“ATTENZIONE: In questo capitolo sono presenti alcune parti contenenti un linguaggio forte”
CAPITOLO 10 “Resisti a questa tragedia”
HOPE’S
POV
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Da
piccola, quando la tragedia non aveva ancora sfiorato la mia famiglia,
adoravo passare del tempo con mia nonna. Liz, un’anziana
dagli occhi azzurri
come i miei e da una profonda saggezza, a cui io ero legatissima.
Ricordo
ancora i nostri pomeriggi, a base di crema, cioccolato e dolcezza e le
nostre
lunghe chiacchierate fino a tarda notte, quando restavo a dormire da
lei…
Parlava, parlava, e parlava, come se avesse la necessità di
farmi apprendere
tutto ciò che lei sapeva. Come se volesse immergermi
completamente in un mondo
caratterizzato non da violenza e cattiveria, ma solo da amore e
nobiltà
d’animo. Un mondo a cui io ero
affezionata. E in cui avevo la disperata voglia di vivere. Questa
era mia
nonna: una fonte inesauribile di consigli, una bocca d’oro da
cui tirava fuori
perle di saggezza per tutti. Io la adoravo. Ma soprattutto adoravo
questa
maturità senza confini e che avrei voluto appartenesse un
giorno anche a me. Ho
un ricordo particolare di mia nonna però; o meglio, una
frase che mi riservò il
giorno prima del matrimonio del papà con Anne… E
ancora adesso sembra quasi di
risentire la sua voce sottile arrivarmi ovattata alle
orecchie…
Inizio
FLASHBACK
HOPE:
Voglio restare qui con te, nonna!! Per favore!
LIZ:
Piccolina! Lo sai che non puoi, su! Non piangere, mi spezzi il
cuore, così!
HOPE:
Io non voglio un’altra mamma! E non voglio vivere con
papà! E’
cattivo nonna…
LIZ:
Ehi, no Hope! Il papà ha affrontato solo un brutto momento,
devi
capirlo! Lui ti ama! E ti ama tantissimo…
HOPE:
Non è vero! Dai nonna, per favore!!! Voglio restare con te!
LIZ:
Ma non puoi Hope! Dai, stai sgualcendo tutto il tuo
vestitino…
Guardati allo specchio! Sei bellissima! E non lo dico solo
perché sono la tua
nonnina… Ma perché è così!
Sei bellissima fuori e soprattutto dentro! Sei forte
Hope ed io sono orgogliosissima di te! E lo sono anche la mamma e il
papà,
fidati!
HOPE:
T-ti voglio b-bene, nonna!
LIZ:
Shhh calmati dai!! Sai una cosa? Si dice che Dio assegni una
determinata vita a determinate persone perché queste sono
abbastanza forti da
affrontarla. A te purtroppo è toccata una vita troppo dura
piccola mia e ciò
significa che la tua forza, la tua volontà, la tua voglia di
vivere non hanno
limiti. Devi essere orgogliosa di te stessa, Speranza”
Fine
FLASHBACK
Orgogliosa
di me stessa?? Beh, io semplicemente non lo sono mai stata.
Dio
assegna a tutti la vita che sono in grado di affrontare…
Bene, questa
volta si è sbagliato di grosso.
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E’
stata uccisa. Mia madre è
stata uccisa. E’ stata avvelenata.
Le
parole orribili di mio padre, affilate come lame di cortelli,
risuonano brutalmente e continuamente nella mia mente, mentre la mia
bocca
grida con tutta la forza possibile solo semplici no, in modo disperato
e terribilmente
agonizzante. Harry cerca di calmarmi, trattenendomi con le sue braccia
per i
fianchi, ma io continuo ad agitarmi ininterrottamente, come mai prima
nella mia
vita. Stringo le mie mani in pugno talmente forte da rendermi le nocche
completamente bianche e causando perfino la fuoriuscita di sangue da
esse, a
causa delle mie unghie immerse con decisamente troppa forza e troppa
violenza
nella carne viva. Tiro ininterrottamente pugni al petto di Harry, mi
dimeno tra
le sue braccia, cercando di liberarmi dalla sua ferrea presa e
fregandomene
altamente in questo momento dei segni violacei che rimarranno senza
ombra di
dubbio per un bel po’ sulla sua pelle liscia e morbida.
