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Autore: Nollie    05/08/2013    1 recensioni
Nella lettura di questa storia sarete accompagnati dalle pagine del diario di Ivan Oliver Knight. Uno Shadowhunter dell'Istituto di Sydney, fa una scelta importante nella sua vita e decide di racchiudere in pagine gli avvenimenti più importanti della sua vita, dove lo hanno circondato i genitori Anthon e Natalie, la sorella Eveleen, insieme a Heavenly, Shane, Nathan, Mickey, Wendy e tutti gli altri. Ci saranno ricordi sfuocati e ricordi più nitidi, purtroppo Ivan è cresciuto e rimembrare l'infanzia non sarà per lui facile.
Questo diario è ispirato ad un gioco di ruolo a cui partecipo dove Ivan è un mio personaggio, quindi il restante dei nomi non è di mia invenzione, ma avrò rispetto dei personaggi altrui non includendo scelte particolari che non siano già state decise dagli altri player. Più che altro la storia si incentrerà su Ivan, quindi il pericolo di uscire dal carattere degli altri personaggi è quasi nullo. Ma poi nelle mani di chi finirà questo diario?
Genere: Fantasy, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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17 Maggio 2019
Eccoci. Un altro foglio, un altro giorno, un altro evento della mia vita, o forse due.
Penserai che con la mia nascita si debba subito passare alla crescita, la mia infanzia, la mia adolescenza, ma.
Ma.
Ti hanno mai detto che la venuta al mondo delle persone più importanti della tua vita, o che l’hanno particolarmente condizionata, in certi casi, è anche più importante della tua? Oserei dire che senza la mia nascita non sarebbe mai esistito Nathan Gregory Wilson e io, senza Shane Xavier Wilson e Eveleen Arya Knight, nemmeno. Crediamo di essere i protagonisti, di essere il fattore più importante della nostra vita, in realtà siamo solo un piccolo ingrediente, magari sarà di base, ma da solo non è nulla.
 
Non è nelle capacità di Ivan, ma avrebbe tanto voluto spiegarlo in questi termini: un atomo in sé da solo non serve a molto, deve legarsi, fare una molecola. La molecola è la vita. Possiamo vederlo come un atomo di carbonio, che grazie all’ibridazione può fare quattro legami. Legato a Nathan, legato a Shane, legato ad Eveleen e legato ad Heavenly. Senza quei legami non è una molecola, non è vita.
 
Shane nacque sei mesi e tre giorni dopo di me. Ti chiederai: chi è Shane? Shane lo definirei: l’amico che avrei tanto voluto odiare. Purtroppo questo ti devi far bastare, avremo tempo di parlarne.
No, ti consiglierei di non saltare le righe che sto scrivendo per passare subito a quello che volevo dire su Shane.
Undici mesi e due giorni, sempre dopo di me, nacque Eveleen, purtroppo. Chi è Eveleen? Ti ho già accennato che è mia sorella, ma adesso posso completare: la sorella che non doveva nascere. Simpatico da parte mia vero?
Iniziò a squillare il telefono fisso, lo prese e dalla schermata della base vide il numero di Eveleen. Lo lasciò lì, fissandolo, aspettando che quel rumore fastidioso cessasse, così da poter riprendere a scrivere.
‘Basta anche solo scrivere il suo nome per essere condannati, si sarà sentita al centro dell’attenzione e voleva completare l’opera.’ Pensò.
Il telefono smise di squillare e partì la segreteria telefonica, premé il pulsante e ascoltò quel poco che aveva lasciato la sorella.
­­Un grugnito e un: –– Ci rinuncio! –– .
‘Sono ventitré anni che rinunciamo’.
La mia infanzia. Non so se ridere o piangere, non so nemmeno come iniziare. Credo di aver vissuto una bellissima infanzia, non sto scherzando, per quanto io potrò lamentarmi nelle prossime righe, è stata una bellissima infanzia. Ci sono state delle piccole particolarità che mi hanno solo fatto sentire… inferiore, ecco.
Continuo a sentire una voce, la voce di mia sorella, dire: –– Tu sei inferiore. –– con uno dei suoi sorrisi, che rivolgeva solo a me, in volto.
Partiamo dalla cosa più semplice: mai avere un’amicizia di gruppo, se così la si può definire.
 
La scrittura del ragazzo  iniziò a prendere una forma più grossolana, poco curata. Il nervosismo già si stava prendendo gioco di lui.
 
Più elementi ci sono peggio è. L’essere coscienti che ci siano più componenti fa nascere la speranza.
Prendi un’amicizia tra tre persone, è inevitabile che due di loro siano più legate, nonostante il legame a tre sia pur sempre forte.
Adesso aggiungi un’altra persona. Come ti sentiresti se nemmeno quella è disposta a condividere un legame speciale con te? Ti chiederai: –– Perché loro in tre vanno bene, ma quando io ero il terzo, in realtà, si trattava solo di due? ––
Eveleen, dulcis in fundo. L’ultima arrivata, il centro di tutto. Eveleen, Eveleen. Sempre Eveleen.
Vogliamo parlare dei parabatai? Shane sceglie Eveleen, ma va bene. Nathan sceglie Diana.
Congratulazioni, Ivan, hai appena ricevuto il premio per il più adorato dell’Istituto.
 
