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Autore: whitedeer    05/08/2013    0 recensioni
A steps of love è una raccolta di tre capitoli extra che parlano della terza ed ultima coppia dei personaggi secondari di Falling in love: Scarlett e Mario.
Tratto dal capitolo 1:
Riuscito nel suo intendo, ovvero farla sorridere almeno per un’ultima volta prima di voltarsi e andare via, Mario la lasciò lì e senza voltarsi si avviò verso casa sua. Le sarebbe mancata quella ragazzina che più volte gli aveva fatto battere il cuore come se fosse un uomo totalmente innamorato. Perché partendo non lasciava solo la sua migliore amica, la sua aiutante nei complotti.. lì lasciava lei, Scarlett e con lei qualcosa di molto più importante.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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A steps of love- cap.2
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Questo capitolo parla di Scarlett e Mario :) premetto che non aggiunge nulla alla storia e non seguirà i periodi di Falling in love ma avrà propri periodi, propri cicli.
 

          Capitolo 2               

  

<< Non ti sei presentata? Scarlett, perché? >>
Quel giorno Diane si era presentata a casa di Scarlett all’improvviso mentre lei stava facendo il suo solito spuntino prima di andare alle prove. Volle sapere ogni singolo dettaglio dell’appuntamento con Mario, dopo che era riuscita a storcere l’informazione alla compagna e pronunciò quella frase con tristezza quasi.
<< Senti Diane, ti avevo detto che non ne volevo parlare! Adesso ti prego non fare altre domande. Sono già preoccupata di mio che dovremo passare un intero pomeriggio insieme per quelle dannate foto! >> Voleva chiudere l’argomento “appuntamento con Mario” in quel momento sempre che la compagna glielo permettesse.
In realtà non sapeva neanche lei perché non si fosse presentata la sera precedente all’indirizzo che Mario le aveva lasciato, per la cena. Aveva cambiato pensiero fino all’ultimo secondo ma alla fine semplicemente non ce l’aveva fatta. Non sarebbe riuscita a passare una semplice serata con Mario, non con lui, non dopo quello che avevano passato tanti anni prima. Durante la serata sarebbe uscito l’argomento fidanzato o ex e lei proprio non ci teneva a sapere con quante ragazze fosse stato a letto. Poteva solo intuirlo con il corpo che si era ritrovata!
No, proprio non ci teneva.
<< Va bene, scusami. >> parlò Diane con una punta di acidità poi aggiunse: << Ma sai bene che non ti lascerà in pace questo pomeriggio, vorrà delle spiegazioni sul perché non ti sei presentata e allora che farai, che dirai?? >>
Gli occhi verdi di Scarlett vagarono ovunque nella stanza e parve pensare alla risposta da dare quando disse: << Gli dirò che avevo la terza opzione. >> fece spallucce la ragazza con un sorriso divertito in volto.
<< La terza opzione? Di che si tratta? >> corrugò le sopracciglia Diana non capendo a cosa si riferisse l’amica.
<< Te lo spiego mentre andiamo a scuola di danza. >> rise Scarlett.

 