Che
persona orrenda che
sono... Causo dolore a me e a chi mi sta intorno inevitabilmente. E non
parlo
certo solo di dolore fisico. Per colpa mia, tutti intorno a me
soffrono. Non so
trasmettere amore. Ma solo sofferenza.
HARRY:
Hope!! Hope! Hope!!!!!!!!! Shhhh calmati ti prego!! CALMATI!!!
Harry
è disperato nel vedermi in questo stato. Grida anche lui. E
piange.
Per la prima volta nella vita anche lui non mi sembra così
invulnerabile come
ho sempre creduto. Come l’ho sempre visto. Mi appare
sbalorditivamente umano in
questo momento, mentre combatte contro il suo IO interiore per non
cedere anche
lui in un atroce e maledetta disperazione, dal quale cerca di
rialzarmi. Debole
ed innocente come me: così è Harry adesso. Alcune
lacrime solcano timide ed
insicure il suo viso, mentre il suo cuore batte talmente forte che
quasi temo
possa scoppiargli improvvisamente. Io dal mio canto, tremo…
E lo faccio in modo
sbalorditivo, mentre sulle mie labbra sottili si insinua lentamente un
colore
violaceo.
HOPE:
LASCIAMI! LASCIAMI HARRY!!! CAZZO LASCIAMI!!
Grido
con quanta forza ho nel corpo, quando improvvisamente nella stanza
accanto a noi, la porta viene spalancata completamente da due figure
allarmate
che ci si presentano dinnanzi, completamente sbalordite per la scena
che i loro
occhi stanno avendo la sfortuna di osservare. Sono Anne e mio padre,
quell’insulso bastardo che mi ha nascosto tutta la
verità per lunghissimi anni…
ANNE:
Oddio Hope!! Tesoro calmati!! Che sta succedendo Harry??
DAVID:
Sta avendo una crisi isterica, Anne… Cosa dobbiamo fare??
Hope!
Hope calmati! HOPEEEEEEEE!!!
Mio
padre, insieme ad Anne e Harry, continua a gridare il mio nome e a
cercare di calmarmi, ma invano. Ormai il dolore sta offuscando
completamente la
mia ragione, la mia mente, i miei sensi.
Il dolore mi sta battendo vergognosamente. Ed io non posso fare altro
che
sottostare alla sua potenza e al suo impatto devastante.
“Stai perdendo di
nuovo Hope! Lo stai facendo di nuovo!” E’
questo ciò a cui penso, insieme
alle parole più dure e disperate che ho avuto la sfortunata
occasione di
ascoltare nella mia vita…
E’
stata uccisa. Mia madre è
stata uccisa. E’ stata avvelenata.
3
SETTIMANE
DOPO…
DAVID’S
POV
GIORNALISTA:
E ancora a due settimane, quasi tre dalla sua fuga, che la
signorina Hope Cooper non è rientrata a casa. La famiglia
ormai è totalmente
disperata… La sedicenne, occhi azzurrissimi e capelli lunghi
e biondi, non è
stata ancora ritrovata, malgrado le pressanti, soffocanti e continue
ricerche della
polizia locale. Dove possa essere andata? Questo è quello
che ci chiediamo
tutti, qui in Inghilterra. Londra è totalmente sconvolta.
Diamo la linea al
servizio…
“E’
successo tutto troppo in
fretta per una ragazzina sedicenne. Dolorose verità sono
inaspettatamente
venute a galla in una giornata soleggiata apparentemente come tutte le
altre
qui a Londra e così, Hope Cooper, una bellissima biondina
londinese, non
reggendo maggiormente la situazione, è scappata di casa,
lasciando solo una
piccola lettera ai suoi genitori e al suo fratellastro, in cui chiedeva
esplicitamente a nessuno né di seguirla, nè di
cercarla. Tutti erano convinti che
fosse solo un atto di ribellione, che rientrasse a casa subito dopo, ma
in
realtà così non è stato. La situazione
appare agli occhi di tutti davvero molto
più grave di quanto potesse sembrare. Sono stati sottoposti
ad un pressante
interrogatorio tutti coloro che avevano stretti legami con la ragazza,
compresa
la sua famiglia e la sua migliore amica, ma non è stato
riscontrato nulla di
interessante. Che sia stata rapita, forse? Oppure sarà solo
una bravata
decisamente di cattivo gusto? Tanto è vero che
….”
