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Autore: Kia85    05/08/2013    5 recensioni
Prendete un'autrice che spesso trova ispirazione in momenti e cose improbabili.
Prendete un semplice momento di vita quotidiana.
Prendete due personaggi... John e Paul, sì, non c'è altro da aggiungere.
Prendete 5 canzoni di Elvis.
Shakerate tutto energeticamente.
Otterrete 5 diversi tipi di baci.
Scegliere il preferito… beh, quello spetta solo a voi.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice #1: e dopo l’esperienza della prima mini long sui Beatles, eccomi qua con un’altra idea. Questa è davvero una raccolta. L’idea mi è venuta in mente al supermercato, quando mia sorella ha comprato la scatola con i 5 Magnum kiss. 5 tipi di bacio… insomma, cosa c’è di più fluff? E io sguazzo nel fluff. XD E allora è nata questa cosa.

Ho aggiunto le canzoni di Elvis perché dopotutto era una delle cose che accomunava John e Paul. J Questa in particolare non è di Elvis, ma ho trovato in diversi siti che l’ha fatta come cover, quindi…

Beh, vi auguro buona lettura e ci leggiamo dopo.

 

Choose your favourite kiss

 

Capitolo 1: “A sinner kissed an angel

First kiss

 

La camera era immersa nel buio.

Solo la luce della luna piena entrava dalla finestra, illuminando con il suo argenteo chiarore i corpi dei due ragazzi sdraiati sul piccolo letto. La delicata brezza di una sera d’estate si faceva strada soffiando attraverso le leggere tende di lino e rinfrescando l’ambiente.

Dal giradischi proveniva la voce di Elvis, suadente, calda, e sopra la sua, si muoveva armoniosa quella di Paul, dolce e udibile solo da John.

Egli lo guardava, sorridendo, pensando, ad ogni verso, che aveva fatto dannatamente bene a prenderlo nella sua band.

“Yes, miracles can happen

Era stato davvero come un piccolo miracolo, John che aveva deciso di condividere la leadership della band con Paul, John così geloso di tutto ciò che aveva, di quel suo piccolo gruppo che era la sua unica valvola di sfogo, l’unica occasione di aprire le ali e volare, volare lontano da Liverpool per vedere il mondo.

Sapeva di essere pronto per spiccare il volo; glielo sussurrava la sua mente durante il giorno, glielo urlava il suo cuore durante la notte.

Solo che gli mancava qualcosa, qualcosa di importante, qualcosa che aveva solo Paul.

Prendere Paul con lui era stato difficile, una scelta combattuta, sì, ma si era rivelata anche la scelta migliore.

Perché in fondo Paul aveva quel qualcosa.

Paul aveva le ali per far volare John.

“I know ‘cause I saw what happened”

John ne era davvero convinto.

Tutta la sua vita fino ad allora era stata un susseguirsi di caotici eventi che avevano scombussolato il suo essere. Un essere umano con un tale livello di confusione cadeva facilmente nella tentazione, la tentazione che portava a deviare, a fare cose inopportune, a… come dicevano i puritani… a peccare.

E John peccava e gli piaceva peccare, andare contro le regole, contro tutti, fare quello che voleva lui e lui soltanto. Sapeva, però, che in questo modo tutto ciò che avrebbe fatto, avrebbe solo rispecchiato se stesso. Tutto ciò che sarebbe stato, sarebbe stato solo John, un piccolo ragazzino di Liverpool, con tanti sogni, tanti difetti e neanche una possibilità di essere, diventare qualcuno, qualcosa di migliore.

Non voleva essere solo John per il resto della sua vita. E non poteva permettere che il suo gruppo, la sua vita, fossero in totale balia di quella tempesta che inquietava il suo animo, senza la speranza di una via d’uscita.  

Per questo motivo qualcuno, qualcuno che doveva provare davvero gran compassione per lui, gli aveva mandato Paul.

Gli aveva mandato ordine, gli aveva mandato uno spiraglio di luce in quella nebbia confusa che lo circondava.

Gli aveva mandato le ali per volare.

Gli aveva mandato un angelo.

“That night a sinner kissed an angel”

Paul non era un angelo, ovviamente, non lo era affatto, per carità. La sola idea era ridicola.

Eppure lo era e lo era per John.

Era l’angelo che la notte cantava dolcemente solo per lui e allontanava i pensieri cattivi per poter addormentarsi.  