<< Salve Adelle, come sta oggi? >> esordirono le ragazze entrando nella scuola. La vecchia, che poi tanto vecchia non era, si voltò nella direzione delle ragazze e sorrise calorosamente con sguardo curioso.
<< Oh non mi sentivo così arzilla da quando ho incontrato per la prima volta quel pezzo d’uomo di mio marito! >> rise la donna poi aggiunse sistemando dei fiori appena sbocciati in una brocca d’acqua: << Dolcezze siete in anticipo oggi, lo sapete? >> 
<< Sì lo sappiamo siamo venute a riscaldarci in totale tranquillità. >> sorrise gentilmente Diane.
<< Che bei fiori, chi gliel’ha regalati? >> domandò Scarlett annusandoli.
<< Ammiratore segreto. >> esordì Mario sorridente alle loro spalle. Poi rivolse un occhiolino ad Adelle e aggiunse: << Grazie per avermi fatto usare il bagno, Adelle. >>
<< Figurati splendore. >> aggiunse la vecchia con nonchalance e ricambiando con un occhiolino malizioso.
Scarlett sentì solo il suo cuore battere all’impazzata in quei lunghi minuti tra lo scambio di battutine dei due.
<< Ragazze se non vi dispiace vado a sistemare la mia attrezzatura, quando siete pronte raggiungetemi in sala. >> parlò Mario osservando Diane e Adelle. Le due ragazze annuirono sorridenti e Mario con un’ultima occhiata rivolta interamente a Scarlett andò via.
Le era apparso freddo e distaccato ma conosceva il motivo e capiva.
Si diresse nello stanzino, dove lasciava sempre la borsa e tutte le sue cose e poi si diresse nella sala, dove la stavano aspettando tutti gli altri.
<< Ciao Scarlett! >> la salutò il suo compagno di ballo raggiungendola.
<< Micheal ciao. Ti sei già riscaldato? >>
<< Certo, iniziamo? >>
Scarlett annuì e non notando Mario nella stanza prese Micheal per il braccio e lo portò a centro pista per iniziare  a ballare mentre Diane e il suo compagno si riscaldavano.
Aveva detto che aspettava in sala da ballo mentre si cambiavano.. ma dov’era finito? Starà sicuramente con qualche ragazzina del livello inferiore intento a corteggiarla..
<< So che quest’idea del fotografo è strana e sinceramente non piace molto neanche a me.. ma puoi evitare di pestarmi i piedi con il tacco? >> sussurrò divertito e dolorante Micheal all’orecchio di Scarlett dopo pochi minuti di ballo.
<< Sì giusto, scusami tanto e solo che.. sto pensando ad altro.. perdonami. Riprendiamo! >>
<< Se ti stai domando dov’è finito Mario.. allora è nella stanza affianco, ha ricevuto una chiamata e doveva rispondere per forza.. >> fece spallucce il ragazzo.
<< Oh.. beh sì mi stavo domandando proprio quello. Usare il telefono mentre si lavora, noi lo paghiamo per fare le foto no per parlare al telefono! >> aggiunse Scarlett con una punta di acidità.
<< So come fare il mio lavoro, anatroccolo. >>
Scarlett rimase immobile mentre alle sue spalle udì la voce seria di Mario. Si voltò nella sua direzione e cercò di nascondere l’imbarazzo che provava in quel momento e aggiunse: << Ah sì e allora perché parlavi al telefono anziché fare le foto per cui noi ti paghiamo? >>
Mario non ci pensò due volte e rispose: << Perché il padrone della casa dove alloggio ha trovato degli acquirenti interessati all’immobile. Ho ventiquattro ore per fare i bagagli e trovare un altro posto dove alloggiare. >> Le parole di Mario rimbombarono nella sala dov’era piombato un silenzio tombale.
Scarlett volle sprofondare o meglio ancora sparire totalmente dalla faccia della terra, per sempre! Stupida! Come hai potuto immaginare anche solo per un minuto che Mario era a conquistare ragazzine o a perdere tempo?
Scarlett spalancò la bocca intenda a scusarsi ma si accorse tardi che non usciva alcun suono dalle labbra. Sentiva gli occhi inumidirsi e abbassò il capo con forza non riuscendo più a sostenere il suo sguardo. Si sentiva una tale idiota!
<< Allora ragazzi iniziamo con le foto! >> urlò Mario per farsi udire anche dall’altra coppia e in un batter d’occhio diventò freddo e professionale per tutto il pomeriggio di prove!

 