HARRY:
SPEGNETE QUESTA DANNATA E MALEDETTA TELEVISIONE, PORCA PUTTANA!!
La
voce acuta, dura e addirittura oscura di Harry tuona improvvisamente
nella stanza buia in cui ci troviamo io, lui ed Anne. Rivolgo uno
sguardo
disperatamente stanco al mio figliastro, seduto scomposto sul divano di
casa
nostra e con la testa gettata all’indietro, mentre mia
moglie, che da settimane
getta fiumi e fiumi di lacrime, annuisce animatamente al figlio e si
dirige
verso la televisione, pigiando tremolante il tasto apposito per poter
finalmente mettere a tacere la voce della giornalista, troppo
indaffarata nell’
immischiarsi nel nostro atroce dolore e con l’unico ed insano
scopo di ottenere
ascolti record sulle disgrazie di mia figlia.. Anne si volta verso di
me e mi
dona un sorriso forzato, per poi risedersi sulla sedia vicino al nostro
tavolo ed
allungare la sua mano per poterla intrecciare con la mia e baciarla
delicatamente. Cerca di donarmi sostegno e forza e, al contempo stesso,
prova a
donarsi lo stesso, ma con inutili risultati.
Tre
settimane... Come annunciavano in tv, sono passate quasi tre
settimane da quando la mia Hope è andata via di casa e da
quando tutto il mio
mondo a iniziato a cedere, definitivamente questa volta. Mi sento
vuoto, perso
e tremendamente solo. Come un flashback, ecco che mi ritrovo anni
indietro,
seduto nella buia cucina della mia vecchia casa qualche settimana dopo
la morte
della mia Clara. Del grande amore della mia vita. Per
la seconda volta nella mia vita, due occhioni maledettamente
azzurri e uno sguardo sbalorditivamente profondo vengono strappati
improvvisamente
dalla mia quotidianità. Dalla mia vista. Dalla mia vita. E
tutto questo
dannatamente per colpa mia.
Che
razza i bestia sono? Che lurido codardo che sono stato in grado di
diventare?? Che assurda schifezza sei David?? Anzi… chi sei
veramente
bastardo?? La paura, il terrore di perdere Hope mi ha trasformato in
una bestia
senza sentimenti e capace di tutto, pur di esaudire desideri altrui e
di non
rischiare di perdere anche lei. Ma alla fine, nonostante tutti i miei
sforzi,
nonostante tutti i ricatti che ho dovuto subire, il risultato
è stato sempre lo
stesso: Hope non è qui. Ed io
preferirei
morire piuttosto che continuare a vivere.
DAVID:
Anne, tesoro... Vai a riposarti, su! Sono settimane che non chiudi
occhio e piangi continuamente. Sarai sfinita! Qualsiasi cosa ti faremmo
sapere
tutto. Hope tornerà presto, vedrai!
Mi
volto lentamente verso mia moglie e la trovo con la testa piegata
sulle mie sue braccia conserte delicatamente appoggiate sul tavolo. I
suoi
occhi, spenti e gonfi a causa dei suoi continui pianti, si chiudono
piano, per
poi aprirsi di botto e tirar fuori qualche riservata e silenziosa
lacrima,
indugiata nelle sue pozze verdi troppo simili a quelle di Harry. A
volte
invidio il loro rapporto: troppo uniti e troppo forti insieme rispetto
a me e
mia figlia, che negli ultimi tempi eravamo solo semplici estranei
costretti,
contro la loro volontà, a vivere insieme.
Anne
è la madre che tutti
vorrebbero, che tutti desidererebbero. Io invece sono il padre che
sarebbe
meglio a tenere alla larga, o addirittura, a volte, non avere proprio.
Mi fa
male, mi fa male accettarlo. Mi brucia il petto ed il cuore si ferma
pensando a
tutto ciò, ma è inevitabilmente così.
Ed io provo ribrezzo solo a guardarmi
dentro ed osservarmi allo specchio. Provo ribrezzo per me stesso. E
cosa
peggiore di questa non potrebbe esserci.
