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Autore: kumiko095    05/08/2013    3 recensioni
Ti amo, ti amo, futili parole al vento se sussurrate a nessuno.
Ti amo Lovino, ti amo, ma ti lascerò a lui, Antonio.
Ti amo Feliciano, ti amo, ma ti lascerò andare da lui, Ludwig (anche se crucco mangiapatate mi piace di più...)
E se un incomprensione separasse due persone che si amano?
E se la riflessione li ricongiungesse?
E sue due lettere, chiuse in un cassetto fossero viste solo all'ultimo momento?
Lovino e Feliciano, due corpi, un cuore.
Due Italie, ma una.
"Non è vero, non mi ami. Non puoi amare me e non amare lui" si voltò e sorrise "Siamo in due ma siamo la stessa persona"
"Tu lo ami?"
"Non puoi neanche immaginare quanto"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 18 Capitolo - La metà che non sarà mai più mia

 

Lovino rimase pietrificato sulla soglia della cucina.
Non riusciva a credere alle sue orecchie, ma quel biondo, bruto, discendente dei barbari più feroci d’Europa, aveva appena chiesto al suo fratellino di sposarlo.
Quello stesso fratello per cui aveva speso una vita cercando di riconciliarsi, per cui aveva gioito e sofferto, gli stava venendo sottratto davanti agli occhi in un attimo.
Sentì ancora una volta diventare lucidi gli occhi color oliva, ma decise che non avrebbe più pianto, perché non sarebbe rimasto lì ad ascoltare la risposta contenta di Feliciano che lo avrebbe portato via per sempre.
Si voltò velocemente da dove era venuto e, salendo le scale si rintanò velocemente nella sua camera, lasciandosi sbigottiti Antonio e Gilbert al seguito, che lo fissavano senza proferire parola, il primo ferito quanto lui, l’altro che iniziava a sospettare che qualcosa non quadrasse.
Comunque sia Lovino non ci badò, si chiuse la porta alle spalle e uscì sul balcone della camera da letto, sperando che il vento fresco potesse rinfrescare un po’ la mente annebbiata.
Così com’era in quella posizione fetale, esposto e scoperto a tutto il male che il mondo avrebbe potuto dargli in quel momento – come se tutto ciò che stesse passando non fosse già abbastanza -, quasi non si accorse della figura dell’albino che, varcando in fretta la soglia, si diresse verso di lui. Gilbert gli si sedette scomposto accanto, passandogli una mano tra i capelli e prendendo un sorso di birra dal boccale che aveva ancora in mano, consegnatoli precedentemente da Ludwig.
Si voltò verso il ragazzo al suo fianco senza proferire parola, e per un attimo gli sembrò molto più giovane dei suoi 151 anni. Il volto arrossato e le lacrime pronte a travolgerlo gli conferivano l’aria di un bambino viziato a cui si era stato sottratto un giocattolo, per non parlare poi della posizione con cui stringeva le ginocchia al petto cercando protezione in se stesso o dei bei capelli ramati che ricadevano scompigliati sul suo volto.
Tutto sarebbe potuto essere Lovino, tranne quella nazione dall’aria fiera e spavalda che ostentava al mondo, un po’ scurrile con le parole che usava, ma pur sempre per proteggersi con quella corazza che iniziava a sgretolarsi troppo facilmente.
- Sei innamorato di Feliciano, vero? – gli chiese Gilbert, dopo l’ennesimo sorso della bionda compagna stretta tra le mani. La birra era l’antidolorifico per qualsiasi ferita, era perfetta in ogni sua essenza, peccato che all’italiano non piacesse o sarebbe stata il miglior modo per dimenticare tutto il dolore che si portava sulle spalle come un macigno.
- Farebbe qualche dannata differenza se ti rispondessi? –
Lovino si voltò impercettibilmente verso di lui, le sopracciglia corrucciate e un broncio infantile a coronargli il viso. Sarebbe risultata la più erotica delle visioni per qualsiasi uomo affamato, ma in quel momento a Gilbert non potette sembrare altro che un gattino abbandonato spaventato.
- Credo di no – gli rispose allora, voltando lo sguardo al cielo – Sulla terra siamo miliardi di persone, eppure continuiamo ad innamorarci di quella sbagliata – continuò osservando le stelle, con un fare un po’ filosofico – Siamo un po’ umani anche noi in fondo, tutti sbagliano –
- Io non ho sbagliato – specificò Lovino – Io ho scelto, e l’ho fatto perchè era già scritto così anche prima che nascessimo. Lui è la mia metà, non ci possono separare così – era convinto, l’italiano, di ciò che stava dicendo, ma mentre continuava a parlare la voce divenne un sussurro, segno che forse le sue parole sembravano vuote anche a lui stesso.
- Ma anche Feliciano ha scelto e purtroppo non me –
Quella frase disperata risultò tagliante alle orecchie dell’albino, non lo aveva mai visto così abbattuto e se la storia del matrimonio fosse andata avanti ne sarebbe uscito veramente distrutto.
Lovino in quel momento era estremamente… fragile.
Non sarebbe bastata però qualche parolina consolatoria o un abbraccio a far sparire la sua disperazione mera e totale che di solito tramutava in rabbia, tirando pugni a qualcosa o imprecando, ma sembrava non avere neanche la forza per fare qualcosa del genere.
- Ti dirò francamente come la penso – disse allora Gilbert, voltandosi di lui e sospirando con serietà – Mi dispiace per te, ma preferisco molto di più alla felicità di mio fratello. Se Feliciano gli dirà di sì non lascerò che tutto vada a rotoli per uno dei tuoi soliti capricci – gli diede una leggera pacca sulla spalla, ma Lovino scostò la sua mano irritato e strinse violentemente i pugni, fino a farsi sbiancare le nocche.
- Non è un capriccio! Io lo amo veramente! – gli gridò convinto, poi si alzò in piedi e gli diede le spalle mentre guardava il cielo notturno tingersi di stelle luminose. stringendo forte le mani sull’inferriata del balconcino per non esplodere in un urlo frustrato.
Come poteva fargli tanto male?
Gilbert non gli disse niente, continuando a sorseggiare la sua birra seduto per terra, come se tutta quella situazione non lo toccasse minimamente. O almeno così si ostinava a credere, perchè suo malgrado era stato trascinato dentro a sua volta e non ne sarebbe potuto uscire facilmente, non vedendo suo fratello dal cuore spezzato.
In fondo era uno dei pochi spettatori che già sapeva come sarebbe andata a finire la telenovela, i sentimenti di Feliciano nei confronti del fratello erano talmente chiari che sia Ludwig sia Lovino dovevano avere due belle fette di prosciutto sugli occhi per non riuscire a notarlo.
O forse era solo la magia dell’amore ad averli trascinati in tutta quella follia.
Si voltò per dire qualcosa il prussiano, ma la porta della camera si aprì velocemente e altrettanto velocemente si chiuse sotto lo sguardo curioso dei due che vide arrivare un quanto trafelato Mangiachurros nella loro direzione.
Guardò serio Lovino, quasi gli stesse dando la notizia della morte di un parente, poi esclamò con voce angosciata – Mi dispiace – gli posò una mano sulla spalla e Lovino sgranò gli occhi che si stavano riempiendo di nuove lacrime – Feliciano ha appena detto di sì –
Lovino lo guardò, iniziò a tremare e le gambe non lo ressero più.
Lovino cadde a terra e pianse tutte le lacrime di dolore che in quegli anni aveva seppellito sotto le ferite già rimarginate del suo corpo.
La sua metà non era più sua.