<< Sh! Sh! Micheal. Non è nulla.. è solo una lieve distorsione alla caviglia. Ora ci metto un po’ di ghiaccio e non appena arriva Jodie andiamo in ospedale per un controllo! >> la voce di Adelle era molto confortante e anche se Micheal stringeva i denti per nascondere il dolore che provava in quel momento, Adelle riuscì comunque a confortarlo.
Era stata tutta colpa sua. Mario aveva iniziato a fare le foto disturbandoli il meno possibile e non dicendo alcuna parola, c’era solo il rumore della macchinetta e il flash a dare la conferma che stava scattando le foto, ma lei si era distratta per il tutto il pomeriggio e non riusciva a trovare la concentrazione giusta per fare bene ciò che amava. Involontariamente la  sua distrazione portò Micheal a reggerla per non farla cadere e nel fare quella mossa il ragazzo si slogò la caviglia.
<< Mi dispiace.. >>
<< L’hai già detto Scarlett. Un centinaio di volte! >> la ribeccò Micheal con un sorriso tirato. << Hai sentito Adelle è tutto ok. Solo per oggi non potrò ballare.. >>
<<  E la colpa è tutta mia! >>
<< Se lo dici di nuovo, giuro che ti schiaffeggio! >> la minacciò Adelle con tono serio ma anche un po’ divertito poi aggiunse: << Ecco fatto. Adesso Micheal rimarrà qui seduto con il ghiaccio sulla caviglia mentre voi altri tornerete a fare quello che stavate facendo. >> ordinò.
<< Ed io come faccio con le prove? Micheal non può ballare! >> parlò Scarlett agitandosi. Adelle fece spallucce non sapendo come rispondere e uscì dalla sala.
Bene! Quell’incidente proprio non ci voleva. La gara era ancora lontana ma lei non poteva permettersi di saltare degli allenamenti! Quell’incidente era tutta colpa sua, vero, ma a lei chi l’aveva distratta? Mario. E com’era stato in gamba a occupare posto nella sua mente tanto da provocare quell’incidente ora avrebbe sistemato la situazione.
Lo vide sul ciglio della porta appoggiato con le spalle al muro e braccia incrociate al petto, aspettando che gli dicessero cosa fare, e lei sapeva bene cosa fargli fare.
Si avvicinò a grandi falcate al ragazzo, gli afferrò una mano e parlò: << Tu. Ti alleni con me oggi! >> Il volto di Mario era stupefatto. Non sapeva come controbattere mentre la ragazza lo trascinava al centro della pista lasciando che tutti gli altri prendessero posto vicino a Micheal per farli spazio. << Che hai intenzione di fare? >>
<< Diane la musica per favore! >> ordinò Scarlett alla compagna e poi si girò verso Mario con un ghigno in volto e parlò con voce sensuale: << Hai sempre avuto una memoria di ferro imparando subito i passi quando mi osservavi dodici anni fa, ricordi? Ho combinato un guaio a causa tua e adesso sarai il mio compagno di ballo! >>
Aveva vagamente afferrato il concetto della ragazza ma non gli diede neanche il tempo di riflettere che questa posò una mano poco più sopra del suo fondoschiena e bruciò tutta la distanza tra i loro corpi spalmandosi sul suo.
Fortuna che aveva  una memoria di ferro. Ok piccolina vuoi giocare con il fuoco..? Giochiamo.
Mario prese il controllo, le afferrò le mani portandole sulle sue spalle e gli divaricò le gambe con il ginocchio.
Tango argentino, il suo preferito, pensò Mario.
Scarlett mosse la parte di gamba inferiore con un movimento deciso mentre i loro corpi si separavano di scatto. Stava facendo una pazzia se lo sentiva.
La musica iniziò a travolgerla e si mosse nella sua direzione con passo felpato e sicuro, girò intorno a colui che per quel pomeriggio sarebbe stato il suo compagno e quando si ritrovò di fronte al viso del ragazzo, lui con un gesto la fece voltare su sé sessa e Scarlett si ritrovò nuovamente spalmata sul suo corpo, le sue spalle contro il suo petto, il suo fondoschiena contro il suo ventre. Le mani di Mario percorsero lentamente il bacino della ragazza mentre con la mano sinistra la avvolgeva quasi in un abbraccio da dietro e questa si fermò quasi sul punto più basso del ventre della ragazza. Avvicinò il viso contro i suoi capelli che si erano scompigliati girandola su se stessa e passò le labbra sulla spalla e sul collo in una carezza che le fece venire la pelle d’oca. La fragranza della ragazza inebriò i suoi sensi.
I loro movimenti erano un miscuglio di tensione e sensualità.
A Scarlett scappò un piccolo sorriso malizioso e poi mosse il bacino contro il suo ventre e si allontanò nuovamente riuscendo a sentire per un breve tempo l’intensità del corpo di Mario. Scarlett dovette ammettere che Mario oltre ad avere una memoria di ferro ci sapeva davvero fare con il ballo. Sembrava portato per quel genere di cose peccato che a lui non andasse proprio a genio la danza.
Certo non poteva dire che i movimenti erano puliti come quelli di Micheal non aveva il portamento che era richiesto a un ballerino ma per un principiante, per lui che odiava la danza, ci sapeva proprio fare.
Ad un certo punto quando il ballo richiedeva più contatto del corpo, Scarlett però sembrò essere titubante, non sapendo come agire. Ma Mario sembrava avere le idee molto chiare. Sapeva che in quel punto la gamba destra di Scarlett avrebbe dovuto circondargli il fianco mentre l’altra sarebbe  dovuta rimanere dov’era, ma vedendo che Scarlett non faceva quel movimento, lasciò scendere la mano lungo la schiena della ragazza fino ai glutei  si fermò qualche secondo per poi afferrargli la coscia saldamente e portare la gamba dove avrebbe dovuto essere. Una piccola giravolta fece unire i corpi in quella posizione ed entrambi sentirono la tensione dei loro corpi ansanti. Riuscivano a sentirla e Scarlett deglutì timorosa.
Il tutto stava diventando serio, Mario era serio mentre ballava tanto che non esitò un solo istante nel lasciarla andare in un piccolo casche e passarle la punta del naso lungo il petto fino a fermarsi poco vicino ai seni della ragazza rimanendo fermo per qualche secondo esitante nell’alzare lo sguardo.
Il cuore di Scarlett che batteva frenetico già di suo per quei movimenti con Mario, in quei momenti sentì esplodergli nel petto. Durante quel movimento non si accorse neanche che stava stringendo i capelli di Mario in una morsa nella sua mano desiderando ardentemente che le sue labbra la toccassero.
C’era troppa tensione e non erano soli nella stanza, Mario doveva darsi una controllata o sarebbe successo di tutto. Doveva chiudere quella danza sensuale così la sollevò dai fianchi di qualche centimetro da terra e dopo poco lasciò che scivolasse contro il suo corpo fino a quando le loro labbra non si sfiorarono. La musica terminò ed entrambi i ragazzi rimasero nella stessa posizione. Naso contro naso e le loro bocche a pochissimi centimetri di distanza. Il contatto c’era stato ed entrambi sentirono il desiderio di riprovare quella sensazione delle loro labbra unite.
<< C’è una forte tensione sessuale nell’aria.. mmh-mmh.  E non sono l’unica a sentirla! >> esordì Diane quando i due ragazzi si fermarono.
Mario sorrise a quella battuta senza staccare gli occhi da Scarlett. Ma la ragazza non riuscì neanche a pensare alla frase della compagna che era troppo occupata a fissare quello splendido sorriso.
<< Perdonami piccolina, le mie conoscenze di ballo si fermano a questo. Spero di averti soddisfatto. >>
Eccome se lo aveva fatto! Eccome!