Anne
mi osserva e mi rivolge un sorriso forzato per poi alzarsi dalla
sedia e dirigersi nella nostra camera da letto. Nell’intera
casa riecheggiano
adesso solo il rumore dei suoi passi delicati sul parquè ed
i respiri troppo
accellerati di Harry, che come una furia, si alza improvvisamente dal
divano
dirigendosi vicino a me e scaraventando a terra in un tonfo sordo, con
una sola
mano ed una potenza e violenza assurda, il tavolo di legno al centro
della
stanza. Sbraita e prende a calci le sedie cadute a terra. Sembra
quasi…
impazzito.
HARRY:
CONTENTO? CONTENTO ADESSO?? TUA FIGLIA SE N’È
ANDATA BASTARDO!! SE
N’È ANDATA! NON ABBIAMO PIÙ SUE NOTIZIE
DA SETTIMANE, TI RENDI CONTO?? NON
SAPPIAMO DOV’È PORCA PUTTANA!! E’ VIA E
NON SAPPIAMO COME STA, SE HA MANGIATO, CON
CHI È, SE LE HANNO FATTO QUALCOSA, SE È STATA
RAPITA, PICCHIATA! NON SAPPIAMO
SE È ANCORA VIVA, NON SAPPIAMO NULLA CAZZO!! SIAMO COSTRETTI
A RESTARE CHIUSI
COMPLETAMENTE IN CASA DA SETTIMANE TI RENDI CONTO?? DA SETTIMANE!! CHE
RAZZA DI
PERSONA SEI, EH DAVID?? NON HAI LE PALLE DI MANDARE VIA QUATTRO
SCHIFOSI
GIORNALISTI DAL NOSTRO VIALETTO E METTERTI ALLA SUA RICERCA?? NON HAI
LE PALLE
DI CERCARE TUA FIGLIA PERSONALMENTE E MAGARI SEGUIRE CON PIU’
INTERESSE LE
INDAGINI?? DI CHE CAZZO DI UOMO SI È INNAMORATA MIA MADRE,
EH?? DI CHE PEZZO DI
MERDAAA!!! MI FAI DANNATAMENTE E MALEDETTAMENTE SCHIFO BASTARDO!
Inaspettatamente
Harry inizia a sbraitare contro di me, avvicinandomi
sempre di più alla sua faccia e prendendomi per il colletto
del mio maglione,
sbattendomi forte con la schiena vicino al mobiletto di legno della
dispensa.
Ha ragione. Ha maledettamente ragione. Ed io, un’ulteriore
volta, mi sento una
spazzatura. Abbasso il capo e non rispondo, mentre delle lacrime si
fanno
spazio nei miei occhi e cedono velocemente sulle mie guance. Mi
vergogno di
quello che sono. Sono vergognoso, ha ragione!
HARRY:
Perché tutto questo David? Perché?? Mi manca, lo
capisci?? Mi
manca maledettamente troppo! Io non riesco più a sopportare
questa tragedia!
Abbassa
il tono e adesso dalla sua bocca escono solo parole strozzate.
Piange anche lui e singhiozza disperatamente.
DAVID:
Harry, tu non sai niente… Non s…
Sto
per ribattere, quando un profondissimo bruciore si cosparge
improvvisamente sulla mia guancia, ed un liquido caldo scivola dal mio
labbro
inferiore. Alzo lo sguardo e noto Harry avanti a me, con una mano
sporca di
sangue. Sangue vivo. Voglio dire qualcosa, ma ecco che la mano del mio
figliastro, stretta a pugno, ritorna sulla mia guancia, con una forza
impressionante e mai vista prima.
Mi
lascio pestare. Me lo
merito. Fino in fondo.
HOPE’S
POV
HOPE:
Ti ringrazio tantissimo, Zayn! Senza di te non saprei proprio come
avrei fatto!
Ed
eccomi qui, in una piccola cascina in una campagna di Bradford, ospite
nel vecchio rifugio di Zayn. Oggi sono tre settimane, giusto tre
settimane da quando
sono andata via da casa. Che codarda che sono! Ho abbandonato tutto e
tutti con
una semplice lettera e sono fuggita, invece che affrontare i problemi. Ma la situazione per me era divenuta ormai
insostenibile. Sbalorditivamente insostenibile.
Anne,
papà, Harry, Katherine, Louis… Dio, quanto mi
mancano! Mi manca
terribilmente litigare con mio padre, ma continuare a volerlo sempre
più bene,
mi manca il dolce sorriso di Anne e le sue braccia sempre pronte ad
accogliermi
e mi manca amare in silenzio Harry. Il grande amore della mia vita.