 

******************
 

*Esce fuori da un angolino buio per non farsi prendere a botte, molto molto lentamente*
Chiedo venia a tutti per l'immenso ritarda di un annetto abbondante, perchè per un lungo periodo di tempo ho abbandonato questa mia storiella perchè altre rondini volavano per la mia testa. Ma la Primavera è finita e sono tornati i soliti piccioni, così ecco qua un altro capitolo con i nostri due nuovi colombelli. Lovino è un cuore spezzato e Gilbert lo comprende, ma vuole troppo bene al fratello per rivelargli che in realtà i suoi sentimenti sono più che corrisposti.

Devo dire che è un capitolo che non mi soddisfa affatto, un po' come tutti gli altri purtroppo, perchè il mio stile è diventato davvero differente come potrete notare, e così non riesce ad intersecarsi bene nel resto del racconto che continuerò a scrivere comunque, anche se non posso dire di rispettare scadenze regolari (come purtropo avrete visto XP), anche perchè ho un'altra storia in corso che sto scrivendo (questa volta coppia principale GerMano e Feliciano a fare la parte del bad boy) ma che non metterò online fino a quando non avrò completato proprio per evitare cose di questo genere.
Così, ancora un'altra volta chiedo umilmente il vostro perdono e ringrazio qualunque anima buona che continuerà a leggermi e recensirmi, che fa l'altro fa sempre molto piacere ^^ siate comunque clementi con la mia condanna a morte, ve ne prego.
Tra una cosa e l'altra sto aggiornando alla 1:20 di notte, quindi l'immagine del capitolo non è presente (inoltre ho photoshop fuori uso e quindi mi sarebbe impossibile aggiungere il titolo all'immagine scelta) e insomma si, se non mi volete proprio uccidere vi concedo almeno di sottopormi a una tortura medievale XD
Detto questo mi dileguo prima che mi prendiate a bastonate, perdonate il capitolo estremamente di passaggio, ma nel prossimo le cose inizieranno a muoversi anche troppo velocemente! Non manca molto alla fine!
Se ne avete voglia ditemi cosa ne pensate o quanto desiderate sotterarmi ancora viva insieme ad una mummia egiziana, farà comunque piacere sentirvi, perchè so che nonostante tutto avrete letto e spero apprezzato le sciocchezzuole che vi presento ^^
Kissuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Kumiko095

  
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