<< Ehi.. >> Scarlett entrò nella sala da ballo subito dopo aver salutato tutti gli altri. Vide Mario intento ad aggiustare i suoi attrezzi da fotografo in una sacca e quando la vide, alzò lo sguardo sorridente.
<< Che cosa ci fai ancora qui? >> domandò sorridente e curioso Mario osservandola torturarsi le mani.
<< Io mi chiedevo.. se… Senti mi dispiace per prima non volevo che anche gli altri sapessero dello sfratto. >>
<< Sta tranquilla troverò un modo.. >> Mario le rivolse un sorriso tirato per poi prendere la sacca e incamminarsi per uscire dalla sala quando Scarlett esordì nuovamente: << Non devi, ho trovato già io un modo. Vieni a stare da me.. >>
Mario si fermò così com’era, dando le spalle alla ragazza, posò il borsone ai suoi piedi e solo dopo un interminabile tempo che a Scarlett parvero lunghi minuti si voltò e la fissò serio. Non sembrava essere felice all’idea di andare a vivere in casa sua, così aggiunse cercando di persuaderlo il più possibile. << Davvero Mario è il minimo che posso fare, infondo siamo amici, no? E gli amici servono  a questo. >> sorrise.
Mario sbuffò il che era buon segno e annuì con il capo accettando l’idea di andare a vivere  con Scarlett fino a quando non sarebbe ritornato a Londra, ovvero due mesi.