L’uomo che
amo più di me stessa. Mi mancano le sue fossette, i suoi
ricci, i suoi occhi.
Mi manca quel modo di comunicare che solo noi conoscevamo. Ascoltare la
musica,
ridere, piangere insieme, consolarci a vicenda, litigare per
stupidaggini,
accarezzarci, abbracciarci, reprimere i nostri sentimenti. Tutto
ciò mi manca
quasi da togliermi il fiato. Da impedirmi di respirare. Da soffocarmi
lentamente. E poi c’è la mia Kat. Il mio angelo
custode. E il mio Louis. Il mio
Mr.sorriso. Zayn dice che sono tutti disperarti e non fanno altro che
pensarmi.
Li
amo infinitamente, ma non
posso tornare indietro...
Mia madre è stata uccisa, ed io
ancora non
me ne capacito. Non ho la forza per poter affrontare un dolore simile,
ma cerco
vendetta. Quell’assurda vendetta che mio padre non
è mai stato capace di
attuare e che di conseguenza, farò io. Già,
perché arriverà quel momento. Mi
vendicherò un giorno. E sarà una vendetta
dannatamente lenta e dolorosa. Una
vendetta che sarà ricordata da tutti. E che potrà
abbattere in parte forse il
mio assurdo dolore e quello di tutta la mia famiglia.
Rabbrividisco.
Rabbrividisco
per i miei pensieri… Che
persona sto
diventando??
ZAYN:
Di niente tesoro! Bene, io vado. Mi raccomando, non uscire fuori da
qui! La polizia e tutte le autorità locali sono sugli
attenti, pronti a
trovarti e a riportarti a Londra. Sta attenta Hope! Non devono vederti,
per
nessun motivo al mondo, poi sai ben….
HOPE:
Mi mancano Zayn! Terribilmente!
I
miei pensieri, espressi ad alta voce, interrompono il discorso di Zayn.
Do le spalle al mio amico e timidamente mi affaccio da una piccolissima
finestrina, creata da un semplice buco in delle lamiere che per qualche
settimana mi stanno ospitando, sostituendo la mia grande casa
londinese.
Osservo attentamente la grande campagna che mi si fa spazio dinnanzi
agli
occhi, mentre mi lascio cullare da un leggero venticello che mi
scompiglia i
capelli e mi solletica il naso. Dai miei occhi chiari iniziano a
scendere
goccioline salate, che asciugo in fretta, mentre piccolissimi ma ricchi
ricordi
affiorano continuamente nella mia testa. Non devo essere di nuovo
sopraffatta
dal dolore. Devo resistere a questa
tragedia.
E’
giusto gettare all’aria
tutto così? E’ giusto scappare senza affrontare i
problemi? E soprattutto, è
giusto quello che sto facendo?? Penso
a tutto ciò inevitabilmente, ma ormai, ciò che
è stato fatto è
stato fatto…
HOPE:
Non immagini quanto vorrei tornare a casa! Non te ne rendi conto! Sento
troppo la loro mancanza. Insomma, litighiamo, ma non posso fare a meno
di
vivere senza di loro…
Parlo
singhiozzando e mi volto verso Zayn, scoprendolo ad osservarsi le
scarpe ed a ingoiare una noce di saliva, per non piangere anche lui.
Non
capisco cosa gli stia succedendo, ma non gli domando nulla. Potrebbe
volermi
non rispondere e preferisco così stare zitta e proseguire il
mio discorso.
HOPE:
Sai, la mia famiglia è speciale. Tutta la gente che conosco
è
speciale! Anne, papà, Harry, i miei amici… E
anche tu, Zayn!
Accenno
un sorriso timido e mi siedo su un piccolo baule impolverato,
invitando lui ad accomodarsi vicino a me.
HOPE:
Io e mio padre abbiamo un rapporto davvero particolare:
all’apparenza può sembrare di non sopportarci, ma
in realtà ci amiamo con tutta
l’anima. Mio padre mi ha fatto soffrire tanto sai? Dopo la
morte della mamma e
prima che conoscesse Anne, era sempre ubriaco e forse addirittura
drogato.
Cercava di controllarsi, ma sai, alcool e droga sono devastanti
insieme, e a
volte diceva cose che mai avrei pensato di sentire pronunciate da lui.
