. «Siamo uomini, niente fiori».
Santana lo guardò, accigliata. «Discorsi maschilisti!», fece.
«Andiamo, Santana, è da checche isteriche un mazzo di fiori!», commentò il ragazzo.
«Non è vero, è invece un gesto molto carino», protestò la bionda.
Sebastian sospirò. «Okay, sarà per la prossima volta», disse, per cambiare argomento.
«Se ci sarà una prossima volta», sghignazzò Hunter.
«Clarington, se fossimo stati ancora scopamici te l’avrei fatta pagare cara. Davvero molto cara», lo provocò Sebastian: «Sicuro di non voler ritornare indietro sui tuoi vecchi passi?».
Hunter rise, divertito. «Sta’ zitto, va’, che hai occhi soltanto per Thaddino».
Sebastian sbuffò per l’ennesima volta. «Come mi devo comportare?», chiese, tralasciando l’argomento.
«Sii te stesso, semplice», sorrise Brittany.
«Così Thad scapperà a gambe levate».
Sebastian si trattenne nel prendere a pugni Hunter. «Clarington, levati di dosso quel sorriso inquietante, ti verrà una bella paralisi facciale».
«È il mio sorriso».
«Ah, giusto, dimenticavo che avessi una faccia di cazzo».
«Hunter, non prendertela: ansia da primo appuntamento», sorrise Santana: «Sappi che ti ricatteremo a vita, Bas».
«Lo so, purtroppo».
Il campanello suonò, e l’agitazione di Sebastian, anziché dissolversi, crebbe.
«Vai, cavaliere. Buona fortuna, perché te ne servirà davvero tanta», Hunter diede una pacca sulla spalla all’amico che rispose con un’occhiataccia.
Santana ammiccò, e Brittany gli sorrise, incoraggiante.
Sebastian si ricontrollò un’ultima volta allo specchio.
«Che vanesio del cazzo», mormorò Hunter, facendo ridere Brittany.
Sebastian aprì la porta, e lo vide, bellissimo come sempre: i capelli scuri arruffati, gli occhi cioccolato timidi e vivaci allo stesso tempo. Indossava una camicia lunga nera e dei jeans blu che fasciavano alle perfezione le sue gambe.
E che gli facevano un culo niente male.
Sebastian smise di contemplarlo come un maniaco. «Ciao… wow».
Ciao wow? Ma cosa cazzo stava dicendo?
Thad arrossì, leggermente. «Ciao, Sebastian», rispose, con un dolce sorriso.
Sebastian ricambiò, completamente rapito. Si sentivano entrambi tesi, era palese.
Fu proprio Thad a cercare di spezzare la tensione. «Sarà l’appuntamento più schifoso di sempre: non so nemmeno dove portarti».
Sebastian rise, davvero divertito. «Non preoccuparti. Troveremo un luogo», lo rassicurò, e Thad smorzò un sorriso imbarazzato.
 
«E mentre Thad fa progessi, noi ci vediamo un bel film!», disse Jeff con un sorriso, sedendosi sul divano con un piatto pieno di pop-corn. «Gradite?».
Nick prese un pop-corn. «Questi pop-corn sarebbero ancora più buoni se ci vedessimo un bel film come Batm…».
«Oh, no, Nick, non ci provare nemmeno!», lo interruppe Jeff: «Tu e quel Batman, siete un tormento!».
Blaine ridacchiò. «Allora decidiamo io e Kurt, siccome voi due bisticciate sempre», disse.
«No! Nessuna tragedia strappalacrime. Ne ho le palle piene di Titanic e I passi dell’amore», protestò Jeff, secco.
Kurt si accigliò. «Jeffrey Scott Sterling, quei film, anche se tremendamente stucchevoli e decisamente alla Blaine Devon Anderson, sono capolavori e tu non vuoi morire, vero?», il suo sguardo era fin troppo serio e minaccioso.
Nick ridacchiò. «Non c’è niente di divertente», fece Jeff, quasi turbato: «Kurt fa paura, certe volte».
«Concordo», rispose Blaine, quasi tremante, ricordandosi di quando Kurt gli nascose il suo set di papillon per un’intera settimana a causa di uno stupido scherzo.
Kurt sorrise trionfante per averli intimiditi. «Bene, quindi è deciso: Titanic!».
Jeff roteò gli occhi al cielo. Si sarebbe addormentato, ne era certo.
«Oh, prima di vedere quella palla mortale», e Jeff si beccò lo sguardo assassino di Kurt: «ho qualcosa di piccante da dirvi! A quanto pare Thad non è l’unico a fare progressi…».
«Cosa?», chiese Kurt, improvvisamente incuriosito.
«Quel Justin mi ha detto che sembro un tipo molto impegnato. E voleva sapere se lo fossi anche sentimentalmente», raccontò Jeff: «E poi ha detto che sono il suo cameriere preferito… bah».
Sul volto di Kurt comparve un sorriso. «Uh-uh, Jeff!».
Blaine sorrise leggermente. Nick, invece, storse il viso.
«Cos’ho detto di male?», chiese Jeff al moro.
«Oh, niente. A parte che questo sembra più maniaco di Sebastian e Hunter messi insieme», rispose Nick, stizzito.
Jeff alzò gli occhi al cielo. «È innocuo e vuole soltanto rimorchiare un po’, tutto qui. È una cosa normale a ventidue anni, sai?».
Nick non gli rispose. «Guardiamo Titanic», concluse.
 
