In due è meglio che soli

JONGHYUN

Il primo giorno finì in fretta. Ancora non avevo avuto l'occasione di chiedere scusa a Yu Ri. Se ne stava sempre in disparte. A cena e pranzo non mangiò con noi. Quando andavamo al mare lei stava a casa. E quando andavamo a casa...bé, lei andava in spiaggia.

Quella sera però le avrei chiesto scusa.

-Allora? Le hai parlato?- chiese Key alle mie spalle con solo un'asciugamano in torno alla vita.

-...-

-Presumo di no. Allora? Quando pensi di farlo?- Mi chiese scocciato.

-Ma perchè ci tieni tanto?- mi voltai a fissarlo. Ma lui nelle "sfide" di sguardo era sempre vincente. Quindi abbassai gli occhi.

-Perchè sei mio amico, non è bello vederti così.-

Sorrisi al pensiero che tenesse così tanto a me. -Grazie...- gli dissi. Lui ricambiò con una pacca sulla spalla.

-Visto che siamo appena tornati dalla spiaggia... starà andando là. Aspetta che sia già partita e vai.- Disse guardandosi allo specchio.

-Veramente io... avevo pensato a stasera.-

Attraverso lo specchio, mi fulminò con lo sguardo.

-Ok, ok. La seguo.-

-Bravo.- disse con un sorriso soddisfatto in viso.

Avevo afferrato il consiglio di Key. Ora mi trovavo in spiaggia.

Il tempo non era dei migliori... era nuvoloso. Il caldo, però, non ci lasciava in pace.

Mi guardai un po' intorno spaesato.

Cosa avrei dovuto dirle?

Poi eccola lì. Sul bagnasciuga. Una ragazza alta ed esile. Portava un semplice costume blu cielo. I capelli le cadevano fino a metà schiena, in sontuosi ricci scuri. Davano tutta l'idea di essere morbidi. Avrei così tanto voluto toccarli.

Sembrava così indifesa, davanti a quella distesa d'acqua: così grande, infinita.

Esitava ad entrare in acqua. Semplicemente poggiava un piede... poi l'altro. Poi ritornava indietro.

Sarei rimasto a guardarla, lì, per ore. Ma di colpo mi venne in mente: il motivo per cui ero lì.

Mi avvicinai piano, piano...

YU RI

Da quando seppi di essere affogata... non riuscivo più ad entrare in acqua. Mi sembrava così grande. Così insidioso. Per lo più da sola...

Se mi fosse successo qualcosa?

Se fossi annegata come l'altra volta?

-Non entri?- Una voce alle mie spalle mi svegliò. Sì, dico mi svegliò, perchè quando pensavo ero come in dormiveglia.

Mi voltai verso la voce.

Davanti a me c'era un Jonghyun... diverso, da quello che avevo conosciuto il giorno prima.

Distendeva le labbra in un sorriso dolce e caldo. Caldo quanto quell'estate appena iniziata.

-Entrerei. Ma non riesco.- dissi voltandogli le spalle, per poi fissare l'orizzonte.

-Come mai?- mi chiese, fissandolo anche lui, e posizionandosi di fianco a me.

-è così grande... mi fanno paura le cose grandi.- dissi semplicemente.

-Allora è la paura? Anche se non sei sola? Intendo, hai paura delle cose grandi anche se c'è qualcuno con te?-

-Dipende da chi c'è con me. Se mi fido... di quella persona.- Dissi poi voltandomi verso di lui.

Restò un momento a fissare il mare. Lo vidi poi togliersi la maglia.

-Che.. che fai?-

-Cosa c'è, di me non ti fidi?- mi chiese facendo un occhiolino. - per me non c'entra nulla... se ti fidi o meno. Le cose grandi fanno paura. Ma se sono affrontate in due... - mi guardò per un momento negli occhi - ...la paura si dissolve.-

-Sembra che te ne intendi molto tu...- non feci in tempo a finire, lui era già in acqua. Mi fece segno di raggiungerlo.

-Ma che fai? Non hai il costume! Entri in acqua con i pantaloni?- gli chiesi esitando ad entrare.

-Preferisci che li tolgo? Se vuoi lo faccio subito.- Aveva gia le mani intente a sfilarli, quando lo bloccai prendendogli i polsi.

-Meglio che stai così.-

-Vedi che sei entrata?- Mi disse con un sorriso soddisfatto.

Guardai intorno. Eravamo a circa 10 m dalla riva. L'acqua arrivava, a stento, all'addome.

Un stupidissimo sorriso mi comparve in viso. Mi comparve senza che io ne fossi cosciente.

-Non dirmi che vuoi stare lì impalata! Su, ti porto in un posto.- Mi disse afferrandomi per un braccio.

-Dove mi porti?- gli chiesi scettica.

-Vedi là? In fondo... dove ci sono tutti gli scogli?-

Fissai e misi a fuoco il punto che mi stava indicando con l'indice.

-Sì...-

-Dai su. Sai nuotare, no?-

-Sì...-

Il ragazzo cominciò a nuotare a stile, mentre io a rana. Tenni la testa fuori, ma era comunque a rana.

In meno di 10 minuti lui fu lì. E dopo poco lo raggiunsi.

-Sei veloce...- gli dissi sedendomi su uno scoglio.

-No... sei tu quella lenta.- mi disse con occhiolino.

-Cos'hai appena detto?- dissi alzandomi in piedi. E puntandolo con un dito sul petto. Con un finto broncio, cominciai ad insultarlo leggermente.

Notai una goccia che scendeva piano piano lungo la guancia. Avrei detto fosse l'acqua del mare. Ma i suoi occhi diventarono sempre più annacquati e rossi. Trattenne a stento un singhiozzo.

Eccolo lì, di nuovo. Quel Jonghyun. Ora mi avrebbe mandata via?

Mi allontanai leggermente.

-Che succede?- gli chiesi, con la voce più dolce che mi veniva.

JONGHYUN

Le sentivo. Le lacrime cominciavano a farsi strada... per poi cadere a cascata dai miei occhi. Ormai gonfi e caldi.

-Che succede?- mi chiese lei con una voce dolce, troppo dolce. Perchè si comportava così con me? Io ero stato uno stronzo con lei.

Non potevo smettere di piangere.

Tutto, mi ricordava lei, ormai.

Non risposi a quella domanda. L'abbracciai, cercando un sostegno. Appoggia il viso sulla sua spalla.

All'inizio Yu Ri restò ferma. Poi, però, posò le sue mani sottili e delicate, sulla mia schiena: nuda e bagnata.