A volte
mi picchiava anche, per sfogare la sua ira e la sua rabbia per aver
perso la
mamma. Ed io non gliene facevo una colpa. Anzi, non l’ho
detto mai a nessuno.
Dovevo aiutarlo, e sottostare ai suoi sfoghi, era l’unico
modo per poterlo
finalmente rialzare dalla depressione in cui era cascato…
ZAYN:
Perché sei così masochista, Hope?
Perché mi parli di tutto questo?
Perché riporti a galla nella tua mente questi tragici
eventi, eh?
HOPE:
Voglio raccontarti la mia vita Zayn! Ormai siamo amici giusto?? Io
ti voglio bene e poi stai facendo tanto tanto per me… Te ne
sarò sempre grata e
per qualsiasi cos….
ZAYN:
Basta! Basta così! Devo andare Hope, è
tardi…
HOPE:
Ma stavamo parlando, Zayn!
Gli
urlo dietro, mentre lui afferra velocemente la sua giacca ed esce
fuori di qui, sbattendo la porta violentemente. Che gli è
preso?? Appena
nominata mia madre e accennato qualche particolare sulla sua vita, si
è
innervosito in modo impressionante ed è andato via.
Che
mi stia nascondendo
qualcosa??
HARRY’S
POV
Ehi
Harry,
principino mio! Alla
fine, dopo tante e tante e tante prove, riesco finalmente a mettere
insieme
qualche semplice, e forse inutile, frase e ad aprire completamente il
mio cuore
solo ed esclusivamente a te. Sai bene che non sono mai stata in gamba
con le
parole … Ho sempre preferito comunicare con lo sguardo, con
i gesti o
semplicemente con il mio corpo. Comunicare con quei silenzi muti che ti
inondano la testa. Che ti immergono di ricordi. Che hanno la
capacità di farti
affogare in un mare di emozioni. Che riescono a far vibrare persino la
tua
anima. O che semplicemente riescono a riportarti indietro nel tempo,
nel luogo
giusto, con le persone giuste ed al momento giusto. Cosa che io
purtroppo non
ho mai avuto l’opportunità di provare… Hai presente quella terribile
sensazione all’altezza del petto? Si, proprio vicino al
cuore! Quell’enorme
macigno che ti lascia senza fiato e si ingigantisce sempre di
più con il
passare del tempo?? Ti è mai capitato di sentirti inutile?
Fuori posto? O
semplicemente sbagliato? Bene… E’ questo
ciò che sto provando io. In questo
preciso istante. Non mi sento abbastanza, Harry… E
forse non lo sono mai
stata davvero. Ci ho provato in tutti i modi! Quando mi
è stato possibile
ci ho provato e riprovato. Ma tutto mi appare così
disperatamente inutile. Così
inutile nella mia vita, che non ho più la forza di reagire.
Ma oggi più che mai
ho la necessità di sentirmi veramente giusta finalmente. E’
per questo che me ne vado. Si, vado
via! Lontano da tutto, Lontano da tutti. E lontano anche da te. Me ne
vado con
una valigia carica di dolori, con un passato tremendo alle spalle. Me
ne
vado per divenire semplicemente giusta. Me ne vado per
abbandonare questa
tragedia che mi perseguita. Me ne vado semplicemente perché
ne ho bisogno. Ho
bisogno di respirare un’aria diversa, di passeggiare in un
luogo diverso, di
vedere gente diversa. Volto pagina, bruciando miseramente tutte le
frasi
spezzate che hanno costituito la mia vita fino qui. Sono pronta a
ricominciare
nuovamente, a riscrivere daccapo la mia vita, con una penna visibile e
ben
stabile questa volta. Me ne vado perché ho la
necessità, il bisogno e l’obbligo
di farlo. Sai,
mi viene da ridere accarezzando lentamente queste piccole gocce salate
che sono
impresse su queste parole. Quante volte mi hai asciugato le lacrime,
eh?