Thad e i suoi amici non avevano un’auto, perciò Sebastian prese l’auto che condivideva con Hunter, Santana e Brittany.
«Andiamo a Times Square?», propose Sebastian: «Mi dicesti che non ci eri ancora andato».
«Avevo promesso a Kurt e Blaine di andarci con loro», sorrise Thad: «Ci tengono tanto…».
Sebastian inarcò un sopracciglio. «Mm… e non possiamo fare un’eccezione?», chiese, ammiccando leggermente: «Magari la prossima volta ci andiamo tutti insieme».
Thad ci pensò un po’. «Mm… e va bene», decise infine.
Sebastian gli sorrise, dopodiché accese il motore. Thad era al suo fianco, leggermente rosso in viso; a Sebastian non sfuggì niente.
«Allora eri dell’Ohio», parlò Sebastian per rompere il ghiaccio.
«Sì, esattamente. Westerville, per la precisione. Come già sai frequentavo la Dalton», fece il ragazzo.
«Una scuola interamente maschile, come ha detto Santana», ammiccò Sebastian.
Thad ridacchiò leggermente. «Una scuola davvero ottima. Si studiava molto, e credo mi abbia dato davvero una buona preparazione. Forse sarò esagerato, ma i miei anni alla Dalton sono stati i più belli della mia vita».
Sebastian accennò un sorriso. «E il college?».
«Berkeley University, in California», fece Thad: «E tu?».
«La NYU con Hunter», rispose Sebastian: «E lì abbiamo conosciuto Santana».
Quando sentì pronunciare il nome Hunter, storse leggermente il viso.
«Sebastian, forse sarò un po’ indiscreto…», incominciò a dire Thad.
«Chiedi pure. Basta che non siano cose fin troppo personali», ridacchiò Sebastian.
Thad sospirò, leggermente. «Stai con Hunter, vero?».
Sebastian fece uno strano sorriso. «Che cosa te lo fa pensare?», chiese, quasi incuriosito.
«Jeff lavora da Brian’s e vi ha visti… e ha visto che vi stringevate la mano…», disse, facendosi rosso, poi aggiunse velocemente: «… cioè, non è affatto un problema, mica stiamo insieme io e te!».
Thad divenne paonazzo alle sue stesse parole, e si maledì. Sebastian, invece, lo trovò adorabile, anche se sembrava un po’ confuso.
«Respira», sorrise Sebastian: «Stavi parlando a raffica».
Thad rise leggermente.
«Comunque, stavi dicendo? Io e Hunter… mano?», mormorò il ragazzo, sforzandosi di pensare.
«Così ha detto Jeff», fece Thad.
«Ah, no!», si ricordò il ragazzo: «Gli ho stretto la mano scherzosamente per una cosa che avevo detto che però non ricordo. Tranquillo, è soltanto un mio grande amico».
«No, era solo una curiosità», rispose l’ispanico, anche se in realtà non era soltanto una curiosità: «Non preoccuparti».
«Però… però voglio essere completamente sincero con te», disse improvvisamente Sebastian.
Thad si preparò al peggio. «Oh… certo, dimmi pure».
«Io e Hunter scopavamo abitualmente fino a poco tempo fa», disse Sebastian, senza giri di parole: «Eravamo anche scopamici, insomma».
Thad deglutì leggermente. «Ah».
«Deluso? Scioccato?», chiese Sebastian perplesso.
«Oh, no», rispose Thad, sincero: «Apprezzo tantissimo il fatto che tu abbia voluto condividere quest’informazione con me. Davvero».
Sebastian parcheggiò l’auto. «Thad, è che tu… non so come spiegartelo perché non sono per niente bravo con le parole, anche se sono un avvocato ma tralascia questo dettaglio. Insomma, mi piace stare con te, okay? Mi sento… mi sento me stesso».
Thad restò colpito da quel discorso, e per un momento non seppe come rispondere.
«Beh… ora chi è che parla a raffica?», disse alla fine, sorridendo dolcemente.
Sebastian rimase folgorato da quel sorriso, e ricambiò. Scese dall’auto e gli aprì la portiera.
«Beh, Monsieur, vuole scendere dall’auto? Le mostro lo splendore di Times Square e poi la porto in un bel posticino», disse scherzosamente.
«Con piacere, señor», ammiccò Thad.
Thad scese, e Sebastian chiuse la portiera. «Non parlare in spagnolo. Non farlo di nuovo», disse, con un lieve sorriso.
«Por qué?».
«Ti avevo detto di non farlo», rise Sebastian, uscendo da un stradina: «Sei troppo… carino quando parli in spagnolo», fece.
Maledettamente eccitante sarebbe stato decisamente più corretto.
«Ah», Thad sorrise, arrossendo di nuovo: «Beh, io amo lo spagnolo, anche più dell’inglese. Non per pavoneggiarmi, ma lo parlo fluentemente. Mia madre è messicana», spiegò.
Sebastian annuì. «Io invece sono nato in Francia, a Parigi».
Thad lo guardò, leggermente sorpreso. «Davvero? Dicono che è bella la Francia!».
«Non belle, mais merveilleuse», rispose il ragazzo, con un sorriso nostalgico e quasi triste, poi cambiò argomento: «Se ti va dopo possiamo andare in un ristorantino italiano che si trova nei dintorni».
«Oh, amo la cucina italiana!», sorrise Thad: «e anche quella messicana: è ottima».
«Ma tu sei di parte», ammiccò Sebastian: «E comunque i croissants che mangi la mattina sono francesi, mon cher», disse, divertito.
«Niente croissants la mattina. Bevo soltanto caffelatte, la mia droga. E quando capita qualche muffin confezionato», rispose l’altro.
Sebastian sorrise. «Goditi Times Square», fece, entrando nella piazza.

