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Autore: BebaTaylor    05/08/2013    1 recensioni
Era difficile per lei non pensare a lui. Difficile come trattenere il respiro troppo a lungo. Sospirò e appoggiò la testa sulla scrivania, sopra al quadernino dalla copertina verde smeraldo che usava come diario.
Sospirò e chiuse gli occhi, lì riaprì e se ne pentì subito. Davanti a lei la foto, quella foto, quella che avevano fatto qualche anno prima.
Lui e lei, vicini, stretti in un abbraccio; sullo sfondo l'oceano Atlantico.
Alison sospirò nuovamente e alzò la testa, lo sguardo sempre fisso sulla foto, sul sorriso di lui, su quelle labbra morbide che avrebbe voluto baciare ancora, su gli occhi blu in cui avrebbe voluto perdersi nuovamente.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan James, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Niente di quanto narrato in questa fanfiction è reale o ha la pretesa di esserlo. È frutto della mia fantasia e non vuole assolutamente offendere la persona in questione. I personaggi originali appartengono alla sottoscritta.


Ocean, blue sky and happiness


Capitolo Quattro


Sette anni prima

Alison fissò Duncan, non sapeva cosa dire.
Erano in macchina, davanti casa sua, il loro terzo appuntamento era quasi finito.
Duncan accarezzò la mano destra di Alison e la guardò, con l'altra mano le spostò la frangia e sorrise; le sfiorò il viso con le dita e si chinò su di lei, baciandola.
Alison rimase ferma un secondo, poi si rilassò, abbracciando Duncan e baciandolo, respirando l'odore della sua pelle e il profumo del dopobarba.
Lui si staccò da lei, rimanendo con il viso vicino al suo, i nasi che si sfioravano.
Alison tenne gli occhi chiusi, quasi temesse che, aprendoli, Duncan potesse svanire. Rimase così, ferma, immobile, con le mani sulle spalle di lui, a godersi il suo respiro sulla pelle.
Duncan la baciò nuovamente, le sfiorò la fronte con le labbra morbide. «Buona notte.» sussurrò.
Alison aprì gli occhi e lo guardò, sorrise e gli sfiorò la guancia con il dorso delle dita. Scese fino alle labbra e ne tracciò i contorni con l'indice. Duncan le baciò il dito e lei sorrise nuovamente. «Buonanotte.» mormorò e scese dalla macchina, anche se avrebbe voluto stare ancora con lui.
Solo quando chiuse il portone alle sue spalle sentì l'auto di Duncan allontanarsi.
Andò nel suo appartamento e vide una debole luce provenire da sotto la porta della camera di Charlene.
Sorrise ed entrò nella sua stanza, si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi. Riusciva ancora a sentire il profumo di Duncan.

***

«Ti sei dimenticata di dirmi qualcosa?» esclamò Charlene entrando in casa.
Alison abbassò il volume della televisione e la fissò. «No.» rispose.
Charlene si avvicinò al divano e la guardò. «Sei sicura?» chiese. «Perché a me sembra che tu ti sia dimentica di dirmi qualcosa.»
Alison scosse la testa. «Cosa avrei dimenticato?»
Charlene sbuffò e si sedette accanto a lei, frugò nella borsa e prese una rivista che posò sulle gambe di Alison. «Qualcosa di questo tipo.» disse indicando la copertina della rivista.
Alison sbiancò nel vedersi in quella foto, era insieme a Duncan, all'uscita del pub dove lavorava e si tenevano per mano.
“Duncan e la sua nuova fiamma” era scritto sotto la foto.
Cercò di capire quando fosse stata scattata ma non ci riuscì.
«Dici questo?» pigolò e spostò la rivista, posandola sul tavolino con poca grazia, «Non è... sì, insomma...» borbottò.
«Insomma cosa?» sbottò Charlene facendola trasalire. «Esci con Duncan James e non mi dici nulla?»
Alison curvò le spalle e abbassò il viso sentendosi colpevole per non aver detto nulla alla sua migliore amica.
«Da quanto tempo esci con lui?» domandò l'altra.
Alison sospirò e alzò la testa. «Quattro settimane.» sussurrò.
Charlene aprì la bocca sorpresa. «Quattro settimane? Vi frequentate da un mese e non mi dici nulla?»
Alison scosse la testa e posò i piedi nudi sul divano, abbracciandosi le ginocchia. «Scusa.» disse. «È solo che...» respirò profondamente «volevo essere sicura prima di dirlo a qualcuno.»
Charlene annuì e l'abbracciò, «E dimmi, come vanno le cose?»
Alison si staccò da lei e sorrise. «Bene!» cinguettò felice. Le sembrava di vivere su una nuvoletta rosa, dove tutto andava per il verso giusto e niente era sbagliato.
«Comunque devi portalo qui.» esclamò, «Invitalo a cena!»
Alison la fissò sgomenta. «Cosa?»
Charlene sorrise e piegò la testa di lato e i capelli biondi le scivolarono davanti al viso, li spostò con la mano e si appoggiò allo schienale de divano. «Hai capito benissimo!» disse. «Voglio conoscere bene il ragazzo con cui esce la mia migliore amica. Voglio essere sicura che non ti faccia soffrire.»
Alison la guardò, felice che non si fosse arrabbiata. «Va bene, glielo dirò.»