Ricordo ancora il nostro primo incontro… Come potrei mai
dimenticarlo? Avevo
sempre pensato che qui, con la mia nuova famiglia e con te, sarei stata
felice…
Ed invece mi sono illusa, come sempre. Ci siamo affezionati,
allontanati e
ritrovati di nuovo. Ci vogliamo bene Harry. Ciò è
di vitale importanza per me,
ma ho bisogno di un po’ di tranquillità. Non ti
chiedo di capirmi e non ti
chiedo di non arrabbiarti con me. Anche io ce l’ho con me
stessa. Ti abbandono
Harry… Ma lo faccio lasciandoti il mio cuore. Curalo, ti
prego! E’ stato ferito
davvero troppe volte ed adesso ha il disperato bisogno che qualcuno lo
protegga
e lo difenda. Ti abbandono, ma lo faccio la consapevolezza che mi vuoi
bene e
che tieni a me ed io a te. Con la consapevolezza che senza di
te sarei completamente
morta da un pezzo e con la speranza che tu abbia un giorno quella forza
per
perdonarmi. Harry, conoscendoti so già che starai
disperandoti e
addirittura preparandoti per venirmi a cercare. Sta
tranquillo… Io sto bene.
Forse ci ritroveremo presto, forse no. Ma le nostre strade si
incroceranno
nuovamente un giorno per non lasciarsi mai più. Hope ed
Harry per sempre,
ricordi? Io sarò sempre insieme a te… E quando ti
capiterà di sentire la mia
mancanza, dirigiti al parco e accarezza lentamente le nostre iniziali
incise
sull’albero. Dio mi ha dato la vita. Tu una
semplice ragione per viverla. Ti
auguro il meglio, lo meriti infinitamente! Ti
voglio bene, molto più di quanto tu stesso
possa immaginare. Molto più di un fratellastro. E non
pensare sia una frase
fatta! Un giorno ti spiegherò fino in fondo ciò
che voglio dirti… Resisti
Harry!
Sarò sempre la tua principessa… HOPE
HARRY:
Dove sei Hope?? Do-dove sei??
Rinchiuso
nelle mia stanza, mi ritrovo a leggere la lettera della mia
sorellastra per l’ennesima volta. Sono troppo debole senza di
lei… Perché una
creatura così maledettamente magnifica, deve soffrire
così tanto?? Perché è
destinata a stare tanto male?? Non potrei soffrire io in questo modo??
Non
potrei esserci io al suo posto?? Merita
una vita felice, una vita estremamente felice. Accarezzo
debolmente le sue
parole scritte su questo foglietto bianco e osservo timidamente la sua
calligrafia meravigliosa, che mi ha annunciato una delle notizie
più brutte
della mia vita.
Ricordo
perfettamente il giorno in cui la vidi per la prima volta…
Beh, è
impossibile da dimenticare! Ricordo in modo chiarissimo la bambina con
gli
occhi cielo e le mollettine rosa per capelli mangiare velocemente il
suo gelato
al cioccolato, per poi sporcarsi tutto il vestitino, probabilmente
appena
comprato da David. Ricordo bene i nostri piccoli giochi mentre la mia
mamma e
suo padre commentavano la fantastica riuscita della serata. Ricordo
assolutamente tutto come se fosse stato ieri.
Mentre
penso ai vecchi e fantastici tempi sento in me una forza
improvvisa, che mi spinge a spostarmi da lì. Mi alzo
improvvisamente dal letto,
per poi dirigermi subito nella sua stanza, che dal giorno della sua
fuga è
rimasta completamente chiusa e bloccata. Apro piano la porta
scricchiolante e
la chiudo lentamente alle mie spalle. Un odore buonissimo mi invade
subito le
narici: è il suo profumo. Lo
riconoscerei
tra mille. Ed è il mio
preferito.
Cerco con le mani l’interruttore vicino al muro e, appena
accesa la luce, mi
immergo completamente nel mondo della mia Hope. Osservo bene le pareti
della
sua camera, i cd vicini allo stereo, la televisione spenta da troppo
tempo, il
suo portatile sul letto. E’ stranissimo entrare qui e non
trovarla. Sembra
quasi di vederla venirmi incontro ed abbracciarmi, oppure urlare dal
bagno di
non frugare tra i suoi cassetti… Cosa darei per risentire di
nuovo i suoi
rimproveri! Mi avvicino piano alla scrivania di legno e prendo tra le
mani una
cornice risalente a qualche tempo fa… Questo scatto la
raffigura in vacanza, in
uno dei pochi momenti in cui è stata realmente felice. Guardo la sua foto quasi incantato e sorrido
debolmente, dopo tutti
questi giorni; quant’è bella! La AMO! Amo il suo
sguardo… Il suo sorriso… Così
perfetta come l’avevo sempre immaginata!
