Roby
Tentazione
Matatagi fece del suo meglio per distogliere lo sguardo, ma era inutile, era uno sforzo vano perché i suoi pensieri restavano concentrati sul capitano.
Quando sorrideva; quando parlava di calcio e i suoi occhi s’illuminavano; quando si alzava la maglietta e la usava per asciugarsi il sudore dal viso, lasciando scoperto lo stomaco; quando beveva e le gocce d’acqua gli scivolavano lungo il mento: Tenma non se ne rendeva conto, ma era una continua tentazione.
E Matatagi sapeva che non sarebbe riuscito a resistere a lungo.
Lo bramava con tutto se stesso –ah, ma come fare se lui continuava a vederlo solo come un amico, con quello sguardo bello e innocente? Doveva fargli cambiare idea.
Si leccò le labbra, quasi involontariamente.
“Capitano?” esclamò, sorridendo. Tenma smise di inseguire la palla e si voltò.
“Sì, Matatagi? C’è qualche problema?”
“Dopo vorrei parlare con te un attimo… da soli” disse, quasi si sentì in colpa quando Tenma accettò con entusiasmo, lui adorava aiutare i suoi compagni di squadra. Nemmeno immaginava cosa si nascondesse dietro al sorriso dolce e gentile di Matatagi.
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