Oggi

Alison sospiro e infilò il cestello con i bicchieri sporchi nella lavastoviglie, chiuse lo sportello e avviò il lavaggio.
Quello che era successo il giorno prima l'aveva colpita. Aveva fissato Duncan baciare la fronte di Emily e accarezzarle i capelli, aveva visto tanta dolcezza in quei gesti che l'avevano commossa.
Pensò a come si potesse sentire Duncan nel sapere che sua figlia era cresciuta per tre anni e sette mesi senza una padre.
Che stava crescendo senza di lui.
Come lui era cresciuto senza suo padre. Alison si chiese se era quello che desiderava per Emily, se voleva che crescesse senza una figura paterna.
Scosse la testa e si voltò, rimanendo bloccata.
Chiuse la bocca quando l'uomo davanti a lei sorrise. «Ciao Antony.» mormorò.
Lui sorrise e si avvicinò al bancone, sedendosi su uno degli sgabelli. Posò le braccia sul bancone e fissò Alison. «Un caffè, grazie.»
Alison annuì e preparò la bevanda, posò la tazza davanti ad Antony.
Lui prese la tazza con entrambe le mani e la guardò. «Bel posto.» disse e respirò profondamente. Ad Alison bastò guardarlo per intuire che doveva dirle qualcosa.
«Ascolta, Alison» Antony posò la tazza sul tavolo, «Duncan è molto giù per tutta questa storia.»
«Anche io.» mormorò lei. «Lui mi ha tradito» esclamò duramente.
«Non è come pensi.» disse Antony dopo qualche istante. «Lui non-»
«Ma dite tutti la stessa cosa?» sbottò Alison, interrompendolo. «Non è come pensi? Ma siete conviti che io sia così fessa da cascarci?»
Antony rimase in silenzio e sorseggiò il caffè. «È la verità.» disse.
Antony finì il caffè e la guardò rimanendo in silenzio.
«Non capisco cosa c'entri questo con il tradimento.» esclamò Alison.
L'altro si alzò, prese dalla tasca qualche monetina e pagò. «Prova a guardarti allo specchio e a pensare a come sei tu e a come è diventata quella.» disse prima di andarsene.
Alison lo guardò uscire, colpita dalle sue parole. In un angolino della sua mente qualcosa gridava che forse Antony aveva ragione. Carter apparve con in mano una cassa piena di bottiglie d'acqua e bibite varie.
«Vado un attimo in bagno.» gli disse.
Una volta chiusa la porta del bagno dietro di sé respirò a fondo un paio di volte e si avvicinò allo specchio con le mani tremanti. Aprì l'acqua e mise le mani sotto il getto tiepido, le passò sul viso e si guardò allo specchio.
I capelli castani erano legati in una coda alta, la frangia era tenuta da parte, fermata da una molletta nera e bianca.
Sospirò nuovamente. Si disse che, forse, Antony aveva ragione.

Salve, scusate il ritardo ma l'ispirazione era svanita.
La storia non dovrebbe durara ancora tanto, al massimo ci saranno altri cinque/sei capitoli. Ma non ci conterei, l'altra mia storia, Please Stay doveva essere di dieci capitoli invece sono all'undicesimo e non sono ancora a metà ù.ù
Comunque, ringrazio chi legge, chi recensisce, chi ficca la storia in qualche lista.
   
 
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