 


Angolo Autrice

Buonanotte(?) a tutti! :D
Vi avevo promesso che avrei pubblicato il capitolo in settimana, e ho quasi mantenuto la mia promessa(?), yeah! Non so quando arriverà il prossimo, ma non penso dovrete aspettare di nuovo mesi xD :)
Come avevo detto, abbiamo un po' di tenere e dolci Brittana <3 e... e tanta Thadastian! *w* <3
Sebastian vi sembra giusto un pochino OOC? Mmm... non lo è, sta semplicemente con Thad u.u ed è il suo primo appuntamento: è anche lui eccitato, anche se non vuole ammetterlo XD
Hunter si diverte e lo capisco perché sì, è divertente vedere Sebastian che chiede aiuto a lui(?).  
Poor Blaine and his cheesecake D: La prossima volta sarai più fortunato D: e per quanto riguarda la pasticceria... beh, mi sa che ce ne vorrà di tempo! XD
Torneranno Adam e Justin, non so bene quando, ma torneranno. E forse ci sarà qualche sorpresa anche per Nick che, poverino, è senza parole alle "conquiste" di Jeff XD
Il prossimo capitolo inizierà con il continuo dell'appuntamento tra quei due XD :)
Nel prossimo capitolo o nel prossimo ancora ci sarà l'arrivo di altri pg, alcuni stesso della serie TV! ;)
Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono! ;D
See you soon! ;)

   
 
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