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Autore: Mana Sputachu    05/08/2013    8 recensioni
E poi loro: Ranma e Akane, negli anni.
#20. Andante, andante
Akane Tendo non aveva mai avuto bisogno di un uomo al suo fianco, né mai ne aveva cercato uno.
Akane contava su se stessa.
Akane aveva una sua vita, i suoi amici, i suoi hobby. Una vita in cui la presenza di un ragazzo non era mai stata contemplata e in cui Ranma si era ritrovato dentro solo per caso.
Akane poteva benissimo fare a meno di lui.
Ed era questo lato di lei che, in fondo, aveva sempre intrigato Ranma.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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16. In any other world


I tried to live alone

But lonely is so lonely, alone

So human as I am

I had to give up my defences

So I smile and try to mean it

To make myself let go

Any other world - Mika



Stupido, potevi anche salutarmi!

Di tutte le cose che credeva sarebbero potute accadere, questa era l’unica a cui Akane non aveva mai pensato... e che l’aveva decisamente spiazzata.

In fondo non cambierà nulla... ci vedremo a scuola e sarà lo stesso. No...?

Lei e Ranma avevano vissuto sotto lo stesso tetto per quasi un anno, e al di là del fidanzamento, Akane dava ormai per scontato che sarebbe rimasto con loro - con lei. Alzarsi al mattino, andare a fare jogging e al ritorno trovarlo sveglio intento ad allenarsi, prima di fare la doccia e la colazione, battibeccare con lei per qualche idiozia e correre a scuola: questa era la routine di Akane, la loro routine, uno dei suoi punti fermi nella vita... e ora le era stata sottratta.

Forse sto esagerando... sta solo andando a vivere con sua madre, dovrei essere contenta per lui!

Akane sapeva di star ingigantendo la cosa più del dovuto, e che tra loro le cose non sarebbero cambiate... eppure aveva la sensazione che non sarebbe stato esattamente così.

Soprattutto, aveva il sentore che neanche Ranma avesse preso bene la notizia.

Se c’era una cosa che il codinato desiderava era proprio rivedere sua madre, ma quando aveva saputo che sarebbe andato a vivere con lei, lasciando casa Tendo... era rimasto in silenzio, con un’espressione strana in volto.

Sembrava... sembrava triste. Forse non voleva andarsene...

Più volte Akane aveva pensato a cosa provasse Ranma nel vivere in una casa che non era sua... e ogni volta era giunta alla stessa conclusione: a Ranma piaceva vivere con loro.

Forse non l’avrebbe mai ammesso apertamente, ma i suoi gesti parlavano per lui: aveva protetto il dojo da ogni nemico o avversario che puntualmente arrivava a Nerima per sfidarlo, aveva riparato i danni ogni volta che una loro discussione o uno sparring con Ryoga si spingeva troppo oltre...  e soprattutto, aveva scelto di rimanere. Perché di una cosa Akane era sicura: se Ranma avesse davvero voluto andare via, scappando da un futuro matrimonio combinato, avrebbe potuto farlo in ogni momento. Non sarebbe stato certo il primo adolescente al mondo a scappare di casa, anzi, al contrario di altri forse sarebbe stato più furbo nel nascondere le proprie tracce. Invece era rimasto lì, si era preso cura di quella casa e... di lei. Di tutti loro.

Già...

Ranma considerava casa Tendo la sua vera casa, e i Tendo erano per lui una famiglia... quella che non aveva mai avuto per colpa di un padre che l’aveva strappato alle braccia della madre quand’era ancora troppo piccolo per capire, quella che gli è mancata per tanti anni facendolo sentire immensamente solo.

Certo, uno come lui non lo avrebbe mai ammesso, perché è questo ciò che accade quando a crescerti è Genma Saotome, convincendoti che un “vero uomo” non lascia trapelare i suoi sentimenti; ma Akane aveva imparato a conoscerlo e guardare oltre le apparenze, e aveva capito che dietro la sfrontatezza e i sorrisi Ranma nascondeva una solitudine incredibile che non riusciva a colmare. Non che la cosa giustificasse certi suoi modi di fare odiosi, come il prenderla sempre in giro... ma le dava una diversa chiave di lettura su di lui, il suo essere incapace di relazionarsi con gli altri in maniera normale, o anche semplicemente riuscire a fare amicizia.

Starai bene? Ti mancherò almeno un po’?


Osservando il panorama dalla finestra della sua camera, Akane si ritrova egoisticamente a pensare che vorrebbe vederlo tornare adesso, rientrare in giardino saltando oltre il muro e magari ritrovarselo appollaiato sul davanzale intento a farle qualche pernacchia delle sue.

È andato via da poche ore e lei ne sente già la mancanza, anche se non lo ammette ad alta voce; mentre si prepara per andare a dormire pensa che domani potrebbe svegliarsi un po’ prima e andare a casa della zia Nodoka, e magari fare la strada verso scuola insieme a Ranma. Come ogni mattina.

Tanto per non perdere anche quel punto fermo nella sua vita.


***


Capitolo di Hurricane a cui tengo particolarmente, dove ho espresso l'idea che mi sono fatta di Ranma nel corso degli anni tramite Akane - che spero qui non sembri una ragazzina totalmente dipendente dal ragazzo che le piace e che non può vivere senza di lui... come le altre fidanzate di Ranma, insomma. Non era il mio intento!
In ogni caso spero vi piaccia! :)
Altro da dire... il prompt usato è il n. 80. Dietro i sorrisi del 500themes_ita, mentre la canzone che fa da apertura è Any other world di Mika: quella strofa mi ha subito fatto pensare a Ranma!
Come al solito, se vi va mi trovate su Facebook e Ask.fm... e da qualche giorno ho aperto un gruppetto per le mie storie e rimanere aggiornati, sempre su fb: lo trovate qui!
Non c'è altro da dire, quindi alla prossima!

Mana Sputachu

   
 
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