Scarlett gli aveva mostrato l’intero appartamento e anche la stanza dove avrebbe dormito. Gli disse che era la stanza dove dormiva Diane quando la invitava a casa sua e, in effetti, si chiese il perché ci fossero alcuni vestiti e altri indumenti intimi nell’armadio.
Si erano riuniti sul divano e avevano ordinato cibo da asporto.
<< Alla fine stiamo cenando insieme.. >> esordì Scarlett con un piccolo sorriso imbarazzata per aver uscito quell’argomento. << Mi dispiace di non essere venuta. >>
<< Me l’hai fatta pagare scuse accettate. >> rise divertito Mario.
Non era sua intenzione fargliela pagare ma ormai era acqua passata, ora avrebbe condiviso moltissime cene con Mario e non sapeva dire se quella era fortuna o sfortuna.
La parte più difficile della cena non fu udire con quante ragazze Mario era andato a letto ma uscire il discorso “ballo” di quel pomeriggio.
<< Non sei andato poi così male oggi in sala.. >>
<< Mi sono divertito. >> ghignò lui osservandola di sottecchi.
Se quello era il suo modo di divertirsi avrebbe voluto unirsi a lui un’altra volta, pensò Scarlett.
In un lampo tutta la scena del ballo le percorse la mente con ogni singolo movimento, chiaro come la luce e provò un brivido intenso per quello che era accaduto. Il corpo di Mario era così diverso da quello di Micheal, così virile e possente che riusciva a sentire ogni singolo muscolo contrarsi quando i loro corpi si avvicinavano. E non poteva negare di aver provato piacere durante alcuni movimenti.
<< Pensi anche tu.. a quello.. che ha detto Diane quando abbiamo smesso di ballare? >>
C’è una forte tensione sessuale nell’aria.
E come darle torto? La sentiva ancora in quel momento e i loro corpi non si erano sfiorati per tutto quel tempo.
Mario ricordò e le rivolse un ghigno. << Perché mi domandi questo? >> lui si porse leggermente in avanti osservandola diritto negli occhi aspettando che la ragazza rispondesse, ma non disse nulla se non osservalo.
C’era solo un modo per vedere se anche lui provasse quello che provava lei ormai da molto tempo. Tutti quelli che conoscevano Scarlett perfino le sue migliori amiche Kate, Paige e Laurel e infine anche Diane, sapevano quand’era impulsiva e quando amava il rischio e le sfide.
C’era tensione sessuale tra loro mentre ballavano, ora voleva solo vedere se c’era anche in quel momento.
Colmò la distanza tra i loro volti e le sue labbra toccarono quelle di Mario. Un bacio con le labbra leggermente dischiuse che durò qualche secondo poi il volto di Scarlett si allontanò un po’ da quello di Mario che la osservava leggermente confuso ma desideroso di ribaciarla. Ecco che tornava la stessa tensione della sala da ballo quando i loro corpi si univano, le labbra erano così vicine ma così lontane dal potersi divorare a vicenda. Una tensione che li torturava nella sala da ballo ma in quel momento sapevano che potevano andare oltre.
La mano di Mario fu veloce, un istinto animale che avvertirono entrambi e le loro labbra si ritrovarono unite questa volta il bacio fu più rovente e profondo. Si erano letti nella mente e i loro movimenti erano sincronizzati, presero a spogliarsi nella foga del momento e la camicia di Mario fu gettata sul divano, dove seguì anche la maglia di Scarlett. Si alzarono e i corpi si spalmarono l’uno sull’altro. Lasciarono una scia di vestiti che andavano a finire diritti nella camera da letto di Mario la più vicina da raggiungere. Ansanti e solo con l’intimo, Scarlett si ritrovò gettata sul letto e Mario la raggiunse sovrastandole il corpo ma senza farle del male. Il reggiseno cadde giù dal letto e Mario non poté che venerarla di baci anche il seno.
<< La sentivi anche tu.. ? >> parlò ansante Mario tra un bacio e l’altro mentre la sua mano raggiungeva il punto di piacere di Scarlett.
Scarlett gemette quando sentì le sue dita torturarla e quando ebbe il tempo di prendere fiato parlo: << Sì.. >>
Tolti anche gli ultimi indumenti entrambi furono travolti dal piacere di quell’amplesso che tanto avevano desiderato e che ora aveva superato il limite.
Stremati fino all’ultimo quando anche l’ultimo briciolo di forza li abbandonò dopo una notte di puro piacere, sprofondarono in un sonno verso le prime ore del mattino.