Era l’angelo che rideva con gli occhi quando John faceva una battuta che nessuno capiva. Ma Paul capiva sempre.

Perché Paul capiva sempre John.

That was the night I fell in love”

C’era solo una cosa che Paul non capiva.

Non capiva che lui l’amava.

Non capiva la cosa più importante di John.

John lo amava dalla prima volta che l’aveva sentito cantare e non aveva potuto fare a meno di innamorarsi di lui e di tutto ciò che rappresentava per se stesso.

Non c’era davvero niente al mondo che desiderasse di più, più di Paul che si innamorasse di lui.

Paul che lo sfiorava, Paul che lo baciava, Paul tutto intorno a lui.

Paul, Paul, Paul, solo Paul.

Ma un angelo come lui avrebbe mai potuto amare un peccatore come John?

“A questo punto, di solito, stai già dormendo.”

Le ultime note della canzone erano svanite, sostituite dalle parole di Paul, che gli stava sorridendo.

John annuì, incapace di distogliere il suo sguardo da Paul. Come poteva dormire quando aveva proprio lui a portata di mano? Come poteva dormire quando sapeva che un’atmosfera del genere non si sarebbe ripresentata tanto presto? Come poteva dormire quando un peccatore come lui non avrebbe perso altro tempo e avrebbe baciato il suo angelo?

“Sì, è solo che prima devo fare una cosa.”

La risposta era semplice: non poteva.

E ora avrebbe approfittato dannatamente bene di quella situazione. E non importava come avrebbe reagito Paul, o forse importava, ma solo in parte, perché John doveva farlo e doveva farlo ora.

“Cosa?”

Doveva baciarlo.

La realizzazione del gesto che stava per compiere lo fece diventare tutto un fremito. Ogni singola fibra fremeva inquieta, eccitata, felice. Si sentì improvvisamente come un piccolo uccellino pronto a tuffarsi nel suo primo volo e John sapeva di non avere paura di tuffarsi, perché ci sarebbe stato Paul ad aiutarlo.

Sapeva anche che se si era mosso, era stato a causa degli intensi brividi che scuotevano il suo corpo. Sapeva che si era avvicinato a Paul e che le sue labbra si erano appoggiate sulle sue. Sapeva che Paul era rimasto immobile come una statua di granito mentre lui lo baciava, sapeva che lui l’aveva guardato con occhi spalancati.

Sapeva tante cose di quel loro primo bacio.

Non sapeva, però, che dopo Paul avrebbe ridacchiato, nonostante i tentativi di trattenersi. E che lui gli avrebbe detto: “Non mi era mai capitato che qualcuno ridesse dopo essere stato baciato da me.”

“Cosa pretendi? Non avevo mai baciato un ragazzo.”

Paul gli fece l’occhiolino e John per tutta risposta sorrise di un sorriso sfacciato.

“C’è una prima volta per tutto, sai? – esclamò, avvolgendo un braccio intorno alla vita di Paul e attirandolo a sé - Io non avevo mai baciato un angelo.”

“Ma io, certamente, non sono un angelo. Non lo sono affatto.”

“Lo so, ma lo sei per me e mi piaci.”

Paul rise ancora e lasciò che il suo braccio scivolasse sul collo di John con un movimento ancora incerto, ma comunque desideroso di quel contatto.

“Dovremmo smetterla di ascoltare Elvis.” disse poi, quasi con un sussurro.

E John, nonostante la fioca luce che li illuminava dalla finestra, poté dire con certezza che Paul era arrossito.

“Perché? Non sei contento che Elvis sia in grado di far emergere il mio lato romantico?”

“Ehm, no, penso proprio di no, grazie. Lo trovo piuttosto inquietante.”

John scoppiò a ridere: “Hai ragione. Ti ho mai raccontato della prima volta che ho ascoltato Blue moon?”

“No, cos’è successo?”

“Ho detto a Mimi ti voglio bene.”

 

Note dell’autrice #2: ecco qua. Innanzitutto ringrazio kiki che ha corretto come sempre e che come sempre mi dà fiducia.

Ci sentiamo al prossimo capitolo, il Loving kiss. La struttura della storia sarà un po’ particolare. Sarà sempre la stessa scena, con lo stesso incipit e cambierà tutto il resto. Spero possa piacere.

Alla prossima

Kia85

 

 

   
 
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