Cercò di disegnare dei fuochi d’artificio attorno all’ultima frase, ma quando prese coscienza di quello che stava facendo si schioccò il palmo della mano sinistra in fronte e riprese.
 
Adesso come adesso, per Nathan, non me ne importerebbe nulla, ma come vuoi che prenda una cosa del genere un bambino? Vedere che le persone più importanti, coloro che lo hanno reso felice, vanno altrove per un rito di tale importanza.
Ho sempre vissuto dietro mia sorella, la figlia più bella, più intelligente e più simpatica. Se qualcuno, conosciuto tanti anni fa,  ci rincontrasse entrambi, sono più che sicuro che ricordi più vividamente lei rispetto a me. Eveleen è quella che ti rimane impressa, che vuoi ricordare, con cui vuoi stare, con cui vuoi fare ciò  che di più piacevole c’è al mondo. A nessuno passa per la testa il mio nome o il mio volto. Io sono la seconda scelta, la riserva, ma non ho mai accettato di stare in panchina. La gente guarda Eveleen e ha gli occhi che brillano, la gente guarda me ed è come se guardasse altrove. Ivan c’è per la battutina, per la critica, per i difetti. Eveleen c’è per… per tutto, basta che sia una cosa positiva. Avrei tanto voluto non fosse nata e rimanere al centro dell’attenzione, anche solo perché ero l’unico figlio e non c’era nient’altro da  guardare, e se proprio doveva nascere almeno avrei preferito fosse una persona peggiore di me. Non è semplice gelosia, invidia, come crederai. Mi ha rubato un posto nel mondo, io non ho un posto da nessuna parte, perché basta già lei per tutto, io sono stato una sorta di errore, un esperimento andato a male. Sono il primo figlio, la prima esperienza dei miei genitori, sbagliando s’impara ed ecco Eveleen.
 
Un rumore in lontananza all’interno dell’abitazione lo distrasse e il telefono ripartì a suonare, esasperato  tra una cosa e l’altra, aggiunta all’argomento poco gradito appena trattato, lasciò la penna sulla scrivania, facendola rotolare e si diresse verso l’origine del rumore.
– Benji? – Urlò.
‘A suo tempo, però, Hugh era stato un’idea sua. Quel micione dal corpo forte e robusto, la coda di otto centimetri circa, col muso allungato e le guance piene, le orecchie alte e gli occhi a mandorla. Aveva il pelo semi-lungo, sotto bianco e sopra come una tigre, e non riuscivi a non abbracciarlo. La mia reazione effettivamente appena lo vidi fu proprio quella di un abbraccio e pensai di chiamarlo Hug. Eveleen aveva avuto questa brillante idea, avrei da contestare anche su questo, dato che il regalo perfetto sia venuto in mente proprio a lei. Eveleen, Eveleen…’ Pensò, nonostante non stesse scrivendo più, appena vide il figlio dilettarsi con un gatto randagio in giro per la cucina. Trovò stoviglie a terra e Benjamin sporco di latte, con la bottiglia vuota e la ciotola pure.
– Vedo che hai centrato la ciotola, figliolo. – Rise, facendo un sorriso sarcastico. Il piccolo fece una smorfia e mentre lui lo puliva lo guardava con occhi sognanti, non sapendo in quale momento dovesse dire ‘Possiamo tenerlo?’
– Vatti a lavare, dai, ci penso io. – Gli fece l’occhiolino e il ragazzino era un po’ tentennante sull’andare via, infatti, per un po’ restò a fissare il padre da dietro la porta. Ivan fece le pulizie un po’ come veniva prima, non le aveva mai fatte e mai avrebbe capito da dove iniziare, si limitò ad asciugare il latte per poi passare dell’acqua a terra. L’acqua gli ricordò la morte di Hug.
‘Eveleen e Shane. Lago Lyn.
– I gatti hanno veramente paura dell’acqua? – Si chiesero.
– E’ sparito, andato via, si sarà perso. – Mi dissero.
Mi chiedo ancora come si possa buttare un gatto nel lago Lyn per un’idiozia simile.
L’ho scoperto dopo undici anni e mi sono sentito molto inutile, dato che io in quell’istante in cui lui moriva mi strafogavo di crostata ai lamponi con i miei genitori e Nathan.’ Pensò fissando il gatto che si occupava di leccare i piedi del tavolo. Lo guardò sconcertato.
– Però questo non è tanto normale. – Borbottò. – Ti chiamerò comunque Hugh Jr. – 

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Volti

Ivan Oliver Knight.


Jake Abel.

Nathan Gregory Wilson.


Sam Claflin.

Shane Xavier Wilson.


Max Irons.

Eveleen Arya Knight.


Jennifer Lawrence.

Moglie. (E' provvisorio e non è detto che sia una cosa ufficiale dato che Elisabeth Dahlia Walsh ha lo stesso volto, semplicemente io la vedo così e per questo non ho fatto nomi).


Emilia Clarke.
   
 
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