Devo
trovarti Hope e riportarti da me, prima che muoia
lentamente… Lo
farò, te lo prometto! Resisti, ti prego amore mio…
HOPE’S
POV
HOPE:
Zayn, sei tu?? Non è divertente! Zayn!! Per favore,
rispondimi se
sei tu!! ZAYN!!
Urlo
forte, mentre dei passi decisi e forti si fanno sempre più
vicini a
me. Ho paura. Terribilmente e sbalorditivamente paura. Il terrore puro
pulsa nelle
mie vene e nella mia testa, senza lasciarmi nemmeno la
possibilità di respirare.
Devo scappare. Questo è quello a cui penso, prima che un
ombra scura entri
nella cascina in cui mi trovo io.
HOPE:
Per favore! Non farmi del male per favore!
XX:
Ma che diavo…. Ehi, piccoletta! Non preoccuparti, non sono
venuto per
farti del male. Non piangere, dai!
Una
voce matura e forte mi arriva alle orecchie, incitandomi ad alzare lo
sguardo e a fidarmi di lui. Questa voce… Questa voce non mi
è nuova però! Mi
sembra di averla già sentita da qualche parte… Ma
dove Hope?? Lentamente alzo i
miei occhi azzurri, per poi fissarli in quelli dello ”
sconosciuto” di fronte a
me… Tremo terribilmente e le gambe mi sembrano di gelatina.
Sono seduta a terra
e mi mancano le forze per rialzarmi. Impaurita come non mai inizio a
parlare,
stupendomi anche di me stessa.
HOPE:
E-e tu c-chi sei?? D-dov’è Zayn?
Dov-v’è??
XX:
Ehi, respira! Non voglio mica
ucciderti! Zayn non è potuto venire stasera!
E’ impegnato con il suo
lavoro… Sai bene come funzionano queste cose, piccoletta.
HOPE:
N-non chiamarmi co-sì!
XX:
Ehii ehi che caratterino che abbiamo qui! Comunque… Io sono
Garrett,
piacere! Tu sei…??
Mi
allunga una mano, aspettando che io l’afferri per salutarlo.
Titubante
faccio congiungere le nostre mani e mi presento al mio “nuovo
amico”…
HOPE:
Piacere, Hope! Io mi chiamo Hope…
Angolo
AUTRICE:
Ehi
Ragazziiii XDXD Ciao a tutti!!!! Come vanno le cose? SCUSATE PER
L’IMMENSO RITARDO CON CUI STO PASSANDO ALLE STORIE E CON CUI
STO AGGIORNANDO LA
MIA FANFICTION L
Siamo in estate e tutti
sappiamo quante cose ci siano da fare, ecc… Bene, per
cominciare vorrei
RINGRAZIARE ASSOLUTAMENTE TUTTI COLORO CHE CON PAZIENZA E PAZIENZA E
ANCORA
PAZIENZA CONTINUANO A SEGUIRMI, E COMMENTERANNO, LEGGERANNO QUESTO
CAPITOLO.
Siete tra le persone migliori che io abbia mai conosciuto!!! *-* GRAZIE
GRAZIE
GRAZIE GRAZIE ANCORA PER IL VOSTRO SUPPORTO FISSO! Bene, in questo
capitolo c’è
stata una grandissima svolta… Hope ha lasciato tutto ed
è andata via da casa.
Poverina!!! Chi la sta aiutando adesso?? Zayn! E un certo Garett, che
Hope
crede di conoscere… Avrà ragione? E poi, cosa
è preso a Zayn, quando Hope ha
parlato del suo terribile passato? Si sarà sentito in
colpa?? E per che cosa,
poi?? Harry è disperato e vuole assolutamente trovare la
sorellastra, inoltre
legge continuamente la sua lettera. Approposito, che cosa ne pensate
delle
parole di Hope per Harry?? Sono dolciosi insieme, giusto??? *-* David
ha
parlato di … ricatti?? Cosa sta succedendo? Ma quante
domande!!! Cosa succederà
nel prossimo capitolo?? Mi raccomando, vi aspetto
èèè!! RECENSITE RECENSITE
RECENSITE RECENSITE RECENSITE RECESITE RECENSITE!! Voglio sapere se
questa storia
sta continuando a colpirvi e a piacervi, oppure no! Per favore ragazzi!
Bacioni
a tutti <3
Smookie97