Quando Scarlett si svegliò qualche ora dopo, un sorriso beato si stampò in volto e ricordò le braccia di Mario che la afferravano per stringerla a sé prima di sprofondare nel sonno. In quel momento invece quando aprì gli occhi vide solo un vassoio con un cornetto al cioccolato e un cappuccino fumante appena fatto. Si tirò su, prese il cappuccino ne bevve un sorso e udì dell’acqua provenire dal bagno, dopo qualche minuto rientrò nella stanza Mario con un asciugamano bianco avvolto in vita mentre con un altro si asciugava i capelli per poi gettarlo ai piedi del letto e rivolgerle un caldo sorriso che la fece sciogliere.
<< Buongiorno. >>  parlò lui raggiungendola a letto per lasciarle un bacio a fior di labbra.
<< Buongiorno. Grazie per la colazione, non dovevi. >> convenne Scarlett bevendo un altro sorso del cappuccino e poi aggiunge: << Ma scommetto  che sarai abituato a questo genere di cose.. >> tenendo comunque testa alta osservandolo.
<< Che tu ci creda o no, non l’ho mai portata a nessuno la colazione a letto. Tu sei la prima. >>
<< Tua madre non approverebbe quello che stiamo facendo. >> Sentire quella frase non fece altro che innescare nuovamente la stessa bomba che l'aveva portata a letto con lui la notte precedente perciò decise di cambiare argomento. Sorrise e pensò alla madre di Mario che più volte le aveva detto che per lei era come una figlia che non aveva mai avuto e che non ce la vedeva a perdere tempo con il figlio.
<< Mia madre ti adora proprio come ti adoro io! >> disse serio Mario intrecciando le dita della mano con quelle della ragazza per poi baciarne il dorso.
<< Va bene, ma quello che è successo ieri sera non deve accadere mai più. >> esordì Scarlett sciogliendo l’intreccio delle dita e indossando la prima cosa che le capitò sotto mano ovvero l’asciugamano che aveva gettato prima Mario sul letto; si coprì il corpo e si alzò di scatto dal letto e lo stesso fece il ragazzo ponendosi dinanzi a Scarlett.
<< Sì hai ragione. >> parlò Mario.
<< Sì lo so che ho ragione. È stato una pazzia pura, fortuna che prendo la pillola.. era la tensione del ballo, ci siamo lasciati andare.. >>
<< Allora è deciso. >> disse Mario fissandola diritto negli occhi con sguardo sicuro sapendo come sarebbe andata a finire.
Scarlett si avvicinò di qualche passo a lui e si ritrovò a pochi centimetri da quel corpo coperto solo da un asciugamano e poi dopo averlo squadrato aggiunse: << Sì.. è deciso.. l’ultima. >> pronunciò l’ultima parola con decisione più per auto convincersi che per convincere lui, perché entrambi sapevano che non sarebbe stata l’ultima.
Si lessero nuovamente nella mente e le loro bocche si ritrovarono unite in una danza e in un miscuglio di sapori. Entrambi i teli bianchi che coprivano i loro corpi scivolarono a terra e questa volta fu la doccia il campo dove si svolse l’amplesso di piacere.
La prospettiva di Mario quando era arrivato a Las Vegas giorni prima era quella di passare qualche mese a lavorare, girare la città incontrare vecchi amici.. ma quando in quella sala aveva incontrato lei, Scarlett, quella bambina che ne pensava una più del diavolo che era diventata la sua migliore amica, di cui aveva perso la testa da ragazzino com’era accaduto nuovamente rincontrandola, tutti i suoi piani si erano stravolti. Ora avrebbe passato solo moltissimo tempo con lei.. almeno fino a quando sarebbe rimasto a Las Vegas.

 

NOTE FINALI
Buon pomeriggio ragazze :D
Eccomi tornata con il secondo capitolo della mini storia. Questa volta ho stravolto totalmente le solite regole delle altre due mini storie, mi sono sbizzarrita un po’ poiché la coppia me lo permetteva ^^ spero vi sia piaciuto questo capitolo come anche il primo.. non ho avuto recensioni e spero vivamente che non vi stia e non vi stiate annoiando nel leggere quest’ultima storiella .. ^^ ripeto come sempre che per chi vorrà lasciarmi anche un piccolo commento a riguardo io sarò davvero felice, perché così capisco se la storia vi piace.
Grazie in anticipo a chi passerà a leggere il capitolo e a chi lascerà una recensione, sempre se volete ovvio :3
Vi mando un grosso bacio
Betta <3
P.s.: riguardo la terza opzione è una cosa che hanno inventato le mie migliori amiche e si tratta semplicemente di avere un forte mal di pancia ;)

   
 
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